La «speranza dell’immortalità» (Sap 3,4): la morale della sapienza biblica greca ἡ ἐ λπ ὶ ς α ὐ τ ῶ ν ἀ θανασ ί ας πλ ή ρης www.awodka.net/m141/

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La «speranza dell’immortalità» (Sap 3,4): la morale della sapienza biblica greca ἡ ἐ λπ ὶ ς α ὐ τ ῶ ν ἀ θανασ ί ας πλ ή ρης

Tutto il creato fu modellato di nuovo nella propria natura come prima, obbedendo ai tuoi comandi, perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi. Si vide la nube coprire d'ombra l'accampamento, terra asciutta emergere dove prima c'era acqua: il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e flutti violenti una pianura piena d'erba; coloro che la tua mano proteggeva passarono con tutto il popolo, contemplando meravigliosi prodigi. Sap 19,6-8

Oggi Lezione 5: La composizione del Libro della Sapienza Lezione 6: Sapienza – forma e messaggio (M. Gilbert)

Coordinate storico-culturali   Alessandria d’Egitto – Diaspora - Septuaginta   Ellenismo vs. Ebraismo?   Composizione del libro: quando?   Strutturazione bipartita del libro   Stutturazione tripartita del libro

Novità inaudite Dio stesso si inserisce nel dialogo interculturale, tramite il carisma dell’ispirazione, superando in questo modo una certa mentalità giudaica, secondo la quale YHWH non si sarebbe potuto rivelare fuori della Palestina (terra santa) e in una lingua diversa dall’ebraico (lingua sacra). In Egitto Dio si rivela in greco, la sua parola si incarna in una nuova cultura e così ancora una volta si fa in tutto simile al linguaggio umano (cf. DV, 13)

Septuaginta - Ω

Sapienza: composta quando? Terminus a quo : - la traduzione greca dei LXX (Tolomeo Filadelfo, a.C.) - il prologo del Siracide (130 a.C.) L’autore della Sapienza conosce la traduzione dei LXX (cf. 2,12; 11,4; 12,8; 15,10; 16,22; 19,20) e utilizza il libro dell’Ecclesiastico, cap. 18. Terminus ad quem : gli autori del N.T. conoscono e utilizzano la Sapienza è controverso se la Sapienza conosca li scritti di Filone Alessandrino (20 a.C. – 54 d.C.). La maggioranza: il libro della Sapienza è stato scritto nella prima metà del secolo I a.C. (80–30 a.C.). G. Scarpat ne sposta la composizione verso la fine e gli inizi dell’era cristiana (30 a.C. – 40 d.C.)

Ellenismo… G. Droysen: Alessandro Magno ( a.C.) la spedizione contro il regno persiano nel 334 a.C. fino alla formale nascita dell’Impero Romano (la morte di Cleopatra e l’annessione del Regno tolemaico d’Egitto, nel 30 a.C. con Ottaviano vincitore a Azio nel 31 a.C.)

Μέγας Ἀ λέξανδρος Alessandro III ( a.C.)

Ellenismo… La civiltà greca si diffonde nel mondo mediterraneo, eurasiatico e orientale si fonde con le culture dell’Asia Minore, dell’Asia Centrale, della Siria e della Fenicia, dell’Africa del Nord, della Mesopotamia, dell’Iran e dell’India. La civiltà ellenistica diventa un modello per altre culture in filosofia, economia, religione, scienza e arte.

Ellenismo… Una vasta area dalla Sicilia e dall’Italia meridionale (Magna Grecia) fino all’India (Regno indo-greco) e dal Mar Nero (Regno del Bosforo Cimmerio) all’Egitto. Una versione della lingua greca antica, la koiné, divenne la lingua comune della politica, dell’economia e della cultura (e del NT).

Il mondo ellenistico

Ellenismo ebraico d’Alessandria Indirizzando la Sapienza agli ebrei di Alessandria d’Egitto e ai gentili, in mezzo ai quali la comunità ebraica vive ed opera, l’autore intende conseguire un duplice scopo: - sostenere nella fede i pii israeliti - e partecipare ai gentili la conoscenza del vero Dio, aiutandoli a scoprire il vero fine della vita umana.

Ellenismo vs. ebraismo Come la cultura cananea (cf. Gdc), così ora quella ellenistica esercita un forte fascino sull’animo degli ebrei e minaccia di compromettere la loro fedeltà all’alleanza. Al fascino si aggiunge il disprezzo e le persecuzioni inflitte ai pii israeliti dai loro correligionari in alleanza con i gentili (cf. 1Mac 1,11-52). La fedeltà alla legge e all’alleanza diventa sempre più pesante e aumenta il pericolo di apostasia.

Ellenismo vs. ebraismo In mezzo ai gentili, i giudei sono chiamati a fare la difficile esperienza dell’elezione e a proclamare la loro condizione privilegiata di figli di Dio: 2,13: [gli empi:] Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara servo del Signore γν ῶ σιν ἔ χειν θεο ῦ κα ὶ πα ῖ δα κυρ ί ου ἑ αυτ ὸ ν ὀ νομ ά ζει.

Ellenismo vs. ebraismo 2,16: [gli empi:] Siamo considerati da lui come bastardi e si tiene lontano dalle nostre vie come dalle impurità; dichiara beata la fine dei giusti e si vanta di aver Dio per padre μακαρ ί ζει ἔ σχατα δικα ί ων κα ὶ ἀ λαζονε ύ εται πατ έ ρα θε ό ν

Ellenismo vs. ebraismo 2,18 [gli empi:] Se il giusto è veramente figlio di Dio, egli lo soccorrerà e lo libererà dalle mani degli avversari ( ὁ δ ί καιος υ ἱὸ ς θεο ῦ )

Ellenismo vs. ebraismo La persecuzione contro i giudei in Egitto nel tempo di Tolomeo VII ( ) e Tolomeo VIII (117-81) mette a dura prova la fedeltà dei pii israeliti. Per sottrarsi alla persecuzione, molti sono tentati di apostatare: incominciano a nutrire sfiducia in Dio, rinunziano all’alleanza e accettano di condurre una vita in tutto simile a quella dei gentili.

Ellenismo vs. ebraismo La persecuzione contro i giudei in Egitto nel tempo di Tolomeo VII ( ) e Tolomeo VIII (117-81) mette a dura prova la fedeltà dei pii israeliti. Per sottrarsi alla persecuzione, molti sono tentati di apostatare: incominciano a nutrire sfiducia in Dio, rinunziano all’alleanza e accettano di condurre una vita in tutto simile a quella dei gentili.

Ellenismo vs. ebraismo Vocazione missionaria: E ora, dice il Signore che dal seno materno mi ha formato per essere suo servo, per ricondurre a lui Giacobbe e perché Israele gli fosse radunato, – e fui onorato agli occhi del Signore e il mio Dio fu la mia forza – e disse: “È poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele; perciò ti farò luce delle nazioni, perché la mia salvezza raggiunga l’estremità della terra” (Is 49,5-6)

Ellenismo vs. ebraismo Vocazione missionaria: Il popolo eletto si propone di far conoscere ai gentili il Dio degli ebrei e la superiorità della Sapienza giudaica rispetto a quella greca. Per meglio conseguire lo scopo, l’autore introduce come il personaggio del suo libro Salomone, il re sapiente, conosciuto in tutto Oriente antico.

Ellenismo vs. ebraismo Vocazione missionaria: Salomone, rivolgendosi ai re di tutta la terra (cf. 6,1.8), li invita a farsi discepoli della Sapienza, per imparare da essa le virtù e conseguire una profonda conoscenza dei beni che conducono a Dio e consentono al re di governare rettamente e di lasciare ai posteri eterna memoria di sé (Sap 6,22–8,21)

Sapienza apocalittica La Sapienza è un libro sapienziale apocalittico, in cui finalità apocalittica (consolare e fortificare nella fede) e finalità sapienziale (istruire) si completano. Con l’istruzione (παιδεία) sulla Sapienza, l’autore vuole mettere i suoi lettori in guardia dal giudizio finale, svelando loro il significato dell’oppressione di cui sono vittime (cf. 3,1–4,19) e il traguardo glorioso della loro sofferenza (cf. 4,20-5,23).

Sapienza: strutturazione   Strutturazione bipartita   La prima parte (i capp. 1–9) sono una “allocuzione pubblica” di carattere popolare, vicina alla diatriba cinico- stoica, mentre la seconda parte (i capp. 10–19) è un “midrash” in forma di omelia.   Allocuzione e midrash – artificio letterario. Il genere letterario midrashico è una composizione che spiega le Scritture e cerca di renderle comprensibili e significative per una generazione posteriore. Può assumere la forma di commento o di omelia.

Sapienza: strutturazione   Midrash L’argomento dell’omelia è suggerito da un breve sommario del racconto biblico delle peregrinazioni di Israele nel deserto (11,1-4). L’autore ne trae la conclusione: ciò che servì di castigo per i nemici, fu di beneficio per gli israeliti (11,5).

Sapienza: strutturazione   Struttura tripartita:   1,1–6,21: empio vs. pio   6,22–9,18: la Sapienza   10,1–19,22: la storia guidata dalla Sapienza

Sapienza: un encomium - elogio   Genere epidittico   1,1–6,21: esordio   6,22–9,18: elogio   10,1–19,22: esempio

Sapienza: Genere epidittico Tre grandi parti in cui è diviso un discorso di elogio, o encomium. L’introduzione, o esordio: ha lo scopo di mostrare l’importanza del tema scelto, la difficoltà e le opposizioni che esso può incontrare e i problemi di cui si deve dare una soluzione (1,1–6,21).

Sapienza: Genere epidittico Un discorso di elogio - encomium L’elogio proprio, riferito alla Sapienza, desiderata dal sapiente (la figura di Salomone), che domanda e ottiene questo dono da Dio. L’autore ricorda l’origine, la natura e le opere della Sapienza, prima di ripetere la sua preghiera (6,22–9,18).

Sapienza: Genere epidittico Un discorso di elogio - encomium L’elogio proprio, riferito alla Sapienza, desiderata dal sapiente (la figura di Salomone), che domanda e ottiene questo dono da Dio. L’autore ricorda l’origine, la natura e le opere della Sapienza, prima di ripetere la sua preghiera (6,22–9,18).

Sapienza: Genere epidittico Un discorso di elogio - encomium L’esempio dell’esodo: nella terza parte vengono evocate le opere della Sapienza nella storia antica d’Israele e si fa una rilettura degli avvenimenti dell’esodo: le piaghe per gli egiziani e i benefici per gli ebrei (10,1–19,22).