Stile e argomentazione

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Transcript della presentazione:

Stile e argomentazione

Figure retoriche di sostituzione (significazione) Antifrasi Antonomasia Eufemismo Litote Metafora Metonimia Sineddoche Perifrasi

Antifrasi Afferma il contrario di quello che si vuole sostenere, con scopo ironico. «Bella giornata, vero?» «Bene, bravissimi»

Antonomasia Sostituisce a un nome proprio, dalle caratteristiche note a tutti, un nome comune; oppure, al contrario, utilizza tali caratteristiche per indicare un nome proprio, identificato in modo univoco da queste caratteristiche. «È un Ercole», «È un don Abbondio» Il Cavaliere → Berlusconi, il Professore → Prodi

Eufemismo Sostituisce un termine troppo immediato, o considerato politicamente scorretto, con un altro termine o espressione meno forte. «Sarà messo in mobilità» «Ha un male incurabile»

Litote Sostituisce a un concetto considerato troppo forte il suo contrario, per un effetto attenuazione che, tuttavia, non di rado sottolinea maggiormente l’efficacia del concetto stesso. «Non è un genio» «Don Abbondio (il lettore se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone»

Metafora Mette in relazione fra loro due campi semantici diversi senza inserire termini di raccordo. «Una tempesta di critiche» «Una Bibbia fiorita di miniature gotiche» «Fuori piove un mondo freddo» (Paolo Conte, Vieni via con me)

Metonimia Sostituisce un termine con un altro che abbia con il primo una relazione di contiguità. Autore per opera: «leggere Leopardi», «ascoltare Mozart» Produttore per prodotto: «bere un Martini», «indossare un Armani» Contenitore per contenuto: «bere un bicchiere» Strumento per chi lo adopera: «È/Ha una buona penna» Fisico per morale: cuore per sentimento, cervello per intelletto Concreto per astratto: corona, scettro per potere regale Astratto per concreto: «la gioventù d’oggi»

Sineddoche Sostituisce un termine legato a un altro da un rapporto di inclusione. La parte per il tutto: il tetto per la casa Il tutto per la parte: la scuola italiana per le singole scuole Termine più generico al posto del termine più specifico: la macchina per l’automobile Genere per specie o individuo: felino per gatto Individuo o specie per genere: pane quotidiano per cibo Singolare per plurale: «L’uomo è debole»

Perifrasi Sostituisce un termine con una circonlocuzione. «Operatore ecologico» «l’amor che move il sole e l’altre stelle» «Ha un cuore d’oro» «Non è quello che si dice una bellezza» «Il sottoscritto si pregia rivolgere a codesto ufficio la presente istanza al fine di ottenere…»

Figure retoriche per insistenza Anafora Gradazione (climax) Iperbole Parallelismo

Anafora Ripete uno o più termini all’inizio di proposizioni o paragrafi. «Figlio, l’alma t’è ’scita, figlio de la smarrita, figlio de la sparita, figlio attossecato.» (Jacopone da Todi, Donna de Paradiso) «Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende. Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte» (Inferno V, vv. 100-5)

Gradazione (climax) Fa seguire una serie di termini di intensità crescente o decrescente. «Eh, troppo bella, barone, troppo perfetta… Anzi, direi, troppo ideale» (Consolo, Il sorriso dell’ignoto marinaio) «insondabile miscela […] di men che sillabe, men che lettere, men che fiati, silenzi puri, glottal stops» (Manganelli, Rumori o voci)

Iperbole Amplifica la realtà di un termine o di una situazione per difetto o per eccesso. «È arrivato in un secondo» «Ci abbiamo messo un’eternità ad arrivare»

Parallelismo Ripete la struttura sintattica all’interno di una proposizione, con effetto di scansione ritmica; può essere costruito per combinazione di anafora ed epifora (simploche). «Chi parla male pensa male, e chi pensa male vive male»

Figure retoriche per opposizione Antitesi Ossimoro Chiasmo

Antitesi Accosta tra loro due parole o espressioni di significato contrario, che vengono presentate in opposizione. «quando ancor lungo la speme e breve ha la memoria il corso» (Leopardi, Alla luna) «È la parte di me che riesce a sopravvivere Del nulla ch’era in me, del tutto ch’eri Tu, inconsapevole» (Montale, L’arte povera)

Ossimoro Associa tra loro due termini opposti in apparente contraddizione. Soggetto-predicato: «la loro vita è morte d’immortali, e d’immortali vita il morire» (Eraclito, nella traduzione di Ceronetti) Nome-attributo (o altra specificazione): «convergenze parallele» (Moro); «tutte le parole tue sono un manifestarti principio senza principio» (Maria Maddalena de’ Pazzi) Verbo-avverbio (o altro modificatore): «festina lente»; «mi avvicino guardingo e ferisco / senza ferire spio senza spiare / guado senza guadare» (Zanzotto, Idioma)

Chiasmo Dispone i termini di una proposizione in modo incrociato (A-B-B-A). «Ovidio è il terzo, l’ultimo è Lucano» (Inferno IV) «Cesare fui, or son Giustiniano» (Paradiso VI)

Riferimenti bibliografici Bice Mortara Garavelli, Manuale di retorica, Milano, Bompiani 1988 Paola Italia, Scrivere all’università. Manuale pratico con esercizi e antologia di testi, Firenze, Le Monnier 2006