Progetto di Collegamento autostradale Tor dè Cenci - A1 Milano Napoli

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I boschi del Parco Regionale delle Alpi Apuane
Advertisements

ASPETTI REALIZZATIVI DEL NUOVO INVENTARIO Patrizia Gasparini CRA-ISAFA
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Presentazione del lavoro. Milano, 12 ottobre 2011
Paesaggio e tutela dell’ambiente
Rende (CS), 4-7 Ottobre 2011 Relazioni tra densità di cinghiale e produzione di seme in un’area forestale dell’Appennino centro-settentrionale Chianucci.
Il PRU di Acilia a Roma.
1 Come spostare traffico dalla gomma alla rotaia Romeo Danielis Università degli Studi Trieste Quali ferrovie a Nord Est. Le proposte.
L’EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLA REGIONE VENETO
Torino, 26 settembre 2005 G.V. Fracastoro, A. Poggio Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica G.V. Fracastoro, A. Poggio Politecnico di Torino.
Dati estratti ed elaborati a cura dell'Ufficio Statistiche dell'Osservatorio Mercato del Lavoro Servizio NC2 - Politiche per il lavoro e l'orientamento.
Conferenza di pianificazione del 16/03/2012 Dr. Paolo Rigoni STUDIOSILVA S.R.L. - BOLOGNA Documento preliminare – Quadro conoscitivo.
STRUMENTI PER IL GOVERNO DEL PAESAGGIO
LA CONVERSIONE A FUSTAIA
STUDIO DELLA STAZIONE Il concetto: area topograficamente definita dove dominano condizioni ecologiche uniformi e caratterizzate da una stessa vegetazione.
Situazione normativa attuale italiana per idrogeno autotrazione
1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Prof. Paolo Ferrario Università
la selvicoltura delle fustaie di pino nero della provincia di arezzo
la selvicoltura dei cedui privati della provincia di arezzo
Ambito territoriale di Susa
FORUM PROVINCIALE DEL TERZO SETTORE Le funzioni dellEnte Provincia Prato 24 maggio 2011.
Relazione sullo Stato dellAmbiente 2005 Relazione sullo Stato dellAmbiente 2005.
Paesaggio e tutela dell’ambiente Le tipologie di beni ambientali e i beni paesaggistici. Gli strumenti di gestione e pianificazione dei beni paesaggistici.
PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE DELLA COMUNITÀ MONTANA DI VALLE SABBIA
28/11/2007www.alternativaverde.it INTERPELLANZA N. 1 Consiglio comunale di Desio 28 novembre 2007.
SPA/AQUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELLINTERVENTO SPA/A.1.1 COROGRAFIA – SISTEMA DELLA TANGENZIALE DI ALTOPASCIO SPA/A.1.2.
PROGETTO PILOTA Applicazione del DM 09/05/2001 nel territorio della Provincia di Bologna PROVINCIA DI BOLOGNA SETTORI AMBIENTE e PIANIFICAZIONE TERRITORIALE.
Elementi di Estimo Forestale Corso di Estimo territoriale e ambientale
PROCEDURE DI FORMAZIONE E APPROVAZIONE DEGLI STRUMENTI URBANISTICI LEGGE REGIONALE n. 20 del (BURP n. 128 del ; DRAG PUG Delibera.
Come si effettua la selvicoltura?
XII° Osservatorio sulla mobilità sostenibile: strumenti ed opportunità dalla Provincia di Milano 30 novembre 2006 ASSIST Asta Sempione: Integrazione di.
ESEMPI DI INTERVENTI NEL TERRITORIO BARAGGIVO
La Rete Ecologica in Provincia di Novara,
U R B A L K – PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DEI GOVERNI LOCALI SOSTEGNO ALLA MESSA A PUNTO DI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE.
UN PIANO DI GESTIONE Piano di Gestione della Salina di Comacchio porzione del SIC “Valli di Comacchio” – IT Cristina Barbieri LIFE00NAT/IT/7215 “Ripristino.
Mission della DG e Sistema rurale-paesistico ambientale
Comune di Ponna Piano di Governo del Territorio V.A.S. 1^ CONFERENZA DI VALUTAZIONE
Acquisti Pubblici Verdi della Provincia di Milano A cura di Relatore: Ing. Roberto Colzani Resp. dei settori Ambiente e Qualità di Nier Ingegneria Assessore.
INTRODUCTION LANDSCAPE POLICIES
Parco nazionale degli Iblei Studio di coerenza del territorio ragusano con le norme istitutive previste dalla legge quadro sulle aree naturali protette.
APPLICAZIONE DELL’INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE (IFF)
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 L E I D E E P E R I L T E R R I T O R I.
Il ruolo territoriale degli Osservatori del Paesaggio nellattuazione della Convenzione Europea Corso di Formazione Parchi naturali, aree protette e reti.
i Piani Forestali e Montani
Rete Ecologica Regionale: definizione di un disegno di rete e condivisione del suo recepimento negli strumenti di pianificazione regionale e provinciale.
Regolamento emissioni elettromagnetiche COMUNE DI BRUSNENGO Provincia di Biella NOVEMBRE 2011.
Interreg IIIB- MEDOC ENPLAN ITALIA Regione Autonoma Valle d’Aosta
Valutazioni ambientali strategiche (Cap
Misura 323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale AZIONE 1: Stesura e aggiornamento dei piani di gestione dei siti Natura 2000; predisposizione.
Università di Roma Tre PROFESSIONE BIOLOGO
Verso la definizione della Rete Ecologica: distribuzione delle specie di interesse conservazionistico.
COMUNE DI VARESE ASSESSORATO ALLA SOSTENIBILITA’ E TUTELA AMBIENTALE VERDE PUBBLICO, PARCHI, AREE PROTETTE Parte seconda Vista d’insieme dell’area ovvero.
Verso l’Intesa Programmatica d’Area Comelico-Sappada Linee-guida del documento programmatico d’area
PROGETTO PER L’ ISTITUZIONE DI UNA «ZONA FRANCA APERTA» NEL PORTO DI CIVITAVECCHIA.
Soggetti interessati Comune di Cassano d’Adda
1 Convegno nazionale (MiPAF-Regione Veneto) La politica di sviluppo rurale verso il Le politiche di sviluppo rurale in Italia: analisi dell’attuazione.
– LE SIEPI ED I FILARI INTERPODERALI NEL PAESAGGIO DELLA MACCHIA MEDITERRANEA -
Stefano Piastra
PROVINCIA DI COMO PIF PIANO GENERALE DI INDIRIZZO FORESTALE
Valutazione di Piani urbanistici – Comune di Guidonia Montecelio
Seminario MISURE DI CONSERVAZIONE PER LA RETE NATURA 2000 IN PIEMONTE
Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle
Sentieri e biodiversità nel versante occidentale del Golfo della Spezia Scopriamo, attraverso gli antichi percorsi collinari, le emergenze naturalistiche.
IL TERRITORIO: città e campagna
Comune di Cologno Monzese Prov. Milano “La gestione informatizzata del verde pubblico” Arch. Danilo BETTONI Direttore Area Tecnica Settore Urbanizzazioni.
Il Chierese una rilettura del territorio per uno sviluppo equilibrato Azioni e progetti per una riduzione del consumo di suolo e per la valorizzazione.
ECOLOGIA E PEDOLOGIA I caratteri delle realtà ambientali
Pianificazione È prevenzione La gestione del territorio deve essere la linea guida della pianificazione.
Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Agraria.
Gestione degli habitat per la conservazione: Le foreste.
Transcript della presentazione:

Progetto di Collegamento autostradale Tor dè Cenci - A1 Milano Napoli Estratto del Rapporto Ambientale redatto ai fini della VAS - Analisi delle alternative di percorso

Al termine dell’istruttoria, il progetto è stato valutato non compatibile con la disciplina della Rete Ecologica Provinciale a causa delle interferenze determinate a carico delle componenti della Rete Ecologica Provinciale: numerosi corsi d’acqua intercettati dal percorso preferenziale (tracciato verde) e dalle varie alternative proposte; i corsi d’acqua rappresentano “connessioni primarie” la cui funzione di collegamento ecologico tra le diverse parti del mosaico territoriale rischia di essere compromessa dall’inserimento dell’infrastruttura stradale; attraversamento di “aree buffer” (Riserva Naturale di Decima – Malafede) con introduzione di un consistente effetto barriera (ampiezza della sezione stradale complessiva di circa 60 m) nei confronti dello spostamento delle comunità animali; possibile interferenza indiretta con l’ “area core” rappresentata dai SIC “Querceti igrofili di Castelporziano” e “Sughereta di Castel di Decima”

la Pianificazione del territorio scala locale (1:1.000 – 1:5.000) studio di inserimento ambientale di nuove infrastrutture (depuratore intercomunale) scala comunale (1:5.000 – 1:10.000) Piani di gestione di Siti di Importanza Comunitaria e Piani di assetto di aree naturali protette scala comunale (1:10.000 – 1:25.000) Piano Regolatore Comunale scala subregionale (1:50.000 – 1:100.000) Piano Territoriale Provinciale Generale

Indagini per la valutazione dell’idoneità territoriale (D. G. R Indagini per la valutazione dell’idoneità territoriale (D.G.R. 18/05/1999 n. 2649 “Linee guida e documentazione per l’indagine geologica e vegetazionale” ) Area destinata alla realizzazione del depuratore Vegetazione arborea ripariale (Torrente Fiumicino) Bosco misto di latifoglie Seminativi e colture foraggere avvicendate Siepi e filari arborei Cespuglieti Rimboschimenti a cipresso

Schema per la valutazione dell’idoneità territoriale (D. G. R Schema per la valutazione dell’idoneità territoriale (D.G.R. 18/05/1999 n. 2649 “Linee guida e documentazione per l’indagine geologica e vegetazionale” ) Zone non idonee dal punto di vista vegetazionale I siti prescelti risultano solo in parte scarsamente idonei (a causa della presenza su parte dell’area di formazioni vegetali arboree ed arbustive di pregio), con necessità di attuare opportune misure di mitigazione degli impatti (salvaguardia delle preesistenze vegetazionali, messa a dimora di specie arboree ed arbustive) Interventi per il risanamento o ricostituzione del patrimonio boschivo Non si prevedono sensibili alterazioni del patrimonio boschivo, a condizione che siano salvaguardate le preesistenze arboree ed arbustive, integrandole opportunamente nel progetto di sistemazione a verde ; previsti interventi di messa a dimora di elementi arborei ed arbustivi per migliorare l’inserimento dei manufatti Accorgimenti e limitazioni in aree acclivi Non necessari (assenza di aree acclivi nel sito destinato alla realizzazione dell’impianto di depurazione consortile -vedasi studio geologico ai sensi della D.G.R. n. 2649/99)) Altre indicazioni e/o prescrizioni opportune in funzione delle condizioni vegetazionali dell’area (e per la salvaguardia della fauna e della qualità ambientale) Disposizione degli elementi vegetali a gruppi per migliorare l’inserimento dei manufatti per simulare il pattern di distribuzione presente nell’area circostante Riduzione delle emissioni acustiche prodotte dell’impianto in esercizio mediante messa in opera di dispositivi di attenuazione della rumorosità dei macchinari (mitigazione disturbi alla fauna selvatica)

la Pianificazione del territorio scala locale (1:1.000 – 1:5.000) studio di inserimento ambientale di nuove infrastrutture (depuratore intercomunale) scala comunale (1:5.000 – 1:10.000) Piani di gestione di Siti di Importanza Comunitaria e Piani di assetto di aree naturali protette scala comunale (1:10.000 – 1:25.000) Piano Regolatore Comunale scala subregionale (1:50.000 – 1:100.000) Piano Territoriale Provinciale Generale

SIC IT 60300003 Boschi mesofili di Allumiere Tolfa Allumiere

STRUTTURA E POPOLAMENTO Rilievo fitosociologico n.3 - 04/06/2004 - Località: “Tagliaccio” Quota:400 m.s.l.m. Esposizione:Nord-Est Pendenza: 25 % Pietrosità affiorante: 10% ; Rocciosità affiorante: 1% Ambiente semi-naturale Situazione: Ceduo matricinato di castagno con diffuso seccume dei polloni STRUTTURA E POPOLAMENTO   Strato arboreo: Indice di BRAUN – BLANQUET Altezza media: 15 m ( + indica la presenza sporadica ) Matricine: dai 15 ai 18 m Copertura 85 % Composizione: Castanea sativa 5.3 Strato alto arbustivo: Altezza media: 3 m Copertura: 5% Fraxinus ornus + Rubus ulnifolius + Arbutus unedo + Sorbus torminalis + Crataegus oxyacantha + Evonymus europaeus + Castanea sativa Strato basso arbustivo: Altezza media : 60 cm Copertura: 10 % Castanea sativa 2.1 Rubus ulmifolius 2.2 Scutellaria columnae 2.2 Dryopteris filix-mas 2.2 Poa trivialis + Ranunculus velutinus 1.1 Melittis melissophyllum + Strato erbaceo : Altezza media: 30 cm Copertura: 20 % Composizione: Rubus ulmifolius 2.2 Castanea sativa 1.1 Melica uniflora + Geranium sp. + Lathyrus venetus 1.1 Stellaria media 2.2 Viola sp + Clematis vitalba + Alliaria petiolata + Arum italicum + Anemone apennina + Cyclamen hederifolium 1.2 Convallaria mayalis + Ostrya carpinifolia ( plantula ) + Arabis sp. + Brachypodium sp + Composita ( cfr Sonchus) +   PARAMETRI STRUTTURALI Diametro ceppaia 1: 7 11,8 16 10,5 7 8,6 7,3 6 cm Diametro ceppaia 2: 15 8,6 6,4 19,1 5,7 6,7 14,3 6,7 cm Diametro ceppaia 3: 12,7 17,2 14,6 15,3 16,2 8,3 5,1 4,4 cm Diametro ceppaia 4: 28,6 (mat 1)21,6 19,4 14,3 cm Diametro matricina 2: 40,8 cm Diametro matriciana 3: 39,8 cm Diametro matricina 4: 33,6 cm Distanza media tra le matricine:10,5 m n.matricine: 90/ha

Scheda proposte gestionali relative agli aspetti forestali SITO NATURA 2000 TIPOLOGIA FORESTALE ASSETTO ATTUALE IPOTESI DI GESTIONE BOSCHI MESOFILI DI ALLUMIERE faggeti fustaie irregolari a prevalenza di faggio con la compartecipazione di cerro e carpino nero fustaie transitorie derivanti da avviamento ad alto fusto a prevalenza di faggio avviamento ad alto fusto mediante interventi di diradamento dal basso di tipo selettivo dei popolamenti arborei; tagli di regolarizzazione della densità ispirati ai criteri della selvicoltura naturalistica, senza alterazione fisiologica del soprassuolo, nè drastici cambiamenti di forte impatto ambientale. interventi anche a carattere fitosanitario, su soggetti morti o palesemente privi di avvenire. castagneti Mantenimento del ceduo Valorizzazione dei castagneti da frutto forma di governo a ceduo matricinato con l’allungamento del turno per: allungamento del tempo di copertura del bosco, con conseguente miglioramento del substrato pedologico produzione di pezzature di dimensioni maggiori in accordo con le attuali tendenze di mercato. valorizzazione dei castagneti da frutto con finalità produttive e valenza paesaggistica, faunistica e culturale (gli alberi vetusti per la loro conformazione possono rappresentare habitat particolari e costituire ricovero per la fauna). salvaguardare e recuperaro delle cultivar più adatte e più produttive, valorizzando soprattutto quelle di interesse locale, innestandole con le varietà coltivate nel passato

la Pianificazione del territorio scala locale (1:1.000 – 1:5.000) studio di inserimento ambientale di nuove infrastrutture (depuratore intercomunale) scala comunale (1:5.000 – 1:10.000) Piani di gestione di Siti di Importanza Comunitaria e Piani di assetto di aree naturali protette scala comunale (1:10.000 – 1:25.000) Piano Regolatore Comunale scala subregionale (1:50.000 – 1:100.000) Piano Territoriale Provinciale Generale

Il caso della Riserva Naturale “Nomentum” Redazione dei Piani di Assetto delle aree naturali protette (L. 394/91; L.R. n. 29/97) Il caso della Riserva Naturale “Nomentum” Comuni di Mentana e Fontenuova Gestione Provincia di Roma

Pianificazione: dagli studi di base (Carta della Vegetazione etc.) al Piano di Assetto del Parco (regole di tutela e gestione)

la Pianificazione del territorio scala locale (1:1.000 – 1:5.000) studio di inserimento ambientale di nuove infrastrutture (depuratore intercomunale) scala comunale (1:5.000 – 1:10.000) Piani di gestione di Siti di Importanza Comunitaria e Piani di assetto di aree naturali protette scala subregionale (1:50.000 – 1:100.000) Piano Territoriale Provinciale Generale e Rete Ecologica Scala Regionale e Nazionale (1: 100.000 – 1:1.000.000) Rete Ecologica Regionale (Record Lazio); Rete Ecologica Nazionale

Riferimenti all’interno dell’Amministrazione Provinciale di Roma Ambiente - Aree Protette Dr. Corrado Battisti - (Dipartimento V - Servizio 1° - Ambiente) e-mail c.battisti@provincia.roma.it a.guidi@provincia.roma.it Foreste Dr. D.ssa Elisabetta Bassano (Dipartimento V - Servizio 2 - Servizio Geologico) e-mail e.bassano@provincia.roma.it  Acque Dr.ssa Paola Camuccio (Dipartimento IV - Servizio 2° - Tutela Acque) e-mail p.camuccio@provincia.roma.it Rete Ecologica Dr.ssa Anna Guidi - Lodovico Vannicelli Casoni e-mail a.guidi@provincia.roma.it - l.vannicellicasoni@provincia.roma.it Sito web istituzionale www.provincia.roma.it Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) 06/67661 Sede centrale: Via IV Novembre 1/A – 00187 Roma

…. e Grazie per l’Attenzione!