IV dom. di quaresima – A laetare Gv 9,1-41

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Transcript della presentazione:

IV dom. di quaresima – A laetare Gv 9,1-41 “Io sono la Luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. (Gv 8,12)

Non c’è peggior cieco, Signore, di chi non vuol vedere. E ne è passato del tempo perché anch’io mi accorgessi di non vederci… Non è facile, Signore, ammettere di essere ciechi quando tutt’attorno fanno a gara per dimostrare di avere la vista più acuta, di indovinare ciò che è nascosto, di cogliere quanto è in profondità. Preghiera iniziale Il Tuo Santo Spirito mi aiuti a capire di essere immerso nella notte, e solo quando ho percepito con smarrimento e angoscia di non poter venirne fuori con le mie sole forze, solo allora mi dia di ascoltare la Tua voce, per avvertire la tua presenza che mi apre gli occhi. Che io veda, Signore: aumenta la mia fede!

FORMA BREVE - Gv 9,1.6-9.13-17.34-38 1In quel tempo Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita. 6 Sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: “Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: “Non è egli quello che stava seduto a chiedere l’elemosina? ”. 9Alcuni dicevano: “È lui”; altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io! ”. 13Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. 16Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un peccatore compiere tali prodigi? ”. E c’era dissenso tra di loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi? ”. Egli rispose: “È un profeta! ”.. 34Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?”. E lo cacciarono fuori. 35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: “Tu credi nel Figlio dell’uomo? ”. 36Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui? ”. 37Gli disse Gesù: “Tu l’hai visto: colui che parla con te è proprio lui”. 38 Ed egli disse: “Io credo, Signore! ”. E gli si prostrò innanzi.

Gv 9,1-41 Tutto il capitolo IX ha una inclusione costituita da due parole (presenti all’inizio e alla fine): Peccato Cecità Nei vv. 1-2 i discepoli, come gli altri, legano la cecità dell’uomo incontrato da Gesù al peccato. Nel v. 41 Gesù parla della cecità spirituale dei farisei e la considera come frutto di ostinazione nell’incredulità (peccato). Il capitolo IX è quindi racchiuso in questa associazione tra cecità e peccato, quella del corpo non è frutto del peccato, quella spirituale, invece, è colpevole (Gv 9,41).

Gv 9,1-41 I Farisei “quelli che vedono” (presumono di vedere) Il nato Cieco (v. 1-7a) Gesù-luce diventano ciechi…” (v. 39) “tornò che ci vedeva…” (v. 7b)

Contesto - Ambientazione Il percorso della fede: v. 8,12 “Io sono la LUCE del mondo; chi segue me… avrà la LUCE della vita”. v. 8,56 rimprovero di Gesù… “Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò”. v. 8,59 “… raccolsero pietre per scagliarle contro di Lui”. Il percorso della fede: dalle alla . tenebre luce

Gv 9,1-41 PROTAGONISTI * Gesù è LUCE (Gv 8,12) – dà LUCE (Gv 9,14). * Discepoli la fatica di superare pregiudizi (Gv 9,2). * Cieco nato l’uomo immerso nelle tenebre. * Farisei vivono in una luce (presunta), ma sono nelle tenebre… * Genitori testimoni…

Gv 9,5: “Finché sono nel mondo, sono la LUCE del mondo”… Il brano e la drammaticità dei discepoli e della conclusione (v. 34) illumina la situazione della comunità di Giovanni nei confronti del giudaismo su Gesù “luce” del mondo. Dio è LUCE: Ab 3,4: Il suo splendore è come la luce… Sal 27,1: Il Signore è mia luce e mia salvezza… Sal 37,10: È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce… Gv 9,5: “Finché sono nel mondo, sono la LUCE del mondo”…

 La Parola di Dio è LUCE:. Sal 119,105:  La Parola di Dio è LUCE: Sal 119,105: Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino…  Gesù è LUCE: Gv 8,12: Io sono la luce del mondo… Gv 1,9-10: Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo, eppure il mondo non lo riconobbe. Ef 5,14: Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà.  Il discepolo è chiamato a divenire LUCE: Ef 5,8: Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. 1Gv 2,10: Solo chi ama suo fratello resta nella luce… Mt 5-16: Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone…

DIVISIONE del BRANO: * vv. 1-5 l’incontro tra il cieco nato e la Luce del mondo, avviene in un contesto di pregiudizi (v. 2), che Gesù contribuisce a superare. Il peccato/cecità è una scelta personale (“Né lui, né i suoi genitori hanno peccato” v. 3) * vv. 6-12 due gesti [che evocano la creazione (v. 6) e il battesimo (v.7)] provocano un cambiamento che… sorprende, spinge alla reazione e a porsi domande (v. 8). Ma… con quale atteggiamento? Il cieco risponde sempre “non so”, per lui Gesù è “Quell’Uomo”: atteggiamento che, con il v. 36, conferma l’assoluta gratuità dell’intervento di Gesù.

Ha inizio l’interrogatorio a tre livelli: 

1 vv. 13-17 interrogatorio del miracolato ad opera dei farisei e loro reazione; Giudizio contrastante sulla figura di Gesù; Per il cieco “quell’uomo” è un Profeta.

2 vv. 18-23 interrogatorio e reazione dei dei genitori: “È questo il vostro figlio, che voi dite d’esser nato cieco? Come mai ora ci vede?” . La cecità delle autorità religiose è maggiore dell’evidenza dei fatti. Il cieco che professa di aver fede nel Messia viene cacciato dalla Sinagoga.

3 vv. 24-34 secondo interrogatorio del miracolato; continua l’avversione dei Giudei e la loro sentenza rispetto a Gesù (“è un peccatore”!), mentre progredisce la fede del cieco nato.

Gesù non abbandona colui che è perseguitato. vv. 35-41 è il vertice di tutto il brano. Contiene la professione di fede del miracolato che è cresciuta gradualmente (come è avvenuto per la Samaritana). Il cieco ha visto nel maestro: * un semplice uomo (v. 11), * un profeta (v. 17), * un giusto venuto da Dio (vv. 31ss), * Il Signore (v 38). In questa parte finale torna in campo Gesù, il Maestro, nel suo dialogo col cieco e con i farisei: Gesù non abbandona colui che è perseguitato.

Preghiamo con Gv 9,1-41 Signore, Oggi, attraverso l’incontro Tu continui a “passare”: non hai smesso di cercare ciechi ai quali dare luce, storpi da rimettere bene in piedi, morti da restituire alla vita. Non hai smesso di “passare” per le nostre strade, quelle abitate e attraversate anche da me. Quante volte hai spalmato la tua tenerezza sulle mie durezze di cuore, sui miei deliri di onnipotenza, sulle mie mille ambizioni. Il più delle volte, alle tue cure amorevoli ho risposto sottraendomi, girando alla larga, impedendoti di raggiungermi. Oggi, attraverso l’incontro col cieco nato, mi dici che tu non ti rassegni a lasciarmi in una situazione di cecità. Vuoi che la tua luce mi raggiunga, prima di tutto per farmi prendere coscienza delle tenebre, che preferisco alla luce tutte le volte in cui giustifico i miei compromessi, quando smetto di credere Nella possibilità di cambiare certi miei comportamenti. Continua a chiamarmi all’incontro con Te, perché io possa dirti, col salmista, l’unica preghiera che sento viva ora dentro di me: «È in Te la sorgente della vita. In Te che sei LUCE, io posso vedere la luce».