La Politica Agricola Comune dalle origini ad oggi Direzione Generale delle politiche internazionali e dell’Unione europea
Cos’è la PAC La Politica agricola comune (PAC) è stata la prima politica europea: essa rappresenta l’insieme delle politiche che la Comunità economica europea prima, l’Unione europea poi, hanno inteso adottare nel settore agricolo ritenendo tale comparto strategico, ieri come oggi, per uno sviluppo equo e stabile dei Paesi membri. Le peculiarità che contraddistinguono il comparto hanno fatto in modo che l’agricoltura diventasse il settore produttivo più integrato a livello europeo, quello in cui l’azione dell’Unione europea si sostituisce con maggior intensità e frequenza all’azione dei singoli Stati membri. Sull’agricoltura, attraverso la PAC, è stata costruita l’unità stessa degli Stati e dei popoli europei
Perché la PAC L’attività agricola è sempre alla mercé di fattori economici, sanitari ed atmosferici che sfuggono al controllo degli agricoltori. Essa richiede, inoltre, investimenti pesanti che producono risultati solo diversi mesi, se non anni, più tardi e possono costantemente essere vanificati. Il sostegno al reddito garantito dalla PAC consente agli agricoltori di continuare l’attività nonostante i fattori di incertezza. Senza il sostegno pubblico, poi, per gli agricoltori europei sarebbe estremamente difficile competere con gli agricoltori di altri Paesi e continuare a soddisfare le molteplici esigenze dei consumatori europei, in termini innanzitutto di sicurezza alimentare e di qualità delle produzioni e di tutela ambientale.
Quanto costa la PAC L’agricoltura è l’unico settore produttivo sostenuto praticamente solo a livello europeo, contrariamente alla maggior parte degli altri comparti che sono oggetto di politiche nazionali ed usufruiscono, quindi, anche di altre risorse: nel settore agricolo le risorse europee sostituiscono quelle nazionali. Se all’agricoltura è destinato quasi il 40% del bilancio europeo, infatti, va considerato che tale somma rappresenta meno dello 0,5% della somma del reddito nazionale lordo dei Paesi membri: ben poca cosa per un settore che assicura la sicurezza alimentare e che gioca un ruolo chiave nell’utilizzo e nella salvaguardia delle risorse naturali e nello sviluppo economico delle zone rurali.
I beneficiari della PAC Quando l’Unione europea aiuta i suoi agricoltori, a beneficiarne è la società nel suo complesso, in quanto può contare su un approvvigionamento alimentare sicuro e di qualità ed a prezzi accessibili. Inoltre, finanziando metodi agricoli sostenibili mediante la PAC, l’Unione europea contribuisce a remunerare alcuni beni pubblici che non hanno un valore di mercato: la tutela dell’ambiente, la ricchezza e la diversità del paesaggio rurale, la salute ed il benessere degli animali. La politica agricola comune coinvolge a vario titolo 500 milioni di cittadini-consumatori, 12 milioni di agricoltori a tempo pieno, il 77% del territorio dell’UE, 15 milioni di imprese agricole ed agroalimentari e 46 milioni di posti di lavoro.
Le finalità della PAC dalle origini ad oggi le finalità della PAC previste nei Trattati sono rimaste immutate: incrementare la produttività dell'agricoltura, sviluppando il progresso tecnico, assicurando lo sviluppo razionale della produzione agricola come pure un impiego migliore dei fattori di produzione, in particolare della manodopera; assicurare così un tenore di vita equo alla popolazione agricola, grazie in particolare al miglioramento del reddito individuale di coloro che lavorano nell'agricoltura; stabilizzare i mercati; garantire la sicurezza degli approvvigionamenti; assicurare prezzi ragionevoli nelle consegne ai consumatori.
L’evoluzione storica della PAC Pur rimanendo immutate le finalità previste nei Trattati, nel tempo sono cambiati contesto e sensibilità, con conseguente adattamento della PAC e priorità a determinati aspetti: Produttività Competitività Sostenibilità Gli inizi Sicurezza degli approvvigio- namenti Miglioramento della produttività Stabilizzazione dei mercati Aiuti alla produzione Gli anni della crisi Sovrapprodu- zione Esplosione della spesa Contrasti internazionali Misure strutturali La riforma del 1992 Riduzione delle eccedenze Ambiente Stabilizzazione del reddito Contenimento della spesa Agenda 2000 Rafforzamento del processo di riforma Competitività Sviluppo rurale La riforma del 2003 Orientamento al mercato Tutela del consumatore Sviluppo rurale Ambiente Semplificazione Compatibilità con norme WTO Health check 2008 Rafforzamento della riforma del 2003 Nuove sfide Gestione del rischio
L’evoluzione della spesa PAC L’adattamento della PAC ha comportato un cambiamento nella spesa: EU-10 EU-12 EU-15 EU-25 EU-27 Se la spesa complessiva è aumentata (in primo luogo per l’allargamento a nuovi Paesi), è invece diminuita la quota di PIL destinata alla PAC
L’attuale struttura della PAC La PAC è articolata sui cosiddetti due pilastri, il primo dei quali comprende il regime dei pagamenti diretti PAC e le misure di mercato, il secondo le misure di sostegno allo sviluppo rurale. Ciascun pilastro è finanziato da un diverso fondo: il primo pilastro si basa sul FEAGA, che prevede finanziamenti annuali e non cofinanziati; il secondo pilastro si basa sul FEASR, che prevede finanziamenti pluriennali e cofinanziati a livello nazionale.
Regime dei pagamenti diretti I pagamenti diretti contribuiscono a garantire la permanenza dell’agricoltura in Europea, assicurando ai produttori una certa stabilità a livello di reddito e salvaguardando le aziende dalle fluttuazioni dei prezzi. Rappresentano inoltre un compenso per le attività degli agricoltori che non hanno uno sbocco sul mercato, ma che costituiscono un servizio reso a tutti i cittadini: la loro erogazione è infatti subordinata al rispetto di norme in materia ambientale, di sicurezza alimentare, requisiti fitosanitari e salute e benessere animale. Il regime è essenzialmente articolato in: pagamento unico: aiuti erogati indipendentemente dalle produzioni correnti (disaccoppiamento) calcolati su base storica; sostegno specifico: aiuti destinati in via prioritaria a garantire il mantenimento di specifici tipi di agricoltura importanti per la tutela o il miglioramento dell'ambiente, al miglioramento della qualità o della commercializzazione dei prodotti agricoli o dei criteri in materia di benessere degli animali, ovvero a specifiche attività agricole che comportano benefici agroambientali aggiuntivi.
Misure di mercato Il primo pilastro è completato dalle misure di mercato, costituite da aiuti finanziari e norme regolatrici. I Gli aiuti finanziari mirano ad evitare che crisi economiche o sanitarie o eventi climatici sfavorevoli impediscano il proseguimento dell’attività produttiva. Inoltre garantiscono un approvvigionamento costante di alcune delle principali commodities agricole. Le norme regolatrici hanno l’obiettivo di assicurare agli agricoltori il riconoscimento del corretto valore aggiunto da parte del mercato.
Sviluppo rurale Il secondo pilastro riguarda la politica di sviluppo rurale. Essa è finalizzata a mantenere la vitalità delle campagne attraverso programmi di investimento, di modernizzazione e di sostegno ad attività – agricole e non – nelle zone rurali. Le misure a tal fine previste perseguono i seguenti obiettivi (detti assi): accrescere la competitività del settore agricolo e forestale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l'innovazione; valorizzare l'ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del territorio; migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche. II
Che futuro per la PAC?
Obiettivi della riforma Sicurezza alimentare Ambiente e cambiamento climatico; Uno sviluppo territoriale equilibrato.
Il negoziato di riforma della PAC Negoziato interno al Consiglio Discussione interna al Parlamento europeo 26 giugno 2013 accordo sulla riforma PAC 201 -2020 ottobre 2011 proposte legislative 4 5 Contestuale negoziato sul Quadro Finanziario Pluriennale per definire le risorse sulle varie rubriche di bilancio, inclusi i fondi PAC