LA FISICA DELLA CHITARRA STEFANELLO ANDREA IIS Alessandrini – Abbiategrasso (MI) Liceo Scientifico Tecnologico
Le basi: la chitarra classica La chitarra è uno strumento musicale cordofono che ha origine dalla chitarra barocca. Il suono è generato dalla vibrazione delle corde Viene suonato con i polpastrelli, con le unghie o con un plettro La tastiera consente di accorciare la lunghezza della parte di corda vibrante e di suonare le note desiderate
Cosa genera il suono: le corde come onde stazionarie Le corde della chitarra oscillano come onde stazionarie Un' onda stazionaria è una perturbazione periodica di un mezzo materiale, le cui oscillazioni sono limitate nello spazio Nella corda in vibrazione si sovrappongono, punto per punto, due onde che si propagano lungo la corda in sensi opposti. Sovrapponendosi, esse possono produrre un’interferenza distruttiva oppure costruttiva L’onda risultante, non si propaga verso l'uno o l'altro estremo: si è ottenuta un’onda stazionaria
L’onda fondamentale e le armoniche
I due estremi essendo fissi sono nodi dell’onda La lunghezza della corda diviene quindi una misura di quali onde la corda può “ospitare” L’onda più lunda è detta la fondamentale. Le frequenze di lunghezze d’onda più corte sono tutte multiple della fondamentale e sono chiamate armoniche.
Come la chitarra crea le note – parte 1: le corde Due fattori sono costanti durante l’uso dello strumento 1) la massa della corda 2) la tensione. Ogni corda è accordata su una determinata nota secondo la accordatura spagnola 1) Le 6 corde hanno diametro differente 2) La tensione delle corde è abbastanza simile.
Una parentesi: le basi della musica I suoni sono vibrazioni del mezzo in cui si propagano Nel caso dell’aria tali vibrazioni sono solo longitudinali, ovvero corrispondono a compressioni e distensioni ripetute dell’aria. Se tali movimenti hanno un’evoluzione temporale di forma sinusoidale allora per quel suono è definita la sua frequenza, corrispondente alla frequenza della vibrazione Le note, i costituenti fondamentali della musica, sono i suoni corrispondenti a ben determinate frequenze “piacevoli” all’orecchio umano
La scala pitagorica (Pitagora, VI secolo a.C.): Con il susseguirsi dei secoli le varie culture hanno “costruito” diverse scale musicali (successione si note comprese in un’ottava) a seconda delle diverse esigenze espressive e di accordatura degli strumenti: La scala pitagorica (Pitagora, VI secolo a.C.): La scala cromatica (Medioevo): La scala naturale (Gioseffo Zarlino, 1558): Il temperamento equabile (Simone Stevino, XVI-XVII d.C.) Ottava divisa in dodici semitoni uguali
Come la chitarra genera le note – parte 2: la tastiera Per creare le note sulla chitarra si accorcia la lunghezza della parte oscillante della corda II chitarrista preme la corda tra due tasti in modo che essa appoggi sul tasto successivo Con quale criterio il liutaio che costruisce la chitarra stabilisce a quali distanze porre i tasti?
Dalla chitarra classica alla chitarra elettrica La necessità di amplificare la chitarra divenne apparente durante l’epoca delle jazz band, particolarmente quando la chitarra doveva competere con grandi sessioni di ottoni La prima chitarra elettrica fu però inventata da George Beauchamp nel 1931. La produzione commerciale fu avviata nella tarda estate del 1932 dalla Ro-Pat-In Corporation, una società fondata da Adolph Rickenbacker. Era la cosiddetta “Frying Pan”
Un’evoluzione graduale
I pickup I pickup sono formati da magneti permanenti di AlNiCo avvolti da alcune migliaia di avvolgimenti di sottile filo di rame smaltato Le corde tese sopra ai magneti sono di acciaio e nickel, quindi di un materiale paramagnetico
Single coil vs. humbucker I pickup single coil si comportano anche come un’antenna captando anche l’interferenza elettromagnetica generata dai cavi elettrici di rete Per ovviare a ciò Raymond J. Butts realizzo un pickup formato da due single coil collegati in serie Nel secondo gli avvolgimenti sono realizzati in senso opposto e il nord e il sud dei magneti sono scambiati Il rumore di rete induce una corrente in entrambi gli avvolgimenti di pari intensità. Siccome gli avvolgimenti sono realizzati al contrario, le due onde del segnale dell’interferenza risultano uguali e in antifase, cancellandosi a vicenda.