la sinistra al potere (1876 - 1896)
rivoluzione parlamentare 18 marzo 1876 la Destra Storica si spacca sulla nazionalizzaizone delle ferrovie il governo del bolognese Minghetti dà le dimissioni il re incarica Agostino Depretis alle elezioni politiche del nov. 1876 la Sinistra vince: rivoluzione parlamentare
la rivoluzione parlamentare Mazzini morto nel 1872; Vittorio Emanuele II e Pio IX nel 1878; Garibaldi nel 1882 alla generazione che aveva vissuto il risorgimento, si sostituisce una generazione politica con un diverso percorso sia formativo, sia di provenienza sociale Sinistra parlamentare al potere: più moderata, persegue la democratizzazione della vita politica (ampliare le basi dello Stato)
Agostino Depretis (1876-1887) Mazziniano in gioventù poi più moderato lunga esperienza parlamentare tiene insieme sia le spinte progressiste che quelle conservatrici
il programma della sinistra ampliamento suffragio sostegno all’istruzione elementare sgravi fiscali soprattutto nelle imposte indirette decentramento amministrativo (unico punto accantonato)
le realizzazioni 1877 Legge Coppino: obbligo scolastico fino a 9 anni, sanzioni per i genitori inadempienti 1882 Legge elettorale: requisito fondamentale istruzione, diritto di voto ai cittadini maschi, 21enni, censo (20 lire di imposte annue pagate) o che sapevano leggere e scrivere - vota il 7%, 1/4 dei maschi maggiorenni conseguenza della nuova legge: rappresentanza di artigiani e operai del nord: elezioni 1882, entra nella Camera il primo deputato socialista, il romagnolo Andrea Costa
il trasformismo riforma elettorale segna la fine dell’attività riformista convergenza tra forze moderate di entrambi gli scheiramenti: accordo elettorale Depretis e Minghetti - trasformismo venir meno delle distinzioni tra Destra e Sinistra, a modello bipartitico si sostituisce un grande centro, che ingloba le opposizioni e emargina le estremità la maggioranza costruita giorno per giorno a forza di compromessi: immobilismo nel governo, scadimento tono della politica
politica economica 1884 tassa sul macinato abolita aumento spesa pubblica (esercito, + gruppi di interesse) deficit bilancio statale 1877 inchiesta Jacini sull’agricoltura protezionismo: per rispondere alla crisi agraria, all’abbassamento dei pressi e al calo di produzione (siderurgia, industria lana, cotone, zucchero); dazio sul grano. provoca squilibrio tra diverse zone del paese, guerra doganale con la Francia, danneggiati le colture specializzate che venivano esportate
politica estera 1882 Triplice alleanza, per uscire dall’isolamento diplomatico in un’epoca di potenza (es. Francia 1881 prende la Tunisia, e l’Italia non riesce a fare nulla per impedirlo); tutela ma // rinuncia a terre irredente (Guglielmo Oberdan, giovane triestino impiccato per aver attentato a Francesco Giuseppe) 1887 rinnovo della Triplice, due nuove clausole: eventuali modifiche nei Balcani con accordo di Austria e Italia e bilanciato con compensi per l’Italia; Germania avrebbe difeso Italia in caso di conflitto con Francia in Marocco e Tripolitania.
politica estera piccola iniziativa coloniale in Africa orientale - meno concorrenza - 1882: acquisto baia di Assab 1885 invio corpo di spedizione tra Assab e Massaua, zona al confine dell’Impero etiopico Abissinia: arretrata economicamente, cristiani copti, organizzazione feudale (imperatore - negus; limitato dai signori locali - ras che avevano eserciti propri) 1887: 500 italiani sterminati a Dogali, inviati rinforzi, grande protesta in tutto il paese - crisi di governo
Francesco Crispi Francesco Crispi, Ministro dell’Interno con Depretis siciliano, primo meridionale alla presidenza del consiglio passato mazziniano e garibaldino promesse di governo autoritario ed efficiente, riorganizzazione dello Stato
la società di Crispi diffusione del movimento operario, anche fra braccianti e contadini nascono le Camere del Lavoro (organizzazioni sindacali a base locale) 1892 Turati: Genova, Partito dei lavoratori italiani (1895 PSI) 1874: nasce Opera dei Congressi, per coordinare le associazioni cattoliche presenti nel paese Rerum novarum
riforme 1888 legge comunale e provinciale che amplia voto nelle amministrative, elettivi i sindaci dei comuni sopra i 10.000 1889 Codice Zanardelli: abolizione pena di morte, non nega il diritto di sciopero // Legge di pubblica sicurezza: limiti alla libertà sindacale, alla polizia ampia discrezionalistà
cartina del 1896
politica estera affremazione dell’Italia nello scenario europeo: politica di potenza rafforzamento triplice // tensioni con la Francia (guerra doganale) 1889 trattato di Uccialli con il negus etiope Menelik per stabilire il protettorato italiano 1890: Colonia Eritrea: ampliamento colonie intenzione di ampliare verso la Somalia
la caduta del primo governo crispi per le spese coloniali la Camera lo mette in minoranza 1891 1892 Antonio di Rudinì 1892 Giovanni Giolitti: programma ambizioso (progressività delle imposte, contrario all’intervento contro il movimento operaio) governo Giolitti cade per scandalo della Banca Romana torna Crispi, non meno implicato, ma ritenuto l’uomo forte che poteva rimettere ordine (1893)
secondo governo crispi (1893 - ) risanamento del bilancio: inasprimenti fiscali legge che istituisce la Banca d’Italia (1926 monopolio delle emissioni, dal 1947 controllo sul sistema bancario) durissima repressione delle agitazioni sociali - convinto che mettessero in pericolo l’unità dello Stato faticosamente raggiunta
lo stato d’ assedio o uno stato sotto assedio? 1894 stato d’assedio in Sicilia contro i Fasci dei Lavoratori: associazioni popolari siciliane, protestavano contro tasse e malgoverno locale, non movimento rivoluzionario, anche se fece alcune manifestazioni violente e in Lunigiana: insurrezione anarchica repressione durissima in tutta Italia contro leghe, circoli, giornali facenti capo al Partito Socialista, anche se non aveva responsabilità sui moti siciliani 1894 leggi antianarchiche: limitazione libertà di stampa, di riunione e di associazione, PSI dichiarato fuori legge
politica coloniale scontri con le forze etiopi: scontro disastroso di Adua 1896 - 16.000 soldati italiani quasi interamente annientata grandi ripercussioni in Italia: manifestazioni a Roma, Milano governo si dimette
di Rudinì (1896-1898): pace con Etiopia, che garantisce presenza italiana in Eristrea e Somalia Adua: dimostra come la politica coloniale fosse poco sentita e sostenuta dalla popolazione, dalla classe dirigente stessa
la crisi di fine secolo fine ottocento: crisi politico-istituzionale ritorno allo statuto (Sonnino, 1897): compattare le forze contro le vere o presunte minacce allo Stato, ai nemici delle istituzioni interpretazione stretta dello Statuto (interrompendo il parlamentarismo, alle Camere solo compiti legislativi) // metodi crispini in materia di ordine pubblico - contro ogni protesta
moti per il pane 1898: aumento del pane provoca manifestazioni popolari in tutto il paese risposta del governo (come se si fosse contro a un movimento rivoluzionario): intervento polizia, proclamazione stato d’assedio a Milano, Napoli e Toscana Milano 8-9 maggio 1898, generale Bava Beccaris usa l’artiglieria contro la folla (100 morti, 500 feriti), arresti e condanne severissime: capi socialisti, repubblicani, cattolici- intransigenti
leggi pellux si cerca di dare una base legislativa all’azione repressiva Pellux, capo del governo, presenta un pacchetto di leggi i gruppi di estrema sinistra in Parlamento rispondono con l’ostruzionismo (prolungango all’infinito le discussioni e paralizzando l’azione parlamentare), per un anno Pellux scioglie la camera, indebolito anche dai gruppi liberali- progressisti (Zanardelli, Giolitti) si dimette (governo Saracco) 29 luglio 1900 Umberto I ucciso da Gaetano Bresci anarchico