Chi è? Le proporzioni di questa figura sono realistiche? Chi è la figura al centro? Cosa sta facendo e da quale movimento lo si capisce? Chi è? Le proporzioni di questa figura sono realistiche? Chi è e cosa indossa? Cosa stringe in mano? È Enea e sta fuggendo come si capisce dalla posizione dinamica delle gambe. 2) Ascanio, indossa una mantellina da viaggio e un cappuccio; 3) sulle spalle Enea porta il vecchio padre per rendere spedita la fuga; la figura paterna è artificiosamente ridotta alle dimensioni di un bambino. 4) Strnge in mano gli arredi sacri e le immagini dei Penati, divinità protettrici del focolare domestico, della patria e della famiglia. Statuetta in terracotta del I sec. d.C. ritrovata a Pompei.
1 2 4 3 Enea che fugge da Troia con Anchise e i penati; 2) Caesar, perché discendente della gens Iulia il cui capostipite era Iulo, figlio di Enea; 3) per celebrare le loro origini dalla nobile stirpe troiana (riallacciarsi al mondo greco) e per ricordare le virtutes del pius Aeneas, incarnazione del vir romanus: proporre un modello di comportamento. 1) Quale immagine è raffigurata sul verso delle monete? 2) Quale nome compare accanto all’immagine e perché? 3) Perché gli antichi romani rappresentavano tale immagine sulle monete? Per celebrare e ricordare che cosa?
IL PROEMIO DELL’ENEIDE
Individua i versi che corrispondono al proemio dell’Eneide.
Individua i versi che corrispondono alla protasi e all’invocazione alla Musa.
1. Che posizione occupa l’invocazione alla Musa nei proemi di Iliade e Odissea? 2. Qual è la posizione dell’invocazione nel proemio dell’Eneide? 1.In che punto compare l’invocazione alla Musa? Nei proemi omerici l’invocazione alla dea /musa (Calliope) è contestuale all’esposizione dell’argomento: canta o dea l’ira / raccontami Musa l’uomo…; nel proemio dell’Eneide i due momenti (enunciazione dell’argomento e invocazione alla Musa) sono tenuti nettamente separati.
3. Il poeta si rivolge alla Musa per chiederle di ricordargli le cause delle vicissitudini di Enea. Perché questi due momenti sono sdoppiati e l’ordine usuale appare invertito (prima la protasi e poi l’invocazione alla Musa)? 2) Il poeta si rivolge alla Musa per chiederle di ricordargli le cause delle vicissitudini di Enea. Perché questi due momenti sono sdoppiati e l’ordine usuale appare invertito (prima la protasi e poi l’invocazione alla Musa)? Perché Virgilio pur riallacciandosi all’antica tradizione dell’epica omerica, intende prendere le distanze, marcare la novità e la modernità della sua poesia: egli dice “io canto”, usa la prima persona, sottolineando in tal modo che non è la musa a parlare tramite la sua bocca, come accadeva nei poemi omerici. Di qui l’inversione della sequenza tradizionale protasi-invocazione.
4. Cosa vuol dire che non è più la Musa a cantare, ma è il poeta? Significa che la poesia, secondo la concezione di Virgilio e dei poeti del suo tempo, non è più un dono esclusivo degli dei che ispirano al poeta la materia del canto, ma è opera individuale del poeta; la poesia non è solo tradizione (Musa), ma frutto dell’elaborazione personale (io canto). Il poeta non è più un semplice tramite tra la musa e il pubblico, ma è centrale rispetto ai fatti che si accinge a narrare.
1) Proprio la collocazione iniziale di questi due termini emblematici rappresenta un chiaro tributo ai poemi omerici, che pure si aprivano con una parola chiave (ira e uomo); - gli stessi due temi dell’Eneide riprendono rispettivamente quello odissiaco del viaggio e quello iliadico della guerra; 2)Queste due parole alludono, concentrandolo nella forma più sintetica, al duplice argomento del poema, incentrato nella sua prima parte sulle peregrinazioni di Enea (l’uomo) e nella seconda sulle vicissitudini belliche (le armi). Il viaggio rappresenta un richiamo diretto all’Odissea, così come le armi, cioè la guerra, rappresentano un richiamo all’Iliade. Consideriamo la protasi. 1) A quale tradizione si richiama Virgilio quando enuncia i temi del poema? 2) Le due parole iniziali alludono anche alla struttura del poema. Perché?
La novità, rispetto al modello omerico, è il tema encomiastico (cioè di elogio nei confronti di un’autorità, in questo caso dell’imperatore Augusto) delle origini di Roma da Enea, il tema della fondazione del primo nucleo della futura Roma. Armi e uomo (arma virumque) sono due parole che rinviano, concentrandolo nella forma più sintetica, al duplice argomento del poema, incentrato nella sua prima parte sulle peregrinazioni di Enea (l’uomo) e nella seconda sulle vicissitudini belliche (le armi). Il viaggio rappresenta un richiamo diretto all’Odissea, così come le armi, cioè la guerra, rappresentano un richiamo all’Iliade. Qual è la novità rispetto alla tradizione omerica? Cosa fa Enea a differenza di Odisseo?
il richiamo alla volontà divina: a Zeus e ad Apollo nell’Iliade (contesa e ira di Achille); a Giunone (le peregrinazioni di Enea e la guerra nel Lazio). La differenza, nel caso di Virgilio, sta nella presenza del fato (v. 2), un’entità superiore che indirizza il corso degli eventi di cui è protagonista Enea verso il compimento di una missione specifica, la fondazione del primo nucleo della futura civiltà romana: Enea, infatti, dopo aver sconfitto Turno e i Rutuli (antica popolazione italica), si unirà in matrimonio con Lavinia e fonderà Lavinio; dal figlio Ascanio, fondatore e re di Albalonga (nel Lazio), discenderanno Romolo e Remo, i gemelli da cui ha inizio, secondo la tradizione, la leggenda della fondazione di Roma. L’ira di un dio che ostacola il viaggio del protagonista è un tema tradizionale: nei poemi omerici era considerato un dato di fatto che spiegava da solo sofferenze e peregrinazioni. Virgilio, uomo del I sec. a.C., non può accettare una simile spiegazione. Di qui la fitta serie di interrogativi ai vv. 8-11: com’è possibile che la regina degli dei infierisca su un uomo pio e innocente? Perché un uomo giusto deve tanto soffrire? L’ultimo verso, espresso in forma di interrogativa diretta, sospende ogni risposta. 1. Nell’invocazione alla Musa ricorre un tema che ritroviamo anche nei proemi di Iliade e Odissea. Di cosa si tratta? 2. Qual è la differenza?
1. Chi è Enea e quali sono le sue imprese 1.Chi è Enea e quali sono le sue imprese? Enea è un profugo per volere del Fato, del destino che è superiore alla volontà stessa degli dei; le sue imprese consistono a)nella fuga da Troia; b)nei viaggi per mare e per terra; c)nelle imprese di guerra; d)nella fondazione del nucleo originario della stirpe che fonderà Roma (la razza latina e albana). Questa “stirpe” si ricollega direttamente a Troia tramite i Penati, cioè le divinità protettrici della patria e della famiglia. 2)Quali sono le caratteristiche principali dell’eroe protagonista del poema? a)è un profugo, esule, per volere del destino/fato; b)è un eroe pius, la sua caratteristica principale è la pietas, che non corrisponde al nostro pietà (= sentimento di affettuoso dolore e di compartecipazione / condivisione per chi soffre); è un concetto molto più vasto, perché comprende il rispetto per gli dei, per la famiglia e per la patria, un profondo senso del dovere, oltre alla condiscendenza a sottomettersi alla volontà del destino. 3. 2)Qual è la differenza tra Achille, Odisseo e Enea? Enea non è spietato come Achille, al contrario: sa essere clemente nei confronti dei vinti; non è astuto come Ulisse e soprattutto non ama l’avventura come l’eroe greco; il viaggio di Enea infatti è funzionale al compimento di una missione imposta dal fato, la fondazione del primo nucleo della futura Roma, una nuova civiltà. Ma la caratteristica distintiva di Enea in assoluto è il fatto di essere pius: la pietas è una virtù complessa che sta alla base del sistema morale romano. Essa si concreta nel rispetto degli dei, della patria e della famiglia; nell’obbedienza ai disegni superiori del fato, e soprattutto nella misericordia, virtù del tutto estranea ai vendicativi eroi omerici. 1. Chi è Enea e quali sono le sue imprese? 2. Quali sono le caratteristiche principali dell’eroe protagonista del poema? 3. Quali sono le differenze tra Enea e Ulisse?
Let’s recap
1) Quali sono i temi dell’Eneide. Che posizione occupano nel proemio 1) Quali sono i temi dell’Eneide? Che posizione occupano nel proemio? 2) Analizza i termini evidenziati e specifica a quali declinazione appartengono. 3) A quali complementi corrispondono le parti evidenziate in verde? 4) Considera la parola «patres»: com’è stata tradotta? A quale declinazione appartiene e qual è il suo significato principale?