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NAPOLI e le sue fontane clicca per continuare

La fontana del Nettuno (1595-1599) di forma circolare è circondata da una balaustra ornata con viticci traforati e quattro gradinate contrapposte, ai lati delle quali dai leoni, recanti tra le zampe lo scudo della città e del duca di Medina e di Carafa, fluisce l’acqua. Nella vasca centrale due mostri marini e delfini cavalcati da tritoni emettono acqua e sullo scoglio centrale due ninfe e due satiri reggono sulla testa una coppa sulla quale svetta la statua di Nettuno con tridente dal quale zampilla l'acqua. In origine fu collocata nell’Arsenale del porto, ma dopo varie vicissitudini e spostamenti nelle piazze di Napoli finalmente ha trovato sistemazione in via Medina ma destinata ad un ulteriore spostamento nei giardini di Piazza Municipio per la costruenda linea 1 della metropolitana.

La fontana del Sebeto (XVII secolo) voluta dal viceré Emanuele Zunica e Fonseca conte di Monterey era in via Gusmana (oggi via Cesario Console), poi spostata nell'attuale collocazione in largo Sermoneta alla fine di via Caracciolo. L'acqua sgorga dai due mostri posti ai lati ed è caratterizzata da un vecchio simboleggiante il corso d‘acqua riferentesi al Sebeto, l’antico fiume di Napoli.

La fontana di Santa Lucia (XVII secolo), in stile barocco, fu voluta dal viceré Giovanni Alfonso Pimentel d'Errera. Originariamente posta sul lungomare del rione di Santa Lucia, da cui il nome, oggi è situata nel parco della Villa Comunale (già Villa Reale). Ricca di bassorilievi, ha la vasca che fa’ da base alle tre parti di cui è composta: la centrale è formata da un grande arco, in cui vi sono tre delfini su uno scoglio che reggono una tazza circolare, alla sommità, tra due sirene, vi è un’iscrizione vicereale sovrastata dal timpano triangolare e lo stemma, mentre le parti laterali, ai cui estremi ci sono 2 cariatidi su delfini, sono caratterizzate da lapidi con la storia della fontana.

La fontana di Monteoliveto (XVII secolo) detta anche di re Carluccio, venne dedicata a Carlo II di Spagna. Posta in piazzetta Trinità Maggiore si presenta con una vasca polilobata a tre bracci, con al centro un piedistallo di eguale forma, con tre leoni che reggono, fra le zampe, gli stemmi del re, del viceré e della città, alternati ad aquile sulla cui base ci sono tre vaschette a forma di conchiglia e un obelisco piramidale sul quale è sistemata la statua.

La fontana della Tazza di Porfido (XIX secolo), o Fontana delle paparelle si trova nella Villa Comunale e molto probabilmente, è la più antica. Il piatto, decorato al centro con una testa di Medusa, è sistemato in una grande vasca circolare, su uno "scoglio" in pietra lavica e sorretto da quattro leoni. Intorno allo spazio circolare si trovano quattro sculture allegoriche delle stagioni per cui è chiamata anche così. In origine la vasca era locata nel quadriportico della Cattedrale di Salerno,mentre il piatto, un reperto archeologico proveniente da Paestum, era abbellito dal Toro Farnese rinvenuto dalle Terme di Caracalla di Roma poi rimosso per essere conservato nel Museo archeologico.

La fontana del Formiello (XVI secolo) ubicata in piazza Enrico de Nicola alle spalle di Castel Capuano.fu voluta da don Pedro Téllez-Girón, duca d'Ossuna. Il suo aspetto mostra un'elegante struttura in muratura, costituita da vari materiali: la vasca è in travertino, mentre le quattro colonne che la compongono sono in marmo di Cararra. In basso dove c'è la vasca, ci sono tre maschere con le facce da leone dalle quali sgorga l’acqua; mentre, al di sopra di queste ci sono piccole sculture in bassorilievo e tre grandi stemmi, al centro una lapide con una ode voluta dal vicerè.

La monumentale fontana del Gigante di inizio secolo XVII, voluta dal duca d'Alba don Antonio Alvarez di Toledo, è locata in via Partenope vicino Castel dell’Ovo; ha tre archi a tutto sesto, dove sono collocati, al disopra, grandi stemmi che simboleggiano la città, i viceré di Napoli e il re. Nell'arco centrale una tazza è sorretta da animali marini, mentre nei due archi laterali le statue rappresentano divinità fluviali che stringono tra le mani due mostri marini. Le due cariatidi poste all'estremità reggono cornucopie.

La fontana del Belvedere di Capodimonte (XIX secolo) venne realizzata per volere di Ferdinando II, ed è la più monumentale del parco della Reggia di Capodimonte. La vasca è larga circa 20 metri con al centro una scultura recuperata dal giardino Torre della Real Casa Savoia posta su una massa rocciosa al centro ed è ornata da due maestose figure femminili e delfini di marmo bianco che sorreggono una tazza. L'inserto di fiori e di frutti, che decora il monumentale gruppo marmoreo, è di particolare pregio.

La fontana della Sellaria (o della Selleria) è una fontana barocca di Napoli. La costruzione fu voluta dal conte d'Oñate Iñigo Vélez de Guevara e oggi è situata nella piazzetta del Grande Archivio, ma in origine era ubicata in piazza della Sellaria nei pressi dell'attuale piazza Nicola Amore.

. La fontana della Sirena fu eretta per ornare i giardini della stazione ferroviaria, ma nel 1924 fu spostata in piazza Sannazaro. Il gruppo marmoreo si erge su uno scoglio centrale dell‘ ampia vasca ellittica ed è composto da un cavallo, un leone, un delfino e una tartaruga (simboli di tradizioni iniziatiche) oltre a piante acquatiche, sovrastati dalla Sirena Partenope (ovvero la città di Napoli) che, avvolta ai fianchi dalla sua coda, stringe una lira con il braccio destro, mentre il sinistro è puntato verso l'alto.

La fontana della Ducchessa è una delle fontane di Capodimonte realizzata per volontà di Elena d'Orléans, moglie di Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. La fontana è divisa da pilastri e archi laterali; sotto il riquadro centrale vi è uno stemma che mostra un sonetto di San Francesco, sul cornicione vi sono una lapide e un obelisco con la data di fondazione e l’acqua sgorga da cinque bocche di leone.

che questa antica stampa. La fontana di Mezzocannone fu costruita per volere di Alfonso II d’Aragona in sostituzione di una preesistente. Presentava una grande vasca appoggiata al muro per poter comodamente abbeverare gli animali nella quale cadeva l’acqua che sgorgava da un cannello di bronzo detto cannone ’ breve’ (mezzo), sovrastato dalla statua del re. Della quattrocentesca fontana oggi non esiste altro che questa antica stampa.

La fontana del Gruppo Europa, sita nella Villa Comunale, è un'opera eseguita nella seconda metà del XVIII secolo. Il complesso scultoreo che inizialmente si trovava alla Marinella, è formato da una vasca di lava grigia circolare e circondata da una ringhiera in ferro battuto e grandi lampioni. Al centro è raffigurata una donna intenta a trattenere il proprio manto che le "sventola" sulla testa. Ai lati, due sirene cercano di salvarla dalla furia del toro.

La fontana del Carciofo, una delle fontane moderne di Napoli, sita al centro di piazza Trieste e Trento fu commissionata negli anni cinquanta dal sindaco di allora: l’armatore Achille Lauro. Si chiama così per via del “carciofo”, in realtà una composizione floreale formata da tre strati di foglie l'uno sull'altro che ricordano l’ortaggio.

La fontana del Tritone (o delle paparelle) è una delle fontane ornamentali di Napoli; sorge nel centro storico, in piazza Cavour, storicamente detta delle Paparelle per la simpatica presenza di questi uccelli acquatici. Nel 2006 fu deciso di intitolarla a Totò, poichè si trova nelle vicinanze del quartiere dove nacque l'attore (Rione Sanità).

La fontana dei Leoni è una delle fontane storiche di Napoli; è sita nei Giardini del Molosiglio, Ha cambiato molte volte destinazione: dapprima era in piazza del Mercato, poi trasportata nella zona di Poggioreale e infine nel luogo attuale: in occasione della sistemazione della zona e della galleria Vittoria. La vasca ha una forma semiellittica, caratterizzata dalle sculture dei grandi felini poste ai lati; il tutto, è sovrastato da un obelisco piramidale.

La Fontana dei Papiri è la seconda fontana monumentale situata all'interno dei Giardini del Molosiglio in via Acton, fu progettata e costruita con al centro un aiuola con piante di papiri in occasione della sistemazione della zona che riguardò anche l'inaugurazione della nuova Galleria Vittoria. La fontana è composta da una bassa vasca irregolare, con quattro pilastrini in pietra che dividono in diciannove gruppi le sculture a bassorilievo raffiguranti conchiglie.

La Fontana delle Conchiglie è la terza fontana storica di Napoli, ubicata nei Giardini del Molosiglio in via Acton non molto distante dalla nota piazza del Plebiscito; è caratterizzata da una vasca circolare in piperno decorata da dodici conchiglie divise in quattro gruppi da tre. Al centro, insiste uno scoglio che termina col gettante.

La fontana della Pietra del Pesce (talvolta indicata come fontana della Loggia) è sita nel centro storico in via Carlo Troya, nel caratteristico borgo Orefici. Di forma triangolare la struttura, ai primordi, era molto più ricca di particolari architettonici: c'erano delle statue sostituite da delle arpie che gettavano acqua., era presente anche un alto obelisco centrale con tazza alla sommità, alla cui base facevano bella mostra pregevoli sculture di pesci. Oggi rimane solo l’elemento della vasca , una piccola scalinata e nella zona intorno sono state sistemate delle panchine.

La fontana della Maruzza storica fontana di Napoli è sita nei giardinetti della chiesa di Santa Maria di Portosalvo. La struttura e la chiesa furono volute per volontà della corporazione dei marinai, le cui donne avevano ancora la particolarità di vestirsi "alla greca". È detta della "maruzza“ (lumaca), perché al centro c’è una pregevole scultura che raffigura questo mollusco da cui sgorgava l'acqua che riempiva la vasca sottostante.

La fontana di Cástore e Pollúce è una delle fontane neoclassiche di Napoli caratterizzata da una grande vasca circolare al cui centro su un cumulo di pietre calcaree è posto il gruppo marmoreo dei Dióscuri. È ubicata nella Villa Comunale alla sinistra del viale Vanvitelliano, nei pressi della Cassa Armonica e dirimpetto alla Stazione zoologica.

La fontana di Oreste ed Elettra è una delle otto fontane situate dentro la Villa Comunale (ex Villa Reale) di Napoli. Si ispira ai modelli classici della letteratura greca, fu realizzata tra il 1834 e il 1840, per l’abbellimento dell'area.

La Fontana al Capo Posillipo, tipicamente ad edicola in piperno con lesene doriche nella cui nicchia al centro in origine si trovava una testa di leone che fungeva da gettante, è sita nella piazzetta che si affaccia sul litorale flegreo.

La fontana della Marinella al Carmine è una delle fontane storiche di Napoli fortemente deturpata; è situata dinanzi al vado del Carmine e a pochissimi passi dalle torri del demolito Castello del Carmine, in via Marina. Fu voluta alla fine del XVIII secolo da Ferdinando IV per la sistemazione dello slargo della piazza del Carmine.

La fontana del Ratto delle Sabine è un’altra delle otto fontane neoclassiche che abbelliscono la Villa Comunale. Venne realizzata nell'ambito del programma che prevedeva ulteriori abbellimenti del sito monumentale.

La fontana della Fortuna è una storica ed ornamentale fontana di Napoli locata nel cortile d'ingresso del Palazzo Reale riconducibile al XIX secolo, è appoggiata ad una parete dello spiazzo. La statua che la caratterizza, di pregevole valore artistico di netta influenza neoclassica, è posta sulla sommità e simboleggia la dea della Fortuna.

La fontana del Marinaretto ubicata in largo Barbaja a Mergellina fu costruita nei primi anni del Novecento e presenta una vasca ottagonale in marmo impreziosita da una statua in bronzo di un giovane pescatore seduto su una tavoletta posta su un tronco sopra uno scoglio con accanto una nassa e un pesce.

La fontana della Scapigliata storica fontana ubicata in via Egiziaca a Forcella, di fronte all'Ospedale dell'Annunziata. Venne eretta tra il 1539 e il 1541 per volontà del viceré Don Pedro de Toledo. Fu chiamata così per il particolare getto d'acqua che si infrangeva su una pietra a forma di scoglio posto al centro della vasca ellittica. Più tardi lo scoglio fu sostituito da una colonna sormontata da uno stemma rivolto verso l'ospedale.

La fontana degli Incanti (o della Cöccövàja) è ubicata in piazza Salvatore Di Giacomo, a Posillipo. Costruita nel XVI secolo era in piazzetta Mercato di Porto. La struttura si presenta priva delle aggiunte ottocentesche e della statua di Venere deturpata ai tempi della rivolta di Masaniello; oggi dal basamento s'innalza un pilastro decorato con capitelli floreali sul quale è poggiata una tazza. È chiamata "degli Incanti" perché una strega, usava l'acqua per i suoi incantesimi; e anche Cöccövàja perchè nello stemma del viceré, il popolo vedeva una civetta. (dal latino Cocovàja).

Le settecentesche fontane-obelischi locate in piazza del Mercato furono costruite con il duplice scopo: decorativo e abbeveratoio per gli animali che trasportavano le merci. Poste una ad est e l'altra ad ovest avevano una netta influenza egiziana. Erano formate da obelischi piramidali che poggiavano su un basamento decorato da ghirlande; a metà altezza si trovavano quattro teste leonine, poi fiori e festoni. 4 sfingi facevano da cornice ai gettanti d'acqua. Oggi l’unica testimonianza rimasta di queste storiche e monumentali opere è questo dipinto di Vincenzo Caprile.

La storica fontana del Leone (già fontana del Mergoglino) è ubicata in via Mergellina. Voluta da Ferdinando I è composta da due livelli a pianta semicircolare: la parte superiore forma un sedile, al centro c’è un leone su un basamento ai lati del quale rampe di scale portano al piano inferiore nel cui centro da due cannule fuoriusciva l’acqua.

La fontana del Cortile delle Carrozze è ubicata nel cortile del Palazzo reale dove un tempo erano accolte le carrozze dei dignitari che venivano a fare visita. Anche se veniva quasi sempre usata come abbeveratoio per i cavalli aveva un notevole fascino datogli dai pregevoli marmi utilizzati.

Cortile delle Carrozze (Palazzo Reale), fontana del Cortile delle Carrozze La fontana del Capone voluta dal viceré Don Pedro de Toledo, è posta in via Egiziaca a Forcella; è di forma circolare ed addossata ad una parete con un fondo caratterizzato da lastre in pietra bianca e grigia e con tre mascheroni di cui, oggi, esiste solo quello più grande in marmo bianco mentre gl'altri due in bronzo sono andati perduti.

La fontana di Calata Capodichino fu voluta dalla Duchessa Elena d’Aosta che la donò alla città come scritto sulla lapide sulla quale si leggono i versi di San Matteo: <VENITE A ME TUTTI VOI CHE SIETE AFFATICATI ED IO VI RISTORERÒ>. A differenza di quella posta a Capodimonte, come tante altre fontane storiche della città di Napoli, questa è in completo degrado e restano solo le vestigia a imperituro ricordo.

Dalle “Leggende Napoletane” di Matilde Serao si riporta integralmente il seguente testo: « E tutte le fontane di Napoli sono lagrime: quella di Monteoliveto è formata dalle lagrime di una pia monachella che pianse senza fine sulla Passione di Gesù; quella dei Serpi sono le lagrime di Belloccia, una serva fedele innamorata del suo signore; quella degli Specchi è fatta delle lagrime di Corbussone, cuoco di palazzo e folle d’amore per la regina cui cucinava gli intingoli; quella del Leone è il pianto di un principe napoletano, cui unico e buon amico era rimasto un leone che gli morì miseramente; e quella di fontana Medina sono le lagrime di Nettuno, innamorato di una bella statua cui non arrivò a dar vita ». 74 Non di tutte le strutture idriche sparse per Napoli si conosce la storia; per molte, di pregevole fattura come quelle seguenti, non vi è alcuna notizia.

Fontana del cervo (Luigi Vanvitelli)

Fontana di un palazzo munumentale in Via del Chiatamone

Fontana di Palazzo Spinelli

Fontanella del chiostro del Carmine Maggiore

Fontana di un palazzo monumentale in Via dei Mille

Fontana di una villa storica Fontana di un palazzo in Via San Nicandro Fontana di una villa storica al Borgo Marechiaro

Fontana di un palazzo storico in Piazza Cavour

Fontana della farmacia storica degli Incurabili Pozzo monumentale del chiostro di San Lorenzo

Fontana del chiostro del Carmine Maggiore

Fontana del cortile di Palazzo Gravina

Fontana di un plesso a Materdei

Fontanella di un palazzo Fontana di un palazzo in Via Bisignano Fontanella di un palazzo in Via Tribunali

Castriota Scanderberg Fontana di palazzo Castriota Scanderbeg Fontana di Palazzo Castriota Scanderberg

fine Notizie e foto: Internet – Musica: Qui fu Napoli (Mandolini napoletani) – ©TUTTI I DIRITTI RISERVATI AI RISPETTIVI AUTORI - - 13/09/2012 La fontana dell'Esedra (XX secolo), ispirata a quella settecentesca della Reggia di Caserta, è sita nella Mostra d'Oltremare. L'opera ha una massa d'acqua di 4000 mt. cubi con getti alti fino a 40 mt. circondata da 800 alberi (pini e lecci). 76 vasche ad esedra, 1300 ugelli di ottone e bronzo, 12 fontane a cascata. 800 proiettori emettono luci di vari colori e un impianto audio che offrono spettacoli molto suggestivi. Eccezionali le decorazioni in ceramica.