Equazioni.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Cosa sono? Come si risolvono?
Advertisements

"Il Problema non è un...PROBLEMA"
1 I numeri relativi DEFINIZIONE. Si dicono numeri relativi tutti i numeri interi, razionali e irrazionali dotati di segno (positivo o negativo). ESEMPI.
I SISTEMI LINEARI.
x+x=2x Consideriamo la seguente frase:
Equazioni di primo grado
Equazioni di primo grado
MATEMATICA PER L’ECONOMIA
CONTENUTI della I° parte
CONTENUTI della I° parte
MATEMATICA PER L’ECONOMIA
Autori:Martina Corradi,Elisa Gasparini,Michela Troni,Stefania Camboni
IN DISEQUAZIONI DI PRIMO GRADO INTERE
Identità È un’uguaglianza valida per qualsiasi valore attribuito alla x 2x + x = 3x se x =5 2*5 +5 =3* = 15 se x=8 2*8 + 8 =3*8 16.
= 2x – 3 x Definizione e caratteristiche
esponente del radicando
2ab2 2b4 4x − 2y a 3b2y3 3b2y3b Definizione e caratteristiche
Definizione e caratteristiche
(se a = 0 l’equazione bx + c = 0 è di primo grado)
Esempio : 2x+5=11-x è un’uguaglianza vera se x è uguale a 2.
Elementi di Matematica
LE EQUAZIONI.
EQUAZIONI.
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO AD UNA INCOGNITA
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
Liceo Scientifico "A.Volta" Reggio Calabria
Risoluzione algebrica di sistemi lineari
La forma normale di un’equazione di secondo grado è la seguente:
1° grado e loro rappresentazione
Le equazioni lineari Maria Paola Marino.
CALCOLO LETTERALE Concetto di monomio Addizione di monomi
TEORIA EQUAZIONI.
Lezione multimediale a cura della prof.ssa Maria Sinagra
EQUAZIONI DI SECONDO GRADO
Progetto competenze asse matematico.
La scomposizione di un polinomio in fattori
Le equazioni di primo grado
I.P.S.I.A. “L. Settembrini” Via G. Deledda, 11 – Milano
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
DISEQUAZIONI DI 1° GRADO
…sulle equazioni.
Equazioni di primo grado
LE EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
Le equazioni x2 − 4 = 0 1 x = x0 + v • t + a • t2 2
Equazioni e disequazioni
Problema! Quanti sono i compagni di classe di Andrea se la metà di essi porta gli occhiali , 1/4 gioca a tennis , 1/7 studia spagnolo e 3 sono biondi?
UGUAGLIANZE NUMERICHE
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
Equazioni di primo grado
LE EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
EQUAZIONI di PRIMO GRADO Come risolvere equazioni di primo grado utilizzando i principi di equivalenza.
La frazione come operatore
Equazioni e disequazioni
APPUNTI ALLE LEZIONI DI MATEMATICA DEL SECONDO ANNO ITER
EQUAZIONI IRRAZIONALI
a cura dei prof. Roberto Orsaria e Monica Secco
Calcolo letterale.
EQUAZIONI di primo grado numeriche intere con una incognita.
4 < 12 5 > −3 a < b a > b a ≤ b a ≥ b
Le equazioni a coefficienti frazionari
Equazioni di 1° grado.
I Radicali Prof.ssa A.Comis.
Forma normale delle equazioni di 2° grado Definizione. Un'equazione di secondo grado è in forma normale se si presenta nella forma Dove sono numeri.
L E EQUAZIONI. “Trova un numero tale che il suo doppio sommato con il numero stesso sia uguale al suo triplo”… Trova un numerox tale che  il suo doppio2x.
Equazioni Che cosa sono e come si risolvono. Osserva le seguenti uguaglianze: Equazioni Che cosa sono Queste uguaglianze sono «indeterminate», ovvero.
Equazioni algebriche sul campo dei numeri reali. Generalità.
INTRODUZIONE Il progetto è rivolto ad alunni che frequentano il biennio del Liceo Scientifico, gli argomenti affrontati sono di notevole importanza per.
Raccogliamo x al primo membro e 2 al secondo:
Le espressioni algebriche letterali
Unità didattica progettata e realizzata dalle docenti: Rita Montella, Gelsomina Carbone classi II e II A Anno Scolastico 2007/2008 Ha collaborato alla.
Transcript della presentazione:

Equazioni

Identità ed equazioni Consideriamo la frase: “un numero più se stesso è uguale al suo doppio” e traduciamola in termini matematici indicando “un numero” con la lettera x: x + x = 2x Proviamo a verificarne la validità, sostituendo alla lettera x dei numeri a piacere: per x = 4, 4 + 4 = 2 x 4, 8 = 8 per x = 10, 10 + 10 = 2 x 10, 20 = 20 per Continuando con altri valori di x, constateremo che l’uguaglianza x + x = 2x è sempre valida. Un’uguaglianza di questo tipo si chiama identità. Un’uguaglianza fra due espressioni, di cui almeno una letterale, verificata per qualsiasi valore attribuito alla lettera o alle lettere che vi figurano si chiama identità.

Identità ed equazioni per x = 3, 3 x 3 + 2 = 3 + 6, 9 + 2 = 9 per x = -5, 3 x (-5) + 2 = -5 + 6, -15 + 2 = 1 per x = 2, 3 x 2 + 2 = 2 + 6, 6 + 2 = 8 8 = 8 L’uguaglianza 3x + 2 = x + 6 è vera solo per x = 2. Un’uguaglianza di questo tipo si chiama equazione. Consideriamo adesso la frase: “il triplo di un numero è uguale al numero stesso più 10” e traduciamola in termini matematici indicando ancora “un numero” con la lettera x: 3x + 2 = x + 6 Un ‘uguaglianza fra due espressioni, di cui almeno una letterale, verificata solo per particolari valori attribuiti alla lettera o alle lettere che vi figurano si chiama equazione.

Le parole della matematica Le due espressioni letterali che formano l’uguaglianza si dicono rispettivamente 1° membro e 2° membro dell’equazione: 3x + 2 = x + 6 1° membro 2° membro Le lettere (o la lettera) che compaiono nell’espressione sono le (o la) incognite dell’equazione: 3x + 2 = x + 6 incognita

Le parole della matematica Tutti i termini che non contengono le incognite si dicono termini noti: 3x + 2 = x + 6 termini noti In base al numero di lettere diverse che vi compaiono, un’equazione si dice a una, a due, a tre, … incognite: +4x +5 = 2x -7 equazione a una incognita -7x + 9y = 27 equazione a due incognite Il grado più elevato dei vari monomi che costituiscono l’equazione si chiama grado dell’equazione; un’equazione può quindi essere di 1°, 2°, 3° … grado. 4x + 5 = 2x -7 equazione di 1° grado 3x² + 7 = 4x -9 equazione di 2° grado

Equazioni intere e fratte I particolari valori delle incognite che rendono vera l’equazione si dicono soluzioni o radici dell’equazione. Risolvere un’equazione significa calcolare tutte le sue soluzioni o radici. Un’equazione si dice intera se l’incognita non figura al denominatore, di dice frazionaria o fratta in caso contrario. equazioni intere equazione frazionaria

I principi di equivalenza Consideriamo due equazioni: 6x + 4 = 28 e 10x = 6x + 16 Entrambe ammettono come unica soluzione x = 4 Esse si dicono equazioni equivalenti; diciamo che: Due equazioni si dicono equivalenti se hanno le stesse soluzioni. Per risolvere qualsiasi equazione è opportuno trasformarla in una equivalente ma di forma più semplice. Osserviamo come fare esaminando i due principi di equivalenza delle equazioni.

Primo principio di equivalenza Consideriamo l’equazione 2x + 2 = 12, la cui soluzione è x = 5 e addizioniamo a entrambi i membri un numero qualsiasi, per esempio il numero 3, otteniamo: 2x + 2 + 3 = 12 + 3 ovvero 2x + 5 = 15 La cui soluzione è ancora x = 5. Abbiamo quindi ottenuto un’equazione equivalente a quella data. Possiamo enunciare il 1° principio di equivalenza che dice: Addizionando o sottraendo ai due membri di un’equazione uno stesso numero o una stessa espressione algebrica contenente l’incognita si ottiene un’equazione equivalente a quella data.

Primo principio di equivalenza Applicazione del 1° principio di equivalenza Consideriamo l’equazione 5x + 7 = 27 e sottraiamo a entrambi i membri il numero 7; otteniamo: 5x + 7 – 7 = 27 – 7 ovvero 5x = 27 – 7 Osserviamo che l’ applicazione del 1° principio di equivalenza si riduce a spostare il termine noto dal primo membro al secondo membro dove lo ritroviamo cambiato di segno. Possiamo quindi affermare che: In ogni equazione un termine qualsiasi può essere spostato da un membro all’altro purché lo si cambi di segno (legge del trasporto).

Primo principio di equivalenza Applicazione del 1° principio di equivalenza Consideriamo l’equazione 3x – 5 = 2x + 10 – 5 e applichiamo quanto detto prima spostando il termine – 5 dal primo al secondo membro cambiandolo di segno, otteniamo: 3x = 2x + 10 – 5 + 5 ovvero 3x = 2x + 10 Se confrontiamo le due equazioni equivalenti ci accorgiamo che abbiamo eliminato il termine – 5 che era presente in entrambi i membri. Possiamo affermare che: Se in entrambi i membri di un’equazione figurano due termini uguali, essi possono essere eliminati.

Secondo principio di equivalenza Consideriamo l’equazione – 3x + 2 = - 22, la cui soluzione è x = 8, e moltiplichiamo entrambi i membri per uno stesso numero, per esempio 2; otteniamo: 2 ∙ (-3x + 2) = 2 ∙ (-22) ovvero -6x +4 = - 44 La cui soluzione, come potete verificare, è ancora x = 8. Abbiamo quindi ottenuto un’equazione equivalente a quella data. Possiamo affermare che: Moltiplicando o dividendo entrambi i termini di un’equazione per uno stesso numero (diverso da zero) si ottiene un’equazione equivalente a quella data.

Secondo principio di equivalenza Applicazione del 2° principio di equivalenza Consideriamo l’equazione 5x – 4 = 2 e applichiamo il 2° principio di equivalenza moltiplicando per - 1 ; otteniamo: -1∙ (5x – 4) = - 1 ∙ 2 ovvero -2x + 4 = -2 Confrontando le due equazioni equivalenti, noteremo che si passa dalla prima alla seconda cambiando di segno tutti i termini dell’equazione. Possiamo allora affermare che: Cambiando il segno di ciascun termine di un’equazione se ne ottiene una equivalente a quella data.

Secondo principio di equivalenza Applicazione del 2° principio di equivalenza Consideriamo l’equazione: e applichiamo il 2° principio di equivalenza moltiplicando i due membri dell’equazione per il m.c.m. di tutti i denominatori, cioè per m.c.m.(4; 3; 2) = 12 otteniamo: ovvero 9x -8 = 12x – 30 che è un’equazione equivalente a quella data con coefficienti interi. Un’equazione a coefficienti frazionari si può ridurre a un’equazione a coefficienti interi a essa equivalente moltiplicando tutti i suoi termini per il m.c.m. dei denominatori.

Risoluzione di un'equazione di 1° grado Osserviamo le seguenti equazioni: 5x = 15 -3x = 10 2x = - 14 Esse presentano la stessa caratteristica: i due membri sono rispettivamente formati da un unico termine in x il primo e da un unico termine noto il secondo. Un’equazione di questo tipo si dice ridotta in forma normale e la si indica con la scrittura: ax = b con a e b numeri reali. La soluzione dell’equazione è Possiamo affermare che: Per risolvere un’equazione ridotta in forma normale basta dividere il termine noto dell’equazione per il coefficiente dell’incognita.

Risoluzione di un'equazione di 1° grado Per risolvere un’equazione che non sia ridotta nella sua forma normale, occorre innanzi tutto ridurla in tale forma e poi applicare la regola appena vista. Per ridurre una qualsiasi equazione in forma normale, e quindi risolverla, si applicano i principi di equivalenza studiati. Esempio: -8 +3x +14 = 7x -10 applichiamo la legge del trasporto, scriviamo al primo membro tutti i termini contenenti l’incognita e al secondo membro tutti i termini noti: 3x -7x = 8 -14 -10 eseguiamo le addizioni algebriche che figurano ai due membri: -4x = -16 Abbiamo trasformato la nostra equazione in forma normale, per cui:

Risoluzione di un'equazione di 1° grado Per risolvere una qualsiasi equazione di 1° grado a un’incognita seguiamo lo schema: si eliminano le parentesi eseguendo le operazioni indicate secondo le regole del calcolo letterale; se l’equazione ha coefficienti e/o termini noti frazionari, si moltiplicano tutti i suoi termini per il m.c.m. dei denominatori; si trasportano tutti i termini in x al primo membro e tutti i termini noti al secondo membro tenendo presente la legge del trasporto; si eseguono le addizioni algebriche ottenute nei due membri in modo tale da ottenere l’equazione in forma normale: si determina la soluzione:

Equazioni determinate 1° caso determinata

Equazioni impossibile 2° caso Poiché sappiamo che non esiste alcun numero che moltiplicato per zero ci dà un risultato diverso da zero, diremo che l’equazione non ha soluzione. Essa si dice: impossibile

Equazioni indeterminata 3° caso Sappiamo che qualsiasi numero ,moltiplicato per zero dà zero, diremo che l’equazione ammette come soluzione un qualsiasi numero, ha cioè infinite soluzioni. Essa di dice: indeterminata

Fine