Art. 1 cost. « L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »
“L’Italia è una Repubblica…” L’articolo 1 cost. sancisce in modo solenne il risultato del Referendum del 2 giugno 1946: l’Italia è una REPUBBLICA. La Repubblica è la nostra forma di GOVERNO: si tratta in particolare di una Repubblica Parlamentare. La scelta della Repubblica è immodificabile: non può essere modificata neppure con leggi costituzionali (art.139 cost).
“…Democratica…” La Democrazia indica la nostra forma di STATO. “in democrazia si contano le teste senza spaccarle” Democrazia=potere del popolo=sovranità popolare. Il potere del popolo non è illimitato: “la costituzione è stata scritta da persone sobrie per quando saranno ubriache cit.Calamandrei“ va esercitato nei modi ed entro i limiti previsti dalla Costituzione (2 comma).
La democrazia può essere sia DIRETTA RAPPRESENTATIVA Le decisioni sono prese direttamente dal popolo Es. referendum abrogativo; Iniziativa legislativa popolare. Le decisioni sono prese dai rappresentanti del popolo liberamente eletti
Indicatori della democrazia Perché un paese sia democratico occorre che siano presenti nello Stato determinate condizioni. In particolare: Suffragio universale: deve essere riconosciuto il diritto di votare a tutti i cittadini. Costituzione: deve esistere una legge fondamentale che stabilisca i diritti dei cittadini e le regole per l’organizzazione dello Stato e che non sia facilmente modificabile (RIGIDA).
3. Pluralismo: devono esistere tanti partiti politici, associazioni, giornali, Tv, movimenti che esprimono le loro opinioni e si confrontano liberamente. 4. Metodo democratico: le decisioni sono prese a maggioranza, ma la minoranza deve essere libera di criticare (opposizione) e deve avere la possibilità di diventare a sua volta maggioranza (principio dell’alternanza).
…fondata sul lavoro.” Il lavoro viene visto come lo strumento più importante per la realizzazione della persona e per lo sviluppo della società. Vengono così eliminati tutti i privilegi che derivavano dall’appartenenza a classi sociali nobili.
ARTICOLO 2 « La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. »
Tre principi fondamentali Principio Personalistico al centro la persona Principio Solidaristico fratellanza
PRINCIPIO PERSONALISTICO “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo”
I diritti inviolabili dell’uomo Diritti che appartengono all’uomo in quanto tale. Diritti che lo Stato “RICONOSCE”: si tratta quindi di diritti che preesistono allo Stato e che lo Stato deve garantire concretamente. Sono diritti INVIOLABILI cioè che non possono essere tolti a nessuno, neppure dallo Stato.
Diritti che appartengono all’uomo in quanto tale I diritti inviolabili dell’uomo Diritti che appartengono all’uomo in quanto tale SONO SIA I Diritti “tipici”, riconosciuti dalla Costituzione (artt.13 e seguenti) dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (ONU 1948) dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (Consiglio d’Europa 1950) Nuovi diritti che possono nascere per i cambiamenti della società e le scoperte tecnico-scientifiche (formula APERTA): -Diritto alla privacy Diritto all’identità sessuale Divieto di clonazione umana
PRINCIPIO PLURALISTICO “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo … nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità…”
Formazioni sociali La Cost. riconosce diritti inviolabili AI GRUPPI nei quali l’uomo vive e sviluppa la sua personalità. Sono formazioni sociali ad esempio la famiglia, scuola, sindacati, associazioni religiose, associazioni culturali, partiti politici. L’art 2 riconosce diritti inviolabili ALLE formazioni sociali: alla famiglia, la scuola… Al tempo stesso la Cost. riconosce diritti inviolabili all’uomo NELLE formazioni sociali dove l’uomo vive, cresce e sviluppa la sua personalità.
PRINCIPIO SOLIDARISTICO “ …e richiede l’adempimento di doveri inderogabili di solidarietà POLITICA: es. votare ECONOMICA: es pagare i tributi SOCIALE: es. mantenere i figli AI QUALI NON CI SI PUO’ SOTTRARRE
DOVERI INDEROGABILI di solidarietà POLITICA di solidarietà ECONOMICA dovere di votare Dovere di conoscere le leggi di solidarietà ECONOMICA Dovere di contribuire alle spese dello stato pagando i tributi di solidarietà SOCIALE Dovere di educare, istruire e mantenere i propri figli
Art. 3 Cost. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Uguaglianza FORMALE comma 1 Tutti i cittadini sono UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE=la legge è uguale per tutti. La legge non può discriminare in base a motivi di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali. La Corte Costituzionale annulla le leggi in contrasto con questo articolo dichiarandole incostituzionali.
Principio di ragionevolezza La Corte Costituzionale ha precisato che uguaglianza significa che debbono essere trattate in modo uguale le situazioni uguali e in modo diverso le situazioni ragionevolmente diverse. Sono ammessi quindi trattamenti differenziati solo se esistono ragioni particolari che giustificano il trattamento diverso (PRINCIPIO DI RAGIONEVOLEZZA).
Uguaglianza SOSTANZIALE comma 2 Lo Stato ha il compito di ELIMINARE GLI OSTACOLI ECONOMICI e SOCIALI che impediscono la piena realizzazione dell’uguaglianza tra i cittadini. Ad esempio vanno concesse borse di studio agli studenti meritevoli, vanno eliminate le barriere architettoniche per permettere piena mobilità ai disabili.