Il matrimonio cristiano è comunione di persone Il matrimonio quale intima comunità di vita e d’amore coniugale ha in Dio la sua sorgente ed il suo progetto. E nasce dall’atto consapevole con il quale i coniugi mutuamente si danno e si ricevono. La famiglia è chiamata a vivere ed esprimere in un determinato ambito il comandamento sintesi dell’insegnamento di Gesù: "Come Io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri". Alla base si trova il patto reciproco nato dall’impegno: "io sono pronto a dare la vita per te”. L’amore coniugale, secondo il piano di Dio, è segno dell’amore di Cristo per la Chiesa fino al dono di sé.
Il matrimonio cristiano è comunione di persone L’impegno dei coniugi consiste nell’aiutarsi a maturare uno stile di vita fondato sull’accoglienza dell’altro che devo imparare ad amare per quello che è, non per quello che voglio farlo diventare. Desidero che prenda sempre più coscienza di se stesso, delle sue potenzialità, dell'essere immagine del Dio vivente. L'accoglienza è soprattutto uno "stile di vita".
Il matrimonio cristiano è comunione di persone Il dialogo Ci rendiamo conto quanto oggi sia difficile dialogare. Sembra paradossale, ma nella società dell'informazione, della comunicazione «totale», in realtà non ci si parla più, non si ascolta più. Si grida. Si urla in faccia all'altro la propria verità. Si parla non per trovare punti di convergenza, ma per demolire le asserzioni dell'altro. I modelli del «dialogo» politico, fatto spesso di reticenze e di «furbizie», si estendono anche ai rapporti quotidiani, talvolta familiari. Chi mette ancora in pratica l'affermazione di Gesù: «Il vostro parlare sia "sì, sì", "no, no "»?
Il matrimonio cristiano è comunione di persone Dialogare per conoscersi. Conoscersi per amarsi Affinché il dialogo diventi uno strumento prezioso di conoscenza, è opportuno che i fidanzati e gli stessi sposi si verifichino e si confrontino per evitare che il loro rapporto scada nella banalità e nella ricerca di piccoli compromessi che, se risolvono i problemi quotidiani, non danno risposte alle questioni di fondo.
Il matrimonio cristiano è comunione di persone Conoscere l'altro è scoprirlo. Si inizia dalla superficie e con attenzione e delicatezza si penetra sempre più (reciprocamente) nella profondità dell'altro. Poiché il rapporto di coppia coinvolge due persone con pari dignità e libertà, bisogna sempre essere attenti a non violare, a non forzare mai, la disponibilità dell'altro. Lo sforzo di conoscenza assume quindi un duplice aspetto: è dono di se stessi all'altro; è ricerca e disponibilità ad accogliere l'altro.
Il matrimonio cristiano è comunione di persone Desidero farmi conoscere da te che desideri conoscere me. Bisogna tenere presente che il dialogo è tanto più vero e porta alla conoscenza reciproca, quanto più è scambio di sentimenti. Spesso dialoghiamo scambiandoci giudizi. Scambiarci un sentimento, cioè lo stato d'animo provocato da un avvenimento, ci mette in condizione di rivelare qualcosa di intimo, di personale. Se questo obiettivo è ricercato da lui e da lei, si ha un dialogo di intimità che porta alla conoscenza reciproca sempre più profonda. La conoscenza di sé e dell'altro si conquista, è un impegno reciproco che porta le dimensioni dell'infinito, così come l'amore stesso: convocazione di una donna e di un uomo che camminano verso una conoscenza e una unità sempre più complete. Non siamo più tu ed io, ma una coppia di fidanzati e di sposi consapevoli che la perfezione della conoscenza-unità sarà raggiunta solo nella contemplazione del perfetto Amore.
Il matrimonio cristiano è comunione di persone Accogliersi, dialogare, conoscersi, amarsi acquistano senso e significato se, scoperti i valori e i limiti di ciascun membro della coppia, si concorda un patto, una alleanza per un realistico progetto di vita coniugale. Quale meta, quale obiettivo si vuole raggiungere? Ci si propone di dare un senso globale e finale al matrimonio? E' quindi molto importante progettare responsabilmente, insieme, in quanto "sposi", cioè nuova realtà. La coppia si riconosce per quello che è, sa valutare le sue risorse e le sue potenzialità, le sue capacità creative, è consapevole che il progetto è da sviluppare nel tempo e nello spazio, in reciproco ascolto, in collaborazione e in una piena comunione di intenti.
Il matrimonio cristiano è comunione di persone Insieme per un progetto significa che la parola «progetto» definisce e qualifica la parola «insieme»: senza un progetto non si può stare a lungo insieme perché manca un elemento essenziale. Togliete l'aspetto progettuale e il rapporto è impoverito anche dal punto di vista degli affetti. La capacità di restare nell'amore non nasce solo dalla emotività (attrazione a stare insieme) e neppure dalla volontà (resistere nell’impegno preso), ma dal progetto comune che è capacità di camminare insieme verso un’idealità di valori condivisi.
Il matrimonio cristiano è comunione di persone Una coppia di credenti prima ancora di domandarsi che significato dare al proprio matrimonio deve chiedersi quale piano ha Dio sulla loro unione. Si tratterà allora di progettare la vita di coppia in consonanza, in comunione con il disegno di amore che Dio ha non solo per la coppia, ma per l'intera umanità.
Il matrimonio cristiano è comunione di persone Dio non è solo spettatore, egli è coinvolto. Nasce la fiducia, sorge l'ottimismo, l'impegno di coppia ha un valido sostegno ed un efficace aiuto. Questa riflessione sollecita la coppia ad un progetto non intimistico e privatizzato della realtà coniugale, ma aperto, ecclesiale e sociale. Si scopre che è un patto, un'alleanza che coinvolge e impegna l'uomo, la donna e Dio. E' Dio stesso che entra misteriosamente nella storia umana attraverso gli sposi. L'"evento" umano diventa "evento" salvifico. Il tutto significa imparare a leggere la volontà di Dio attraverso la sua Parola, di scoprire le vie concrete per attuare la sintesi tra progetto di coppia e piano di Dio.
Per due fidanzati cristiani, amare significa far posto a Dio nel loro amore. Un posto intensamente desiderato come il luogo della più espressa riconoscenza: Dio viene continuamente ringraziato perché si è convinti che è lui a guidare la storia. Dio sta all'origine di ogni incontro tra un uomo e una donna. Dio è colui che ha chiamato e colui che resta fedele, accompagna oggi e domani, non lascia mai da soli. Tra due fidanzati cristiani ognuno ama la fede dell'altro, sa che è una ricchezza inestimabile, sa che è un sostegno, sa che è una condizione per far crescere l'amore fino al sacrificio di sé. Per questo, nella fede, due fidanzati imparano a pregare insieme: affinano progressivamente questo linguaggio difficile, vincendo ogni pigrizia e ogni pudore e ritrovando quelle modalità proprie che permettono di incontrarsi con Dio, in Cristo e nella Chiesa. La capacità di pregare manifesta senza equivoco il riconoscimento maturo che l'esperienza cristiana rende vera ogni espressione di autentica umanità, fino a mostrare a quale inaudita misura può esprimere l'amore.