CLIL Insegnare una disciplina non linguistica attraverso una lingua straniera e una lingua straniera attraverso le discipline Budrio novembre 2007 aprile.

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Transcript della presentazione:

CLIL Insegnare una disciplina non linguistica attraverso una lingua straniera e una lingua straniera attraverso le discipline Budrio novembre 2007 aprile 2008 Miria Pirini

CLIL Content and Language Integrated Learning Uso veicolare della lingua straniera Viene sostenuta da un intervento didattico specifico con doppio apprendimento I contenuti disciplinari vengono insegnati ed appresi in lingua e la lingua, insegnata ed appresa anche per mezzo dei contenuti disciplinari

L’uso veicolare della lingua straniera per insegnare altre discipline Lingua veicolare L’uso veicolare della lingua straniera per insegnare altre discipline

didattici che non riguardano l’insegnamento della lingua Lingua veicolare lingua straniera usata per insegnare un’altra disciplina con i suoi obiettivi didattici che non riguardano l’insegnamento della lingua

Motivazioni glottodidattiche Incremento di esposizione alla lingua straniera maggiore autenticità della lingua maggiore autenticità delle attività le conoscenze extralinguistiche rendono comprensibile l’input e migliorano l’autostima l’attenzione dei discenti si sposta dalla forma ai contenuti che la lingua veicola

CLIL = 4C’s Contenuto :progressione nelle conoscenze, abilità e comprensione legata ad elementi specifici del curriculum Comunicazione: uso della la lingua mentre si impara (focus sull’interazione) Conoscenza: sviluppo di abilità di pensiero che collegano la formazione del pensiero astratto e concreto con comprensione e lingua Cultura: esposizione a prospettive alternative e comprensioni condivise che approfondiscono la consapevolezza di se stessi e degli altri

Attività che attivano processi di pensiero Collegare Confrontare Ordinare in sequenze Classificare Ipotizzare Prendere decisioni Creare, immaginare Analizzare Ricercare Valutare

Abilità di apprendimento Trovare informazioni Organizzare informazioni Acquisire informazioni Interpretare informazioni Cercare informazioni specifiche e/o generali Identificare parole chiave Comunicare (oralmente e per iscritto) Spiegare Riformulare Scrivere bozze e testi Riassumere

CUMMINS distingue in due tipi di competenze BICS (Basic Interpersonal Communicative Skills) competenza con interazioni non sofisticate su argomenti comuni e quotidiani (insegnamento tradizionale) CALP (Cognitive Academic Language Proficiency) competenza elaborata e sofisticata con attività cognitive d’ordine superiore (insegnamento veicolare)

Quali lingue? La situazione geopolitica del paese o della regione dove è situata la scuola il grado di somiglianza tra la lingua straniera e la lingua materna degli studenti (lingue affini/ non affini) la materia che viene insegnata tramite la lingua straniera le risorse locali

QUALI MATERIE/DISCIPLINE? Tutte le materie possono essere oggetto di insegnamento in una lingua straniera Alcune materie puntano principalmente sulla comunicazione verbale (sto, filo, lett) lingue affini Altre fanno ricorso alla comunicazione non verbale, a materiali visivi, grafici (bio, educ. Fisica, geo) lingue non affini

GLI INSEGNANTI CLIL Lo stesso insegnante con doppia abilitazione (raro in Italia) due insegnanti diversi: l’insegnante di lingua insegna anche la disciplina non linguistica -l’insegnante di disciplina insegna contenuti e lingua due insegnanti in compresenza scambio di insegnanti: Clil con prevalenza della materia insegnante italiano di fisica in Germania organizzare moduli in internet a gruppi

Aree distinte e separate di azione con nuovo ruolo per l’insegnante della disciplina L’insegnante della LS insegna la lingua Lo studente impara skills, apprende ad usare la lingua L’insegnante della disciplina promuove la lingua Lo studente usa skills, usa la lingua per apprendere

Ruolo dell’insegnante: sperimentatore, pioniere Importanza del fattore umano “L’entusiasmo e l’impegno dei singoli insegnanti si sono rivelati decisivi per la qualità dell’insegnamento” (Baker 1996:333)

Collaborazione tra docenti (team) nella programmazione ed in itinere L’insegnante di lingua dà un supporto linguistico a studenti ed insegnante e una preparazione didattica per la comprensione dei testi amplia i propri orizzonti in ambiti specialistici L’insegnante della materia trasmette i contenuti della materia si pone il problema del veicolo linguistico la cui conoscenza spesso è data per scontata

Entrambi i docenti Selezionano i nuclei fondamentali delle proprie discipline stabiliscono gli obiettivi del corso prevedono possibilità di cambiamenti in itinere (flessibilità) formulano il piano di lavoro in comune sulla base delle proprie competenze prevedono le difficoltà Verifica e valutazione: comune

MATERIALI Esistono pochi testi pensati e didattizzati i testi delle scuole straniere usano approcci diversi, punti di vista e programmi differenti e si adattano a studenti una materia nella propria lingua madre occorre adattare materiale autentico (abbreviare, lasciare info essenziali, semplificare il lessico, evitare le forme passive, evitare le espressioni idiomatiche) è preferibile usare materiale iconografico e supporti visivi per la comprensione utilizzare un linguaggio base facilmente trasferibile su altri domini offrire ambiti lessicali, sintattici e contenutistici stimolanti, ma anche spunti di esercizio linguistico

Regole da rispettare (Genesee 1999:195-6) L’insegnante usa solo la lingua veicolare L’insegnante di lingua si identifica con la L2 I discenti usano solo la lingua veicolare (tranne nei primi mesi) Le classi in immersione dovrebbero disporre di spazi appositi Gli errori linguistici non vengono costantemente corretti

Principi metodologici generali Ridurre al massimo l’insegnamento frontale Favorire forme d’apprendimento dialogiche Garantire più interazione tra alunni (lavori in coppia e di gruppo, progetti, presentazioni, ecc.) Garantire più negoziazione dei significati (alunno-alunno; insegnante-alunno)

MODALITA’ OPERATIVE Fornire sostegno visivo e di contenuto (immagini, grafici, schemi, scalette, riassunti, ecc.) Inserire al momento opportuno fasi di riflessione e esercizio linguistico all’interno del contesto disciplinare Valorizzare le preconoscenze dei discenti e sommarle tra loro Variare metodi e approcci didattici

VALUTAZIONE sia i contenuti sia la lingua obiettivi sia i contenuti sia la lingua la verifica deve essere formulata in modo tale che non ci siano dubbi se le carenze sono linguistiche o riguardano i contenuti

Elaborazione di un percorso CLIL Classe (livello, n°allievi, insegnanti coinvolti, lingua, compet linguist LS….) modello CLIL (modulo, lezione, unità, durata , insegnanti in sinergia…) area curricolare competenza chiave del contenuto (obiettivi) lessico chiave abilità linguistiche attivate

abilità di studio coinvolte processi cognitivi metodologia materiali usati attività/esercizi valutazione

Indicazioni prima della lezione La comprensione è un processo complesso e faticoso. Quindi l’input deve contenere facilitazioni (argomenti, parole chiave ) schemi, riassunti, scalette, ecc.) fornire l’input in maniera ridondante e contestualizzare illustrare gli elementi astratti con esempi concreti evidenziare i marcatori (di ordine logico, tempo, causa-effetto,…) Fare attenzione alle strategie comunicative (foreigner talk) , gesti

Attenzioni didattiche enfatizzare le sezioni importanti, riprendere i punti., ecc.) far lavorare gli studenti in coppie o gruppi interrompendo le sequenze frontali dopo ogni sezione di lavoro chiedere agli studenti di fare una sintesi(completare , disegnare un grafico,….ecc.) intervenire sugli errori solo quando questi sono tali da impedire la comprensione Mantenere contatto visivo per monitorare la comprensione

Ricetta” per l’applicazione ottimale del CLIL Insegnare la disciplina veicolata e la lingua allo stesso tempo e mediante le medesime attività, facendo prevalere il contenuto, ma puntando allo stesso tempo anche sulla qualità della lingua (Balboni 2002:201) Regola fondamentale: favorire, sempre e comunque, lo sviluppo di comunicazione viva e reale basata su contenuti disciplinari significativi per l’apprendimento “just keep communication going” (Robert Di Pietro)

Sintesi traccia di progettazione modulo CLIL: Preparazione Identificare obiettivi contenutistici e linguistici Preparare uno schema della lezione Assicurare equilibrio tra difficoltà cognitive e linguistiche Fornire schede per guidare e stimolare l’apprendimenti degli studenti

Input Adattare i testi al livello linguistico della classe Fornire le parole chiave con relativo significato Usare molto supporto visivo Progettare attività di previsione Fornire modelli per guidare la produzione orale e scritta

Interazione Fare domande ed elicitare risposte (limitando la lezione frontale) Privilegiare il lavoro di gruppo o in coppia Organizzare attività comunicative in cui gli alunni si scambino informazioni sui contenuti chiave Bilanciare le attività per fare sviluppare tutte le abilità (parlato,ascolto, lettura, scrittura)

Applicazione Controllare che gli alunni siano in grado di dimostrare competenze e conoscenze sui nuovi contenuti Controllare che vi sia bilanciamento tra attività di livello di pensiero semplice e complesso

Verifica Verificare la conoscenza dei contenuti Verificare l’abilità linguistica sulla base dell’efficacia comunicativa

Indirizzi Internet Università di Venezia www.unive.it/labclil TIE-CLIL www.tiecli.org Euroclick www.euroclic.net DIALANG www.dialang.org CLIL Compendium www. clilcompendium.com

Bibliografia di base Balboni P.E. (2002), Le sfide di Babele, UTET, Torino Coonan C.M. (2002), La lingua straniera veicolare, UTET, Torino Genesee F. (1987), Learning Through Two Languages. Studies of Immersion and Bilingual Education, Newbury House, Rowley, MA Serragiotto G., (2003), CLIL. Apprendere una lingua e contenuti non linguistici, Guerra-Soleil, Perugia Magnani M., L’insegnamento veicolare delle lingue – dall’immersione al CLIL. In: ORIZZONTI SCUOLA, 4/2005 (www.emscuola.org)