VORTEX DYNAMICS IN FLOWS WITH EMERGENT VEGETATION

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Misure riflettometriche nel dominio della frequenza (OFDR)
Advertisements

AZIONI DELLA SCIA VORTICOSA
La teoria di portafoglio: cap.7-9
Tesi di laurea triennale Laureando: Matteo Corona
Corso di Idraulica dei Sistemi Naturali
A. Stefanel - M - L'energia meccanica
Fisica 2 18° lezione.
Meccanica 2 1 marzo 2011 Cinematica in una dimensione
Esercizio 1 Un guscio sferico isolante di raggio R=0.1 m e spessore trascurabile, porta una carica positiva Q=1mC distribuita uniformemente sulla superficie.
Vibrazioni indotte da fluidi in strutture meccaniche
C – Indici di Asimmetria e Curtosi
CORSO DI MATERIALI E TECNOLOGIE ELETTRICHE
Flusso Flusso del campo elettrico Superficie aperta Superficie chiusa
Università degli Studi di Padova
CORSO DI MODELLI DI SISTEMI BIOLOGICI LAUREA IN INGEGNERIA CLINICA E BIOMEDICA.
Università degli Studi di Roma La Sapienza
LO STRATO DI EKMAN Corso: Idrodinamica delle Grandi Masse
EQUAZIONI PER IL MOTO DEI FLUSSI GEOFISICI
FLUSSI GEOSTROFICI E DINAMICA DELLA VORTICITA’
Rappresentazione concettuale, spesso semplificata
La Rappresentazione cartografica
ONDE ELETTROMAGNETICHE
Capacità elettrica  Condensatore
Corso di Chimica Fisica II 2011 Prof. Marina Brustolon
Laboratorio di El&Tel Elaborazione numerica dei segnali: analisi delle caratteristiche dei segnali ed operazioni su di essi Mauro Biagi.
G. Braschi, S. Falappi, M. Gallati
Teorie e tecniche di psicologia clinica
Università degli Studi di Perugia - Dipartimento di Ingegneria Industriale Prof. Francesco Castellani -
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA Dipartimento di Ingegneria Industriale Prof. Francesco Castellani Corso di Meccanica Applicata.
Lezione 13 Equazione di Klein-Gordon Equazione di Dirac (prima parte)
L’elettricità.
Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria
Fondamenti di informatica
Metodi di soluzione guasti nel volo in formazione di velivoli autonomi Candidato: Simone Di Nisio Relatori: Prof. M.Innocenti Prof. A. Balestrino.
GRANDEZZE ANALOGICHE E DIGITALI
Tesi di Laurea in Ingegneria Meccanica
Corso di Fisica - Fluidi (2)
Dinamiche caotiche nei Laser a Semiconduttore
Modelli di curve di luce ottiche di sistemi binari attivi Antonino F. Lanza 11 maggio 2004.
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
1 Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica G.Pesavento Si definisce pertanto la probabilità d che una particella ha di essere.
Ballast Projection Firenze, 20 febbraio 2009 Luca Bocciolini
del corpo rigido definizione
Titolo della tesi Nome candidato Relatore: prof. Davide Pettenella
Sintesi della lezione Il concetto di variabilità Campo di variazione Differenza interquartile La varianza La deviazione standard Scostamenti medi VARIABILITA’
Le leggi della Fisica sono le stesse per TUTTI gli osservatori INERZIALI La velocità della luce c è costante per tutti gli osservatori È necessario una.
ECOSYSTEM FUNCTION MODEL AUTORE: Modello realizzato da Hydrologic Engineering Center (HEC) della US Army Corps of Engineers FINALITA': E' uno strumento.
Apparato sperimentale:
Università Cattolica del Sacro Cuore
Economia del turismo Corso avanzato Meccanica e Termodinamica Corso di laurea magistrale "Analisi e gestione delle attività turistiche e delle risorse"
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria per l ’ Ambiente ed il Territorio CORSO DI FRANE Esercitazione N.6 Analisi.
CORSO DI MATERIALI E TECNOLOGIE ELETTRICHE
INTRODUZIONE ALLA DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ARIA
METODOLOGIE PER LA VALUTAZIONE “ATTIVA” DEGLI STUDI D’IMPATTO AMBIENTALE SETTORI AMBIENTALI SPECIFICI Paolo Giuntarelli Università degli Studi di Teramo.
Scuola di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di Laurea Magistrale in Scienze Fisiche e Astrofisiche Studio della risoluzione energetica di un.
STATISTICHE DESCRITTIVE
TRATTAMENTO STATISTICO DEI DATI ANALITICI
analisi bidimensionale #2
Campo Elettrico Definizione operativa di campo elettrico: Il vettore campo elettrico associato ad una determinata carica sorgente Q, posta in un.
UNIVERSITA’ DI GENOVA SCUOLA POLITECNICA
STATISTICA P IA F ONDAZIONE DI C ULTO E R ELIGIONE C ARD. G. P ANICO Azienda Ospedaliera CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Sr. Margherita Bramato.
In alcuni casi gli esiti di un esperimento possono essere considerati numeri naturali in modo naturale. Esempio: lancio di un dado In atri casi si definisce.
1 Sistemi di abbattimento delle polluzioni atmosferiche Prof. Ing. Riccardo Melloni Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile Università degli Studi.
Management e Certificazione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri.
Misure di forze fluidodinamiche su un dispositivo di Energy Harvesting RELATORI:PROF. ING. A. BOTTARO CORRELATORE:DOTT. G. BOCCALERO PROF. DOTT. C. BORAGNO.
Insegnamento di Oleodinamica B Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Corso di Laurea.
Cariche elettriche, forze e campi
Transcript della presentazione:

VORTEX DYNAMICS IN FLOWS WITH EMERGENT VEGETATION UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CASSINO E DEL LAZIO MERIDIONALE Dipartimento Di Ingegneria Civile e Meccanica Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile VORTEX DYNAMICS IN FLOWS WITH EMERGENT VEGETATION Relatori: Prof. Cristiana Di Cristo Prof. Rui Ferreira (IST, Lisbona) Candidato: Simona Di Carlo Matr. 0033453

La vegetazione emergente e le Wetlands La vegetazione acquatica in generale riveste un ruolo di primaria importanza negli ambienti costieri e fluviali. In particolare, la vegetazione a fusto emergente rappresenta uno dei principali costituenti delle zone umide (wetlands).

Le Wetlands Tali ecosistemi rivestono notevole importanza sotto diversi punti di vista: Le wetland sono ecosistemi di transizione e di collegamento tra terra ed acqua. Idrogeologico Chimico e fisico Biologico

Obiettivi Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di fornire un contributo allo studio sulla gestione e ripristino delle wetland, accrescendo la conoscenza dei processi fisici inerenti ad esse. E’ stata condotta una campagna sperimentale per investigare gli aspetti cinematici relativi al fenomeno di distacco dei vortici da cilindri rigidi e circolari che simulano la vegetazione emergente. La presenza dei vortici all’interno dei corpi idrici influenza i processi di sedimentazione e dispersione.

Apparato sperimentale PIV System (Particle Image Velocimetry) Fonte di luce laser pulsato Generatore Telecamera Unità di sincronizzazione Software di controllo ed acquisizione

Prove sperimentali effettuate Test A e A* Test B Test C . Test D .

Prove sperimentali effettuate Caratteristiche idrauliche dei test effettuati

Prove sperimentali effettuate Velocità medie temporali Test B Test A Test C Test D Test A*

Metodologia Il presente lavoro di tesi introduce un originale metodo, implementato in linguaggio Matlab, per la rilevazione di vortici in campi di moto bidimensionali. 1) Identificazione dei vortici 2) Monitoraggio dei vortici d 3d 4d

Metodologia 1) Identificazione dei vortici Criterio delle linee isovelocità

Metodologia 1) Identificazione dei vortici Criterio delle linee isovelocità Criterio delle linee di flusso chiuse

Metodologia 1) Identificazione dei vortici Criterio delle linee isovelocità Criterio delle linee di flusso chiuse Vortici positivi Vortici negativi

2) Monitoraggio dei vortici Metodologia 2) Monitoraggio dei vortici Vortici positivi Vortici negativi La traiettoria dei vortici è definita da almeno due vortici correlati tra loro. Le traiettorie positive sono formate da vortici positivi e le traiettorie negative sono formate da vortici negativi.

Risultati dell’analisi statistica dei dati L’analisi dei dati effettuata è stata di tipo statistico. Frequenza media di distacco dei vortici Numero di Strouhal Numero normalizzato di vortici Distribuzione longitudinale Survival rate Distribuzione laterale Traiettorie medie e relativa deviazione standard

Risultati dell’analisi statistica dei dati Frequenza media di distacco dei vortici Numero di Strouhal 𝑆𝑡= 𝑓 𝑠 ∙𝐿 𝑉 fs : frequenza di distacco dei vortici L : lunghezza caratteristica V : velocità media di portata Il meccanismo di distacco dei vortici è molto simile in tutti i test indagati.

Risultati dell’analisi statistica dei dati Numero normalizzato di vortici 𝑁 𝑁𝑉 = 𝑁 𝐷 𝑁 𝑆 ∙ 𝑁 𝑉 ND : numero di vortici identificati NS : numero di vortici che si formano nell’intervallo temporale di acquisizione NV : numero ideale di visualizzazioni del singolo vortice Il massimo numero normalizzato di vortici è stato riscontrato nel test D.

Risultati dell’analisi statistica dei dati Distribuzione longitudinale dei vortici Un’ ulteriore analisi è stata effettuata al fine di individuare la durata e la collocazione spaziale dei vortici lungo la direzione del moto. Test C Vortici positivi Vortici negativi La distribuzione mostra un andamento approsimativamente lineare

Risultati dell’analisi statistica dei dati Distribuzione longitudinale dei vortici Un’ ulteriore analisi è stata effettuata al fine di individuare la durata e la collocazione spaziale dei vortici lungo la direzione del moto. Test A Vortici positivi Vortici negativi Test statistico di ‘bontà di adattamento’ di Kolmogorov – Smirnov La distribuzione longitudinale dei vortici ben si adatta alla distribuzione teorica di probabilità di Burr.

Risultati dell’analisi statistica dei dati Survival rate Il survival rate indica il tasso di sopravvivenza dei vortici lungo la direzione del moto. Vortici positivi Vortici negativi I risultati di tale analisi trovano spiegazione nell’interazione con la turbolenza di fondo.

Risultati dell’analisi statistica dei dati Distribuzione laterale dei vortici Test B La distribuzione dei vortici lungo la direzione trasversale al moto è stata indagata per comprendere meglio la collocazione spaziale dei vortici. Area A1 Area A2 Vortici positivi Vortici negativi Le distribuzioni laterali seguono la distribuzione di probabilità di Burr.

Risultati dell’analisi statistica dei dati Traiettorie medie dei vortici e deviazione standard

Risultati dell’analisi statistica dei dati Traiettorie medie dei vortici e deviazione standard Test B Test A Test A* Test C Vortici positivi Vortici negativi Test D Vortici positivi Vortici negativi

Risultati dell’analisi statistica dei dati Traiettorie medie dei vortici e deviazione standard La maggiore lunghezza media delle traiettorie è stata individuata nel test D.

Conclusioni Il meccanismo di distacco dei vortici non è influenzato dalla particolare configurazione geometrica dei test oggetti di studio: ciò è evidenziato dai valori del Numero di Strouhal, che risultano essere mediamente uguali per tutti i test effettuati; Il valore medio del numero di Strouhal è di St≈0.26, poco più alto del valore St=0.21 noto in letteratura per il caso del cilindro isolato (numero di Reynolds Rep=1000). Questa differenza potrebbe essere dovuta a macroscabrezze presenti sui cilindri; Il numero di vortici rilevati positivi e negativi è mediamente lo stesso; L’analisi relativa al survival rate ha dimostrato che nei test con distribuzione densa di cilindri i vortici perdono la loro forma molto più rapidamente rispetto ai test caratterizzati da densità minori. Il test D, ovvero il caso del cilindro isolato situato in prossimità di un gruppo di cilindri, mostra il maggiore valore del survival rate;

Conclusioni Il test D presenta la maggiore lunghezza media delle traiettorie; I test A ed A* presentano delle distribuzioni longitudinali e trasversali entrambe pienamente adattabili alla distribuzione di probabilità teorica di Burr; In definitiva è quindi possibile affermare che tutti i risultati ottenuti sono perfettamente in accordo tra di essi. L’ assenza di cilindri a monte del singolo cilindro indagato determina un maggiore numero di vortici e una maggiore durata spaziale e temporale di essi. Questo comportamento è stato interpretato con una ulteriore indagine sull’interazione tra i vortici e la turbolenza di fondo mediante l’analisi delle mappe relative all’ intensità di turbolenza.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE SIMONA DI CARLO Il lavoro sperimentale di questa tesi è stato anche finanziato dalla ‘Portuguese Foundation for Science and Technology’ nell’ ambito del progetto di ricerca PTDC/ECM/11760/2010.

Kinetic turbulent energy production Una possibile spiegazione relativa all’analisi condotta sul survival rate può essere trovata in termini di produzione di energia cinetica turbolenta. Una successiva analisi ha infatti mostrato che il termine PTKE risulta essere maggiore di zero nei test A ed A* ed invece risulta essere praticamente nullo nei test B, C e D. Si può quindi assumere che è un problema di turbolenza di fondo. Questo si vede in maniera molto chiara nei grafici mostrati: P 𝑇𝐾𝐸 = 𝑢 𝑖 ′ 𝑢 𝑗 ′ 𝜕 𝑢 𝑗 𝜕 𝑥 𝑖 Where i and j are indices running from 1 to 3; xj stands for three cartesian spatial directions; 𝑢 𝑖 ′ 𝑢 𝑗 ′ is the product of the time averaged velocity fluctuations in the directions i and j ; 𝑢 𝑗 is the time averaged velocity in the direction j. Maps of 𝒖′𝒖′ (on the left hand side) and 𝒗′𝒗′ (on the right hand side). The colormaps are represented in SI units (m2s-2) and the arrow indicates the flow direction

Kinetic turbulent energy production Test A Test C Test B