LEGGI RAZZIALI.

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Transcript della presentazione:

LEGGI RAZZIALI

LEGGI RAZZIALI: LE RAZZE UMANE ESISTONO «Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti». Le razze umane esistono? Che cosa si intende per razza? All’interno di una razza sono accomunati esseri viventi di una stessa specie legati da caratteristiche simili. La catalogazione degli esseri umani secondo razze era una procedura piuttosto usuale. Le differenze fisiche come colore degli occhi, della pelle e dei capelli sono state da sempre considerate elementi fondamentali per caratterizzare le razze umane. Oltre a essersi rivelata una tesi biologicamente scorretta, l’esistenza di razze differenti all’interno della specie umana ha creato la base e la giustificazione per enormi tragedie.

LEGGI RAZZIALI: ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE «Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente». Esistono grandi razze e piccole razze? Fin dall’antichità era diffusa l’idea che degli uomini fossero superiori ad altri, basti pensare alla diffusione della schiavitù nelle società antiche. Queste discriminazioni tra civiltà non hanno senso, perché nessuno di noi può sostenere razionalmente che la propria cultura, la propria lingua, la propria religione, in generale la società in cui vive, sia superiore ad un’ altra. Due civiltà sono semplicemente diverse, in quanto sono dovute ad un’ evoluzione differente, ogni cultura ha pregi e difetti, ma sono tutte ugualmente valide e degne di rispetto.

LEGGI RAZZIALI: ESISTE UNA RAZZA PURA Esiste ormai una pura "razza italiana". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana. Esiste una razza pura? No. Non esiste una razza superiore alle altre, non esiste una casta di eletti. C’è chi possiede o no la cittadinanza, ma quella è tutt’altra cosa. Ci sono culture diverse, talvolta anche opposte alla nostra ma appunto sono differenti non inferiori.

LEGGI RAZZIALI: GLI EBREI NON POSSONO ANDARE A SCUOLA. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica. Perchè non possono andare a scuola? Perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa.

LEGGI RAZZIALI: I DOCENTI EBREI SARANNO SOSPESI DAL SERVIZIO A datare dal 16 ottobre 1938-XVI tutti gli insegnanti di razza ebraica che appartengano ai ruoli per le scuole, saranno sospesi dal servizio; sono a tal fine equiparati al personale insegnante i presidi e direttori delle scuole anzidette, gli aiuti e assistenti universitari, il personale di vigilanza delle scuole elementari. Analogamente i liberi docenti di razza ebraica saranno sospesi dall'esercizio della libera docenza. Perché i docenti saranno sospesi dal servizio? Perché sono ebrei, e secondo i fascisti insegnano cose non giuste agli studenti. Naturalmente non è un ragionamento intelligente, perché hanno studiato quanto gli insegnanti di razza ariana.

Testimonianza di un ragazzo ebreo espulso dalla scuola. Ero un ragazzo felice, l'ultimo di una famiglia di otto persone, protetto dall'affetto di tutti. Tre giorni prima avevo compiuto 10 anni. Il 15 novembre come tutti gli altri giorni entrai in classe e mi diressi verso il mio banco ed ebbi la sensazione che i miei compagni mi osservassero in modo insolito. L'insegnante fece l'appello ma non chiamò il mio nome; soltanto alla fine mi disse che dovevo uscire e alla mia domanda: 'Perché? Cosa ho fatto?' Mi rispose: 'Perché sei ebreo’. Mi sentii smarrito, provavo rabbia e mi rendevo conto che stavo subendo una terribile ingiustizia. Ero stato educato all'amore per lo studio e mia madre non tralasciava occasione per ricordarmi che riuscire nello studio era il mezzo per riuscire nella vita e pensai subito alle sue parole. Andai con il pensiero al mio futuro e mi vedevo costretto a dover svolgere i lavori più umili per vivere. E poi gli amici. Erano tutti lì in quella classe. Avrei potuto averli ancora come amici? No , non f u possibile. Non è mai arrivata una telefonata di un genitore per avere notizie. Tutti spariti. Ci sarà pure stato qualcuno che non era fascista, eppure nessuno ha mai mostrato indignazione per quello che stava accadendo ma neppure solidarietà. Evidentemente era una cosa che non riguardava la gente, ma riguardava gli altri e gli altri eravamo noi Ebrei.

Passai subito alla scuola ebraica che era stata organizzata in tutta fretta per accogliere quel gran numero di ragazzi cacciati dalle scuole di ogni ordine e grado (anche non governativa, recitava la legge). Non fu certo difficile formare un corpo insegnante molto valido per il fatto che tutti i docenti ebrei dalle elementari all'università avevano dovuto abbandonare anch'essi la scuole pubbliche e si erano improvvisamente trovati senza lavoro. Il primo anno, in quinta elementare, fu un anno di transizione. Molti disagi anche per la mancanza di spazi adeguati. Nacquero però subito tra i correligionari, che in precedenza non avevo mai frequentato tranne i miei cugini, delle nuove amicizie e alcune delle mie amicizie di oggi sono ancora quelle nate allora. Poi l'anno successivo le medie, in quella che era certamente una scuola diversa, non solo per la capacità che gli insegnanti dimostravano nella disciplina che erano chiamati ad insegnare, ma anche per la loro qualità di educatori. Alcuni conoscevano le nostre famiglie e se lo ritenevano necessario ci seguivano anche al di fuori della scuola. Ho un ricordo molto bello dei miei insegnanti e in particolare del preside, il professor Cimino, un giovane professore non ebreo che era stato nominato dal Ministero. Entrava spesso nelle classi e ci incitava a studiare perché, diceva, voi e soltanto voi dovete e potete dimostrare che, malgrado quello che vogliono far cred ere non siete inferiori agli altri giovani della vostra età e queste parole erano per noi uno stimolo molto importante. Passai subito alla scuola ebraica che era stata organizzata in tutta fretta per accogliere quel gran numero di ragazzi cacciati dalle scuole di ogni ordine e grado (anche non governativa, recitava la legge). Non fu certo difficile formare un corpo insegnante molto valido per il fatto che tutti i docenti ebrei dalle elementari all'università avevano dovuto abbandonare anch'essi la scuole pubbliche e si erano improvvisamente trovati senza lavoro. Il primo anno, in quinta elementare, fu un anno di transizione. Molti disagi anche per la mancanza di spazi adeguati. Nacquero però subito tra i correligionari, che in precedenza non avevo mai frequentato tranne i miei cugini, delle nuove amicizie e alcune delle mie amicizie di oggi sono ancora quelle nate allora. Poi l'anno successivo le medie, in quella che era certamente una scuola diversa, non solo per la capacità che gli insegnanti dimostravano nella disciplina che erano chiamati ad insegnare, ma anche per la loro qualità di educatori. Alcuni conoscevano le nostre famiglie e se lo ritenevano necessario ci seguivano anche al di fuori della scuola. Ho un ricordo molto bello dei miei insegnanti e in particolare del preside, il professor Cimino, un giovane professore non ebreo che era stato nominato dal Ministero. Entrava spesso nelle classi e ci incitava a studiare perché, diceva, voi e soltanto voi dovete e potete dimostrare che, malgrado quello che vogliono far cred ere non siete inferiori agli altri giovani della vostra età e queste parole erano per noi uno stimolo molto importante.

Ma quella scuola funzionò soltanto fino all'anno scolastico 1942/43 Ma quella scuola funzionò soltanto fino all'anno scolastico 1942/43. Poi con l'8 settembre e l'occupazione tedesca ci fu il precipitare degli eventi: la fuga dalle nostre case braccati dai fascisti, la consegna, me e i miei familiari insieme a migliaia di nostri correligionari, ai loro alleati tedeschi per essere portati a morire per gas nei lager dell'est e per essere dati alle fiamme nei forni crematori. Fummo traditi per 5000 lire a persona da un ragazzo fascista che tra l'altro corteggiava mia sorella. 8 persone totale 40.000 lire. A quei tempi era una bella cifra. Vennero  7 SS in pieno assetto di guerra, urlando cose incomprensibili. Eravamo tutti insieme per festeggiare la pasqua ebraica. Fummo portati a Fossoli, e poi ad Auschwitz. Piero ad un certo punto si ferma. Dice: “Non vi racconto le altre sofferenze perchè secondo me, esiste un limite alla credibilità dell'orrore”. Ma quella scuola funzionò soltanto fino all'anno scolastico 1942/43. Poi con l'8 settembre e l'occupazione tedesca ci fu il precipitare degli eventi: la fuga dalle nostre case braccati dai fascisti, la consegna, me e i miei familiari insieme a migliaia di nostri correligionari, ai loro alleati tedeschi per essere portati a morire per gas nei lager dell'est e per essere dati alle fiamme nei forni crematori. Fummo traditi per 5000 lire a persona da un ragazzo fascista che tra l'altro corteggiava mia sorella. 8 persone totale 40.000 lire. A quei tempi era una bella cifra. Vennero 7 SS in pieno assetto di guerra, urlando cose incomprensibili. Eravamo tutti insieme per festeggiare la pasqua ebraica. Fummo portati a Fossoli, e poi ad Auschwitz. Piero ad un certo punto si ferma. Dice: “Non vi racconto le altre sofferenze perchè secondo me, esiste un limite alla credibilità dell'orrore”.

Articolo 1. Gli insegnanti di “razza” Ebraica non hanno il diritto di insegnare nelle scuole statali Italiane. Articolo 3. A datare dal 16 ottobre 1938-XVI tutti gli insegnanti di “razza” ebraica che appartengano ai ruoli per le scuole di cui al precedente art. 1, saranno sospesi dal servizio; compresi presidi ,docenti di scuole medie ed elementari . Testimonianze sugli articoli 1 e 3. Alla fine degli anni ’30 le leggi razziali colpirono le università italiane: L’università, che doveva essere il fulcro delle libertà di pensiero, subì quelle leggi con rassegnazione, e talora con l’appetito dei docenti di “razza ariana” che avrebbero occupato i posti liberati dalle nuove leggi. L’espulsione di professori ordinari significò la perdita di almeno 400 insegnanti su un corpo accademico di 1200. Quanto alla qualità fra gli espulsi c’erano nomi celebri come Modigliani, Momigliano, e fra i fisici Fermi, Ansaldi, Segre, Rossi. Il ministro dell'Educazione Bottai stabilì che non si dovesse dare notizia neppure della loro morte .Con l’estromissione degli ebrei a seguito delle leggi razziali del ‘38, l’università italiana ha conosciuto una doppia vergogna. Una, quella più nota anche se con attenzione tardiva, è l’espulsione nell’Italia fascista (ma il bilancio della «dispensa di servizio» è ancora impreciso) di «96 professori ebrei ordinari e straordinari, 141 professori incaricati, 207 liberi docenti e 4 lettori allontanati dalle università, cui si andavano ad affiancare i 727 studiosi ebrei espulsi dalle accademie e dalle numerose istituzioni culturali del Paese». L’altra, ancora coperta da un velo di reticenza o addirittura di imbarazzata omertà, riguarda non l’Italia fascista ma quella democratica che ostacolò il rientro nei ranghi accademici degli ebrei perseguitati.

Leggi razziali Leggi razziali Articolo 1. Gli insegnanti di “razza” Ebraica non hanno il diritto di insegnare nelle scuole statali Italiane. Articolo 3. A datare dal 16 ottobre 1938-XVI tutti gli insegnanti di “razza” ebraica che appartengano ai ruoli per le scuole di cui al precedente art. 1, saranno sospesi dal servizio; compresi presidi ,docenti di scuole medie ed elementari . Testimonianze sugli articoli 1 e 3. Alla fine degli anni ’30 le leggi razziali colpirono le università italiane: L’università, che doveva essere il fulcro delle libertà di pensiero, subì quelle leggi con rassegnazione, e talora con l’appetito dei docenti di “razza ariana” che avrebbero occupato i posti liberati dalle nuove leggi. L’espulsione di professori ordinari significò la perdita di almeno 400 insegnanti su un corpo accademico di 1200. Quanto alla qualità fra gli espulsi c’erano nomi celebri come Modigliani, Momigliano, e fra i fisici Fermi, Ansaldi, Segre, Rossi. Il ministro dell'Educazione Bottai stabilì che non si dovesse dare notizia neppure della loro morte .Con l’estromissione degli ebrei a seguito delle leggi razziali del ‘38, l’università italiana ha conosciuto una doppia vergogna. Una, quella più nota anche se con attenzione tardiva, è l’espulsione nell’Italia fascista (ma il bilancio della «dispensa di servizio» è ancora impreciso) di «96 professori ebrei ordinari e straordinari, 141 professori incaricati, 207 liberi docenti e 4 lettori allontanati dalle università, cui si andavano ad affiancare i 727 studiosi ebrei espulsi dalle accademie e dalle numerose istituzioni culturali del Paese». L’altra, ancora coperta da un velo di reticenza o addirittura di imbarazzata omertà, riguarda non l’Italia fascista ma quella democratica che ostacolò il rientro nei ranghi accademici degli ebrei perseguitati. Leggi razziali Articolo 1. Gli insegnanti di “razza” Ebraica non hanno il diritto di insegnare nelle scuole statali Italiane. Articolo 3. A datare dal 16 ottobre 1938-XVI tutti gli insegnanti di “razza” ebraica che appartengano ai ruoli per le scuole di cui al precedente art. 1, saranno sospesi dal servizio; compresi presidi ,docenti di scuole medie ed elementari . Testimonianze sugli articoli 1 e 3. Alla fine degli anni ’30 le leggi razziali colpirono le università italiane: L’università, che doveva essere il fulcro delle libertà di pensiero, subì quelle leggi con rassegnazione, e talora con l’appetito dei docenti di “razza ariana” che avrebbero occupato i posti liberati dalle nuove leggi. L’espulsione di professori ordinari significò la perdita di almeno 400 insegnanti su un corpo accademico di 1200. Quanto alla qualità fra gli espulsi c’erano nomi celebri come Modigliani, Momigliano, e fra i fisici Fermi, Ansaldi, Segre, Rossi. Il ministro dell'Educazione Bottai stabilì che non si dovesse dare notizia neppure della loro morte .Con l’estromissione degli ebrei a seguito delle leggi razziali del ‘38, l’università italiana ha conosciuto una doppia vergogna. Una, quella più nota anche se con attenzione tardiva, è l’espulsione nell’Italia fascista (ma il bilancio della «dispensa di servizio» è ancora impreciso) di «96 professori ebrei ordinari e straordinari, 141 professori incaricati, 207 liberi docenti e 4 lettori allontanati dalle università, cui si andavano ad affiancare i 727 studiosi ebrei espulsi dalle accademie e dalle numerose istituzioni culturali del Paese». L’altra, ancora coperta da un velo di reticenza o addirittura di imbarazzata omertà, riguarda non l’Italia fascista ma quella democratica che ostacolò il rientro nei ranghi accademici degli ebrei perseguitati. Articolo 2. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica. Articolo 4. I membri di razza ebraica delle Accademie, degli Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti, cesseranno di far parte delle dette istituzioni a datare dal 16 ottobre 1938-XVI. Articolo 6. Agli effetti del presente decreto-legge è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di “razza” ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica. Definizione di razza ebrea Essere Ebreo , secondo la legge ebraica possono essere SOLO in 2 casi : 1- figlio di madre e padre ebrei 2-quello che accetta la religione ebraica , e il comitato rabbinico accetta la sua conversione. Se come definizione di " razza " s'intende popolo ....SI, sono una razza Se come definizione di " razza" s'intende delle caratteristiche fisiche esterne ...allora NON sono una razza. ZEVISS MARREYS. bambini Articolo 7. Il presente decreto-legge, che entrerà in vigore alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno, sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge . Articolo 6 Essere Ebreo , secondo la legge ebraica possono essere SOLO in 2 casi : 1- figlio di madre e padre ebrei 2-quello che accetta la religione ebraica , e il comitato rabbinico accetta la sua conversione. Se come definizione di " razza " s'intende popolo ....SI, sono una razza Se come definizione di " razza" s'intende delle caratteristiche fisiche esterne ...allora NON sono una razza.

Articolo 2. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica. Articolo 4. I membri di razza ebraica delle Accademie, degli Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti, cesseranno di far parte delle dette istituzioni a datare dal 16 ottobre 1938-XVI. Articolo 6. Agli effetti del presente decreto-legge è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di “razza” ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica. Definizione di razza ebrea Essere Ebreo , secondo la legge ebraica possono essere SOLO in 2 casi : 1- figlio di madre e padre ebrei 2-quello che accetta la religione ebraica , e il comitato rabbinico accetta la sua conversione. Se come definizione di " razza " s'intende popolo ....SI, sono una razza Se come definizione di " razza" s'intende delle caratteristiche fisiche esterne ... allora NON sono una razza. ZEVISS MARREYS. Articolo 7. Il presente decreto-legge, che entrerà in vigore alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno, sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge . Articolo 2. Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica. Articolo 4. I membri di razza ebraica delle Accademie, degli Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti, cesseranno di far parte delle dette istituzioni a datare dal 16 ottobre 1938-XVI. Articolo 6. Agli effetti del presente decreto-legge è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di “razza” ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica. Definizione di razza ebrea Essere Ebreo , secondo la legge ebraica possono essere SOLO in 2 casi : 1- figlio di madre e padre ebrei 2-quello che accetta la religione ebraica , e il comitato rabbinico accetta la sua conversione. Se come definizione di " razza " s'intende popolo ....SI, sono una razza Se come definizione di " razza" s'intende delle caratteristiche fisiche esterne ...allora NON sono una razza. ZEVISS MARREYS. bambini Articolo 7. Il presente decreto-legge, che entrerà in vigore alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno, sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge . Articolo 6 Essere Ebreo , secondo la legge ebraica possono essere SOLO in 2 casi : 1- figlio di madre e padre ebrei 2-quello che accetta la religione ebraica , e il comitato rabbinico accetta la sua conversione. Se come definizione di " razza " s'intende popolo ....SI, sono una razza Se come definizione di " razza" s'intende delle caratteristiche fisiche esterne ...allora NON sono una razza.

Creato da: Pamela, Claudiu, Alessandro F., Giorgia.