di JohnWilliam Waterhouse del 1916 un trovatoresuona il suo liuto mentre alcune ragazzelo ascoltano Estasiate. 1) Si svolge in un giardino che ha le caratteristiche di un locus amoenus. 2) Un trovatore suona il liuto e canta i suoi componimenti dinanzi a un pubblico di dame che lo ascoltano rapite ed estasiate. 1) Dove si svolge la scena raffigurata nel quadro del pittore J. William (1916)? 2) Chi sono i personaggi e cosa stanno facendo?
1) Dove si svolge la scena 1) Dove si svolge la scena? 2) Chi sono i personaggi e cosa stanno facendo?
enes breu de pargamina tramet lo vers, que chantam en plana lengua romana, a·n Hugo Bru par Filhol; bo·m sap quar gens Peitavina de Berri e de Guiana s'esgau per lui e Bretanha. 1. Pubblico: all’amico del poeta, un nobile, Ugo di Lusignano e la gente di Poitou, in grado di apprezzare un canto semplice in lingua volgare. 2. No, sarà un giullare. 3. Perché il suo testo poetico si colloca ormai al di fuori dell’eredità latina. Romana da «romanice loqui», parlare in lingua romanza vs latina. 4. La invia senza l’ausilio della pergamena e verrà cantata (cantiamo). Nessun rotolo con testi provenzali è conservato e ci resta solo la preziosa testimonianza della canzone di Jaufre Rudel, che in Quan lo rius de la fontana, ordina al suo giullare Filhol di eseguire il componimento senes breu de parguamina: era dunque normale utilizzare in appoggio alla memoria un rotolo di pergamena durante l’esecuzione della canzone. Questa è la strofa finale della canzone «Amore di terra lontana» del trovatore provenzale Jaufré Raudel (prima metà del XII secolo), principe di Blaye, presso Bourdeaux. 1. A quale pubblico si rivolge il trovatore? 2. E’ lui l’esecutore della canzone? 3. Perché sottolinea che questa è stata composta in «semplice lingua volgare»? A cosa corrisponde «volgare» nel testo originale? 4. La composizione verrà eseguita a memoria e con accompagnamento musicale. Da cosa lo si capisce?
Una dama che riceve l’omaggio del suo innamorato Una dama che riceve l’omaggio del suo innamorato. 2) La scena si svolge su un prato fiorito in primavera. 3) La scena è stilizzata, ossia riprodotta con pochi tratti essenziali, non realistica. 4) Gli uccelli dal capo umano sono animali fantastici ricorrenti nelle miniature medievali. 1) Chi sono i personaggi al centro della miniatura? Cosa stanno facendo? 2) Dove si svolge la scena e in quale stagione dell’anno? 3)La scena è realistica? Lo spazio è ben definito? 4) Chi sono le figure ai lati? 4
La rappresentazione del locus amoenus. 1) La miniatura è tratta da un canzoniere italiano, raccolta di canti e musiche del XIII secolo. Quale attinenza può avere quest’immagine con la lirica provenzale? 5
Scena di omaggio feudale/scena di omaggio del cavaliere alla signora/ dama. Si diventava vassalli attraverso un atto formale, detto omaggio, atto che prevedeva una cerimonia da svolgersi secondo un rituale preciso, molto semplice e perciò immediatamente riconoscibile: l’uomo che si disponeva all’omaggio congiungeva le mani e le poneva unite tra quelle del suo signore. Così facendo, pronunciava poche, brevi parole con cui si dichiarava vassallo e affermava di appartenere a colui che gli stava di fronte. Ciò che segnava l’atto di sottomissione era soprattutto il gesto, che veniva visto da tutti, anche da coloro che stavano nelle ultime file del pubblico e non potevano udire le parole. Il rito delle mani giunte era ricorrente, ma vi erano anche altri gesti che sancivano l’impegno dei contraenti. Prima di tutto il bacio che si scambiavano vassallo e signore; il subordinato pronunciava poi un giuramento a garanzia della propria fedeltà. 1) Individua le analogie e le differenze tra le due immagini. 2) Potrebbe esserci un qualche rapporto tra la concezione dell’amore cortese e il sistema del vassallaggio? Se sì quale?
Dall’iniziale O. 2. Un cavaliere ferito ai piedi della sua dama. 3 Dall’iniziale O. 2.Un cavaliere ferito ai piedi della sua dama. 3.Ammonisce (gesto del dito) e insieme conforta il cavaliere ferito con il tocco vivificante della sua mano. 4.Rappresenta l’atto di omaggio e di sottomissione del vassallo al suo signore. Lancillotto del Lago è un romanzo cortese cavalleresco e uno dei temi di tale romanzo era proprio la fedeltà/sottomissione nei confronti del proprio signore. n 1.L’immagine è una miniatura dal Lancelot du Lac di Gautier Map (1137-1209). Da cosa lo puoi capire? 2.Chi sono le figure rappresentate? 3.La figura femminile compie due gesti. Quali? 4. Cosa rappresenta veramente questa immagine e che attinenza ha con il testo (Lancelot du Lac = Lancillotto del Lago) in cui è inserita?
. . II. Ancora mi ricordo d'un mattino quando facemmo la pace tra noi due, e che mi diede un dono così grande: il suo amore e il suo anello. Dio mi faccia vivere ancora tanto da avere le mani sotto il suo mantello! G. d’Aquitania, Nella dolcezza della primavera. Il parallelismo tra rapporto amoroso e rapporto feudale, essenziale nella concezione cortese dell’amore è stabilito dai riferimenti ai gesti propri della cerimonia di investitura: il dono dell’anello e l’atto di coprire il vassallo con un mantello in segno di protezione da parte del signore. Nella strofa della canzone Nella dolcezza della primavera di G. D’Aquitania compaiono chiare allusioni a quale tipo di rapporto che ricorre in tutta la poesia provenzale? (Considera anche l’immagine precedente)
Individua i temi tipici della lirica provenzale. Nella dolcezza della primavera i boschi rinverdiscono, e gli uccelli cantano, ciascheduno in sua favella, giusta la melodia del nuovo canto. È tempo, dunque, che ognuno si tragga presso a quel che più brama. Quando erba nuova e nuova foglia nasce e sbocciano i fiori sul ramo, e l’usignolo acuta e limpida leva la voce e dà principio al canto, gioia ho di lui, ed ho gioia dei fiori, e gioia di me, e più gran gioia di madonna da ogni parte son circondato e stretto di gioia, ma quella è gioia che tutte l’altre avanza. 1.Rifiorire della natura – rifiorire del sentimento amoroso; 2. il tema della gioia. Individua i temi tipici della lirica provenzale.
Quando vedo l’allodola muovere di gioia le ali verso il sole, che si perde e si lascia cadere Per la dolcezza che le giunge al cuore, Ah! Così gran voglia mi prende di ogni cosa che vedo gioire, che è meraviglia se subito il cuore non fonde dal desiderio. 1.La gioia – l’allodola. L’immagine in movimento dell’allodola in volo verso il sole, ebbra di dolcezza è un’originale variazione del topos della rinascita primaverile, e stabilisce un rapporto immediato tra la natura e l’io del poeta. 2.Il volo dell’allodola che si perde verso l’alto per raggiungere il sole è simile alla sensazione di oblio del mondo e di sé che travolge l’innamorato assorto nel suo desiderio. L’immagine dell’allodola 1.Nella prima strofa della canzone Quando vedo l’allodola muovere di B. de V. compaiono alcuni elementi / termini presenti nelle strofe che abbiamo analizzato nella diapositiva precedente. Quali? 2.Il poeta istituisce un parallelismo tra l’innamoramento e il volo dell’allodola. In cosa consiste?
1. Trovatore assorto in tristi pensieri; 2 1.Trovatore assorto in tristi pensieri; 2. da allodole gioiose che volano incontro al sole lasciandosi cadere nell’aria. 3.Il tema dell’allodola è uno dei temi della lirica provenzale e il codice è una raccolta di poesie di questo genere. La miniatura è tratta da un codice che contiene la raccolta delle liriche di 140 poeti, composte tra il XII e il XIV sec. 1.Chi è la figura che campeggia nell’immagine? 2. Da che cosa è circondato? 3.Qual è il rapporto tra l’immagine e il contenuto del codice in cui è stata inserita?
In bene avanzo ogni giorno e m'affino perché servo ed onoro la più bella del mondo, ve lo dico apertamente. Tutto appartengo a lei , dal capo al piede, e per quanto una gelida aura spiri, l'amore ch'entro nel cuore mi raggia mi tien caldo nel colmo dell'inverno. Parafrasi: miglioro e mi raffino di giorno in giorno / perché servo ed onoro la più bella del mondo, lo dichiaro apertamente. / Sono interamente al suo servizio (sono tutto suo) / e anche se soffia un vento freddo / l’amore che si diffonde nel mio cuore / mi riscalda in pieno inverno. Il tema del servitium amoris, della servitù d’amore, ossia la rappresentazione del rapporto poeta-donna amata come rapporto di vassallaggio: il poeta serve e onora la più bella del mondo. 2.Tutto appartengo a lei da capo a piede = servitium amoris; l’amore che riscalda = intensità del sentimento. 1.Nella strofa della canzone “Arietta” del trovatore provenzale Arnaut Daniel (1180 circa) compare un tema tipico dell’amore cortese. Quale? 2.Nella strofa viene usata per due volte la figura retorica dell’iperbole (esagerazione per eccesso o per difetto). In che punto? Per esaltare quali importanti concetti?
Ahimé! Tanto credevo sapere d’amore e tanto poco ne so! Non posso trattenermi d’amare una donna da cui non avrò mai ricompensa Mi ha privato del mio cuore di me, di se stessa e di tutto il mondo; e quando mi ha privato di sé non mi ha lasciato che desiderio e cuore bramoso. Amore disinteressato e non corrisposto, inappagato; totale soggezione dell’amante Nella seconda strofa della canzone Quando vedo l’allodola muovere di B. de V. compaiono due temi tipici della lirica provenzale. Quale?
Più non ebbi potere su me stesso né più mi appartenni da quando lei mi lasciò guardare nei suoi occhi in uno specchio che tanto mi piace. Specchio, da quando mi sono guardato in te mi hanno ucciso i sospiri dal fondo dell’animo, e mi sono perduto come fece il bel Narciso nella fonte. La totale soggezione nei confronti dell’amata. 2.La visione drammatica e alienante dell’amore che ha il suo fulcro nel tema dello specchio e nel mito di Narciso. Il rispecchiarsi dell’amante negli occhi dell’amata lo perde. 1.Nella terza strofa della canzone Quando vedo l’allodola muovere di B. de V. il poeta ribadisce un concetto già espresso nella strofa precedente. Quale? 2.Nella strofa compare un altro tema che avrà ampia fortuna tra i poeti del Dolce Stilnovo. Quale?
Un salto in avanti nel Dolce Stilnovo
Dolce stil novo è la denominazione con cui Dante definisce nella Divina Commedia (XXIV del Purgatorio) una nuova poetica letteraria che si affermò a Firenze nel periodo tra il 1280 e il 1310. Precursore e iniziatore di tale corrente letteraria fu Guido Guinizelli, i suoi maggiori rappresentanti furono Dante stesso e Guido Cavalcanti.
1 Il vostro bel saluto e lo sguardo nobile che mandate quando vi incontro, mi uccidono; Amore passa attraverso gli occhi come fa il tuono che penetra all’interno attraverso la finestra della torre devastando ciò che trova dentro. (G. Guinizzelli) 2 Voi che attraverso gli occhi mi trafiggeste il cuore e svegliaste la mia mente che dormiva, prestate attenzione alla mia vita angosciosa, che Amore distrugge in sospiri. (G. Cavalcanti) Guinizelli: il vostro bel saluto e lo sguardo nobile che mandate quando vi incontro, mi uccidono; Amore passa attraverso gli occhi Cavalcanti: voi che attraverso gli occhi mi trafiggeste il cuore e svegliaste la mia mente che dormiva, prestate attenzione alla mia vita angosciosa, che Amore distrugge in sospiri. Dante: si mostra così bella a chi la guarda che trasmette attraverso gli occhi una tale dolcezza nel cuore che chi non la sperimenta direttamente non può capire. L’Amore passa attraverso gli occhi: l’innamoramento avviene principalmente attraverso lo sguardo; l’amore raggiunge il cuore attraverso gli occhi come fa il fulmine che colpisce attraverso la finestra della torre e spezza e rompe ciò che trova dentro. Questo aspetto è reso da Guinizelli con la similitudine del fulmine che, entrato in una torre attraverso una finestra, distrugge il contenuto dell’edificio. Si mostra così bella a chi la guarda che trasmette attraverso gli occhi una tale dolcezza nel cuore che chi non la sperimenta direttamente non può capire 3 Nei tre passi compare un tema ricorrente che abbiamo già visto nella lirica provenzale e in particolare nella terza strofa della canzone di B. de Ventadorn. Quale?