L’ANALISI DEL TESTO IN PROSA

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L’ANALISI DEL TESTO IN PROSA

GLI ESERCIZI Comprensione complessiva: lettura e comprensione; parafrasi o riassunto Analisi del testo: analisi del contenuto; analisi della struttura; analisi linguistica; riconoscere il genere del testo; riconoscere gli elementi del genere e della poetica dell’autore; commento al testo Interpretazione complessiva e approfondimenti

ESERCIZIO 1 Comprensione complessiva Lettura e comprensione: leggere e controllare nelle note o sul dizionario il significato delle parole sconosciute Iniziare a sottolineare i passaggi fondamentali “Nella nostra città, la qual sempre di varie maniere e di nuove genti è stata abondevole, fu, ancora non è gran tempo, un dipintore chiamato Calandrino, uom semplice e di nuovi costumi. Il quale il più del tempo con due altri dipintori usava, chiamati l'un Bruno e l'altro Buffalmacco, uomini sollazzevoli molto ma per altro avveduti e sagaci, li quali con Calandrino usavan per ciò che de' modi suoi e della sua simplicità sovente gran festa prendevano”. (Calandrino e l’elitropia)

ESERCIZIO 1 Comprensione complessiva Di nuovi costumi; usava/usavano: le espressioni non si trovano sul dizionario quindi ci sarà probabilmente una nota esplicativa o sarà possibile comprenderne il significato per logica o per intuizione. Avveduti e sagaci: sono due termini in uso anche nella lingua italiana moderna, dunque si troveranno facilmente sul dizionario. I passaggi chiave da sottolineare sono per esempio il luogo in cui si svolge la vicenda (Firenze), i personaggi principali e le loro caratteristiche (Calandrino e la sua semplicità; Bruno e Buffalmacco che si prendono spesso gioco di lui)

ESERCIZIO 1 Riassunto Cogliere il senso generale: Ricostruire la trama Individuare i personaggi principali Distinguere luogo e tempo dell’azione Selezionare le informazioni: Dividere il testo in sequenze Assegnare un titolo alle sequenze e abbozzare una scaletta Revisione: Contenuto Forma (dizionario) Stendere il riassunto: Modo 1: secondo l’ordine dell’autore Modo 2: stabilire altro ordine logico (cronologico, eventi più importanti…)

ESERCIZIO 1 Riassunto “Finita la novella di Panfilo, della quale le donne avevano tanto riso che ancora ridono, la reina a Elissa commise che seguitasse; la quale ancora ridendo incominciò: «Io non so, piacevoli donne, se egli mi si verrà fatto di farvi con una mia novelletta non men vera che piacevole tanto ridere quanto ha fatto Panfilo con la sua: ma io me ne ingegnerò». Nella nostra città, la qual sempre di varie maniere e di nuove genti è stata abondevole, fu, ancora non è gran tempo, un dipintore chiamato Calandrino, uom semplice e di nuovi costumi. Il quale il più del tempo con due altri dipintori usava, chiamati l'un Bruno e l'altro Buffalmacco, uomini sollazzevoli molto ma per altro avveduti e sagaci, li quali con Calandrino usavan per ciò che de' modi suoi e della sua simplicità sovente gran festa prendevano. Era similmente allora in Firenze un giovane di maravigliosa piacevolezza in ciascuna cosa che far voleva, astuto e avvenevole, chiamato Maso del Saggio; il quale, udendo alcune cose della semplicità di Calandrino, propose di voler prender diletto de' fatti suoi col fargli alcuna beffa o fargli credere alcuna nuova cosa. Cornice: la parola a Elissa Maso del Saggio vuole beffare Calandrino

ESERCIZIO 1 Riassunto Le pietre magiche della terra di Bengodi E per avventura trovandolo un dì nella chiesa di San Giovanni e vedendolo stare attento a riguardare le dipinture e gl'intagli del tabernaculo il quale è sopra l'altare della detta chiesa, non molto tempo davanti postovi, pensò essergli dato luogo e tempo alla sua intenzione. E informato un suo compagno di ciò che fare intendeva, insieme s'accostarono là dove Calandrino solo si sedeva, e faccendo vista di non vederlo insieme incominciarono a ragionare delle virtù di diverse pietre, delle quali Maso così efficacemente parlava come se stato fosse un solenne e gran lapidario. A' quali ragionamenti Calandrino posta orecchie, e dopo alquanto levatosi in piè, sentendo che non era credenza, si congiunse con loro, il che forte piacque a Maso; il quale, seguendo le sue parole, fu da Calandrin domandato dove queste pietre così virtuose si trovassero. Maso rispose che le più si trovavano in Berlinzone, terra de' baschi, in una contrada che si chiamava Bengodi, nella quale si legano le vigne con le salsicce e avevavisi un'oca a denaio e un papero giunta; e eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevano che far maccheroni e raviuoli e cuocergli in brodo di capponi, e poi gli gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava più se n'aveva; e ivi presso correva un fiumicel di vernaccia, della migliore che mai si bevve, senza avervi entro gocciola d'acqua. […] Le pietre magiche della terra di Bengodi

ESERCIZIO 1 Riassunto Calandrino semplice, veggendo Maso dir queste parole con un viso fermo e senza ridere, quella fede vi dava che dar si può a qualunque verità è più manifesta, e così l'aveva per vere; e disse: «Troppo ci è lungi a' fatti miei: ma se più presso ci fosse, ben ti dico che io vi verrei una volta con esso teco pur per veder fare il tomo a quei maccheroni e tormene una satolla. Ma dimmi, che lieto sie tu, in queste contrade non se ne truova niuna di queste pietre così virtuose?». A cui Maso rispose: « […] L'altra si è una pietra, la quale noi altri lapidarii, appelliamo elitropia, pietra di troppo gran vertù, per ciò che qualunque persona la porta sopra di sé, mentre la tiene, non è da alcuna altra persona veduto dove non è». Allora Calandrin disse: «Gran vertù son queste; ma questa seconda dove si truova?». A cui Maso rispose che nel Mugnone se ne solevan trovare. Disse Calandrino: «Di che grossezza è questa pietra? o che colore è il suo?». Rispose Maso: «Ella è di varie grossezze, ché alcuna n'è più, alcuna meno, ma tutte son di colore quasi come nero».” L’elitropia

ESERCIZIO 1 Riassunto ESEMPIO DI RIASSUNTO La regina dell’ottava giornata, dopo aver ascoltato la divertente novella di Panfilo, passa la parola a Elissa. La giovane racconta che nella città di Firenze viveva un pittore chiamato Calandrino, uomo ingenuo e di costumi bizzarri[, che spesso si trovava in compagnia di due pittori suoi amici, Bruno e Buffalmacco, i quali erano soliti prendersi gioco della sua semplicità]. Un giorno un giovane chiamato Maso del Saggio decide di prendersi gioco di Calandrino con una beffa. Incontrandolo per caso nella chiesa di San Giovanni, Maso inizia a discorrere con un amico informato dello scherzo, delle virtù delle pietre magiche, fingendo di avere una notevole conoscenza in merito. Calandrino, interessato, si avvicina ai due, e chiede ulteriori informazioni. Inizialmente Maso parla di alcune pietre che si trovano nella leggendaria terra di Bengodi, raccontando improbabili storie su montagne di formaggio e fiumi di vino che si trovano in quei luoghi. Venuto a sapere che tali contrade sono troppo lontane per lui, Calandrino chiede se esistono pietre magiche nei dintorni di Firenze. Maso risponde che, fra le altre, esiste l’elitropia, pietra che rende invisibile chiunque la indossa. Essa può essere di varie forme e misure, ma possiede un inconfondibile colore nero.

ESERCIZIO 2 Analisi del testo Il contenuto Tema di fondo Contenuti principali: coincidono più o meno con le sequenze del riassunto Schema narrativo: esordio, peripezie, Spannung, scioglimento Tipologie di sequenza (narrativa, descrittiva, dialogica, riflessiva) Parole chiave: beffa, semplice, sagace…

ESERCIZIO 2 Analisi del testo ESEMPIO Il tema di fondo della novella è la beffa contro gli ingenui, tema che caratterizza l’ottava giornata del Decameron. La tematica è fortemente suggerita e ribadita dagli aggettivi che mettono in luce le due posizioni opposte: da un lato si trova Calandrino, definito “uom semplice e di novi costumi”; dall’altro si trovano Bruno, Buffalmacco (“sollazzevoli, avveduti e sagaci”) e Maso del Saggio (“astuto e avvenevole”). La sezione di brano riportata è tratta dalla parte iniziale della novella: dopo una breve presentazione dei personaggi coinvolti nella vicenda, la trama prende le mosse dall’astuta trovata di Maso del Saggio che cerca di ingannare e beffare Calandrino. Pertanto ci troviamo ancora in una fase di esordio. Nella prima porzione di testo prevalgono nettamente le sequenze narrative, mentre, per descrivere meglio l’ingenuità di Calandrino e l’astuzia di Maso, Boccaccio si serve di una sequenza dialogica.

ESERCIZIO 2 Analisi del testo Analisi della struttura Fabula e intreccio (occorre capire se c’è intreccio, quanto è complicato e per quali ragioni lo è); analessi e prolessi Personaggi Sistema di personaggi: principali (protagonista, antagonista, aiutanti); secondari e comparse Metodo di presentazione dei personaggi: diretta (il personaggio viene descritto subito al lettore nella sua totalità); indiretta (il lettore si forma un’idea sul personaggio durante lo svolgimento della storia); mista (il personaggio è presentato sia dal narratore, da altri personaggi e dal suo comportamento) Tipi di personaggio: piatto (se la descrizione è sommaria, schematica, stereotipata) o a tutto tondo (descritto sia nell’aspetto esteriore che in quello interiore)

ESERCIZIO 2 Analisi del testo ESEMPIO Nella novella riportata la fabula e l’intreccio sono sostanzialmente coincidenti, in quanto gli eventi raccontati si svolgono in ordine cronologico. L’unica variazione è data dalla finta analessi (flashback) del fantasioso viaggio raccontato da Maso del Saggio nella terra di Bengodi. I personaggi principali sono Calandrino (il protagonista), Bruno e Buffalmacco (gli antagonisti), descritti soprattutto dal punto di vista caratteriale e comportamentale. Soltanto Calandrino, tuttavia, può in qualche modo essere definito personaggio “a tutto tondo”. In secondo piano stanno Maso del Saggio (antagonista) che origina la beffa, ma poi scompare per il resto della novella; e Tessa, la moglie di Calandrino. Tutti questi personaggi sono appena abbozzati, pertanto sono personaggi “piatti”. Da semplici comparse fungono l’amico di Maso del Saggio e le guardie all’ingresso di Firenze. La descrizione di Calandrino fornita in maniera diretta fin dalle prime righe della novella, si conferma nello svolgimento del racconto, attraverso le azioni goffe e ingenue da lui compiute.

ESERCIZIO 2 Analisi del testo Narratore e punto di vista Narratore interno (prima persona) o esterno (terza persona); narratore onnisciente Grado del narratore Focalizzazione: zero, interna, esterna

ESERCIZIO 2 Analisi del testo FOCALIZZAZIONE ZERO Con narratore esterno e onnisciente: conosce lo sviluppo passato, presente e futuro dei fatti e può permettersi divagazioni (descrizioni, approfondimenti storici, giudizi…) INTERNA Con narratore interno che propone il suo punto di vista limitato; non conosce lo sviluppo dei fatti perché li sta vivendo, ha una percezione parziale degli eventi; può dare giudizi secondo il suo punto di vista Con narratore esterno che espone il punto di vista limitato dei personaggi della storia (i quali hanno una percezione parziale degli eventi); se esprime giudizi, non sono i suoi personali, ma quelli dei personaggi ESTERNA Con narratore esterno: riporta in maniera oggettiva le azioni e i pensieri dei personaggi, senza esprimere giudizi

ESERCIZIO 2 Analisi del testo APPROFONDIMENTO La focalizzazione interna può suddividersi a sua volta in: Fissa se si adotta il punto di vista di un solo personaggio; Variabile se in distinti punti della storia si adottano i punti di vista di più personaggi in successione; Multipla se nello stesso evento raccontato compaiono i diversi punti di vista di vari personaggi

ESERCIZIO 2 Analisi del testo ESEMPIO

ESERCIZIO 2 Analisi del testo Ritmo della narrazione La narrazione rallenta grazie alle pause (riflessioni del narratore, descrizioni o altri elementi che non riguardano strettamente la trama) La narrazione coincide col tempo dell’azione grazie alle scene (dialoghi e, più in generale, parti in cui viene raccontata ogni singola azione dei personaggi come se si stesse svolgendo in tempo reale) La narrazione accelera grazie ai sommari (riassunti di una parte di storia i cui fatti precisi non interessano al lettore) o alle ellissi (omissione di parti della storia i cui fatti precisi non interessano al lettore)

ESERCIZIO 2 Analisi del testo ESEMPIO

ESERCIZIO 2 Analisi del testo Spazi Aperti/chiusi Simbolici/realistici ESEMPIO Nella storia si alternano spazi chiusi (la chiesa di San Giovanni e la casa di Calandrino) a spazi aperti (il fiume Mugnone, la città di Firenze), ma sono tutti spazi realistici, secondo il canone tradizionale della novella

ESERCIZIO 2 Analisi del testo L’analisi linguistica Registro linguistico (formale, medio, informale…), lessico (quotidiano, colloquiale, ricercato…) e tono (comico, drammatico, ironico…) Paratassi/ipotassi: la paratassi prevede un periodare molto semplice, mentre l’ipotassi prevede periodi complessi, ricchi di subordinate Modalità di racconto: dialogo, monologo/soliloquio, discorso diretto…

ESERCIZIO 2 Analisi del testo Genere, pensiero e poetica dell’autore Si tratta di nozioni che si acquisiscono principalmente con lo studio dell’autore in oggetto. In alternativa possono emergere dalla lettura del testo e da eventuali note esplicative o introduzioni poste prima del testo in oggetto Commento personale Il commento comprende le considerazioni più rilevanti che non sono state espresse in precedenza e che mettono in risalto aspetti del testo in oggetto di particolare rilevanza, soprattutto in rapporto alla poetica dell’autore.

ESERCIZIO 3 Interpretazione complessiva e approfondimenti Per procedere alla terza parte occorre possedere una certa padronanza: Dell’autore in oggetto per poter operare confronti con altri testi Del pensiero letterario dell’epoca in cui l’opera è stata scritta, nonché di periodi precedenti o successivi che possono legarsi a essa Della cultura del periodo, nonché delle epoche precedenti o posteriori per poter effettuare paragoni anche con altre branche del sapere (filosofia, storia…) o dell’arte (storia dell’arte, storia della musica, filmografia…)