LA COLOMBA E IL CORVO
In un bel giorno assolato di Primavera, una colomba dalle candide piume volava per il bosco. Stanca, si posò su un ramo.
E tu che uccello sei? Sono una colomba. Guardandosi intorno vide uno stormo di strani uccelli neri: alcuni volavano, altri riposavano come lei sui rami degli alberi. - Che strani uccelli. Sono neri come il carbone! – pensava la colomba. D’un tratto uno di essi si posò sul ramo di fronte a lei.
La colomba si sentì mortificata: si sentiva diversa da tutti loro! E tutti mi dicono che le mie piume sono candide come la neve. Ma non farmi ridere, bella. Sei pallida come un morto. Guarda noi, invece. Tutti ci ammirano proprio per le nostre belle piume. La colomba si sentì mortificata: si sentiva diversa da tutti loro!
sporcando di nero le candide piume. Ora voglio proprio vedere che dirà quell’antipatico uccello. Sono proprio nera nera anch’io! D’un tratto scorse una pozzanghera piena di fango. Così, senza pensarci un attimo volò via, planò sull’acqua e cominciò a rivoltarsi nel fango, sporcando di nero le candide piume.
Purtroppo in quell’istante giunse un lupo affamato, che si avventò sulla colomba. La poverina, non potendo volare perché le piume erano tutte appiccicate dal fango, finì per essere il pranzetto del lupo.
perché il risultato è sempre disastroso. MORALE Ognuno deve essere contento del proprio aspetto e non cercare di imitare gli altri perché il risultato è sempre disastroso. eddafly