1 Servizio di ospitalità a livello provinciale per donne vittime di violenza Forum provinciale delle donne 12 giugno 2013.

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1 Servizio di ospitalità a livello provinciale per donne vittime di violenza Forum provinciale delle donne 12 giugno 2013

2 La violenza contro le donne Nella nostra realtà locale, come in molti paesi europei, il fenomeno della violenza contro le donne è un fenomeno in emersione, che occorre conoscere, approfondire e contrastare, anche al fine di creare condizioni per l'accoglienza, la protezione e l'accompagnamento. Oltre ad importantissime azioni di sensibilizzazione, informazione e prevenzione a vari livelli, occorre consolidare momenti di confronto ed approfondimento che vedano la partecipazione di tutte le zone sociali e che facilitino così una presa in carico delle donne vittime di maltrattamento o violenza condivisa e articolata su tutto il territorio provinciale.

3 Il progetto  Il Progetto e la concreta messa in campo dell'intervento è il frutto della collaborazione tra diversi soggetti istituzionali e attori sociali che hanno concorso a creare le condizioni per la fattibilità dell'intervento.  L'azione progettuale è stata promossa dalla Provincia e dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria che hanno individuato tra gli obiettivi prioritari le azioni per l'implementazione della rete di accoglienza per donne che subiscono violenza e per i loro figli.  L'intervento potenzia il sistema dei servizi a livello provinciale, ampliando le possibilità di ospitalità delle donne in un luogo che risponda al requisito di protezione e sicurezza e che consenta al contempo di ridisegnare un proprio progetto di vita, anche tramite il supporto dei professionisti del settore.

4 Obiettivi del progetto  messa a disposizione di un appartamento ad uso abitativo in favore di donne sole o con figli, minacciate, maltrattate o vittime di violenza o abuso per il territorio provinciale (Castelnovo ne' Monti, Correggio, Guastalla, Val d'Enza, Scandiano ).

5 Garantiscono il servizio: La Provincia di Reggio Emilia ha contribuito alla realizzazione del progetto con un finanziamento a proprio carico pari ad € ,00, che garantiscono il funzionamento della struttura per almeno due anni. Acer Reggio Emilia ha messo a disposizione un appartamento di proprietà, occupandosi della ristrutturazione e adeguamento dei locali e lo ha destinato al progetto. L'Unione Val d'Enza funge da capofila del progetto in nome e per conto dei firmatari del protocollo d’intesa, garantisce il coordinamento di un Gruppo di lavoro stabile che ne monitora l’andamento. Il Comune di Castelnovo ne' Monti, L'Unione Bassa Reggiana, L'Unione Pianura Reggiana, L'Unione Tresinaro Secchia partecipano con un investimento di € 2.000,00 annui quale fondo di riserva. L'Ausl di Reggio Emilia supporta con una formazione specialistica l’avvio del progetto e contribuisce a monitorare il fenomeno. L’Associazione Nondasola è il soggetto gestore del servizio.

6 Funzionamento del servizio L’Unione Val d’Enza funge da capofila del progetto in nome e per conto dei firmatari, coordina il funzionamento del servizio e ne monitora l’andamento, in nome e per conto degli altri Distretti  Destinatarie: donne maggiorenni, vittime di violenza maltrattamento o abuso, sole o con figli  Soggetto gestore: Associazione Nondasola  Ospitalità: L’ingresso della donna in ospitalità non avviene in emergenza, ma è sempre preceduto da una fase di accoglienza nella quale l’Associazione Nondasola ed i servizi sociali distrettuali accolgono la prima richiesta della donna e inquadrano la situazione; l’Associazione Nondasola valuta insieme ai servizi l’opportunità dell’ingresso e la sua praticabilità oggettiva e contingente (posti disponibili, numero bambini presenti nella struttura,…).  L‘appartamento è in grado di ospitare indicativamente un massimo di tre donne con o senza figli nello stesso periodo.

7 Funzionamento del servizio  Elementi indispensabili per l’ingresso nell’appartamento sono la manifestazione di disagio grave che vive la donna a causa di violenza fisica e/o psicologica, il rischio di essere perseguitata nel caso decidesse di allontanarsi o di separarsi, la decisione della donna di allontanarsi dal partner violento e il suo essere pronta ad intraprendere un percorso di cambiamento, di uscita dalla violenza e di riconquista della propria autonomia.  Il tempo di permanenza nella struttura è di norma definito in sei mesi in relazione al raggiungimento di specifici obiettivi di autonomia e sicurezza.

8 Funzionamento del servizio  Il protocollo garantisce il funzionamento della struttura per almeno due anni.

9 Coordinamento e monitoraggio  È stato istituito un Gruppo di Lavoro composto da operatori esperti proposti dall'Ufficio di Supporto alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria e da referenti dell’Associazione Nondasola che ha condiviso e formalizzato le procedure di accesso alla struttura, nonchè le premesse culturali e metodologiche che vi sottendono;  Si è occupato inoltre di progettare una formazione specialistica a sostegno dell’intervento che prenderà avvio entro giugno 2013.