Luigi Broglio Lo scienziato, l’uomo.

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Transcript della presentazione:

Luigi Broglio Lo scienziato, l’uomo

1937-1938: In alto come nessuno prima il 7 maggio 1937 il Maggiore Mario Pezzi, decollato da Guidonia-Montecelio, salì a quota 15.655 metri con un Caproni Ca161 spinto da un motore Piaggio P XI, 14 cilindri a doppia stella con doppio compressore centrifugo da 750 hp. Per l’occasione il Maggiore Pezzi indossava uno speciale scafandro pressurizzato e riscaldato elettricamente, ed un casco a tenuta stagna, simile a quello degli astronauti odierni Nelle officine Caproni si lavorava intanto senza sosta per ultimare un aereo, il Ca161 bis, progettato dall'ingegnere Verduzio, dotato di una grandissima innovazione, una speciale cabina stagna che fu la prima al mondo e dalla quale i tecnici si aspettavano risultati straordinari. Il 22 ottobre del 1938 Pezzi riconquistò il primato mondiale per aerei ad elica con motori a pistoni, tuttora imbattuto a quota 17.083 metri. Alla data del 1939 l'Italia deteneva 33 record da Guiness dei primati: tanti quanto quelli di Francia Germania e Usa messi assieme. La prima cabina pressurizzata al mondo La prima tuta pressurizzata al mondo

Gaetano Arturo Crocco Nel suo articolo “Тем кто будет читать, чтобы строить” (A colui che leggerà [quest'articolo] con l'intenzione di costruire [un razzo interplanetario]),[10] datato 1918-1919,[11] Jurij Kondratjuk (1897-1942) suggerì che un veicolo spaziale interplanetario potesse essere accelerato all'inizio della traiettoria e rallentato alla fine di essa utilizzando la gravità delle lune dei due pianeti. Una proposta simile fu avanzata nel 1925 da Friedrich Zander (1887-1933) nell'articolo "Проблема полета при помощи реактивных аппаратов: межпланетные полеты" [Problemi del volo tramite propulsione a getto: voli interplanetari].[12] Walter Hohmann (1880-1945) propose nel 1925 una traiettoria multiplanetaria che avrebbe permesso a un veicolo lanciato dalla Terra di visitare Venere e Marte prima di fare ritorno sulla Terra. I trasferimenti tra l'orbita di un pianeta e il successivo sarebbero stati conseguiti attraverso la propulsione a razzo ed eseguendo dei trasferimenti alla Hohmann. Lo scienziato tedesco individuò delle perturbazioni gravitazionali che avrebbero modificato l'orbita durante il sorvolo dei pianeti, ma non pensò di utilizzarle a scopo propulsivo, anzi, propose di utilizzare ulteriori spinte del propulsore a razzo per neutralizzare tali perturbazioni.[13] Derek Lawden nel 1954 propose nell'articolo Perturbation Manoeuvres di utilizzare incontri intermedi con lune o asteroidi per ridurre il consumo di carburante nei viaggi interplanetari.[14] Tuttavia non considerò la possibilità di sfruttare le "tappe intermedie" per modificare l'orbita del veicolo. Anzi, gli incontri sarebbero dovuti avvenire nel corso di un normale trasferimento interplanetario, come fino ad allora era stato ipotizzato.[15] Gaetano Crocco (1877-1968) nel 1956 propose una seconda missione multiplanetaria, conosciuta come Crocco Grand Tour. Lo scienziato italiano individuò una traiettoria ellittica che avrebbe permesso a un corpo in caduta libera di eseguire sorvoli ravvicinati in successione della Terra, di Marte, di Venere ed esattamente un anno dopo il lancio nuovamente della Terra.[16] Crocco propose quindi di utilizzare un potente motore a razzo per immettere un veicolo su tale traiettoria, individuando anche una finestra di lancio che sarebbe dovuta aprirsi nel giugno del 1971. Avendo calcolato che le perturbazioni gravitazionali dei pianeti avrebbero potuto destabilizzare l'orbita, Crocco risolse il problema in modo innovativo proponendo di utilizzare la spinta gravitazionale ricevuta dai pianeti nel momento di massimo avvicinamento per mantenere il veicolo sull'orbita:[16][17] Crocco, quindi, comprese il concetto dell'effetto fionda, ma si limitò a utilizzarlo per la stabilizzazione dell'orbita.[18] Il matematico Michael Minovitch nel 1961 intuì che la spinta gravitazionale di un pianeta lungo l'orbita del veicolo può essere sfruttata per la propulsione del veicolo stesso e quindi per ridurre il carburante necessario ai viaggi interplanetari.[19][20][21] Minovitch è comunemente riconosciuto come lo scopritore della tecnica del gravity assist,[22][23] sebbene in alcuni articoli presenti in letteratura anche Friedrich Zander, Walter Hohmann e Gaetano Crocco siano a volte indicati quali suoi scopritori o co-scopritori.[24][25][26][27] Vale la pena osservare che una missione equivalente alla Crocco Grand Tour, ma che avesse sfruttato l'effetto propulsivo della fionda gravitazionale, avrebbe dovuto prevedere dopo il lancio dalla Terra, un trasferimento alla Hohmann dall'orbita del nostro pianeta a Venere, da lì, grazie a una spinta gravitazionale del pianeta, raggiungere Marte, utilizzarlo per decelerare il veicolo e tornare quindi sulla Terra. Per percorrere tale traiettoria, basterebbe un eccesso iperbolico al lancio (una misura dell'energia associata a un'orbita di allontanamento dall'attrattore primario, in questo caso la Terra) di 3,5 km/s a fronte degli 11,7 km/s necessari per l'immissione sulla traiettoria proposta da Crocco.[16]

Guinness Prima galleria del vento supersonica in Europa Primo poligono equatoriale al mondo Primo poligono su piattaforma marina Primo al mondo ad effettuare esperimenti congiunti con la NASA Primo Paese al mondo ad effettuare lanci per gli Stati Uniti Primo satellite al mondo lanciato da una base non sovietica né americana Primo paese europeo a lanciare un proprio satellite Primo lancio dalla piattaforma 26 aprile 1967 Ultimo lancio (san Marco 5) il 25 marzo 1988 Nel 1970 viene lanciato per la NASA UHURU, primo satellite per astronomia a raggi X e primo satellite americano lanciato da non americani. Il gruppo di Broglio vince il riconoscimento come miglior team di lancio

Von Braun visita Malindi nel 1971 Dryden (a destra nella foto) Dopo la guerra, Dryden occupò la posizione di Direttore del National Advisory Committee for Aeronautics (NACA) nel periodo compreso tra il 1947 e l'ottobre 1958, anno in cui divenne Direttore Associato della National Aeronautics and Space Administration (NASA), l'ente che sostituì il NACA

Luigi Broglio Dallo scienziato all’uomo

A casa di Broglio Chi è stato Broglio per me? Un uomo discreto, schivo, affabile, attento, mite, di grande onestà intellettuale e di grande fede

Chi era Broglio? Ottobre 1996 “Mio padre voleva che facessi il medico. Tante volte, negli anni, mi sono chiesto se avrei potuto fare più del bene seguendo i suoi suggerimenti. A mia scusante c’è da dire che tutto quello che ho fatto, ho sempre cercato di farlo pensando al bene degli altri e al prestigio del nostro paese. Nel campo della ricerca, ho sempre cercato di fare le cose in modo economico, ma forse sarebbe stato più utile sviluppare un grande programma. Comunque, quello che ho fatto, l’ho fatto perché ci credevo, pagandone il prezzo in prima persona: per esempio, sono portato a lavorare da solo. Eppure, per creare una scuola, una cultura, una tecnologia, ho accettato di fare anche cose amministrative che non amo e ho abbandonato un campo, quello aeronautico, di cui ero padrone, per entrare in un mondo nuovo di cui non sapevo nulla”.

Broglio e La Pira La Pira e Broglio nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Broglio descrive La Pira come «sindaco di Firenze e uomo santo» Nel 1961 La Pira, molto legato a Fanfani, ospita il Cospar (comitato internazionale ricerche spaziali) a Firenze «Quando era sindaco di Firenze, lo stipendio che prendeva lo dava ad un convento di suore in cambio di una stanzetta con un tavolino, un letto ed una sedia. Quando lo andavo a trovare dava a me la sedia e lui si metteva sul letto, perché non c’era altro per sedersi…»

Così vedeva il mondo

Fede Mistero: capisco che non si riesca ad essere certi: a volte vengono pensieri di sfiducia, perché esiste il male, la sofferenza, l’ingiustizia. Perché ci sono queste cose? È un mistero. Disegno: se però uno guarda attentamente agli eventi, si accorge che effettivamente c’è un disegno che ci guida e quasi sempre riusciamo a comprendere che è per il nostro bene.

Provvidenza I miei genitori, che erano credenti, mi portavano a messa tutte le domeniche. Però ero indifferente. Quando invece mi sono trovato in mezzo a problemi per me nuovi e seri, mi sono convinto per tante ragioni che la provvidenza esiste e che c’è un trascendente che ci guida, ci dirige, ci perdona.

L’Etica Il bene: tutto quello che ho fatto, ho cercato di farlo per il bene degli altri e del nostro Paese. Le mazzette: non voglio sentire odore di mazzette e avere a che fare con persone di diversa qualità. L’esempio: bisogna cercare di dare l’esempio, non si deve cercare il profitto personale, di qualsiasi genere. E, infine, si deve avere coraggio di prendere decisioni nei momenti difficili.

Scienza e fede, fisica e verità Nella scienza ci sono delle fortissime contraddizioni: parlo soprattutto della fisica. Alcune cose che dovrebbero collimare non collimano neanche per sogno, il che vuol dire che i nostri modelli non sono la verità. La verità è molto più complicata della ragione. La ragione non è tutto. Per questo penso che la scienza non dovrebbe allontanare da Dio, anche se i “filosofi della scienza” tendono ad annullare ogni trascendenza. Mi sembra anzi che la scienza porti più prove a sostegno della tesi di un’unicità, di una mente creatrice e organizzatrice che ha pensato l’universo e le leggi fisiche che lo governano, che non alla tesi del caso e del caos.

La conquista dello spazio Penso che lo spazio sia il futuro imprescindibile dell’umanità. Noi lo conosciamo pochissimo, e siamo come bambini ai primi passi. Nessuno sa cosa farà questo bambino quando crescerà.

Epilogo I giorni di festa bisogna sforzarsi di non pensare, di non ricordare.