La Bibbia Il grande codice della cultura dell’Occidente

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Transcript della presentazione:

La Bibbia Il grande codice della cultura dell’Occidente Scriptura crescit cum legente S.Gregorio Magno

Per Marc Chagall la Bibbia era l'alfabeto di colori a cui ha attinto tutta l'arte occidentale. Paul Claudel, poeta francese convertito, diceva che "i cattolici mostrano un così grande rispetto per la Bibbia che se ne stanno il più lontano possibile". 

Origini del termine Bibbia I termini ebraici che designano la Bibbia sono: miqrà («lettura»): riferimento alla lettura pubblica della Bibbia; sifrè ha-qodesh («libri di santità»): riferimento all’ispirazione divina testo TaNaK: è l’acronimo delle tre parti in cui si divide la Bibbia ebraica: Torah («insegnamento»), Nebiím («profeti»), Ketubim («scritti»). I termini greci che designano la Bibbia sono: he graphè («la scrittura»); ta biblía («i libri»). Fino al II sec. d.C. in ambito cristiano (e ovviamente ebraico) non si parlava di Antico e Nuovo Testamento, ma semplicemente di Scritture (graphài). Alla fine del II sec. si imposero le formule pàlaia diathéke (antico testamento) e kàine diathéke (nuovo testamento); il greco diathéke corrisponde all’ebraico berít che significa «patto, alleanza».

Il canone della Bibbia Il termine canone deriva dal greco kanôn, ma ha sua volta deriva dalle lingue semitiche: dall’ebraico qaneh, dall’accadico quanu, dall’ ugaritico qn. In tutte queste lingue il significato primo è quello di canna, calamo. Collegato ad esso, vi è il significato di “strumento di misura”, una canna di legno usata come metro. In ambito filosofico indica la norma, il modello di comportamento. Nel II sec. d.C. il termine verrà usato dai cristiani nel doppio significato di: – kanon tes aletheias: la regola della verità; – kanon tes ekklesias, la regola dell’assemblea, cioè la regola di condotta, in fatto di governo, tipica di ogni chiesa locale. È solo nel IV sec. che il termine viene usato per indicare l’ordine dei libri dell’Antico e del Nuovo Testamento. 

Il canone del Ta Na K La fissazione di un canone della Bibbia ebraica è riconducibile all’opera degli scribi farisei nel periodo compreso fra le due rivolte giudaiche, tra il 70 e il 135 d.C. Non sono chiare le ragioni che spingono il giudaismo ad una tale scelta. Sembra, però, che vi influiscano diversi fattori, collegati alle precise circostanze storiche che il giudaismo sta attraversando. Anzitutto un fattore interno, ossia la necessità di trovare un fattore comune capace di rafforzare l’identità giudaica nel momento in cui (dopo il 70 d.C.) non c’è più il Tempio. In secondo luogo, la necessità di difendersi non tanto dal paganesimo e dal culto dell’imperatore (il giudaismo era considerato religio licita), ma dal moltiplicarsi dei libri apocalittici e dal nuovo fenomeno del cristianesimo. In terzo luogo, definire un canone della Bibbia ebraica costituisce un presidio contro le correnti apocalittiche e contro una nuova letteratura religiosa (quella cristiana) che sta gradualmente acquisendo un suo status di “sacra”.

Bibbia Ebraica Ta na K 1. TÔRÂ 3. KETÛBÎM Berešît (In principio = Genesi) Šemôt (Nomi = Esodo) Wayyiqrâ (E chiamò = Levitico) Bamidbar (Nel deserto = Num.) Haddebarîm (Le parole = Deut.) 2. NEBÎ’ÎM Ri’šônîm (anteriori) Yehoshua (Giosuè) Šofetîm (Giudici) Shemuel (1-2) Melakhim (1-2) ’Aarônîm (posteriori) Yeshayahu (Isaia) Yirmeyahu (Geremia) Yehezkel (Ezechiele) (12) Profeti minori Hoshea, Yoel, Amos, Ovadya, Yonah, Mikha, Nahum, Havakkuk, Tsefanya, Haggay, Zekharya, Malaki 3. KETÛBÎM Tehillîm (Salmi) Mishle (Proverbi) Iyov (Giobbe) Megillôt Šîr haššîrîm (Cantico – Pasqua) Rut (Rut – Settimane) ’êkâ (Lamentazioni) Kohelet (Qoelet – Capanne) Ester (Ester – Purim) Daniyel (Daniele) Ezra-Nehemya (Esdra e Neemia) Dibrê hayyāmîm (1-2 Cronache)

Versione LXX 1. PENTATEUCO Genesi Esodo Levitico Numeri Deuteronomio 2. LIBRI STORICI Giosuè Giudici Rut 1- 2 Samuele 1- 2 Re 1 - 2 Cronache Esdra Neemia (2 Esdra) Tobia (D) Giuditta (D) Ester 1- 2 Maccabei (D) La (D) indica un testo deuterocanonico, cioè inserito nel canone in un secondo momento.

Siracide (D) (Ecclesiastico) 4. 3. Libri Sapienziali Giobbe Salmi Proverbi Qoèlet (Ecclesiaste) Cantico dei cantici Sapienza (D) Siracide (D) (Ecclesiastico) 4. Libri Profetici Isaia Geremia Lamentazioni Baruc (D) Ezechiele Daniele Osea Gioele Amos Abdia Giona Michea Naum Abacuc Sofonia Aggeo Zaccaria Malachia

Il Canone Greco La versione LXX La versione dei Settanta (Septuaginta in latino, indicata anche, secondo la numerazione latina, con LXX o, secondo la numerazione greca, con la lettera omicron seguita da un apice O'), è la versione della Bibbia in lingua greca, Il nome di Settanta deriva dalla leggenda che narra della sua formazione, attestata nella Lettera di Aristea a Filocrate, oggi nota come Lettera dello Pseudo Aristea e datante verso il 100 a.C. Si racconta che settantadue anziani (poi, nella denominazione comune, il numero fu ridotto a settanta con riferimento ai settanta anziani che accompagnarono Mosè al Sinai e ricevettero la Tôrāh (Es 24) di Gerusalemme, appartenenti alle dodici tribù d’Israele, furono invitati ad Alessandria d’Egitto da Tolomeo II Filadelfo per tradurre in greco i libri della Legge. La narrazione riferisce che il re accolse questi scribi ebrei ad Alessandria e si prostrò innanzi alla Legge sette volte. Una volta fatta la traduzione, gli scribi furono rimandati a casa con grandi doni. L’autore di questa Lettera mostra di aver un’idea ben precisa del compito del giudaismo in ambienti di cultura ellenica:  favorire un incontro tra questa e il patrimonio del giudaismo, che egli ammira incondizionatamente

Il canone del Nuovo Testamento Il processo che ha portato alla definizione del canone del Nuovo Testamento (vale a dire la fissazione dei 27 libri che lo compongono) non è stato né breve (dal II al IV sec.) né pacifico (le controversie furono numerose). Sono tre i criteri guida per fissare la “canonicità” di un libro: - l’origine apostolica del libro; - la conformità del contenuto alla regola della fede apostolica; - il suo uso nella liturgia.

1. Vangelo secondo Matteo 2. Vangelo secondo Marco 3. Vangelo secondo Luca 4. Vangelo secondo Giovanni 5. Atti degli Apostoli 6. Lettera ai Romani 7. I Lettera ai Corinzi 8. II Lettera ai Corinzi 9. Lettera ai Galati 10. Lettera agli Efesini 11. Lettera ai Filippesi 12. Lettera ai Colossesi 13. I Lettera ai Tessalonicesi 14. II Lettera Tessalonicesi 15. I Lettera a Timoteo 16. II Lettera a Timoteo 17. Lettera a Tito 18. Lettera a Filemone 19. Lettera agli Ebrei 20. Lettera di Giacomo 21. I Lettera di Pietro 22. II Lettera di Pietro 23. I Lettera di Giovanni 24. II Lettera di Giovanni 25. III Lettera di Giovanni 26. Lettera di Giuda 27. Apocalisse

Il Canone delle chiese cristiane Mentre il canone del Nuovo Testamento risulta uguale in tutte le confessione cristiane, quello dell’Antico Testamento presente notevoli differenze. Canone ortodosso. La chiesa ortodossa accoglie come canonici i libri contenuti nella versione greca della LXX. L'ordine di elencazione è parzialmente diverso da quello ebraico originale, soprattutto per alcuni dei libri profetici. È in particolare in occasione del sinodo di Gerusalemme del 1672 che le chiese greco-ortodosse hanno stabilito in maniera definitiva il canone biblico. Canone cattolico. La tradizione cattolica ha adottato l'ordine e la classificazione presente nella traduzione latina di S.Girolamo a fine IV secolo che comprendeva i deuterocanonici(46 +27= 73 ). E’ fissato definitivamente nel 1546 dal Concilio di Trento. Canone protestante. Di fatto contiene gli stessi libri della Bibbia ebraica per l’A.T.(39), mantenendo però la quadripartizione (Pentat. Stor.Sap.Prof.) Canone copto. La Bibbia copta comprende nell'Antico Testamento i testi del canone lungo della LXX (46) e alcuni testi considerati apocrifi dalle altre confessioni cristiane (Libro dei Giubilei, Libro di Enoch). Canone siriaco. La traduzione della Bibbia in siriaco detta Peshitta, ufficiale tra le varie chiese siriache presenti prevalentemente in medio-oriente, presenta un canone leggermente diverso. L’Antico Testamento, comprende alcuni testi considerati apocrifi dalle altre confessioni cristiane (Salmi 151-155 e II libro di Baruc).

Le Lingue della Bibbia L’Antico Testamento fu scritto: in Ebraico (quasi tutti i libri) in Aramaico (Geremia 10,11e parti dei libri di Esdra 4,8-6,18; 7,12-26; e Daniele 2,4b – 7,28; in Greco (i sette libri deuterocanonici: Tobia, Giuditta,1-2 Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc) Il Nuovo Testamento fu scritto interamente in Greco.