L’America della solitudine Scarlett Johansson 5DL Liceo Scientifico Statale “Fabio Volo” A.S
Una vita onesta * Nyach † New York : La “New York School of Art” 1906 e 1909: i soggiorni parigini 1912: i soggetti americani 1924: il matrimonio con Josephine Verstille Nivison Self-Portrait ( ); New York, Whitney Museum of American Art
Hopper, pittore della solitudine L’arte come vita interiore dell’artista L ‘ anonima vita borghese americana I luoghi prediletti: - aree di servizio - ambienti ferroviari - la costa atlantica “Tutto è fermo” Desolazione e marginalità Gas (1940); New York, The Museum of Modern Art Railroad Train (1908); Andover (Massachusetts), Addison Gallery of American Art, Phillips Academy Yawl Riding a Swell (1935)
Dall’intervista di Katherine Kuh a Edward Hopper: KUH: “Si dice sempre, parlando del tuo lavoro, che la solitudine e la nostalgia sono i tuoi temi.” HOPPER: “Se lo sono, non è per niente qualcosa di conscio. Probabilmente sono un uomo solo. E anche la nostalgia non è voluta. La gente trova qualcosa nel tuo lavoro, la traduce in parole e poi va avanti per sempre. Del resto, perché non dovrebbe esserci nostalgia nell’arte? Io non ho temi voluti consciamentente ”.
La dimensione privata dell’uomo Morning Sun (1952); Columbus (Ohio), Museum of Art
I luoghi pubblici Automat (1927); Des Moines (Iowa), Des Moines Art Centre
Edgar Degas, L ’ assenzio ( ), particolare Automat (1927), particolare Edouard Manet, La prugna (1878)
Chop Suey (1929); Saint Louis, Collection of Mr. And MRs Barney A. Ebswoth
Nighthawks (1942); Chicago, Art Institute
I luoghi rurali Cape Cod Evening (1939); Washington, National Gallery of Art
Conclusione Il legame tra la vita di Edward Hopper e le sue opere: rigore, austerità, semplicità Un pittore “moderno” Summertime (1943); Wilmington, Delaware Art Museum