Trieste, 7 novembre 2014 Dr. Nadio Delai Costruiamo il futuro di Trieste: Innovazione e Welfare
Incremento di persone anziane tra il 2012 e il 2020 del 22% e del 25%, rispettivamente per il Trentino e per il Comune di Trento, con un’accelerazione ulteriore per il Nel 2030 i 65enni e oltre saranno 151 mila contro i 102 mila di oggi sull’intero territorio provinciale, con un aumento di circa il 50% rispetto alla situazione odierna Anziani & Continuità Assistenziale nella Provincia di Trento: individuare una strategia condivisa di medio periodo per le condizioni della non autonomia
Popolazione anziana in Italia, nella Provincia di Trento e nel Comune di Trento
Anziani non autonomi nella Provincia di Trento:
Anziani non autonomi e servizi necessari nella Provincia di Trento:
Anziani non autonomi e spesa pubblica nella Provincia di Trento:
Il costo di un posto letto destinato ad anziani non autosufficienti in RSA è pari ad € , su base annua, di cui € a carico delle risorse pubbliche ed € a carico delle famiglie Anziani non autosufficienti: costi annui a carico del pubblico delle famiglie nella Provincia di Trento
Anziani non autosufficienti assistiti a domicilio nella Provincia di Trento: variazione dei costi annui con l’aumento dei servizi utilizzati
Il Rapporto descritto approfondiva poi altri aspetti e in particolare quello dei fabbisogni che fanno capo non solo agli anziani del tutto non autosufficienti, ma anche: a quelli relativi ai soggetti temporaneamente non autosufficienti che hanno bisogno di essere tempestivamente seguiti, al fine di evitare che ricadano nella categoria della non autosufficienza totale; a quelli relativi alle “giunzioni inappropriate”, vale a dire ai tanti passaggi che rendono particolarmente fragile la persona e sovraccaricano il care giver: quando l’anziano non autosufficiente entra ed esce dall’ospedale, entra ed esce dall’istituto di riabilitazione, ecc. Anziani non autosufficienti e loro fabbisogni nella Provincia di Trento
Allargare la visione rispetto ai bisogni da interpretare, ai soggetti di offerta da coinvolgere, alle risorse da attivare sul piano pubblico e privato, da mettere in gioco al meglio proprio perché le prime sono sempre più limitate Sviluppare un esercizio creativo sul piano dell’offerta delle politiche e dei servizi, ispirato al principio less is more, quale strada ormai obbligata che impone di “fare meglio e con meno”, impegno questo che investe tutti i protagonisti della filiera assistenziale (ma non solo) Una possibile strategia condivisa di filiera per confrontarsi e possibilmente per condividere alcuni principi di base
Esercitarsi nella costruzione (paziente) di tale filiera in cui i singoli segmenti d’offerta accettino una modalità di “integrazione” e non si accontentino di una modalità di semplice “accostamento” l’un l’altro (salvo vanificare ogni aspirazione al fare di più con meno); Affrontare con coraggio la promozione di un’assistenza dell’anziano non autosufficiente sulla base di quattro modalità parallele, condizione minimale (anche se non pienamente sufficiente) per la quadratura del cerchio dei bisogni e delle risorse. Una possibile strategia condivisa di filiera per confrontarsi e possibilmente per condividere alcuni principi di base
sostegno da parte della famiglia dell’anziano che, sotto forme diverse (economiche e/o di care giving diretto), resterà comunque una risorsa centrale anche nel 2020 e nel 2030, malgrado l’evoluzione della famiglia stessa verso forme più ridotte e quindi meno in grado di svolgere un ruolo attivo di cura nei confronti degli anziani non autosufficienti; sostegno pubblico che peraltro soffrirà sempre di più di un restringimento delle risorse disponibili e quindi anche di fornitura di servizi assistenziali; sostegno da parte del volontariato (sia esso organizzato oppure spontaneo) che comunque rappresenterà una modalità importante nell’ambito delle risposte da dare agli anziani non autosufficienti; sviluppo di una forma assicurativo-mutualistica (oppure di un’apposita tassa di scopo) per la copertura del rischio della non autosufficienza, che però deve coinvolgere in maniera obbligatoria e non solo volontaria i cittadini da 18 anni in poi, dando vita a quella che po trebbe essere definita come una vera e propria RCV – Responsabilità Civile Vecchiaia, inevitabilmente estesa a tutti per poter usufruire di premi accettabili per tutti. Una possibile strategia condivisa di filiera per confrontarsi e possibilmente per condividere alcuni principi di base
Ci si rende conto della delicatezza delle tematiche, specie in una situazione economica non certo brillante come l’attuale, ma pensare a medio termine e ai relativi bisogni di sostegno degli anziani non autosufficienti impone di compiere uno sforzo particolare in sede locale. La dimensione assicurativa territoriale rappresenta una strada già avviata a suo tempo in Trentino e forse si potrebbe affrontare esplicitamente anche la costruzione di un solido quarto pilastro di sostegno nei confronti degli anziani non autonomi e delle loro famiglie anche a livello nazionale. Conclusioni