Parrocchia San Paolo apostolo

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Transcript della presentazione:

Parrocchia San Paolo apostolo Prima Comunione

I discepoli di Emmaus

IL POPOLO DI DIO RIT. Noi siamo il popolo di Dio, da Lui scelti, da Lui chiamati, per annunciare al mondo, le meraviglie del Suo amore, del Suo amore. Un popolo di uomini liberi, un popolo di uomini in cammino, un popolo di uomini nuovi. RIT. La chiesa del Signore noi formiamo, noi siamo testimoni tra i fratelli, per dire a tutti gli uomini il Suo amore. RIT. Lo Spirito di Dio vive in noi, lo Spirito ci fa una cosa sola, insieme camminiamo verso il Padre. RIT.

Come i discepoli di Emmaus

Dammi, Signore, occhi limpidi e liberi per vederti, non come ti voglio io, ma come tu vuoi. Occhi per vederti risuscitato e vivo, presente ed operante nella mia vita.

Noi purtroppo non cerchiamo fino in fondo il Signore Noi purtroppo non cerchiamo fino in fondo il Signore. Ci stanchiamo presto. Gesù, dona anche a me quell’amore tenace che non si arrende mai nella ricerca del tuo volto di Risorto.

Chiedi a Gesù che, come fece un giorno ai discepoli di Emmaus, si faccia presente nella tua vita e incida le sue parole nel tuo cuore perché mai le dimentichi, perché possa anche tu un giorno essere lì dove lui è sempre.

Di fronte alla croce i discepoli si rinchiusero paurosi nelle loro case, si diedero alla fuga, se ne andarono ad Emmaus. Gesù risorto riveli anche a te il suo volto. Allora anche la paura e la tristezza si trasformeranno in gioia pasquale.

I discepoli di Emmaus riconobbero Gesù nello spezzare il pane I discepoli di Emmaus riconobbero Gesù nello spezzare il pane. Aiutaci, Signore, a riconoscerti nel pane dell’Eucaristia e a nutrirci di te con cuore puro e sincero.

La tristezza dei discepoli di Emmaus è anche la mia, quando ciò a cui anela il mio cuore non si compie. Gesù si avvicina a noi per dirci che quanto il nostro cuore sperava, è ormai realtà. Lui è fra noi. E con lui la tristezza si trasforma in speranza.

Aiutaci, Gesù, a pregarti come i discepoli di Emmaus a restare con noi, perché la notte non scenda nei nostri cuori, ma si riaccenda in noi la speranza di una vita nuova.

Dio chiede anzitutto all’uomo che ascolti Dio chiede anzitutto all’uomo che ascolti. Come accadde a quelli di Emmaus. Solo ascoltando la Parola di Dio i nostri cuori si purificheranno e saranno capaci di vedere il Signore nella nostra vita.

Ascoltando Gesù i discepoli di Emmaus si sentirono ardere il cuore Ascoltando Gesù i discepoli di Emmaus si sentirono ardere il cuore. Aiutami, Signore, a sentir bruciare anche il mio cuore quando ascolto le tue parole che mi dicono: “Io ti amo ed ho bisogno di te”.

Anche noi siamo i discendenti di quei due discepoli che camminavano scoraggiati e che il Signore, incontrandoli, rincuorò. Aiuta anche noi, Gesù, a diventare tuoi testimoni nel mondo e annunciatori della tua risurrezione.

Gesù, aiutami a diffondere il fuoco del tuo amore lì dove sono, dove studio, dove riposo o mi diverto. Aiutami a diffonderlo tra chi amo e tra chi ancora non ti conosce.

Dio Padre ci raduna attorno a Gesù Il giorno del Signore: la DOMENICA

"La MESSA ... questa sconosciuta" La MESSA "è" o "non è" ...

Non siamo spettatori passivi o ammiratori di un'opera d'arte. La Messa non è una recita.

La Messa è un dono. Non è l'uomo che vuole comandare a Dio. Non ci sono formule segrete.

La Messa non è un obbligo vuoto. E’ un bisogno del Cristiano.

La festa nasce dalla preparazione, vive di gratuità, di canto fatto assieme, ci dona eternità, la vita stessa di Dio.

La Messa è sempre il dono d’amore del Risorto, e il Suo Spirito.

Dio non si stanca mai di invitarti a far festa con Lui Dio non si stanca mai di invitarti a far festa con Lui. Non sei tu che chiami Dio: è Lui che chiama te.

Non siamo noi che ci uniamo con le nostre forze: è Dio che ci convoca Non siamo noi che ci uniamo con le nostre forze: è Dio che ci convoca. Chiesa di persone, pietre vive.

Memoria è rivivere in senso pieno. Leggi Es 12,14; Es 13,3; Es 20,1

La parola Messa è la più usata ma è la meno bella.

Il cristiano non è uno spettatore, ma dialoga con Dio, celebra la vita.

Il dialogo con Dio deve continuare anche dopo la Messa, nella vita.

Alcuni nomi Biblici aiutano a capire la Messa, la nuova ed eterna alleanza compiuta in Cristo.

"La MESSA ... questa sconosciuta" RITI D'INTRODUZIONE

Ed ora, ragazzi, proviamo ad iniziare insieme un bellissimo viaggio che ci porterà a trovare un Amico; immaginate di sentire dentro di voi, nel vostro cuore, un grande desiderio: “andare a trovare un amico, per stare con lui”. Siete in camera vostra, vi vestite, cappotto se è inverno o maglietta se è estate, ed uscite di casa. Iniziate a percorrere le strade e le piazze del vostro paese o della vostra città; nel cuore un forte desiderio di incontrarlo, per parlargli ed ascoltarlo. Sapete benissimo dove abita, dopo un po’ di tempo arrivate davanti a casa sua; lui abita al primo piano: una rampa di scale, un pianerottolo, di fronte la porta di casa sua e sulla destra un campanello…

La Messa non inizia con l’ingresso del prete La Messa non inizia con l’ingresso del prete. Occorre prepararsi all’incontro con Dio, arrivare 10 minuti prima. La Messa non inizia con l’ingresso del prete. Occorre prepararsi all’incontro con Dio, arrivare 10 minuti prima.

Suonate sopra il campanello, c’è scritto “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen” (Segno di croce). Il nostro cuore diventa un canto di gioia nel vederlo…

L’acqua Santa non è un antidoto ai problemi, ma un richiamo su chi sono io: un battezzato, figlio di Dio.

Non tutti i canti sono d’inizio Non tutti i canti sono d’inizio. L’introito, la preghiera dopo il canto, ci introduce alla celebrazione.

Non è il problema di coro sì o coro no, ma di un popolo che canta aiutato dal coro.

E’ il segno che apparteniamo a Cristo e che siamo abbracciati dalla Sua salvezza.

Si apre la porta: “Il Signore sia con voi” (Saluto iniziale); ci siamo salutati, come buoni amici.

Per quattro volte durante la celebrazione Per quattro volte durante la celebrazione. Indica anche il legame tra sacerdote e fedeli.

Ecco perché nella Chiesa ci dovrebbe essere un unico altare, fisso, stabile, solido.

Non è una piccola predica. Tiene conto del tempo liturgico.

Ognuno di noi è ancora sul pianerottolo, invece il Nostro Amico è nella sua casa accogliente; ci stiamo guardando negli occhi…

E’ la parola più breve, più frequente e la più importante di chi partecipa alla Messa.

L’atteggiamento che prevale è lo stare in piedi, ricordo vivo della dignità di risorti.

Allora ragazzi, vediamo chi è così in gamba da riuscire ad unire con quattro linee rette questi nove punti. . . .

spazio esterno: FEDE spazio esterno: FEDE VI AIUTO IO … ATTENTI PERO’ spazio esterno: FEDE . . . spazio esterno: FEDE

"La MESSA ... questa sconosciuta" non sarà più sconosciuta ... se la vivremo con FEDE

Occhi, naso, bocca, orecchie, mani... per pregare Occhi: se i miei occhi sono attenti, possono cogliere i gesti che compie il sacerdote, vedere il colore delle vesti, le immagini sacre, i cartelloni, gli oggetti della Santa Messa sull'altare, i fiori. Naso: il mio naso può sentire il profumo dei fiori e dell'incenso. Bocca: con la bocca posso pregare e cantare, e ricevere il sacramento dell'Eucaristia. Orecchie: quando sono a Messa posso ascoltare la Parola di Dio, i canti, le preghiere e anche il silenzio. Mani: le mie mani possono toccare l'acqua appena entrato in chiesa e fare il segno della croce, scambiare il segno di pace e ricevere la Comunione.