S. Domenico Savio Capurso (Ba)

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Transcript della presentazione:

S. Domenico Savio Capurso (Ba) Il Circolo Didattico S. Domenico Savio Capurso (Ba) “Con l’Europa, investiamo nel vostro futuro ” Programma Operativo Nazionale 2007/2013 Obiettivo Azione C1 “FAVOLANDO TRA LE FIABE”   Esperto: Prof.ssa Maria Caravella Tutor : Ins. Annamaria Saccomanni   II Circolo Didattico “S. D. Savio” Capurso (BA) DVD a cura della Prof.ssa Maria Caravella  

LA STORIA DÌ ANNA CHIARA di Valeria Battaglia C’era una volta una bambina di nome Anna Chiara che abitava in una casa nel centro storico di Capurso. Un giorno il papà le disse : Anna Chiara porta un po’ di focaccia e miele alla zia perché sta male e deve stare a letto, ma non andare nelle strade buie perché puoi incontrare degli sconosciuti . Anna Chiara si diresse verso la casa della zia , ma dimenticò le parole del papà e si inoltrò in una strada buia, dove si intravedeva solo una piccola luce. Ad un tratto incontrò una persona sconosciuta che le disse: “Bella bambina dove vai?” rispose: “Vado dalla zia perché sta male e le porto da mangiare la focaccia e il miele”. Lo sconosciuto le chiese: “Dove abita tua zia?” Rispose: ”Mia zia abita in una casa fuori dal paese”. Lo sconosciuto disse: “Facciamo così, tu prendi la strada più corta ed io prendo quella più lunga”. L’uomo arrivò prima a casa della zia perché aveva mentito alla bambina. Bussò alla porta toc toc, e la zia rispose: “Chi è?” “Sono Anna Chiara”, allora la zia disse: “Apri il chiavistello ed entra”. L’uomo entrò e prese tutti i gioielli, il denaro della zia e l’argenteria che si intravedeva nel mobile. Dopo afferrò la zia e la rinchiuse in uno sgabuzzino al buio. Dopo un po' arrivò Anna Chiara, L’uomo la fece entrare, poi la rapì e la nascose in una casa di campagna abbandonata, così anche se grida lì non poteva sentirla nessuno. Un bel giorno si avvicinò a questa casa un uomo che stava ammirando la campagna e sentì piangere Anna Chiara. Si avvicinò e capì che dentro c’era qualcuno che aveva bisogno di aiuto. Andò verso il paese e chiese l’aiuto di tutte le persone che incontrò. Tutti insieme andarono dalla bambina , la liberarono e poi fecero festa.

di Valeria Battaglia

Dopo questa esperienza Martina non fu più una bambina disubbidiente. CAPPUCCETTO GIALLO di Isabel Calabrese C ‘era una volta una bambina di nome Martina, che viveva nella periferia di una grande città. Un giorno la mamma prima di andare dal dottore, disse a sua figlia: “Martina non uscire di casa e non aprire la porta a nessuno io tornerò presto”. Martina invece disubbidì alla mamma e decise di andare a trovare la nonna che abitava vicino al Comune. Martina per strada incontrò un cane randagio che l’aggredì e le fece molto male. Martina per tanto tempo rimase seduta sul marciapiede da sola a piangere per il dolore, finalmente un signore passò di la, si accorse di lei, si fermò e chiamò il suo papà, che venne subito a soccorrerla. Dopo questa esperienza Martina non fu più una bambina disubbidiente.

di Isabel Calabrese

FIORELLO CAPPUCCETTO di Andrea Carlone In una strada di periferia viveva Fiorello Cappuccetto. Un giorno il papà gli disse: “Fiorello , lo sai che il nonno sta male! Portagli questo cestino con dentro del miele e la focaccia”, Fiorello Cappuccetto gli rispose: “Va bene”. Nella strada di periferia Fiorello Cappuccetto incontrò un cane randagio , il cane gli disse: “Dove vai ?” Fiorello gli rispose: “Sto andando dal nonno”, poi il cane randagio gli disse: “Dove si trova casa di tuo nonno?” Dall’ altra parte della strada di periferia” gli rispose Fiorello . Il cane randagio prese una scorciatoia, arrivò prima di Fiorello Cappuccetto e si mise sotto le coperte . Fiorello bussò alla porta e disse: “Sono Fiorello”, il cane rispose: “Entra, entra tesoro mio!” . Il cane iniziò a calciare e legò Fiorello e il nonno. Due uccellini nel frattempo avvisarono la polizia, che arrivò sul posto e mise in gabbia il cane randagio. Gli uccellini slegarono Fiorello Cappuccetto e il nonno e andarono a vivere tutti insieme felici e contenti.

di Andrea Carlone

CAPPUCCETTO VERDE di Daniela Cassano C’era una volta , una bella bambina che si chiamava Cappuccetto Verde . Tutti la chiamavano così perché” la mamma le aveva cucito un vestito tutto verde . Cappuccetto aveva i capelli biondi lisci e corti , una bocca piccola sempre sorridente , un naso a patatina , piccoli occhi azzurri . Cappuccetto viveva in una bella villa tutta arancione nel centro del paese . Un giorno la zia Laura le disse :”Vedi questo cestino ? Dentro c’è il vino , un giornale , un risotto e qualche uovo , devi portarlo alla zia Chiara che abita in un condominio vicino al parco” La bambina le chiese : “La zia che cos’ ha ?”, “ Ha l’influenza A e quindi non può alzarsi per andare a fare la spesa al supermercato”. Cappuccetto Verde si avviò , verso il parco, molto felice di rivedere sua zia. Camminava in una strada di periferia, poco illuminata, i negozi erano chiusi , il marciapiede era rotto e le persone erano tutte nelle loro case. All’improvviso si avvicinò una signora dall’aria gentile e chiese alla bambina “ Dove stai andando ? “ Cappuccetto Verde rispose : “Sto andando a casa della zia Chiara “. E… “Dove abita tua zia ?”, “Vuoi che ti accompagni io ?” domandò la signora , “La zia abita in un condominio rosso vicino al parco” disse Cappuccetto Verde” . A quel punto la signora afferrò Cappuccetto Verde per la mano e la spinse nel cofano della sua automobile . La bambina aveva una tasca interna nel suo vestitino in cui teneva il suo cellulare . Cappuccetto mandò un messaggio ai Carabinieri in cui c’era scritto :- Sono rinchiusa nel cofano di una macchina gialla diretta verso il parco, venite ad aiutarmi ! - La signora era ormai arrivata , ma prima di scendere dall’auto rubò tutto il contenuto del cestino . In quel momento i Carabinieri arrivarono , la arrestarono e la portarono in caserma . Cappuccetto poi li raggiunse e denunciò la signora per averla rapita e aver rubato tutto quello che c’era nel suo cestino . I Carabinieri restituirono tutto alla bambina . Cappuccetto Verde entrò nell’ appartamento della zia e pranzarono insieme . Dopo qualche giorno la zia guarì e fece visita a Cappuccetto , le portò una bambola che assomigliava molto alla bambina , poi ringraziarono i Carabinieri con molti doni. E vissero tutti Felici e contenti.

di Daniela Cassano

LA STORIA DI GIOVANNI E IL NONNO di Michele Console C’era una volta un bambino che viveva in una villa. Un giorno il papà gli diede dei documenti da portare al nonno ammalato. Il papà disse a Giovanni di stare attento alla strada buia perché potevano esserci dei ladri, ma Giovanni non fu ubbidiente . Mentre camminava incontrò un ladro che gli chiese “Dove stai andando?”, II bambino rispose che doveva andare dal nonno, che abitava al centro di una strada buia. Il ladro sapendo dov’ era la casa del nonno, arrivò prima del bambino, bussò alla porta dicendo di essere Giovanni , il nonno gli aprì e in un attimo il ladro lo prese e lo legò vicino al letto e si travestì da nonno. Dopo un po’ arrivò Giovanni che incominciò a fare tante domande , perché non riusciva a riconoscerlo . Il ladro prese anche Giovanni e lo legò vicino ad una sedia. Intanto da quelle parti passava un poliziotto che aveva visto tutto , così arrestò il ladro e Giovanni e il nonno ritornarono ad essere felici.

di Michele Console

FRANCESCO CAPPUCCETTO CELESTE di Sveva D’Addabbo C’era una volta un bambino di nome Francesco, un giorno suo zio gli fece un cappuccio celeste, cosi tutti cominciarono a chiamarlo Francesco cappuccetto celeste. Un giorno lo zio si ammalò, allora la mamma disse: - Francesco porta allo zio questo cestino con dentro mele, miele , acqua e una medicina, ma non andare nel bosco - . Francesco dimenticò le raccomandazioni della mamma e andò per la strada nel bosco. Camminando incontrò tanti animali molto allegri, ma ad un tratto vide un ladro monellissimo che gli disse: - Dove vai piccolo?- rispose : - Vado dallo zio che è molto malato -, - Ci vediamo dopo - rispose il ladro . L’uomo decise di andare anche lui a casa dello zio. Una volta arrivato disse al vecchio: - Dove sono i tuoi soldi? - Lo zio rispose : - Non ce li ho -, ma il ladro non si arrese e guardò nei cassetti e nel portafogli . Quando Francesco arrivò sentì dei rumori e chiamò il 113. La Polizia arrivò in fretta, arrestò il ladro e diede tutto il contenuto del cestino allo zio. Avvisarono poi la mamma che andò a prendere Francesco per riportarlo a casa felice e contenta.

di Sveva D’Addabbo

LUCA A CASA DI NONNO di Alex Di Fronzo C’èra una volta un bambino che si chiamava Luca, sua mamma gli aveva fatto un maglione rosso e tutti lo chiamano Cappuccetto rosso. Luca aveva i capelli biondi e gli occhi marroni e viveva in una villa nel centro storico di Capurso. La mamma un giorno disse a Cappuccetto rosso di non attraversare le strade buie per andare dal nonno malato, che viveva fuori dal centro storico per portargli un cesto di frutta e un giornale. Luca non ascoltò i consigli della sua mamma e mentre camminava per la strada buia incontrò un ladro, che chiese a Cappuccetto rosso dove stava andando. Cappuccetto rosso gli rispose che andava a far visita al nonno malato, che abitava fuori dal centro storico. Il ladro furbo prese una scorciatoia e arrivò prima di Cappuccetto. Una volta a casa del nonno, lo imbavaglio e lo chiude nell’ armadio. Cappuccetto rosso, più tardi, quando anche lui arrivò, entrando nella casa si accorse che quello li non era il suo amato nonnino, ma il ladro e si mise a gridare. Un contadino passando vicino alla casa, sentì le urla di Cappuccetto rosso, entrò nella casa, uccise il ladro, liberò Cappuccetto rosso e suo nonno dall’ armadio e da allora vissero tutti felici.

di Alex Di Fronzo

CAPPUCETTO BIANCO di Lorenzo Dicosola C’era una volta un bambino di nome Marco, ma tutti lo chiamavano Cappuccetto Bianco. Un giorno la mamma gli disse: - Prendi questo cestino, portalo dalla nonna che e' a casa malata-. Cappuccetto Bianco si incamminò e per la strada incontrò un ladro che gli chiese -Dove vai?- Cappuccetto Bianco rispose: -Dalla nonna - e il ladro – E dove abita?- Cappuccetto Bianco disse: -Vicino alla zona 167 –, allora il ladro, presa la scorciatoia, arrivò prima di Cappuccetto Bianco e bussò alla porta. Una volta entrato, il ladro legò la nonna con una corda alla sedia e la condusse in una parte buia della casa, poi arrivò Cappuccetto Bianco e bussò, ma anche lui fu imprigionato insieme alla nonna. Fuori, in campagna c’era un contadino che sentì la urla e il pianto di Cappuccetto e della nonna, allora chiamò la polizia, che arrivò in breve tempo, entrò nella casa, imprigionò il ladro, liberò la nonna e Cappuccetto e così vissero tutti felici e contenti.

di Lorenzo Dicosola

LA STORIA DÌ NICK di Carolina Labellarte C’era una volta un bambino di nome Nick, che si vestiva sempre con un mantello blu. Un giorno sua madre gli chiese di andare a trovare suo nonno e portargli un succo d’arancia e dei biscotti . Nick, per arrivare presto attraversò una campagna e incontrò un ladro che lo rapì portandolo a casa del nonno. Il ladro legò ad una sedia Nick e il nonno . Tutti e due gridavano a squarciagola, un carabiniere che passava li sentì , ruppe la porta, arrestò il ladro, slegò il nonno e Nick . Finalmente Nick poté riabbracciare la sua mamma. Tutti insieme mangiarono i biscotti e bevvero il succo di arance e vissero felici e contenti.

di Carolina Labellarte

LA STORIA DÌ CAPPUCCETTO DÌ PAGLIA Di Thomas Lanzellotti C’ era una volta un bambino che si chiamava Cappuccetto di paglia, aveva una mamma molto buona che si chiamava Maria. La mamma mandò Cappuccetto di paglia dal nonno a portargli un cd e qualche biscottino, raccomandandogli di non prendere una strada buia. Cappuccetto di paglia non ascoltò i consigli della mamma e lungo la strada buia incontrò un cane rabbioso, che gli chiese dove stava andando, - Dal nonno – disse Cappuccetto. Il cane rabbioso inseguì Cappuccetto di paglia, si nasconde dietro gli alberi in modo di arrivare prima di lui. Una volta a casa del nonno entrò e rinchiude il vecchio dentro l’ armadio e lo legò. Quando arrivò Cappuccetto di paglia, impaurito telefonò ai poliziotti, che arrestarono il cane rabbioso, liberano il nonno e così finalmente i due riuscirono a vedere il cd, mangiarono i biscotti e vissero felici e contenti.

Di Thomas Lanzellotti

CAPPUCCETTO ROSA di Antonio Leogrande. C’era una volta una bambina di nome Cappuccetto rosa, la mamma disse a Cappuccetto rosa di andare dal nonno, che non stava non stava bene in salute, a portargli le focacce, i fiori e il pane. La mamma raccomandò a Cappuccetto rosa di non attraversare la zona 167, ma Cappuccetto non ascoltò i consigli della mamma e così incontrò un cane randagio – Dove vai ?- gli disse - Vado a casa del nonno – rispose - Dov’è?-, - Dall’altra parte del bosco -. Il cane randagio imbrogliò Cappuccetto e per andare a casa del nonno prese la scorciatoia. Quando arrivò, il nonno lo fece entrare per dargli da mangiare, ma il cane randagio divorò il nonno in un solo boccone. Quando arrivò Cappuccetto rosa fece al cane randagio travestito da nonno delle domande: - Che occhi grandi che hai? ,- Che orecchie grandi che hai? - Che naso lungo che hai e che bocca grande che hai? , - Per mangiarti meglio !- le rispose e divorò anche lei in solo boccone. Il cane randagio dopo aver mangiato il nonno e Cappuccetto rosa si mise sul letto a dormire. Il cacciatore sentito il cane che russava, andò a dare un’ occhiata e vedendo il cane randagio sul letto gli ha sparò alla pancia liberando Cappuccetto rosa e il nonno, che da allora vissero felici e contenti.

di Antonio Leogrande.

CAPPUCCETTO CELESTE di Davide Liturri C’ era una volta una bambina di nome Cappuccetto celeste aveva i capelli castani e gli occhi verdi ed era una brava bambina . Un giorno la mamma le chiese di portare al nonno della frutta fresca perché era a casa ammalato e abitava in una casa di campagna , vicino Capurso . Cappuccetto celeste durante il tragitto incontrò un orso che le disse : - Dove stai andando? – rispose : - A casa del nonno a portagli della frutta - . L’ orso propose a Cappuccetto celeste , un gioco in cui vinceva chi arrivava prima a casa del nonno, indicando però a Cappuccetto celeste la strada più lunga, mentre lui prese quella più breve . Quando l’ orso arrivò a casa del nonno bussò alla porta e disse : - Sono Cappuccetto celeste - , l’orso travestito da nonno la fece entrare , allora Cappuccetto celeste disse: - Nonno ho portato un cestino con dentro della frutta - . - L’ orso rispose: - Bene Cappuccetto celeste dammi la frutta - e la mangiò . Cappuccetto celeste poi si addormentò . Un falegname che sentì l’ orso russare, mentre dormiva , entrò nella casa del nonno prese un bastone di legno e lo sbatte sulla testa del l’ orso che svenne, cosi il falegname tirò fuori dalla pancia dell’ orso il nonno e Cappuccetto celeste che da allora vissero felici e contenti.

di Davide Liturri

CAPPUCCETTO 2010 di Francesco Lonero Presso una strada di periferia viveva un bambino di nome Carlo, ma tutti lo chiamavano Cappuccetto Rosso perché portava un grande cappello rosso. Un giorno suo zio si ammalò e la mamma chiese a Cappuccetto Rosso se voleva portare le medicine e dei biscotti caldi a suo zio e Cappuccetto Rosso accettò. Mentre andava a casa dello zio incontrò un uomo, che in realtà era un ladro, che chiese a Cappuccetto: “dove vai ? “ Cappuccetto rispose : - Dallo zio che è malato -. Il ladro sapeva dov’ era la casa dello zio, perché conosceva Cappuccetto Rosso, allora si avvio per rubare tutti i soldi al povero vecchio. Arrivato a casa dello zio il ladro bussò alla porta “toc toc”! Chi è? - Disse lo zio - Sono Cappuccetto - e lo zio aprì. A questo punto lo zio fu aggredito dal ladro, che voleva rubargli i suoi soldi . Dopo un po' Cappuccetto Rosso arrivò anche lui a casa dello zio e sentì il ladro che diceva: “Dammi i soldi o ti faccio del Male”. Cappuccetto Rosso prese il bastone dello zio, aprì la porta e gli spaccò il bastone in testa. Il ladro scappò via e lo zio abbracciò tutto contento il suo nipotino.

di Francesco Lonero

L’AVVENTURA DÌ FIORE AZZURRO di Giulia Lorusso Il primo giorno di primavera una bambina molto graziosa e tenera di nome fiore azzurro chiamata così perché portava magliette con sopra dei fiori azzurri, passeggiava per i prati verdi fioriti, per andare da sua zia a portarle dello sciroppo per farla guarire. Mentre camminava incontrò una persona sconosciuta: un ladro!Il che si avvicinò a Fiore Azzurro e le disse con una grossa voce:-Dove vai bella bambina?- Fiore Azzurro rispose: -Vado da mia zia a portarle le medicine perché ’ è molto malata -. I l ladro voleva rubare i gioielli e il denaro della zia di Fiore Azzurro, così mentre la bambina camminava, il ladro la seguiva, nascondendosi dietro le siepi e i cespugli. Fiore Azzurro era quasi arrivata dalla zia, ma il ladro fece tre balzi in tutta fretta, entrò nella casa dalla finestra , legò la zia e rubò tutti gli oggetti preziosi. Dopo un po’ arrivò Fiore Azzurro, vide il ladro scappare e chiamò la Polizia per farlo arrestare . La Polizia liberò la zia, catturò il ladro e si congratulò con Fiore Azzurro perché quel ladro gli era sfuggito tante volte. Fiore Azzurro abbracciò sua zia e corse felice dalla sua mamma.

di Giulia Lorusso

LA STORIA DÌ GAIA di Clelia Marigliano C’era una volta una piccola casetta di legno che si trovava vicino una villa, dove vivevano una mamma e una bambina di nome Gaia. Un giorno la mamma di Gaia andò vicino a casa della nonna Anna per il pic-nic accanto al laghetto. La mamma di Gaia prima di partire le disse: -Gaia io vado, raggiungimi appena possibile e non passare dalla zona 167- . Gaia prese il cesto e partì per il parco, però disubbidì alla mamma è andò verso la zona 167. Dopo un po’ incontrò un ladro che chiese bambina: - Dove vai bimba?- Gaia risponde con voce tremante: - Io vado dalla nonna signore- . Poco dopo dal parco passò la Polizia, che vide il ladro, che cerca di portarsi via Gaia. I poliziotti portarono via il ladro per proteggere la bambina. Gaia proseguì tranquilla finché non incontrò la sua mamma e la nonna Anna, così finalmente fecero il pic-nic vicino al laghetto felici e contente.

di Clelia Marigliano

LA STORIA DÌ MARGHERITA di Demetra Mauro Due mesi fa ho incontrato una bambina che si chiamava Margherita, aveva una mantellina rosa con in cima una spilla a forma di margherita. Un giorno la zia la chiamò e Margherita rispose :- Si zia , la zia le disse: -Devi portare queste albicocche e mele allo zio Mauro che e ‘ malato, ma ti raccomando non andare nella zona 167 e nemmeno nella strada di campagna. Margherita promise, ma ovviamente se ne dimenticò, cosi andò nella zona 167, li incontro un uomo tutto vestito di nero che le disse: - Dove vai bella bambina?- e Margherita rispose: - Vado dallo zio Mauro che si trova a casa sua e non sta bene ci vediamo li-. Il ladro che viveva alla 167 vicino alla casa dello zio Mauro conosceva la strada . Margherita prese la strada più corta , ma il ladro arrivò per primo e rapì lo zio , lo buttò in garage, scese le scale e lo minacciò con un coltello . Margherita quando arrivò non vedendo nessuno in casa, chiamò la Polizia , che arrivò in fretta e arrestò il ladro. Margherita e lo zio Mauro una volta liberi vissero felici e contenti .

di Demetra Mauro

CAPPUCCETTO VIOLA di Marta Mazzarano C’ era una volta una bambina che abitava nel centro storico, chiamata da tutti Cappuccetto viola, perché indossava sempre una mantellina di colore viola . Un giorno la zia le disse di portare un cestino con focaccia e succo di frutta alla cugina , che abitava in una casa fuori dal paese , perché aveva molto lavoro e non poteva fare la spesa. La zia le disse anche di non fermarsi al parco perché ormai era quasi buio . Cappuccetto viola invece arrivata vicino al parco e visto che era stanca si fermò a riposare. Ad un tratto si avvicinò un uomo e le chiese dove andava, la bambina si spaventò , ma gli rispose sperando che l’uomo se ne andasse . Lui in realtà era un ladro e invece corse verso la casa fuori paese della cugina di Cappuccetto viola . Quando arrivò bussò facendo finta di essere Cappuccetto viola e la cugina aprì la porta . Il ladro chiuse la cugina in una stanza per rubare tutti gli oggetti di valore , intanto arrivò Cappuccetto viola e bussò anche lei, il ladro aprì , afferrò la bambina e la rinchiuse con la cugina nel ripostiglio . Nel frattempo la cugina aveva chiamato i Carabinieri con il suo cellulare e appena il ladro tentò di scappare i Carabinieri lo arrestarono. Così il malfattore finì in prigione e Cappuccetto viola e sua cugina festeggiarono andando in pizzeria.

di Marta Mazzarano

LA STORIA DÌ LUANA di Mattia Petrosino C ‘ era una volta una bambina di nome Luana, appena uscì di casa , incominciarono a chiamarla cappuccetto viola. Aveva i capelli biondi e il naso a patatina . Un giorno la mamma le disse : - Porta questo cestino dalla nonna -. Cappuccetto viola andò nel bosco senza sapere dei pericoli . Dopo poco tempo incontrò un ladro che le disse - Dove vai piccina ? - , - Sto andando a casa della nonna - , rispose cappuccetto viola. Allora il ladro furbescamente andò dalla strada più corta e arrivò prima a casa della nonna . il ladro disse alla nonna con voce leggera : – Sono arrivata nonna! Per piacere puoi aprire? - - Certo cappuccetto viola ! - rispose la vecchietta - Togli il lucchetto con questa chiave sotto la serranda - . Il ladro aprì la porta di scatto e la rinchiuse nel bagno , poco dopo arrivò Cappuccetto viola. Il ladro aprì improvvisamente la porta , ma cappuccetto più scaltro di lui lo bloccò e lo legò e poi chiamo la Polizia. Così la nonna e Cappuccetto, impararono la lezione e non ascoltarono più i malfattori.

di Mattia Petrosino

MARIA E LE SUE DISAVVENTURE di Francesca Sozio C’era una volta una bambina di nome Maria che viveva in un appartamento in un piccolo comune. Un giorno il papà disse a Maria di andare a casa della zia per vedere come stava e le raccomandò di non andare a piedi , perché si trovava vicino al parco, ma di prendere l’autobus . Maria non prese l’autobus ma andò a piedi . Mentre attraversava il parco, era buio, Maria aveva paura, all’ improvviso sentì un rumore , era un cane randagio che le raccontò che si era perso ed aveva tanta fame. Maria si impietosì ed ingenuamente lo invitò ad andare con lei a casa della zia. Arrivata a casa della zia il cane chiuse la porta e mangiò la zia e Maria. Subito dopo suonò alla porta il postino e vedendo stranamente che la zia non rispondeva, entrò preoccupato dalla finestra. Una volta dentro vide sul letto un cane randagio che dormiva con un enorme pancione, capì tutto, andò subito a prendere dalla cucina un enorme coltello, tagliò la pancia del cane e così uscirono fuori la zia e Maria che ringraziarono felici il postino. Maria contenta ritornò a casa dal papà e promise di prendere sempre l’ autobus e di non andare mai più da sola nelle strade buie.

di Francesca Sozio

CAPPUCCETTO E IL LADRO di Rita Volpe C’era una volta una bella bimba che si chiamava Chiara, visto che faceva molto freddo la nonna le aveva fatto un maglioncino di color rosso con un Cappuccio. Alcuni giorni dopo Chiara uscì e tutti la chiamarono “Cappuccetto rosso”. Un giorno la mamma le disse: “Prendi questo cestino dentro ci sono mele e pere e un cd di musica jazz e cioccolatini per la nonna malata, vai e stai attenta agli sconosciuti e non parlare con loro”. Ad un tratto incontrò una persona che le chiese:“Dove vai bella bimba?” Cappuccetto tremando disse: ”Vado dalla nonna che è malata e vive nella zona 167”, lo sconosciuto le rispose “ Ci vediamo bella bambina”. Lui si avviò per la strada più corta e Chiara invece percorse la strada più lunga. Arrivò prima il ladro e imprigionò la nonna nello sgabuzzino, Cappuccetto Rosso arrivò finalmente a casa della nonna e disse: ”Posso entrare nonna?”, “Si” disse lui e mise anche lei nello sgabuzzino, arrivò poi la Polizia che arrestò l’uomo malvagio e liberò la nonna e la nipotina. Chiara tornò a casa, la mamma commossa si mise a piangere e vissero tutti felici e contenti..

di Rita Volpe