RISCHIO INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI IN RELAZIONE AI TASSI DI TARIFFA APPLICATI IN PROVINCIA DI LECCE A. DE GIORGI 1 ; G. DE FILIPPIS 1 ; V. LEO.

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RISCHIO INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI IN RELAZIONE AI TASSI DI TARIFFA APPLICATI IN PROVINCIA DI LECCE A. DE GIORGI 1 ; G. DE FILIPPIS 1 ; V. LEO 2 ; P. GELATO 2 1 Dirigente Biologo SPESAL - ASL Lecce; 1 Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL Lecce; 2 CONTARP Puglia. 2. MATERIALI E METODI I dati per lo studio del fenomeno infortunistico sono quelli riferiti al data base INAIL 2010 (Data base INAIL “Nuovi Flussi Informativi” 2009) (con infortuni registrati fino all’anno 2009) che viene fornito annualmente alla ASL Lecce. Per quanto riguarda gli accadimenti infortunistici, vengono considerati solo quelli definiti positivamente dall’INAIL, escludendo gli infortuni in itinere, stradali, di colf, studenti e sportivi professionisti, tutti eventi che, pur legati all’attività lavorativa, sono condizionati da fattori extralavorativi, peraltro disciplinati da norme diverse da quelle di igiene e sicurezza del lavoro come per esempio il Codice della strada. Comunque si può affermare che, dai risultati ottenuti, quanto viene elaborato dall’INAIL a livello centrale a proposito della determinazione dei tassi di tariffa medi nazionali, è coerente con le applicazioni degli stessi sulle attività lavorative del territorio di competenza della ASL Lecce. L'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro tutela i lavoratori impiegati nelle attività che la legge individua come rischiose. L’oggetto dell’assicurazione è il rischio assicurato, definito come la possibilità che durante la prestazione lavorativa si possa verificare un evento dannoso: infortunio sul lavoro o malattia professionale. A fronte di questo impegno, l’INAIL percepisce premi in relazione a una tariffa articolata in voci (lavorazioni) a ciascuna delle quali corrisponde un tasso medio nazionale. L’elaborazione dei tassi medi nazionali per ciascuna lavorazione è il frutto di valutazioni statistico-attuariali che fanno riferimento all’impegno economico dovuto agli infortuni ed alle malattie professionali verificatisi in un triennio di riferimento (al momento il triennio ). In questo lavoro dopo aver scelto, in base a motivi di opportunità legati al numero di addetti e agli accadimenti infortunistici, i comparti da esaminare, all’interno degli stessi, riferendosi all’insieme dei dati formato dai numeri che descrivono i tassi medi nazionali di rischio e scegliendo il valore del terzo quartile come punto di demarcazione, si sono creati due aggregati di attività lavorative: ad alto o basso rischio infortuni, a seconda rispettivamente se il valore del tasso di tariffa medio nazionale risultava uguale o superiore al terzo quartile ovvero inferiore. In particolare, si è voluto appurare se all’interno di attività lavorative con tariffe ad alto tasso vi fosse appunto una differente casistica di infortuni e malattie professionali rispetto alle restanti attività con tariffa inferiore; tutto ciò è stato riferito ad alcuni comparti produttivi (costruzioni, metalmeccanica, legno) che insistono sul territorio della ASL Lecce. 1. INTRODUZIONE 3. RISULTATI …… 3.3 Comparto costruzioni Numero totale PAT Dall’analisi delle tabelle 12 e 13, si vede come le voci tariffa, per noi considerate pericolose, sono 11 con 7608 PAT ovvero il 28.8% del totale ed un numero di addetti di che sono il 39.5% della forza lavoro. …. Nell’ambito delle voci appartenenti ai valori > del 3° quartile si è fatta una classifica riferita al rapporto tra infortuni totali e gravi rispetto agli addetti (Tabella 14), che può dare indicazioni per le priorità di interventi sul territorio all’interno del comparto edile. ….. Nell’ambito degli infortuni gravi, risulta di 1,44 volte superiore il rischio di un accadimento infortunistico nelle voci ad alto rischio (Relative risk = 1.44 (1.24 <RR< 1.67);  2 pari a con P-values < 0.05); resta significativo il rapporto percentuale tra infortuni ed addetti dei due diversi aggregati di rischio. Il rapporto tra numero di MP ed addetti nel gruppo tariffa ≥ 130 è di 3,6‰ mentre è pari a 2,5‰ in quello < 130 e ci permette di affermare, applicando i test statistici, che il rischio che si manifesti una MP è, nelle voci di tariffa ad alto rischio, di 1.44 volte superiore rispetto alle restanti voci con valori di tasso < al 3° quartile 4. CONCLUSIONI L’attività di prevenzione degli infortuni ed ancor più delle malattie professionali richiede particolare perizia e conoscenza dell’analisi dei processi lavorativi e, pur riuscendo a creare una lista delle attività pericolose su cui intervenire all’interno dei comparti, si comprende come possa essere difficile da attuare in campo un tale progetto. D’altronde la determinazione del tasso di premio per ciascuna voce di tariffa scaturisce da aggregati di attività che vengono originati dalla attuale architettura della tariffa dei premi. La programmazione degli interventi sul territorio necessiterebbe probabilmente di un dato più puntuale che dia la possibilità di differenziare le attività lavorative attribuendone la pericolosità in maniera più specifica. Ciò potrebbe attuarsi stabilendo ad esempio il grado di automatismo delle attività produttive all’interno degli opifici, l’utilizzo di sostanze pericolose, il livello tecnologico di impianti e servizi, la attuazione di procedure lavorative standardizzzate, ecc.