Riducendo l’agitazione termica  legami tra molecole più stabili

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Legami chimici Una proprietà posseduta da quasi tutti gli elementi è la capacità di combinarsi con altri elementi per formare composti.
Advertisements

Scienze della Terra I MINERALI.
GEOLOGIA (studio della litosfera)
Piccioni Sara e Fidanza Davide;
Lavoro svolto da Antonio Ferrara Classe 2°H I.T.I.S Majorana
SOLUZIONI.
dott.ssa Daniela Cavalcoli Dip di Fisica Università di Bologna
Breve excursus Solidi molecolari Ovvero: I legami
Caratteristiche e proprietà dei solidi
Legame idrogeno e temperatura di ebollizione
4 – Forze intermolecolari
I legami secondari Chimica e laboratorio Classi quarte/quinte
Molecole una molecola è un gruppo di atomi legati con legami covalenti
Transizioni di fase Una sostanza può esistere in tre stati fisici:
Transizioni di fase Una sostanza può esistere in tre stati fisici:
Transizioni di fase Una sostanza può esistere in tre stati fisici:
10. I Materiali Liquidi e Solidi
legami intermolecolari
tipi di legame nei solidi: covalente e ionico
Chimica Fisica Universita’ degli Studi dell’Insubria Solidi
Il legame nei solidi cristallini
Prof. PANARONI ALESSANDRO
IL LEGAME METALLICO B, Si, Ge, As, Sb, Te, Po, At
Storie di diverse affinità
I CRISTALLI IONICI Istituto Comprensivo Muro Leccese
Le proprietà dei materiali
Ionico, covalente, metallico
Università degli Studi L’Aquila Dipartimento MESVA
SOLUZIONI.
UNIVERSITA’ DI CATANIA
I minerali Definizione Struttura Formazione Proprietà Classificazione.
Concetti Legame covalente Tipi di legame e ordine di legame
Forze intermolecolari – legame a idrogeno Scuola: Liceo Scientifico
Chimica e didattica della chimica
I SOLIDI COVALENTI Istituto Comprensivo Muro Leccese
stati fisici della materia e forze intermolecolari
Legge di Coulomb (bilanciamento forze elettriche)
METALLI , NON METALLI E SEMIMETALLI
Le forze molecolari e gli stati della materia
I materiali metallici E le loro proprietà.
Caratteristiche e proprietà dei solidi
teoria dell’orbitale molecolare (MO)
Il comportamento di una sostanza può essere interpretato in maniera completa solo se si conosce anche la natura dei legami che tengono uniti gli atomi.
Riducendo l’agitazione termica  legami tra molecole più stabili
CHIMICA APPLICATA TECNOLOGIA DEI MATERIALI
Geometria molecolare e polarità delle molecole
CHIMICA APPLICATA TECNOLOGIA DEI MATERIALI
La materia.
Chimica e laboratorio I legami secondari Classi quarte/quinte Docente: Luciano Canu Anno Scolastico 2008/2009.
Lo stato solido 1. Semiconduttori.
LO STATO SOLIDO Lo stato solido rappresenta uno dei tre stati di aggregazione della materia. Nello stato solido le forze attrattive tra le particelle (ioni,
Caratteristiche e proprietà dei solidi
Il comportamento di una sostanza può essere interpretato in maniera completa solo se si conosce anche la natura dei legami che tengono uniti gli atomi.
FASE Diversi stati fisici della materia e forme alternative di un medesimo stato fisico. Esempi di fase sono il ghiaccio e l’acqua liquida. Il diamante.
Materiali metallici Materiali ceramici Materiali polimerici.
LO STATO SOLIDO. Solidi cristallini Caratteristica tipica dei solidi cristallini e ̀ l’anisotropia: proprietà di una sostanza per cui i valori delle.
Lo Stato Solido Lo stato solido è lo stato di aggregazione della materia in cui le forze attrattive tra le particelle (ioni, atomi, molecole) prevalgono.
GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA LO STATO SOLIDO.
I liquidi e loro proprietà
STRUTTURA DEI MATERIALI METALLICI
Caratteristiche e proprietà dei solidi
Caratteristiche e proprietà dei solidi
Transcript della presentazione:

Riducendo l’agitazione termica  legami tra molecole più stabili I legami fra molecole nei liquidi non sono forti ed esse possono fluire Riducendo l’agitazione termica  legami tra molecole più stabili formazione una massa rigida. Una disposizione ordinata delle molecole in queste condizioni è più probabile di una casuale, perché corrisponde a una minore energia. Architettura ordinata di molecole STATO SOLIDO CRISTALLINO.

CARATTERISTICHE COMUNI DEI SOLIDI Incompressibilità Rigidità Forma definita Fare osservare che anche i liquidi sono praticamente incompressibili ma non hanno una propria forma

Solidi cristallini e solidi amorfi particelle disposte regolarmente nello spazio anisotropia punto di fusione ben definito Solidi amorfi disposizione disordinata delle particelle isotropia punto di fusione non ben definito

Anisotropia = diverse proprietà nelle diverse direzioni Isotropia= stesse proprietà (cond. elettrica o termica, durezza etc.) in tutte le direzioni Anisotropia = diverse proprietà nelle diverse direzioni Questa anisotropia è conseguenza della asimmetria dei reticoli tridimenzionali dei cristalli solidi SOLIDI AMORFI = LIQUIDI SOVRARAFFREDDATI I solidi amorfi sono in realtà dei liquidi ad elevata viscosità

CLASSIFICAZIONE DEI SOLIDI CRISTALLINI Solidi ionici Solidi covalenti Solidi molecolari Solidi metallici

Caratteristiche dei solidi ionici Nei nodi del reticolo cristallino dei solidi ionici si alternano, con regolarità, ioni positivi e negativi Temperatura di fusione relativamente alta Fragilità alla trazione Sfaldamento diagonale rispetto ai piani reticolari Allo stato fuso conducono la corrente elettrica Solubili in acqua In soluzione acquosa conducono la corrente Esempi: Cloruro di sodio,ossidi basici

Conducibilità e temperatura di fusione La conducibilità delle soluzioni acquose e allo stato fuso deriva dalla presenza degli ioni liberi quando il reticolo viene demolito. La temperatura di fusione relativamente alta si spiega con la forza del legame ionico

Sfaldabilità e solubilità I solidi ionici si oppongono allo sfaldamento parallelo ai piani reticolari in quanto lo scorrimento genererebbe repulsione fra ioni dello stesso segno. Lo sfaldamento avviene lungo i piani diagonali contenenti tutti atomi con carica dello stesso segno La solubilità in acqua è buona perché il reticolo viene distrutto e gli ioni vengono solvatati dall’acqua.

Caratteristiche dei solidi covalenti Nei nodi del reticolo cristallino dei solidi covalenti sono presenti gli atomi legati con legame covalente Temperatura di fusione molto alta In generale grande durezza Isolanti o semiconduttori Insolubili in acqua Esempi:silice, diamante

Durezza e alto punto di fusione Il legame covalente è molto forte per cui i reticoli covalenti sono difficili da rompere. Ciò spiega perché questi solidi hanno, in generale, temperature di fusione molto alte I legami covalenti sono fortemente direzionati; da ciò deriva la durezza (fatte le debite eccezioni) dei solidi covalenti. Ricordare la grafite e i motivi della sua sfaldabilità

Struttura del quarzo

Struttura del diamante

Struttura della grafite

Struttura del fullerene C60 con 20 esagoni e 12 pentagoni ottenuto per condensazioni di vapori di carbonio. Contiene ibridi sp2 con angoli piegati a 108° Fullereni C70, C74, C82 Hanno importanti applicazioni in campo elettronico perchè formano coi metalli alcalini complessi superconduttori

Caratteristiche dei solidi molecolari Nei nodi del reticolo cristallino dei solidi molecolari sono presenti molecole legate con deboli legami intermolecolari Temperatura di fusione bassa Scarsa durezza Alta tensione di vapore Esempi: ghiaccio, iodio, naftalina, anidride carbonica

I deboli legami intermolecolari La bassa temperatura di fusione è conseguenza delle deboli forze esistenti fra le molecole; i legami sono infatti legami intermolecolari e quindi molto più deboli di quelli interatomici; alle stesse ragioni sono imputabili la scarsa durezza e l’alta tensione di vapore. Solo il ghiaccio, in virtù dei legami a ponte di idrogeno, presenta una discreta durezza.

Caratteristiche dei solidi metallici Nei nodi del reticolo cristallino dei solidi metallici sono presenti ioni positivi legati da legame metallico. Il reticolo è avvolto dalla nuvola elettronica Temperatura di fusione generalmente alta Elevata densità Buona conducibilità termica ed elettrica Lucentezza al taglio Esempi: i vari metalli

Conducibilità e Densità La conducibilità termica ed elettrica dei metalli è spiegabile con il fatto che gli elettroni di valenza che fanno parte della nuvola elettronica che avvolge il reticolo sono liberi di muoversi. L’elevata densità dei metalli si deve all’impacchettamento compatto; gli atomi si dispongono in modo da lasciare il minor spazio vuoto possibile;in tal modo ogni atomo è circondato da altri sei.

Lavorabilità e temperatura di fusione La malleabilità e duttilità si deve alla struttura del reticolo cristallino dei metalli; tirando o piegando il reticolo infatti le forze che legano i vari ioni e la nuvola che li avvolge rimangono invariate. Le alte temperature di fusione sono una conseguenza della forza del legame metallico che rende il reticolo difficile da rompere.

In un reticolo tridimensionale i tre parametri di ripetizione a, b e c lungo le direzioni x, y e z rispettivamente, formanti gli angoli fra gli assi a, b e g, definiscono un parallelepipedo che viene detto cella elementare (nella letteratura scientifica anglosassone unit cell, cella unitaria). Celle elementari primitive dei 7 sistemi cristallini

3 tipi di cella elementare cubica

Cristalli ionici con rapporto rC/rA tra 1 e 0.73

Cristalli ionici con rapporto rC/rA tra 0,3 e 0.414

Cristalli ionici con rapporto rC/rA tra 0.414 e 0.225

I cristalli che incontriamo in natura o otteniamo in laboratorio non sono mai cristalli perfetti Il cristallo reale deve essere differenziato dal cristallo ideale, “infinito” e completamente ripetitivo (un modello astratto). La non-idealità talvolta considerata un disturbo, è spesso all’origine di favorevoli proprietà addizionali, molto utilizzate nella ingegneria dei materiali e nella fisica dello stato solido. Tutti i solidi contengono difetti di qualche tipo e spesso questi hanno grande influenza su proprietà come la conduttività elettrica, la resistenza meccanica e la reattività chimica

Le tecniche di indagine principali dello stato solido che permettono una descrizione a livello atomico della struttura dei solidi sono i metodo di indagine diffrattometrici (principalmente la diffrazione di raggi X) e microscopici (specialmente la microscopia elettronica) sono : Diffrattometria a raggi X ESR (electron spin resonance) NMR (nuclear magnetic resonance) XRF (Xray fluorescence) Sono inoltre estesamente usate le tecniche di microscopia per lo studio della morfologia. In particolare: SEM (microscopia elettronica a scansione, per l'analisi della morfologia superficiale) TEM (microscopia elettronica in trasmissione, per lo studio della morfologia cristallina a bassa risoluzione) AFM (microscopia a forza atomica, per la caratterizzazione dettagliata di superfici) Infine, vengono regolarmente utilizzate, nel campo della ricerca sia di base che applicata, tecniche volte a caratterizzare proprietà macroscopiche di campioni allo stato solido: Termogravimetria DSC (Calorimetria a scansione differenziale) Conduttimetria Voltammetria