Dammi la mano Papà appoggiati a me che t’accompagno non è pesante il tuo cammino perché ci sono io come tu hai fatto con me quand’ero bambino …
Dammi la mano quando il tuo passo vacilla e le tue dita tremano un po’ chiamami senza stancarti perché sono un uomo e il mio coraggio sa sostenere le tue fragilità e le paure …
Perdonami Papà se a volte non ci sono, e anche quando vedi che a volte sono nero e magari non ti credo, oppure se una sera non voglio farmi una partita …
Dammi la mano quando i tuoi occhi inseguono i ricordi dell’età verde e nelle vene più non senti il vigore della giovinezza, e se per la nostalgia le lacrime bagnano silenziose il viso, dammi la mano Papà: la stringerò forte con rispetto e affetto …
Papà non te ne andare perché ti senti un peso io voglio averti accanto per consolarti il pianto e ridarti quel sorriso che a tutti piace tanto … e quando un giorno arriverà l’ora di oltrepassare la linea di luce che separa la vita dalla morte dammi la mano Papà che ti starò accanto per cullare il tuo corpo stanco e aiutarti a volare su in alto …
Papà dammi la mano, la voglio sul mio viso per l’ultima carezza, stasera voglio fare con te quella partita e so che la vincerai perché tu hai vinto la vita.
Se ora te ne vai, è solo perché Lei non ti fa divertire e allora, vola … vola … in alto ma aspettami ti prego, perché un giorno verrò anch’io e quel giorno mi dirai “figlio mio dammi la mano … “