Informazioni sulla Malattia da Virus Ebola (EVD)

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Informazioni sulla Malattia da Virus Ebola (EVD) E’ in corso un’estesa epidemia di malattia da virus Ebola (EVD) in Alcuni Paesi dell’Africa Occidentale* In passato, dal 1976, si sono registrati circa 20 focolai epidemici di EVD, tutti localizzati in aree remote dell’Africa e di dimensioni contenute (20-300 casi. E’ la prima volta che un’epidemia di EVD assume proporzioni così rilevanti L’utilità dell’impiego del vaccino antipneumococco nell’adulto è un argomento da molti anni dibattuto e più controverso rispetto alla vaccinazione del bambino. Infatti la vaccinazione antipneumococcica del bambino è ormai riconosciuta come una vaccinazione universale. Con l’ultimo Piano Nazionale vaccini la vaccinazione antipneumococco del bambino è diventata una delle 8 vaccinazioni raccomandate nel primo anno di vita e riconosciuta come LEA. In precedenza l’introduzione della vaccinazione era lasciata alla decisione delle singole Regioni. Nella nostra provincia è stata introdotta nel 200?3, con tassi di adesione sempre in crescita fino ad arrivare all’87% nel corso del 2011. Se ormai le voci critiche nei confronti di questa vaccinazione sono quasi del tutto scomparse bisogna ricordare che inizialmente erano in molti che ritenevano che i costi sostenuti non fossero giustificati dai benefici (malattie invasive gravi relativamente poco frequenti). Ormai è accettato che la vaccinazione dà una buona protezione contro le forme invasive (70-80%), una discreta protezione contro la polmonite non invasiva (30%) e una riduzione percentualmente non elevatissima ma in termini assoluti (numero di casi) considerevole dei casi di otite media. Negli USA poi è stato dimostrato che la vaccinazione su larga scala dei bambini ha determinato il calo dei casi negli adulti e negli anziani per un effetto “gregge”. Per quanto riguarda l’adulto La raccomandazione invece della vaccinazione a livello nazionale è riservata ai soggetti a rischio, cioè quei gruppi di popolazione che presentano patologie o condizioni di salute particolari per cui è noto che l’incidenza della malattia è superiore rispetto alla popolazione generale. L’estensione della vaccinazione a gruppi di popolazione in base all’età viene lasciata alla decisione delle singole Regioni. * Al 30 ottobre 2014 i Paesi interessati dall’epidemia sono: Liberia, Sierra Leone e Guinea

La prima volta del Virus Ebola Il virus è stato identificato la prima volta nel 1976 nel Congo (ex Zaire) nella valle del fiume Ebola in corso di un’epidemia che contò 318 casi e 280 morti nella comunità locale. Furono identificati due fattori principali alla base della diffusione del virus: L’uso di siringhe non sterilizzate nel locale ospedale Contatti stretti e prolungati con soggetti malati Il fiume Ebola (Congo) L’utilità dell’impiego del vaccino antipneumococco nell’adulto è un argomento da molti anni dibattuto e più controverso rispetto alla vaccinazione del bambino. Infatti la vaccinazione antipneumococcica del bambino è ormai riconosciuta come una vaccinazione universale. Con l’ultimo Piano Nazionale vaccini la vaccinazione antipneumococco del bambino è diventata una delle 8 vaccinazioni raccomandate nel primo anno di vita e riconosciuta come LEA. In precedenza l’introduzione della vaccinazione era lasciata alla decisione delle singole Regioni. Nella nostra provincia è stata introdotta nel 200?3, con tassi di adesione sempre in crescita fino ad arrivare all’87% nel corso del 2011. Se ormai le voci critiche nei confronti di questa vaccinazione sono quasi del tutto scomparse bisogna ricordare che inizialmente erano in molti che ritenevano che i costi sostenuti non fossero giustificati dai benefici (malattie invasive gravi relativamente poco frequenti). Ormai è accettato che la vaccinazione dà una buona protezione contro le forme invasive (70-80%), una discreta protezione contro la polmonite non invasiva (30%) e una riduzione percentualmente non elevatissima ma in termini assoluti (numero di casi) considerevole dei casi di otite media. Negli USA poi è stato dimostrato che la vaccinazione su larga scala dei bambini ha determinato il calo dei casi negli adulti e negli anziani per un effetto “gregge”. Per quanto riguarda l’adulto La raccomandazione invece della vaccinazione a livello nazionale è riservata ai soggetti a rischio, cioè quei gruppi di popolazione che presentano patologie o condizioni di salute particolari per cui è noto che l’incidenza della malattia è superiore rispetto alla popolazione generale. L’estensione della vaccinazione a gruppi di popolazione in base all’età viene lasciata alla decisione delle singole Regioni.

I VIRUS EBOLA Famiglia dei “Filovirus” (a RNA) che devono il loro nome all’aspetto filiforme Si conoscono 5 gruppi di virus Ebola (4 gruppi patogeni per l’uomo) Scoperto nel Congo (Zaire) nel 1976 Prima di adesso circa 20 epidemie di 20-300 casi in zone remote dell’Africa

Il serbatoio naturale del virus è il pipistrello della frutta, (non manifesta malattia, funge “da portatore sano”) Il serbatoio naturale del virus è il pipistrello della frutta, (non manifesta malattia, funge “da portatore sano”) Scimmie ed altri selvatici si ammalano di Malattia da Virus Ebola (zoonosi) ORIGINE DELLA MALATTIA ORIGINE DELLA MALATTIA

TRASMISSIONE ALL’UOMO Tramissione all’uomo attraverso il contatto con “bushmeat” (carne di selvatici) la malattia viene portata al villaggio dai cacciatiori; le donne che preparano il cibo sono esposte per contatto con la carne cruda 2. Solo le persone malate trasmettono l’infezione. Il periodo di incubazione è 2-21 gg (media 8-10). La malattia si trasmette attraverso il contatto con sangue e fluidi corporei del malato TRASMISSIONE ALL’UOMO

DIFFUSIONE DELLA MALATTIA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA 3. Ospedale come amplificatore Se non sono seguite le misure di controllo delle infezioni (standard, contatto e droplets), l’ospedale amplifica la diffusione della malattia. DIFFUSIONE DELLA MALATTIA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA

DIFFUSIONE DELLA MALATTIA 4. Riti funebri come amplificatori Usanze locali come il lavaggio rituale della salma e i contatti diretti con il morto di familiari e conoscenti amplificano la diffusione della malattia. DIFFUSIONE DELLA MALATTIA