COOPERATIVE LEARNING Gruppo 5:

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Transcript della presentazione:

COOPERATIVE LEARNING Gruppo 5: Togni Romina, Cuicchi Cristina, Capesciotti Claudia, Liberati Lucia, Iavarone Massimo, Magistrelli Sara, Titti Francesca, Mazzieri Manuela, Menichini Camilla, Molinari Dania, Moretti Marco

Il Cooperative Learning costituisce una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale i partecipanti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. Il supervisore assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando “ambienti di apprendimento” in cui i partecipanti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti. Tali obiettivi possono essere conseguiti se all’interno dei piccoli gruppi di apprendimento i partecipanti  sviluppano determinate abilità e competenze sociali, intese come un insieme di “abilità interpersonali e di piccolo gruppo indispensabili per sviluppare e mantenere un livello di cooperazione qualitativamente alto”.

UN’ ESPERIENZA DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE All’interno di un percorso formativo proposto ai docenti di una scuola secondaria di I grado di Jesi, è stata presentata un’attività con lo scopo di far sperimentare in prima persona la metodologia del cooperative learning. La finalità di questo lavoro consiste nel comprendere le dinamiche del lavoro di gruppo per saperle meglio gestire nel contesto del gruppo classe. Suddivisione dei partecipanti in gruppi di 4-5 persone Consegna a ciascun gruppo del materiale occorrente (cartellone, pennarelli colorati) Suddivisione del cartellone in quattro parti uguali

I successivi tre step si svolgono senza la possibilità di dialogare tra i componenti del gruppo Primo step: ogni partecipante disegna sullo stesso riquadro una casa, scegliendo il colore che preferisce e occupando il suo spazio. Secondo step: dopo aver scelto un altro riquadro, ogni partecipante prende un colore e disegna la sua casa senza preoccuparsi di sovrapporla a quella degli altri. Terzo step: si sceglie il terzo riquadro, il primo partecipante che prende l’iniziativa comincia a disegnare una parte della casa che verrà completata a turno dal resto del gruppo. Quarto step: viene data la possibilità di dialogare per condividere le opinioni e creare una casa che corrisponda alle esigenze dei partecipanti. Ultimo step: si appendono i cartelloni al muro e si giunge ad una riflessione sui lavori prodotti.

CONSIDERAZIONI FINALI La casa più armonica e graficamente più gradevole è risultata quella del quarto riquadro, mentre il riquadro più caotico era il secondo. Si intuisce che il lavoro collaborativo, che presuppone uno scambio di opinioni, ha portato a risultati migliori rispetto a quello individuale. Osservando le dinamiche dei gruppi, l’ aspetto più evidente è stato quello che non tutti hanno rispettato la consegna di non parlare. Si evince che il lavoro cooperativo migliora la motivazione, sviluppa maggiore capacità di ragionamento e pensiero critico, porta a un maggiore benessere psicologico (senso di autoefficacia e autostima), crea rispetto reciproco e spirito di squadra. Possono sorgere difficoltà sulla gestione dei tempi e delle dinamiche di gruppo. Ciò implica d’altra parte, lo sviluppo di competenze sociali per la gestione dei conflitti all’interno del gruppo.

Il percorso formativo continua con l’analisi più approfondita della gestione dei conflitti, sottoponendo ad ogni partecipante un questionario anonimo che facesse riflettere sulle situazioni conflittuali che sorgono all’interno di un gruppo. La docente che ha seguito tale corso di aggiornamento ha avuto poi l’opportunità di sperimentare tale lavoro di gruppo con gli studenti facendoli poi riflettere, utilizzando il questionario, sulle dinamiche conflittuali emerse. Il gruppo classe ha risposto molto positivamente a tale attività, che potrebbe essere riproposta da altri insegnanti per integrare metodologie didattiche più tradizionali e creare un clima di lavoro più inclusivo e collaborativo.