La MAFIA Omertà: per paura del piombo, il silenzio diventa d'oro. - Roberto Gervaso
Tra di loro i mafiosi non parlano mai di mafia Tra di loro i mafiosi non parlano mai di mafia. Hanno un vocabolario tutto loro. Non pronunciano mai la parola -mafia-, ma la sostituiscono con il termine “Cosa nostra”. Utilizzano termini che solo loro comprendono. Per “Cosa nostra” si indica, appunto, un’organizzazione criminale di stampo mafioso-terroristico. “Cosa nostra” è l’artefice di migliaia di omicidi e stragi, tra cui la strage di Capaci che vide coinvolti il giudice Giovanni Falcone, sua moglie francesca Morvillo e la sua scorta. “Cosa nostra” si basa su un principio fondamentale: l’omertà. L’omertà è la più grande qualità dell’ uomo d’onore; nun lu sacciu ( non lo so, non l’ho visto). “Cosa nostra”
Uno sviluppo verticale CAPO Vicecapo Consiglieri Capodecima Soldati o picciotti
La mafia e i suoi “tentacoli” La mafia si addentra nelle istituzioni come i tentacoli di una piovra. FORZE DELL’ORDINE BANCHE CHIESA TRIBUNALI E POLITICA ESTERO
Un mostro indistruttibile? Mafia: complesso di organizzazioni criminali sorte in Sicilia nel XIX secolo, diffuse su base territoriale, rette dalla legge dell’omertà e strutturate gerarchicamente.
Guerre di mafia: anni ’60-’80 NEGLI ANNI ‘80 SCOPPIA LA SECONDA GUERRA DI MAFIA. SECONDO IL COLLABORATORE DI GIUSTIZA antonio calderone nei primi anni settanta il boss gaetano badalamenti aveva organizzato da solo un traffico di stupefacenti e questo provocò il risentimento dei mafiosi luciano liggio e salvatore riina. La situazione precipita nel gennaio del ‘78 quando badalamenti, di cristina e calderone incontrano il boss salvatore greco per discutere sull’eliminazione di francesco madonia (capo cosca vallelunga pratameno)
Guerre di mafia: anni ‘60-’80 1981: riina fa sparire giuseppe panno (capo della cosca di castaldaccia.) Riina ordina l’omicidio di stefano bontate (criminale italiano , legato a cosa nostra. Noto come «falco» per la sua freddezza e per l sua arguzia, ma amava farsi chiamare anche «principe di villa grazia») 1982: i corleonesi decidono l’eliminazione di tommaso buscetta, considerato pericoloso per il suo stretto legame con bontate. 1982: fine della guerra con la spartizione dei territori delle vittime degli omicidi della seconda guerra di mafia.
La sua struttura: il carciofo foglia = cosca Papà tirò fuori dallo zaino un carciofo. “ Sai come si chiama la corona di foglie del carciofo?” mi chiese. “No.” “Cosca” “Cosca?” “Cosca: un gruppo di mafiosi. Cosca o anche famiglia. Palermo era come questo carciofo: ogni quartiere, una cosca di mafiosi. -”Per questo mi chiamo Giovanni” ( Luigi Garlando)
LA GRANDE FAMIGLIA “Come si entra in una cosca papà? Devi essere parente?” “No, devi fare un giuramento, promettere fedeltà e rispettare le regole della cosca.” “Come avviene il giuramento” Un uomo anziano pronuncia un discorso all’aspirante mafioso mentre altri due testimoni ascoltano. Anche lui ascolta. L’uomo d’onore chiede ai due testimoni di pungere il dito del nuovo mafioso con una spina di arancia amara e di versare una goccia di sangue su un’immaginetta sacra. Infine bruciano la figurina della santa e il nuovo mafioso deve tenerla in mano finchè non si spegne e pronunciare queste parole:” Le mie carni debbono bruciare come questo santino se non manterrò fede al giuramento.” -”Per questo mi chiamo Giovanni” (Luigi Garlando)
I 10 comandamenti di ‘’cosa nostra’’
1. Non ci si può presentare da soli ad un altro amico nostro, se non è un terzo a farlo. 2. Non si guardano mogli dei nostri amici. 3. Non si fanno comparati con gli sbirri. 4. Non si frequentano né taverne né circoli. 5. Si è dovere in qualsiasi momento essere disponibili a Cosa Nostra: anche se c’è la moglie che sta per partorire 6. Si rispettano in maniera categorica gli appuntamenti. 7. Ci si deve portare rispetto alla moglie. 8. Quando si è portati a sapere qualcosa si è portati a dire la verità. 9. Non ci si può appropriare di soldi che sono di altri o di altre famiglie. 10. Chi non può entrare a far parte di Cosa Nostra. -chi ha un parente stretto nelle varie forze dell’ordine. -chi ha tradimenti sentimentali in famiglia. -chi ha un comportamento pessimo e chi non tiene ai valori morali. I 10 COMANDAMENTI
I SOLDI ‘’SPORCHI DELLA MAFIA’’ La mafia siciliana, così come l‘ ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita, possiede una enorme disponibilità di denaro che muove nelle borse di tutto il mondo. Il patrimonio ed i capitali accumulati dalle quattro “imprese” fanno della Mafia la prima azienda italiana per fatturato (ben 130 miliardi complessivi). Il fenomeno, pur sviluppandosi nell’intero Paese, si concentra per un terzo in tre Regioni: Campania, Lazio e Sicilia.
I proventi della mafia La mafia riesce ormai a intervenire in ogni attività economica in Italia, essendo in grado di offrire la merce più preziosa del momento: i contanti. Solo lo scorso anno, gli utili netti dei tre principali gruppi della criminalità organizzata in Italia (Cosa Nostra, Camorra, Ndrangheta) hanno raggiunto i 70 miliardi di euro, come stimato dall’istituto italiano di ricerca Eurispes. Il margine di guadagno ha raggiunto il 54%. Nello stesso periodo la più grande compagnia del mondo, la multinazionale del petrolio Exxon Mobil Corp, ha registrato profitti pari 45,2 miliardi di dollari (32,5 miliardi di euro)! Le richieste degli imprenditori per accedere al credito bancario sono sempre più frequentemente rifiutate e le organizzazioni criminali accorrono in loro aiuto
Le vittime della mafia Le vittime di Cosa nostra in Italia risulterebbero essere approssimativamente più di 5000, includendo anche gli stessi membri dell'organizzazione criminale. « - Ma la mafia ucciderà anche noi? - Tranquillo. Ora siamo d'inverno. La mafia uccide solo d'estate. » - Tratta dal film « la mafia uccide solo d’estate»
Essere donna in tempo di mafia Essere donna, in terra di mafia è complicatissimo. Riti rigorosi, regole complesse, vincoli indissolubili. Se da un lato la donna di mafia può dare ordini di morte, dall’altro non può permettersi di avere un amante o di lasciare un uomo se suo marito è in carcere.
Mafia vs chiesa Chiesa e mafia: due cupole. La prima, quella di San Pietro, in Vaticano, centro e simbolo del potere e dell’organizzazione della Chiesa cattolica; la seconda, non a caso chiamata anch’essa “cupola”, vertice che governa Cosa Nostra. Due cupole fra loro lontane e distanti. Il 21 giugno, papa francesco, nella piana di sibari, ha direttamente espresso la scomunica dei mafiosi durante l’omelia: «il male va combattuto, bisogna dirgli di no. La chiesa deve sempre più spendersi perché il bene possa prevalere. I mafiosi sono scomunicati, non sono in comunione con dio».
noi diciamo ‘’NO ALLA MAFIA!’’ e voi? A cura di noi diciamo ‘’NO ALLA MAFIA!’’ e voi? Antonio Benincasa Beatrice Benincasa Martina Cito Benedetta Clemente Raquel Delgado Martina Figura Lea Petrillo