I miracoli eucaristici

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Transcript della presentazione:

I miracoli eucaristici «il pane che io darò  è la mia carne  per la vita del mondo» (Gv 6,51)

S. Tommaso d’Aquino “Doctor communis”

La presenza reale Nell’ultima cena Gesù prende il pane lo spezza e lo dà ai suoi discepoli dicendo: «Prendete e mangiate: Questo è il mio corpo» Poi prende il calice del vino e lo dà ai suoi discepoli dicendo: «Prendete e bevetene tutti: Questo è il mio sangue» (cf. Mt 14, 22-24).

Queste parole hanno un senso reale o simbolico? Gesù si riferisce alla promessa dell’Eucaristia (Gv cap. 6) dove parla in termini estremamente realistici Gli Apostoli semplici e rudi pescatori prendevano alla lettera le parole di Gesù e Gesù non ha mai fatto capire che le sue parole riguardo all’Eucaristia hanno una valenza simbolica

Perché allora continuiamo a vedere pane e vino? Percepiamo ancora le caratteristiche sensibili del pane e del vino - cioè il colore e il sapore - ma la realtà che sta sotto è radicalmente cambiata

Ma il pane e il vino potrebbero essere presenti ancora insieme con il corpo e sangue di Gesù? Gesù non ha detto: «Assieme a questo pane c’è il mio corpo» ma «Questo» - cioè questa realtà che tengo nelle mie mani - «è il mio corpo». Quindi il pane non c’è più.

Dov’è finito il pane? C’è stato un mutamento? È diventato il corpo di Gesù. Così anche il vino è diventato sangue di Gesù C’è stato un mutamento? C’è stato un mutamento che prende il nome di transustanziazione

Cos’è la transustanziazione? Significa “passaggio” (trans) di “sostanza” (substantia) Il pallone della figura cambia colore ma rimane immutata la realtà del pallone. Nell’Eucaristia avviene il contrario: il colore e tutte le apparenze rimangono immutate ma cambia la sostanza

Che cos’è la sostanza? La sostanza è la realtà che esiste in se stessa e non ha bisogno di “appoggiarsi” a qualcosa d’altro per esistere (es. un uomo, un albero, un pezzo di pane, un gatto...) La sostanza è però rivestita di certi caratteri che i nostri sensi possono cogliere: ha una certa grandezza, estensione, colore, peso … Nel caso del pane ha anche un certo sapore, ecc.

Questi caratteri sensibili sono delle realtà che non esistono in sé, ma si appoggiano alla sostanza, ineriscono alla sostanza. In filosofia questi caratteri vengono detti “accidenti” perché capitano alla sostanza.

Esempio: quando un bambino cresce e diventa adulto, cambia di dimensione, di peso e di aspetto … ma rimane sempre lui. La sua identità resta immutata cioè la sua sostanza è sempre la stessa.

Un altro esempio. Se prendo un pezzo di ferro, vedo che è di colore grigio e freddo. Ma se lo metto nel fuoco il suo colore diventa rosso e la temperatura aumenta. La sostanza del ferro resta ma gli accidenti (= caratteristiche) cambiano.

… e nell’Eucaristia? nell’Eucaristia avviene il contrario: la sostanza del pane e del vino cambia mentre rimangono immutati gli accidenti o specie le specie (caratteristiche) restano intatte: il peso, l’estensione, il colore, l’odore, il sapore, le capacità nutritive, del pane e del vino …

corpo sangue anima divinità Nell’Eucaristia Cristo è presente in modo sostanziale in tutta la sua realtà: corpo sangue anima divinità

Quando avviene questo cambiamento di sostanza? Avviene quando il sacerdote pronuncia le parole della consacrazione: «Questo è il mio corpo» - «Questo è il mio sangue» Com’è possibile? È possibile per l’onnipotenza divina … Se Dio ha creato dal nulla tutte le cose, non potrà forse mutare una cosa in un’altra?

Ma le specie o caratteristiche del pane e del vino come fanno ad esistere ancora se non possono più inerire alla loro sostanza? Vengono mantenute nell’esistenza dall’onnipotenza divina

La fede nell’Eucaristia La transustanziazione non può, quindi, essere in alcun modo sperimentata dai sensi, ma solo la fede ci assicura questo mirabile mutamento

“In cruce latébat sola Déitas, at hic látet simul et humánitas: Ambo támen crédens átque cónfitens…” (Adoro te devote) “Sulla croce era nascosta la Divinità del Cristo, ma qui (nell’Eucaristia) non si vede neppure l’umanità. Tuttavia, queste due realtà credo e professo …”

“… prestet fides supplementum sensuum defectui” “… la fede venga in soccorso ai sensi che non sono capaci di cogliere il Mistero” (Tantum ergo)

Gesù lascia il cielo per venire a trovarsi sotto le specie del pane e del vino? No. Non lascia il cielo eppure viene a trovarsi nelle specie eucaristiche … Attraverso la transustanziazione infatti il pane e il vino diventano Gesù in persona, vivo e vero, quel Gesù che ora siede alla destra del Padre

Quindi nel tabernacolo è presente lo stesso Gesù che è in cielo? Si. Gesù è presente nel Santissimo Sacramento come è presente in cielo. Con la differenza che nel tabernacolo è presente sotto le specie del pane e quindi è … invisibile agli occhi !

Fino a quando Gesù rimane presente sotto le specie eucaristiche? Fino a quando perdurano le specie del pane e del vino. Se queste si alterano (es. si decompongono) cessa anche la presenza reale. Anche in noi la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia rimane fino a quando il nostro organismo ha assimilato le specie eucaristiche (circa un quarto d’ora)

Gesù è presente anche nel frammento? Si, perché anche il frammento conserva intatte le specie o caratteristiche del pane. Quando si spezza l’ostia si spezza anche il corpo di Gesù? No, perché si spezzano solo le specie del pane. Gesù è presente tutto intero in tutte le singole parti dell’Ostia consacrata. Perciò anche nella parte separata Gesù è presente interamente …

La Comunione sulla mano … … per questo chi decide di prendere la Comunione sulla mano deve accertarsi che sul palmo non rimanga alcun frammento del Pane consacrato, altrimenti deve essere portato subito alla bocca

Per le parole della consacrazione sotto le specie del pane è presente solo il corpo, e sotto le specie del vino solo il sangue? È così? Nella specie del pane è presente direttamente il corpo di Cristo ma per concomitanza anche il sangue, l’anima e la divinità. Così nella specie del vino è presente direttamente il sangue ma poi per concomitanza tutta la realtà di Cristo. Infatti nel Cristo risorto il corpo ed il sangue non si possono più separare …

I miracoli eucaristici Sono interventi prodigiosi di Dio che hanno lo scopo di confermare la fede nella presenza reale del corpo e sangue del Signore

Miracoli eucaristici in Italia

Il fine dei miracoli eucaristici è quello di dimostrare che non dobbiamo guardare all’apparenza esterna (pane e vino) ma alla sostanza, cioè alla realtà vera della cosa, che è carne e sangue

Nei miracoli eucaristici anche le specie possono subire qualche mutamento Ad esempio, nel miracolo di Lanciano le specie del pane e del vino sono convertite nelle specie della carne e del sangue

Miracolo eucaristico di Lanciano secolo VIII

Lanciano – prov. Chieti (Abruzzo)

Miracolo eucaristico di Lanciano Verso il 750, un monaco basiliano dubitò che nell’Ostia consacrata ci fosse veramente il Corpo del Signore e nel calice il Sangue. Celebrò Messa e, dette le parole della consacrazione, vide divenire Carne l’ostia e Sangue il vino … Il prodigio fu mostrato a tutti gli astanti e poi a tutto il popolo …

La carne è ancora intera e il sangue diviso in cinque grumi diseguali Le analisi di laboratorio, eseguite più volte e da diversi esperti, confermano che sono carne e sangue umani conservatesi incorrotti

Nel novembre 1970 l’arcivescovo di Lanciano, mons Nel novembre 1970 l’arcivescovo di Lanciano, mons. Perantoni e il Provinciale dei Francescani da cui dipende la Chiesa del miracolo, fecero sottoporre le «reliquie» ad un esame scientifico. Il compito fu affidato al dott. Edoardo Linoli, dirigente dell’Ospedale d’Arezzo e professore di anatomia e istologia, di chimica e di microscopica clinica, coadiuvato dal prof. Ruggero Bertelli dell’Università di Siena.

Il dott. Linoli effettuò dei prelievi sulle Sacre Reliquie, il 18 novembre 1970, poi eseguì le analisi in laboratorio. Il 4 marzo 1971, il Professore presentò un resoconto dettagliato dei vari studi fatti. Ecco le conclusioni.

La "carne miracolosa" è veramente carne costituita dal tessuto muscolare striato del miocardio. 2. Il "sangue miracoloso" è vero sangue: l'analisi cromatografica lo dimostra con certezza assoluta e indiscutibile. 3. Lo studio immunologico manifesta che la carne e il sangue sono certamente di natura umana e la prova immunoematologica permette di affermare con tutta oggettività e certezza che ambedue appartengono allo stesso gruppo sanguigno AB (come l’Uomo della Sindone). Questa identità del gruppo sanguigno può indicare l'appartenenza della carne e del sangue alla medesima persona, con la possibilità tuttavia dell'appartenenza a due individui differenti del medesimo gruppo sanguigno.

4. Le proteine contenute nel sangue sono normalmente ripartite, nella percentuale identica a quella dello schema siero-proteico del sangue fresco normale. 5. Nessuna sezione istologica ha rivelato traccia di infiltrazioni di sali o di sostanze conservatrici utilizzate nell'antichità allo scopo di mummificazione. Certo, la conservazione di proteine e dei minerali osservati nella carne e nel sangue di Lanciano non è né impossibile né eccezionale: le analisi ripetute hanno permesso di trovare proteine nelle mummie egiziane di 4 e di 5.000 anni. Ma è opportuno sottolineare che il caso di un corpo mummificato secondo i procedimenti conosciuti, è molto differente da quello di un frammento di miocardio, lasciato allo stato naturale per secoli, esposto agli agenti fisici atmosferici e biochimici. 

L’interno del Santuario di Lanciano

Il prof. Linoli scarta anche l'ipotesi di un falso compiuto nei secoli passati: "Infatti, dice, supponendo che si sia prelevato il cuore di un cadavere, io affermo che solamente una mano esperta in dissezione anatomica avrebbe potuto ottenere un "taglio" uniforme di un viscere incavato (come si può ancora intravedere sulla "carne") e tangenziale alla superficie di questo viscere, come fa pensare il corso prevalentemente longitudinale dei fasci delle fibre muscolari, visibile, in parecchi punti nelle preparazioni istologiche. Inoltre, se il sangue fosse stato prelevato da un cadavere, si sarebbe rapidamente alterato, per deliquescenza o putrefazione. 

La relazione del prof. Linoli fu pubblicata in Quaderni Sclavo in Diagnostica, 1971, fasc. 3 (Grafiche Meini, Siena) e suscitò un grande interesse nel mondo scientifico. Anche nel 1973, il Consiglio superiore dell'Organizzazione mondiale della Sanità, O.M.S./O.N.U. nominò una commissione scientifica per verificare, mediante esperimenti di controllo, le conclusioni del medico italiano. I lavori durarono 15 mesi con un totale di 500 esami. Le ricerche furono le medesime di quelle effettuate dal prof. Linoli, con altri complementi. La conclusione di tutte le reazioni e di tutte le ricerche confermarono ciò che già era stato dichiarato e pubblicato in Italia. 

Alcune illustrazioni per meglio spiegare gli esami scientifici svolti Fig. 1 - (Eosina x 200). Aspetto istologico generale di un campione della Carne , con fibre raccolte in fasci ad andamento longitudinale, come negli strati superficiali esterni del cuore.

Fig. 2 - Il Cuore del miracolo di Lanciano. (Mallory x 250) Fig. 2 - Il Cuore del miracolo di Lanciano. (Mallory x 250). Un arteria e, molto vicino, un ramo del nervo vagale. Fig. 3 - Il Cuore del miracolo di Lanciano. (Mallory x 400). Si puo' vedere il classico aspetto "ruvido" dell'endocardio; la struttura sincitoide del tessuto del miocardio.

Fig. 4 - (x 80). Test di emoagglutinazione eseguito su un campione di Sangue di Lanciano: a sinistra, siero anti-A; a destra, siero anti-B. Appare così che la Carne e il Sangue di Lanciano appartengono al gruppo sanguigno AB

Tracciato da elettroforesi delle proteine del Sangue

In maniera precisa, fu affermato che i frammenti prelevati a Lanciano non potevano essere assimilati da tessuti mummificati. La loro conservazione dopo quasi dodici secoli, in reliquiari di vetro e in assenza di sostanze conservanti, antisettiche, antifermentative e mummificanti, non è scientificamente spiegabile: infatti i vasi che racchiudono queste reliquie non impediscono l'accesso dell'aria e della luce né l'entrata di parassiti d'ordine vegetale o animale, veicoli ordinari dell'aria atmosferica.

In quanto alla natura del frammento di carne, la Commissione dichiara senza esitazione che si tratta di un tessuto vivente perché risponde rapidamente a tutte le reazioni cliniche proprie degli esseri viventi. 

L'estratto-riassunto dei lavori scientifici della Commissione Medica dell'OMS e dell'ONU, pubblicato in dicembre 1976 a New York e a Ginevra, dichiara nella sua conclusione che la scienza, consapevole dei suoi limiti, si arresta davanti alla impossibilità di dare una spiegazione.

Nel miracolo eucaristico di Lanciano, Gesù continua a essere presente sotto le caratteristiche (specie) del cuore come prima era presente sotto le specie del pane. Quindi quello che appare non è la sostanza del cuore, ma sono le specie, gli accidenti di un cuore che contengono la sostanza del corpo di Gesù, sostanza che continua ad essere invisibile …

Sotto le caratteristiche del miocardio è presente tutto il corpo di Gesù, e quindi, anche il cuore, né più né meno di come prima lo contenevano le specie del pane.

«Fac me tibi semper magis credere; in te spem habere, te diligere» Il cardinale arcivescovo di Carcovia Karol Wojtyla visitando il Santuario di Lanciano espresse la sua devozione con queste parole: «Fac me tibi semper magis credere; in te spem habere, te diligere» 3 novembre 1974

Miracolo eucaristico di Siena 1730

A Siena, nella Basilica di San Francesco, si custodiscono da 274 anni 223 Ostie che miracolosamente si mantengono intatte da allora, contro ogni legge fisica e biologica. Uno dei documenti più autorevoli riguardo al Prodigio è una memoria dell’epoca, scritta da un certo Macchi.

Il 14 agosto del 1730, alcuni ignoti ladri penetrarono nella basilica di San Francesco a Siena dei Frati Minori Conventuali e rubarono la pisside contenente 351 Ostie consacrate.

Appena il furto venne scoperto, si sospese anche il celebre Palio in segno di riparazione. Nonostante accurate ricerche condotte dalle autorità religiose e civili, le Particole furono ritrovate, casualmente, la mattina del 17 agosto nel vicino santuario di S. Maria in Provenzano, ove i ladri sacrileghi le avevano nascoste dentro la cassetta delle elemosine in mezzo alla polvere e alle ragnatele.

Le Ostie allora furono ripulite, esaminate e debitamente identificate come quelle rubate. Nella foto: Siena - Chiesa di S. Maria in Provenzano

In segno di riparazione, il popolo accorse ad omaggiare con una processione le sante Ostie, che furono riportate in S. Francesco. Intanto il tempo passava, ma nessun segno di alterazione si notava in esse, a differenza di quanto ci si sarebbe dovuto attendere.

Più volte, a distanza di decenni, uomini illustri le esaminarono con ogni mezzo che il progresso metteva loro a disposizione, moltiplicando però, nel contempo, cause ed elementi che avrebbero dovuto favorirne la corruzione (travasamenti, scuotimenti, contatti, conteggi, pulviscolo, umidità, ecc.).

Ma la scienza ha sempre constatato che "le sacre Particole sono ancora fresche, intatte, fisicamente incorrotte, chimicamente pure e non presentano alcun principio di corruzione".

L’Arcivescovo Tiberio Borghese ordinò anche una controprova: fece chiudere per 10 anni in una scatola di latta sigillata alcune Ostie non consacrate. Alla riapertura della scatola la Commissione scientifica preposta trovò al posto delle Ostie solo vermi e frammenti putrefatti.

L’ultimo esame fu autorizzato da S. Pio X. Ad esso parteciparono diversi studiosi di igiene, chimica e farmaceutica … (giugno 1914). Il verbale che stesero diceva: "le Sante Particole di Siena sono un classico esempio della perfetta conservazione di particole di pane azzimo consacrate nell'anno 1730, e costituiscono un fenomeno singolare, palpitante di attualità che inverte le leggi naturali della conservazione della materia organica. È un fatto unico consacrato negli annali della scienza".

Le sacre Particole furono adorate anche da papa Giovanni Paolo II, nel corso della visita pastorale a Siena il 14 settembre 1980. In quella occasione, dopo averne ascoltata la storia, commosso, esclamò: "E' la Presenza!"

Il permanente Miracolo Eucaristico di Siena, offre a tutti - dai più scettici ai più distratti - la possibilità di vedere con i propri occhi e di toccare con le proprie mani un grande prodigio dinanzi al quale anche la Scienza ha piegato la fronte.

Alcune considerazioni conclusive … Il miracolo è un ricatto, un colpo di forza di Dio contro l’intelligenza umana? No, perché Dio agisce sempre e solo perché ama e perché vuole salvare, non per mostrare spettacolarmente la sua grandezza ....

I miracoli sono i segni visibili della sovranità di Dio su tutti i limiti creaturali

Di fronte al miracolo ci saranno sempre due pericoli: esaltare l’importanza del prodigio dimenticando il messaggio oppure 2. negare la stessa realtà del prodigio …

I segni miracolosi costituiscono una spinta verso i margini del bene , per l’uomo, eterno bambino, che si dimostra incline più facilmente al male

Evidentemente i miracoli esistono perché si basano sulla testimonianza di persone del tutto affidabili ma la fede rimane oltre il confine del miracolo situandosi nel doppio fuoco del dono di Dio e dell’assenso umano, libero e perciò stesso meritorio …

La memoria dei miracoli eucaristici ha lo scopo di suscitare in ciascuno di noi una salutare riappropriazione della fede eucaristica della Chiesa

“L’Eucaristia è il memoriale della passione, il compimento delle figure dell’Antica Alleanza, la più grande di tutte le meraviglie operate da Cristo, il mirabile documento del suo amore immenso per gli uomini” (S. Tommaso d’Aquino)

Se avessimo potuto vivere al tempo di Gesù e avessimo potuto parlare con lui e toccarlo e vederlo, oggi la nostra vita sarebbe differente … A queste parole Teresa di Gesù, dottore della Chiesa, ha risposto candidamente:

“ Ma non abbiamo nell’Eucaristia lo stesso Gesù? Perché cercare di più? ”