Scuola di formazione socio-politica Padova 18/10/2014 LAVORO ED ECONOMIA NEL Compendio DSC.

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Scuola di formazione socio-politica Padova 18/10/2014 LAVORO ED ECONOMIA NEL Compendio DSC

SGUARDO PANORAMICO CDSC Seconda Parte CAP. VI IL LAVORO UMANO I. Aspetti biblici II. Il valore profetico della Rerum Novarum III. Dignità del lavoro IV. Il diritto al lavoro V. Diritti dei lavoratori VI. Solidarietà tra i lavoratori VII. Le “res novae” del mondo del lavoro

VI. IL LAVORO UMANO CHIAVI DI LETTURA 1. Dal passato verso il presente, dall’Europa al mondo  Aspetti biblici (nn )  Insegnamento Padri (n. 265)  Dai Padri al 1891 con RN (nn )  Da RN a LE del 1981 (nn )  Sguardo sull’oggi: (nn )

2. Duplice dimensione del lavoro (nn )  “oggettiva” – mutevole – contingente  L’insieme di attività, risorse, strumenti e tecniche di cui l’uomo si serve per produrre… e varia incessantemente nelle sue modalità… “soggettiva” – stabile – permanente  L’agire dell’uomo in quanto dinamico, capace di compiere varie azioni che appartengono al processo del lavoro e corrispondono alla sua vocazione personale  Non dipende da quel che l’uomo realizza concretamente né dal genere di attività che esercita, ma solo esclusivamente dalla sua dignità di essere personale  La persona è il metro della dignità del lavoro… (valore etico del lavoro)

3. “Diritto” al lavoro e “diritti” dei lavoratori  Lavoro “diritto fondamentale” (n. 287) Il lavoro è un diritto fondamentale ed è un bene per l’uomo…La Chiesa insegna il valore del lavoro non solo perché esso è sempre personale, ma anche per il carattere di necessità  I “soggetti” del diritto al lavoro  Famiglia (n. 294)  Donne (n. 295)  Minori (n. 296: Il lavoro minorile, nelle sue forme intollerabili, costituisce un tipo di violenza…)  Immigrati (n. 297)  Lavoratori della terra (nn )

3. … “diritti” dei lavoratori I diritti dei lavoratori… si basano sulla natura della persona umana e sulla sua trascendente dignità. Il Magistero sociale della Chiesa ha ritenuto di elencarne alcuni, auspicandone il riconoscimento negli ordinamenti giuridici (n. 301)  Elenco: giusta remunerazione, riposo, salute e integrità morale nei luoghi di lavoro, salvaguardia della propria personalità, a non essere violati nelle propria coscienza e dignità, a sovvenzioni per disoccupati e famiglie, pensione e assicurazioni (vecchiaia, malattia, incidenti), provvedimenti sociali collegati alla maternità, riunirsi e associarsi…  Approfondimento  Il diritto all’equa remunerazione e distribuzione del reddito (n )  Il diritto di sciopero (n. 304)

4. Le parole dell’oggi (nn )  GLOBALIZZAZIONE  “motori” della globalizzazione: comunicazione-trasporti  fenomeni correlati: a) frammentazione fisica del ciclo produttivo; b) richiesta di maggiore flessibilità nel mercato del lavoro e nell’organizzazione e gestione dei processi produttivi; c) passaggio ad un’economia centrata sui servizi e sull’innovazione tecnologica; d) compaiono nuove professioni, altre scompaiono; e) dal “posto fisso” a un “percorso lavorativo caratterizzato da una pluralità di attività lavorative”; f) decentramento produttivo imprime nuovo slancio alla piccole e medie imprese; g) economie informali e “sommerse” nei PVS  TRANSIZIONE EPOCALE

314 La transizione in atto segna il passaggio dal lavoro dipendente a tempo indeterminato, inteso come posto fisso, a un percorso lavorativo caratterizzato da una pluralità di attività lavorative; da un mondo del lavoro compatto, definito e riconosciuto, a un universo di lavori, variegato, fluido, ricco di promesse, ma anche carico di interrogativi preoccupanti,

specie di fronte alla crescente incertezza circa le prospettive occupazionali, a fenomeni persistenti di disoccupazione strutturale, all'inadeguatezza degli attuali sistemi di sicurezza sociale. Le esigenze della competizione, della innovazione tecnologica e della complessità dei flussi finanziari vanno armonizzate con la difesa del lavoratore e dei suoi diritti.

5. Indicazioni etico-sociali per l’oggi (nn )  … evitare l'errore di ritenere che i mutamenti in atto avvengano in modo deterministico  … non devono cambiare le sue esigenze permanenti, che si riassumono nel rispetto dei diritti inalienabili dell'uomo che lavora  … devono essere immaginate e costruite nuove forme di solidarietà glocale e globale

SGUARDO PANORAMICO CDSC - Seconda Parte CAP. VII LA VITA ECONOMICA I. Aspetti biblici II. Morale ed economia III. Iniziativa privata e impresa IV. Istituzioni economiche a servizio dell’uomo V. Le “res novae” in economia

VII. LA VITA ECONOMICA CHIAVI DI LETTURA 1. Dal passato verso il presente, dall’Europa al mondo  Aspetti biblici (nn )  Insegnamento Padri (n. 329)  Dai Padri al 1931 con QA (nn )  Da QA a SRS del 1987 (nn )  CA del 1991 su “iniziativa privata e impresa” e su “istituzioni economiche” (libero mercato, azione statale, azione privata, consumo e risparmio)  Sguardo sull’oggi (nn )

2. Morale ed economia (nn )  La dottrina sociale della Chiesa insiste sulla connotazione morale dell'economia (n. 330)  QA: l’ordine economico dipende e va subordinato dall’ordine morale perché soltanto la legge morale … ci dice di cercare quei fini speciali, che a quest'ordine di operazioni sono stati prefissi dalla natura, o meglio, da Dio, autore della natura, e di subordinare armonicamente questi fini particolari al fine supremo

 Il rapporto tra morale ed economia è necessario e intrinseco: attività economica e comportamento morale si compenetrano intimamente (n. 331)  La dimensione morale dell’economia fa cogliere come finalità inscindibili … l’efficienza economica e la promozione di uno sviluppo solidale dell'umanità (n. 332)

 in ambito morale si deve tener conto delle ragioni e delle esigenze dell'economia…  operando in campo economico ci si deve aprire alle istanze morali…le considerazioni di carattere meta- economico non sono irrazionali  il compito dell’economia è parziale: non le è affidato il fine della realizzazione dell'uomo e della buona convivenza umana, ma la produzione, la distribuzione e il consumo di beni materiali e di servizi

 meglio non parlare di “capitalismo”, bensì di “economia d'impresa”, o di “economia di mercato”, o di “economia libera”  positività del sistema se riconosce il ruolo fondamentale e positivo dell'impresa, del mercato, della proprietà privata e della conseguente responsabilità per i mezzi di produzione, della libera creatività umana nel settore dell'economia

 negatività se la libertà nel settore dell'economia non è inquadrata in un solido contesto giuridico che la metta al servizio della libertà umana integrale e la consideri come una particolare dimensione di questa libertà, il cui centro è etico e religioso, allora la risposta è decisamente negativa

3. Istituzione economiche al servizio dell’uomo (nn )  La dottrina sociale della Chiesa apprezza i sicuri vantaggi che i meccanismi del libero mercato offrono, sia per una migliore utilizzazione delle risorse, sia per l'agevolazione dello scambio dei prodotti (n. 346)  Il libero mercato non può essere giudicato prescindendo dai fini che persegue e dai valori che trasmette a livello sociale. Il mercato, infatti, non può trovare in se stesso il principio della propria legittimazione (n. 348)

 L'idea che si possa affidare al solo mercato la fornitura di tutte le categorie di beni non è condivisibile, perché basata su una visione riduttiva della persona e della società (n. 349)  Il mercato assume una funzione sociale rilevante nelle società contemporanee, perciò è importante individuarne le potenzialità più positive e creare condizioni che ne permettano il concreto dispiegamento (n. 350)

 Il compito fondamentale dello Stato in ambito economico è quello di definire un quadro giuridico atto a regolare i rapporti economici, al fine di « salvaguardare... le condizioni prime di un'economia libera, che presuppone una certa eguaglianza tra le parti (n. 352)

4. Il sistema finanziario internazionale (nn )  L'esperienza storica attesta che, in assenza di sistemi finanziari adeguati, non si sarebbe avuta crescita economica (n. 368)  Un'economia finanziaria fine a se stessa è destinata a contraddire le sue finalità, poiché si priva delle proprie radici e della propria ragione costitutiva, ossia del suo ruolo originario ed essenziale di servizio all'economia reale e, in definitiva, di sviluppo delle persone e delle comunità umane (n. 369)

 L'improvvisa accelerazione di processi quali l'enorme incremento nel valore dei portafogli amministrati dalle istituzioni finanziarie e il rapido proliferare di nuovi e sofisticati strumenti finanziari rende quanto mai urgente l'individuazione di soluzioni istituzionali capaci di favorire efficacemente la stabilità del sistema, senza ridurne le potenzialità e l'efficienza. È indispensabile introdurre un quadro normativo che consenta di tutelare tale stabilità in tutte le sue complesse articolazioni, di promuovere la concorrenza tra gli intermediari e di assicurare la massima trasparenza a vantaggio degli investitori (n. 369)

5. Economia e ambiente (nn )  La soluzione del problema ecologico richiede che l'attività economica rispetti maggiormente l'ambiente, conciliando le esigenze dello sviluppo economico con quelle della protezione ambientale. Ogni attività economica che si avvalga delle risorse naturali deve anche preoccuparsi della salvaguardia dell'ambiente e prevederne i costi, che sono da considerare come « una voce essenziale dei costi dell'attività economica (n. 470)

CARITAS IN VERITATE (Benedetto XVI, 2009)  Non utilizza mai il termine capitalismo  Parla della necessità di una «revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni» (n. 32)  Formula un giudizio severo: All’elenco dei campi in cui si manifestano gli effetti perniciosi del peccato, si è aggiunto ormai da molto tempo anche quello dell’economia (n. 34)

 il mercato «deve attingere energie morali da altri soggetti, che sono capaci di generarle», dal momento che «senza forme interne di solidarietà e di fiducia reciproca» – che il mercato «non è in grado di produrre da sé» – esso «non può pienamente espletare la propria funzione economica» (n. 35).  per la Chiesa l’agire economico, da sempre, non è da considerarsi «antisociale» e che «il mercato non è […] di per sé il luogo della sopraffazione del forte sul debole» (n. 36).

 il mercato, che «non esiste allo stato puro», ma «trae forma dalle configurazioni culturali che lo specificano e lo orientano», può essere ideologicamente orientato in modo negativo (n. 36).  Non è lo strumento ad essere chiamato in causa [economia e finanza, n.d.r.] ma l’uomo, la sua coscienza morale e la sua responsabilità personale e sociale (n. 36)  La sfera economica non è né eticamente neutrale né di sua natura disumana e antisociale. Essa appartiene all’attività dell’uomo e, proprio perché umana, deve essere strutturata e istituzionalizzata eticamente (n. 36).

 La «grande sfida» è «mostrare, a livello sia di pensiero sia di comportamenti, che non solo … la trasparenza, l’onestà e la responsabilità non possono venire trascurati o attenuati, ma anche che nei rapporti mercantili il principio di gratuità e la logica del dono come espressione della fraternità, possono e devono trovare posto entro la normale attività economica». (n. 37)

Concretamente:  la salvaguardia della giustizia in tutte le fasi dell’attività economica: reperimento delle risorse, finanziamenti, produzione, consumo e tutte le altre fasi del ciclo economico (n. 37)  garantire libertà di partecipazione al mercato e condizioni di «pari opportunità» per imprese che perseguono fini istituzionali diversi: imprese private orientate al profitto, vari tipi di impresa pubblica, organizzazioni produttive con fini mutualistici e sociali (nn )

Concretamente:  la responsabilità sociale dell’impresa (n. 40)  l’impiego non speculativo delle risorse finanziarie (n. 40) Giuseppe Quaranta