La Caduta di Adamo ed Eva (il peccato originale)

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Transcript della presentazione:

La Caduta di Adamo ed Eva (il peccato originale) Testi di: Ada Ferrante Con la collaborazione di: Enza By Angelo amor43@alice.it

Lo so che conosci questa pagina della Bibbia molto bene Lo so che conosci questa pagina della Bibbia molto bene. Te l’hanno raccontata a scuola e a catechismo così tante volte che la sai a memoria. Ma ti chiedo di ascoltarmi. Chissà, forse te la racconterò in modo diverso, nuovo. CHI E’ ADAMO Adamo (ah ‘adam in ebraico) è il nome proprio del primo uomo, ma è una parola che vuol dire semplicemente L’UOMO. Adamo allora è semplicemente l’uomo. In Adamo ci possiamo rispecchiare. In Adamo ci sei tu, ci sono io, ci sono tutti gli uomini. La creazione di Adamo, Michelangelo (Cappella Sistina)

UNO STRANO ALBERO “Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male”. Conosci forse quest’albero famoso che sta nel mezzo del giardino dell’Eden? Si? Io no. Sai in botanica non esiste l’albero del bene e del male. E’ un po' il protagonista della nostra storia. E dobbiamo cercare di conoscerlo. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti». Secondo te che albero è quello del bene e del male? Nella tradizione è identificato anche con un melo, ma solo perchè in latino malum (il male) venne scambiato con malus (melo, appunto). Ma puoi facilmente capire che non si tratta di un albero vero: non ci sono dei frutti chiamati bene o male. Eppure conosci tu queste parole : bene e male. Ci arrivi da solo? L’albero della conoscenza. L’albero del riconoscere il bene dal male. Come fai a riconoscere cosa è bene e cosa è male? Solo Dio conosce cosa è bene o cosa è male per te.

IL SERPENTE Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male» Conosci il serpente? Ti dico le sue caratteristiche principali. Il serpente è una creatura che ti mette istintivamente paura. E’ una creatura infida e pericolosa che di solito si nasconde perchè non ama essere allo scoperto. Velenoso, spesso mortale, il serpente striscia e ti morde all’improvviso cogliendoti di sorpresa . Può insinuarsi in fessure anche piccolissime. Di chi mente si dice che ha la lingua biforcuta, cioè una lingua da serpente. Si dice anche che sia molto astuto, ce lo ricorda anche la Bibbia. Ecco l’antagonista: pericoloso, astuto, menzognero, letale. Infatti attacca subito l’ignara Eva. Con una bugia la interroga per ingannarla e farla cadere in trappola. Eva ingenuamente risponde. E allora il serpente la morde con il suo veleno: Non morirete affatto! Cioè il diavolo insinua che Dio ha mentito perché è geloso e non vuole che essi diventino come Lui. Questa è la tattica del serpente: con un inganno ti fa vedere il male come se fosse un bene.

IL PECCATO Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò. Eva cade nella trappola. Guarda i frutti dell’albero del bene e del male e li vede buoni o meglio belli (questa è la traduzione giusta). Eva mangia il frutto proibito. Disobbedisce a quel Dio che l’ha creata per amore e che la ama con la tenerezza di un Padre, per dare retta all’inganno dell’antagonista di Dio e dell’uomo. All’avversario. Quante volte sei caduto anche tu nella stessa trappola? Quante volte il tentatore ti ha convinto che potevi decidere da solo se una cosa era giusta o sbagliata? Quante volte hai fatto una cosa che sapevi di non dover fare, giustificandoti con delle bugie: ”Lo fanno gli altri, perchè io non dovrei farlo? In fondo che male c’è? Non faccio male a nessuno!”. Ecco cosa dici a te stesso quando anche tu, come Eva, cadi nella trappola ben congeniata del serpente e cominci a vedere il male come una cosa bella da fare. Vuoi sapere cos’è il peccato? La traduzione più bella di questa parola è fallire il bersaglio. Hai presente un tiratore d’arco che, incoccata la freccia, mira e sbaglia? Ecco cos’è il peccato: sbagliare un obiettivo. Quando commetti un peccato sbagli il tuo bersaglio. Ascolta, ti dico un segreto che in pochi sanno. Il tuo vero obiettivo è l’amicizia con Dio. Nessuno ti ama come Lui e se tu gli volti le spalle con il peccato rinunci al Suo amore e sbagli il bersaglio. Perdi.

IL RISULTATO DEL PECCATO Poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. RICORDA SEMPRE: CHI SBAGLIA FA SBAGLIARE ANCHE TE Eva ha sbagliato e induce a sbagliare anche il marito. Ricordati sempre questo: chi sbaglia si rende sempre conto di sbagliare. E ha il rimpianto di aver sbagliato. Se questo dispiacere si traduce nell’ammettere la propria colpa e chiedere perdono, è un rimorso giusto che guarisce. Se invece l’orgoglio m’impedisce di vedere il mio errore e di chiedere scusa, allora il rimorso si trasforma nel senso di colpa. E per metterlo a tacere la soluzione migliore diventa coinvolgere nell’errore anche altri, tanti altri. Così posso dire a me stesso che non è un vero sbaglio: se lo fanno tutti, che male c’è? Ricordi la favola di Pinocchio? Lucignolo che convince Pinocchio ad andare nel paese dei balocchi? E diventano entrambi due asini? Il peccato originale - Tintoretto

DOPO IL PECCATO C’È LA VERGOGNA Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. Il peccato che all’inizio ti sembra una cosa bella per l’inganno del serpente, infine ti appare com’è realmente: una cosa di cui vergognarsi, da nascondere. Chi sbaglia non viene mai alla luce, anzi fa le cose di nascosto. Quante volte appena sei solo in casa ti metti a fare proprio quelle cose che i tuoi genitori ti vietano? Quante cose fai che sai che sono sbagliate e ti nascondi per non farti scoprire? Perché certamente, se gli altri lo sapessero, ti sentiresti appunto nudo.

DOPO Il PECCATO PERDO L’AMICIZIA CON DIO E CON GLI ALTRI 1- DIO TI CERCA SEMPRE. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto» Il peccato ti fa aver paura di Dio. Anche se dentro di te sai sempre che Lui ti vuol bene, tu ti vergogni perchè hai commesso il male e fuggi lontano da Lui. Ma ricordati sempre che anche se tu ti nascondi da Dio, Lui ti ama e ti cerca sempre. Dio non si stanca di rincorrerti per tutta la tua vita, anche quando tu corri lontano da Lui. Ti chiama attraverso i tuoi genitori, attraverso gli amici veri, attraverso la Chiesa. Dio ti cerca durante la S. Messa, attraverso la Bibbia. Dio ti parla attraverso il sacerdote, il catechista. Dio Ti chiama alla Confessione, per ristabilire con te l’amicizia. Dio ti parla sempre. Sta a te decidere di ascoltarlo.

2 - E’ STATA COLPA SUA Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato» Dopo aver commesso una colpa, per paura della nostra stessa coscienza che ci rimprovera, cerchiamo sempre un colpevole. “Non sono stato io. Ha cominciato lui!”. Quante volte hai detto questa frase? Magari sarà stata anche vera in parte. Ma ricorda sempre che se qualcuno vuole indurci a sbagliare noi abbiamo sempre la possibilità di scegliere di fare il bene. Se uno ti da uno schiaffo, puoi non ridarglielo. Se uno ti dice una parolaccia, puoi non rispondere. Se qualcuno accanto a te chiacchiera durante la lezione, tu puoi sempre scegliere di stare zitto. Il male che facciamo è una nostra libera scelta. Anche se il serpente ci ha ingannato. Anche se qualche Lucignolo di turno ci ha convinto a farlo, anche se qualcuno ci ha provocato esasperandoci: la scelta è sempre nostra ed è libera. Possiamo sempre dire di no.

Fine www.cassano-addaonmymind.it/ By Angelo amor43@alice.it