Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
Nei pressi del porto di Amburgo c’era uno stormo di gabbiani guidato dal capitano vedetta. Il capitano vedetta fece riposare il suo stormo di gabbiani per mangiare delle aringhe che nuotavano in superficie. Una gabbiana del gruppo di nome Kengah, mentre stava prendendo la quarta aringa non sentì il capitano vedetta che avvertì della presenza di una macchia di petrolio e della necessità di alzarsi subito in volo di emergenza per evitarla. Rimase in acqua e fu subito ricoperta dal catrame.
Provò a volare ma non ci riuscì. Poi fece degli sforzi e riuscì a volare fino a quando precipitò sul balcone di un bambino che aveva un gatto di nome Zorba e che in quel momento era sdraiato sul balcone. Zorba si accorse che la gabbiana era malandata ma per rincuorarla le disse che aveva solo bisogno di riposo, ma la gabbiana sapeva di essere in procinto di morire e chiese al gatto di farle tre promesse.
La prima era di non mangiare l’ uovo, la seconda di covarlo e la terza di insegnare alla gabbianella a volare.
Zorba andò a chiedere aiuto al suo amico Segretario Al quale raccontò tutto quello che era successo e insieme decisero di andare da Colonnello che interpellò Diderot. Diderot cercò una risposta sull’ enciclopedia e trovò che la soluzione per liberarla dal petrolio era la benzina. Tornarono dalla gabbiana, ma la trovarono morta, accanto a lei c’ era un uovo
Seconda parte
I gatti seppellirono la gabbiana morta… e si ricordarono dell’ uovo. Segretario propose di fare con quell’ uovo una frittata.
Ma colonnello fece notare che se Zorba non avesse mantenuto la parola data alla gabbiana avrebbe compromesso l’ onore di tutti i gatti del porto
Ci vollero 20 giorni prima che la gabbianella nascesse. Il ventesimo giorno, mentre Zorba non se l’ aspettava ancora, nacque un pulcino affamato. Zorba gli diede dei croccantini, ma il piccolo non sapeva mangiarli,allora provò a dargli degli insetti e gli piacquero molto. Si seppe poi che era femmina e fu chiamata Fortunata.
Anche la seconda promessa era stata mantenuta, ora i gatti dovevano solo insegnarle a volare, ma la gabbianella non voleva! Al bazar, dove stavano tutti gli amici di Zorba, cominciarono le esercitazioni di volo. La gabbianella stava in un posto chiamato punto di decollo e provava ad alzarsi in volo. Provò 17 volte ma non ci riuscì, erano tutti scoraggiati. Zorba allora disse che dovevano chiedere aiuto ad un umano.
Pensarono di rivolgersi ad un poeta, padrone della gatta Bubulina e Zorba si recò subito da lei per farsi aiutare. Il poeta accettò e indicò il posto favorevole per il decollo , il campanile di San Michele e si diedero appuntamento per la sera stessa, a mezzanotte, dal momento che il tempo era favorevole: pioggerella e vento.
A mezzanotte andarono in cima al campanile con il poeta. -< Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. E’ acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi è l’ acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Apri le ali.>- miagolò Zorba. Dopo qualche tentennamento la gabbiana provò a volare e ci riuscì!
VOLAaaaaa! Addio,non ti dimenticheremo maiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
IstitutoComprensivo Tommaso Anardi Scafati ( SA ) Scuola Primaria S IstitutoComprensivo Tommaso Anardi Scafati ( SA ) Scuola Primaria S. Maria delle Grazie Presentazione realizzata dall’ alunno De Falco Alfonso classe III D – anno scolastico 2013/2014