Femminicidio  "Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo.

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Transcript della presentazione:

Femminicidio  "Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte” Devoto-Oli

Il termine femminicidio si riferisce a tutti quei casi di omicidio in cui una donna viene uccisa da un uomo per motivi relativi alla sua identità di genere cioè di regola in relazione al fatto che la medesima è stata la moglie o in relazione sentimentale con l'autore del delitto, ovvero il medesimo autore presumeva che la vittima dovesse iniziare o continuare la relazione sentimentale o sessuale.

Il termine era già in uso nel 1801 “Feminicide” Il termine era già in uso nel 1801 “Feminicide”. La prima ad usarlo in ambito criminologo fu Diana Russell nel 1992 che identificava in questa parola una vera e propria categoria criminologica. L’antropologa messicana Marcela Lagarde dopo vari attentati contro le donne decise di far entrare questa definizione nel vocabolario. Jakub Schikaneder, Omicidio in casa(1890)

Il fenomeno in Italia In Italia non esiste un osservatorio nazionale per gli omicidi contro le donne come in altri Paesi ma associazioni di donne raccolgono i dati partendo, però, soltanto dalle notizie riportate dai mass-media. Nel 2012 sono stati 124, i tentati omicidi di donne 47. Il 70% è stato commesso da persone che avevano avuto una relazione sentimentale con la vittima e l’80% sia degli assassini che delle vittime è di nazionalità italiana.

La convenzione di Istanbul Il 15 maggio 2011 è stata sottoscritta ad Istanbul una convenzione contraria alla violenza sulle donne che è stata ratificata da solamente sette stati (di cui tre europei) mentre dieci era il numero minimo di ratifiche necessarie affinché questa entrasse in vigore.

Si potrebbe pensare che questo fenomeno sia piuttosto recente ma in realtà anche solo scavando nella nostra cultura personale possiamo trovare molti casi che ci testimoniano l’antichità di questa barbarie. Ganciotto Malatesta che uccide la moglie Francesca da Polenta e il fratello Paolo nella celebre vicenda di Paolo e Francesca narrata da Dante Alighieri nel V canto dell'Inferno. Pietro de' Medici strangolò sua moglie Dianora di Toledo, sospettata di tradimento, nella villa di Cafaggiolo, vicino Firenze (1576). Nella tragedia di William Shakespeare Otello (1603), il protagonista Otello uccide Desdemona. Gesualdo Principe di Venosa che uccide la moglie e l'amante sorpresi mentre facevano l'amore. Nella novella di L. Pirandello "Se..." il protagonista Valdoggi viene prosciolto dall'accusa di omicidio della moglie adultera.

25 Novembre  l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 15 dicembre 1999 ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal che mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L'assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana.

Ma perché oggi ci troviamo a discutere di un fatto che, seppure allarmante per la sua crescita, si trova nella nostra società da sempre? Ci sono molti articoli di cronaca che testimoniano che nel 2014 le donne si riprenderanno la loro libertà come è giusto che sia perché : "Nessuna donna può essere proprietà o un ostaggio di un uomo, di uno stato né tanto meno di una religione."

Quante volte si sente al telegiornale o si vede scritto sui giornali o sul web : "ragazza uccisa dal compagno per una lite di gelosia " ?   Al 90 % è proprio per questo che avviene il fenomeno del femminicidio, a causa della gelosia, dell'avere una concezione della donna ancora inferiore rispetto all'uomo.

Casi di cronaca Un esempio è il caso della diciannovenne Chiara Monda calpestata e picchiata dal compagno 35nne Maurizio Falcioni già accusato precedentemente di possesso di droga. Il compagno giustifica l'accaduto come un mancamento della ragazza che cadendo ha sbattuto fortemente la testa e chiede aiuto ma Chiara ha riportato un ematoma celebrale e lesioni gravissime improbabili da riscontrare in una caduta. I medici,dopo 7 ore di interventi per cercare di ridurre quest'ematoma, e riaggiustare queste lesioni tra cui mandibola e un'orbita fratturate , la milza spappolata , “ferite devastanti che vediamo solo nei casi gravi di incidenti automobilistici “, hanno tentato di salvarla, prima all’Ospedale Grassi di Ostia e poi al San Camillo di Roma. Il padre avendo perso ormai le speranza in un intervista ha dichiarato : “E’ ridotta a un vegetale. Anche se si svegliasse avrebbe danni permanenti, per questo, da padre, mi auguro che non sopravviva“. La condanna per il 35nne non è stata ancora stabilita poiché non è ancora arrivata una confessione nonostante le testimonianze dei vicini.

Uccide la moglie a martellate: "Mi aveva detto di farmi una doccia" Sarebbe stata una frase della moglie a scatenare la furia omicida di Eraldo Marchetti, 53 anni, l'uomo che ha ucciso a martellate la donna, Maria Maciocco, 47 anni, davanti ai loro figli gemelli di 9 anni, in una casa di Segni (Roma). "Hai bisogno di una doccia", avrebbe detto lei, e quelle parole sono suonate come un'offesa: "Lei mi umiliava", ha spiegato il marito durante l'interrogatorio di garanzia. L'omicida non ha saputo dire dove ha trovato il martello, e ad altre domande ha risposto: "Non ricordo". Secondo gli inquirenti, però, Marchetti si era portato dietro il martello e non lo avrebbe trovato nella casa.

E' il grido di disperazione lanciato ad una zia di uno dei due gemelli di 9 anni che sono stati testimoni dell'ennesima violenta lite tra genitori questa volta sfociata in tragedia. Accecato dall'ira per quella separazione che proprio non riusciva a digerire, il marito ha afferrato il martello e ha colpito in testa l'ex moglie fino a sfondarle il cranio, davanti agli occhi dei loro bambini. Poi ha lasciato il corpo della donna esanime in una pozza di sangue ed è andato a costituirsi dalla polizia.

In psicologia … In sociologia “La violenza sulle donne” si occupa soprattutto di delineare il fenomeno della violenza nei confronti del "sesso debole" sia da un punto di vista privato che lavorativo; è stato analizzato il concetto di disuguaglianza di genere nel tentativo di capire il perché della violenza. Tra le teorie che si sono interessate ai vari studi vengono prese in esame le “teorie femministe”, esse pongono all’origine delle discriminazioni di genere fattori diversi, ma la maggior parte ritengono che le cause siano attribuibili a fattori sociali e non naturali. Perciò l’aggressività umana è 'secondaria' a precedenti frustrazioni non elaborate e che quindi il pensiero maschile spesso trova dimostrazione nel comportamento violento.

Il luogo dove la violenza è più esercitata è la famiglia e così si parla di “violenza domestica” che si manifesta attraverso violenze fisiche, psicologiche, economiche e sessuali. Dall’analisi delle numerose indagini condotte in questo campo, sono emersi punti comuni nelle dinamiche messe in atto quando si pratica la violenza, tanto da far parlare di “spirale della violenza”. Vari studi hanno analizzato ricerche per spiegare il fenomeno della violenza sulle donne: le indagini in questo ambito hanno riguardato gli studi sull’aggressività, sulla frustrazione, sulle emozioni e sul successivo attaccamento alla figura materna .

Quindi , in generale, la causa sociale della violenza viene attribuita alla tendenza maschile a non considerare le donne come individui indipendenti e con il diritto di autodeterminarsi, ma come una proprietà. L’aumento di casi di violenza e femminicidio viene spesso associato al fatto che in questo momento stiamo vivendo una fase di mutamento dell’identità femminile, che va verso l’emancipazione e la libertà e viene quindi vissuta dagli uomini come una minaccia alla propria virilità o al proprio diritto al dominio sessista.

Decreto femminicidio Recentemente il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge il cui obbiettivo é combattere il fenomeno della violenza sulle donne.

Violenza contro donne: si scrive ‘decreto femminicidio’ ma è una legge omnibus” Questo è il titolo di un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano, che ha fatto molto discutere. Infatti nel provvedimento, oltre agli articoli sulla tematica in questione, è entrato di tutto: dalle misure per la messa in sicurezza dei cantieri del Tav all'emergenza Nord Africa, dal potenziamento del corpo dei vigili del fuoco alla maggiore libertà concessa alla Protezione civile, fino alla salvezza delle Province. Da qui la protesta di diverse forze politiche.