Un’esperienza di traduzione

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Transcript della presentazione:

Un’esperienza di traduzione Ovvero: come orientarsi in un testo in latino, prima ancora di averne cominciato lo studio... UN METODO PER COMINCIARE © 2014 Ermete Ferraro

1. Osservare il testo latino Quis, Galba, est Diana? Nella prima frase, le due virgole separano Galba dal resto Il predicato verbale è, chiaramente, est Il soggetto della frase può essere solo Diana Quis è un elemento di domanda (vedi il punto interrogativo finale)

2. Provare a tradurre Quis : il gruppo latino “qu-” è diventato “ch-” in italiano, perciò si comprende che la domanda è  “chi?” Est : terza persona singolare del pres. ind. del verbo ‘essere’  “è” Galba : è un nome di origine germanica, ma non è il soggetto, perché è separato dal verbo Diana : è, come già si sa, il nome di una dea ed è anche il soggetto della frase QUINDI  Chi è Diana, Galba?

1. Osservare il testo latino Cuius filia, Galba, est Diana? Nella frase, Galba è ancora fra virgole, e quindi non è il soggetto Il verbo è ancora una volta est, ma il sostantivo filia unito alla copula forma un predicato nominale Diana è ancora il soggetto del p.v. Cuius ha il valore di elemento di domanda ed assomiglia all’italiano “cui” (= del quale)

2. Provare a tradurre Cuius  può significare “di chi?” Est filia  “è figlia” (la parola italiana è molto simile) Diana resta uguale in italiano > Diana Quindi “Galba, Diana di chi è figlia?”

1. Osservare il testo Sagittas Diana portat Diana resta il soggetto (la maggioranza dei soggetti finiscono il -a , -us/-er, o –is ) Portat è riconoscibile come pred. verbale Sagittas , non essendo il soggetto, può essere solo il complemento oggetto, di numero plurale (caratterizzato, come nello spagnolo, dall’uso finale della -s)

2. Provare a tradurre Diana  Diana Portat  porta (l’italiano è un calco del latino) Sagittas  sappiamo giù chi è il “sagittario” e che cosa scaglia. Quindi sagitta (cioè: “saétta”) significa: “freccia” e sagittas “frecce” Quindi  “Diana porta le frecce”

1. Osservare il testo Cui filia tua coronas pulchras dat? Cui - come cuius prima – ricorda l’italiano “cui” (a chi, di chi; al quale, del quale) Filia tua è chiaramente un soggetto col suo attributo (agg. possessivo) Dat è il predicato verbale e, come portat, indica con la –t finale la terza persona singolare Coronas è ancora un complemento oggetto plurale (-s), che concorda col suo attributo (pulchras)

2. Provare a tradurre Cui  a chi? Filia tua  tua figlia Dat  non è difficile arrivare a “dà” (3^ pers. sing. del pres. ind. di “dare”) Coronas  (le) corone (il latino non ha gli articoli) Pulchras  in italiano questa parola non ha avuto seguito, anche se nel medio evo si usava il termine “pulcritudine” = bellezza Quindi  “A chi dà tua figlia le belle corone?”