LA SETTIMANA SANTA LA PASQUA DI GESU’.

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Mentre mangiavano, Gesù prese il pane, pronunziò la preghiera di benedizione, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: “Prendete e mangiate: questo.
Capitolo 20 1 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata.
Transcript della presentazione:

LA SETTIMANA SANTA LA PASQUA DI GESU’

Gli episodi più importanti Ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme L’ultima cena/l’eucaristia Il Getsemani e il tradimento di Giuda Il processo ebraico e quello romano La crocifissione La sepoltura La risurrezione e le apparizioni

L’ingresso di Gesù a Gerusalemme Mt 21,1-9 Quando, arrivati nelle vicinanze di Gerusalemme, giunsero in vista di Betfage, alle falde del monte Oliveto, Gesù mandò due discepoli dicendo loro: "andate nel villaggio che si trova davanti a voi e subito troverete un’asina legata, con il suo puledro. Scioglietela e conducetela a me. Se qualcuno vi dice qualcosa, rispondete: il Signore ne ha bisogno ma subito li rimanderà". Questo è accaduto affinché si adempisse quando tutto fu annunciato dal profeta che dice: Dite alla figlia di Sion: ecco il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, e su un puledro figlio di bestia da soma. I discepoli andarono e fecero come aveva ordinato loro Gesù. Condussero quindi l’asina con il puledro, su cui posero le vesti ed egli vi si pose a sedere. Ora, la folla, numerosissima, stese le proprie vesti sulla strada; altre tagliavano rami degli alberi e li spargevano lungo la via. La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro gridavano: "Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli".

La Pasqua con i discepoli Mc 14,12-31 Nel primo giorno degli azzimi, all'ora in cui si immolava l'agnello pasquale, i suoi discepoli gli dicono: "dove vuoi che andiamo preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?". Egli manda due dei suoi discepoli dicendo loro: "andate in città. Vi si farà avanti un uomo che trasporta un'anfora d'acqua. Seguitelo e, dovunque entri, dite al padrone di casa: "il maestro manda a dire: dov'è la mia sala, in cui possa mangiare la Pasqua insieme ai miei discepoli?". Egli vi mostrerà una grande stanza al piano superiore, già arredata e pronta. Là preparate per noi". I discepoli andarono e, giunti in città, trovarono come egli aveva loro detto e prepararono la Pasqua. Fattasi sera, venne anch'egli con i Dodici. Mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: "in verità vi dico che uno di voi, che mangia con me, mi tradirà". Allora quelli incominciarono a rattristarsi e a domandargli, uno per uno: "sono forse io?". Ma egli rispose loro: "è uno dei Dodici, che intinge con me nel piatto. Sì, il figlio dell'uomo se ne va, in conformità a quanto sta scritto di lui. Guai, però, a quell'uomo, dal quale il figlio dell'uomo è tradito! Sarebbe meglio per lui che quell'uomo non fosse mai nato!".

Mentre ancora mangiavano, Egli prese il pane, lo benedì, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "prendete! Questo è il mio corpo". Poi prese un calice, lo benedì, lo diede loro e ne bevvero tutti. Egli disse loro: "questo il mio sangue dell'alleanza, versato per molti. In verità vi dico che non berrò più del succo della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio". Quindi, detto l'inno di lode, uscirono verso il monte degli ulivi. Allora Gesù disse loro: "Voi tutti vi scandalizzerete, poiché sta scritto: percuoterò il pastore e le pecore si disperderanno. Ma dopo che sarò risorto vi precederò in Galilea". Pietro, però, gli disse: "anche se tutti si scandalizzeranno, io no!". Gli dice Gesù: "in verità ti dico che oggi, questa notte stessa, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherài tre volte". Ma egli continuava a dire con maggior forza: "anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò". Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.

Al Getsemani Mc 14,32-42 Frattanto giungono in un podere chiamato Getsemani. Dice ai suoi discepoli: "sedetevi qui, intanto che io prego". Quindi, presi con se Pietro, Giacomo e Giovanni, incominciò ad essere preso da terrore e da spavento. Perciò disse loro: "l'anima mia è triste fino alla morte. Rimanete qui e vegliate!". Quindi, portatosi un po' più avanti, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. Diceva: "Abba, padre! Tutto è possibile a te. Allontana da me questo calice! Tuttavia non ciò che io voglio, ma quello che tu vuoi". Tornato indietro, li trova addormentati. Perciò dice Pietro: "Simone, dormi? non hai avuto la forza di vegliare una sola ora? vegliate e pregate, affinché non entriate in tentazione. Certo, lo spirito è pronto; la carne, però, è debole". Allontanatosi di nuovo, pregò ripetendo le stesse parole. Poi di nuovo tornò e li trovò addormentati. I loro occhi, infatti, erano appesantiti e non sapevano che cosa rispondergli. Torna ancora una terza volta e dice loro: "continuate a dormire e vi riposate? basta! È giunta l'ora: ecco che il Figlio dell'Uomo è consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco: chi mi tradisce è vicino".

Il tradimento di Giuda Mc 14,43-52 Nello stesso momento, mentre ancora parlava, giunge Giuda, uno dei dodici, e con lui una grande turba con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva loro dato un segno: "colui che bacerò, è lui. Afferratelo e portatelo via con attenzione". Appena giunto, subito gli si avvicinò dicendogli: "maestro!", e lo baciava ripetutamente. Quelli, allora, gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti, sguainata la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio. Allora Gesù, prendendo la parola, disse loro: "come contro un brigante siete venuti ad arrestarmi, con spade e bastoni! Ogni giorno ero tra voi, mentre isegnavo nel tempio, e non mi avete preso. Ma si adempiano le scritture!". Allora i discepoli abbandonato, fuggirono tutti.

Gesù davanti al Sinedrio Mt 26,57-68 Quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro, intanto, lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere come andasse a finire. I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni». Alzatosi, il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto», gli rispose Gesù, «anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo». Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?».

Il rinnegamento di Pietro Mt 26,69-75 Pietro, intanto, se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». 70 Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu voglia dire». 71 Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». 72 Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!». 73 Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: «Certo, anche tu sei di quelli: la tua parlata ti tradisce!». 74 Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. 75 E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». E, uscito all’aperto, pianse amaramente.

La fine di Giuda Mt 27,1-10 Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. Poi, messolo in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato. Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d’argento ai sommi sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». Ed egli, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: «Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». E, tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu denominato Campo di sangue fino al giorno d’oggi. Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d’argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, e li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore.

LA CROCIFISSIONE Mt 27,27-44 Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un mantello scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi, mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E, sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la croce di lui. Giunti a un luogo detto Golgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere.

Dopo averlo crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte Dopo averlo crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E, sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei». Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.

La morte di Gesù Mt 27,45-66 Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù emise di nuovo un alto grido e spirò. Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

La sepoltura Mt 27,55-66 C’erano là anche molte donne, che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c’erano Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo. Venuta la sera, giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l’altra Maria. Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, quando era ancora in vita, disse: Dopo tre giorni risorgerò. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È risorto dai morti. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete». Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.

Il sepolcro vuoto (Mt 28,1-7) Passato il Sabato, al sorgere del primo giorno della settimana, venne Maria Maddalena con l’altra Maria a far visita al sepolcro. Ed ecco, vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si mise a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e le sue vesti bianche come la neve. Alla sua vista le guardie rimasero sconvolte e diventarono come morte. L’angelo disse alle donne: “non temete, voi! So che cercate Gesù crocifisso; non è qui: è risorto, come aveva detto. Orsù, osservate il luogo dove giaceva. Ed ora andate e dite ai suoi discepoli che egli è risorto dai morti e vi precede in Galilea; là lo vedrete.

L’apparizione in Galilea (Mt 28,16-20) Gli undici discepoli se ne andarono in Galilea, sul monte, nel luogo indicato loro da Gesù. Al vederlo lo adorarono; alcuni invece dubitarono. Allora Gesù disse loro: “ogni potere mi è stato dato in cielo e in terra. Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho ordinato. Ed ecco :”io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo”.