4 MARZO 2015 MERCOLEDÌ - II SETTIMANA DI QUARESIMA UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua.

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4 MARZO 2015 MERCOLEDÌ - II SETTIMANA DI QUARESIMA UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Venite, adoriamo Cristo Signore: per noi ha sofferto tentazione e morte. SALMO 94 Invito a lodare Dio Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13). Venite, applaudiamo al Signore, * acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * a lui acclamiamo con canti di gioia. Poiché grande Dio è il Signore, * grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra, * sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, * le sue mani hanno plasmato la terra. Venite, prostràti adoriamo, * in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * il gregge che egli conduce. Ascoltate oggi la sua voce: † « Non indurite il cuore, * come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: * mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * non conoscono le mie vie; perciò ho giurato nel mio sdegno: * Non entreranno nel luogo del mio riposo ». Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Venite, adoriamo Cristo Signore: per noi ha sofferto tentazione e morte.

Inno Protesi alla gioia pasquale, sulle orme di Cristo Signore, seguiamo l'austero cammino della santa Quaresima. La legge e i profeti annunziarono dei quaranta giorni il mistero; Gesù consacrò nel deserto questo tempo di grazia. Sia parca e frugale la mensa, sia sobria la lingua ed il cuore; fratelli, è tempo di ascoltare la voce dello Spirito. Forti nella fede vigiliamo contro le insidie del nemico: ai servi fedeli è promessa la corona di gloria. Sia lode al Padre onnipotente, al Figlio Gesù redentore, allo Spirito Santo Amore, nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona Nell'intimo soffriamo, aspettando la redenzione del nostro corpo. SALMO 38, 2-7 (I) Preghiera nella malattia La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo (cfr. Rm 8, ). Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta * per non peccare con la mia lingua; porrò un freno alla mia bocca * mentre l'empio mi sta dinanzi». Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, * la sua fortuna ha esasperato il mio dolore. Ardeva il cuore nel mio petto, * al ripensarci è divampato il fuoco; allora ho parlato: * «Rivelami, Signore, la mia fine; quale sia la misura dei miei giorni * e saprò quanto è breve la mia vita». Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, * la mia esistenza davanti a te è un nulla. Solo un soffio è ogni uomo che vive, * come ombra è l'uomo che passa; solo un soffio che si agita, * accumula ricchezze e non sa chi le raccolga. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Nell'intimo soffriamo, aspettando la redenzione del nostro corpo.

2^ Antifona Ascolta la mia preghiera, Signore, non essere sordo al mio pianto. SALMO 38, 8-14 (II) Preghiera nella malattia La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo (cfr. Rm 8, 20-23). Ora, che attendo, Signore? * In te la mia speranza. Liberami da tutte le mie colpe, * non rendermi scherno dello stolto. Sto in silenzio, non apro bocca, * perché sei tu che agisci. Allontana da me i tuoi colpi: * sono distrutto sotto il peso della tua mano. Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, † corrodi come tarlo i suoi tesori. * Ogni uomo non è che un soffio. Ascolta la mia preghiera, Signore, * porgi l'orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime, † poiché io sono un forestiero, * uno straniero come tutti i miei padri. Distogli il tuo sguardo, che io respiri, * prima che me ne vada e più non sia. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Ascolta la mia preghiera, Signore, non essere sordo al mio pianto.

3^ Antifona Fiorente come un olivo chi si abbandona in Dio. SALMO 51 Contro un calunniatore Chi si vanta si vanti nel Signore (1 Cor 1, 31) Perché ti vanti del male, * o prepotente nella tua malizia? Ordisci insidie ogni giorno; † la tua lingua è come lama affilata, * artefice di inganni. Tu preferisci il male al bene, † la menzogna al parlare sincero. * Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura. Perciò Dio ti demolirà per sempre, † ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda * e ti sradicherà dalla terra dei viventi. Vedendo, i giusti saran presi da timore * e di lui rideranno: «Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, † ma confidava nella sua grande ricchezza * e si faceva forte dei suoi crimini». Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. † Mi abbandono alla fedeltà di Dio * ora e per sempre. Voglio renderti grazie in eterno * per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è buono, * davanti ai tuoi fedeli. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Fiorente come un olivo chi si abbandona in Dio.

Un giorno tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento dal deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e si accampò a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo. Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?». In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore, dicendo: «Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va'! Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè così fece sotto gli occhi degli anziani d'Israele. Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?». Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim. Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle. Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada. Allora il Signore disse a Mosè: «Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!». Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò «Il Signore è il mio vessillo» e disse: «Una mano s'è levata sul trono del Signore: vi sarà guerra del Signore contro Amalek di generazione in generazione!». Responsorio R. Attingete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza. in quel giorno direte: * Lodate il Signore, invocate il suo nome. V. L'acqua che io vi darò diventerà in voi sorgente che zampilla per la vita eterna. R. Lodate il Signore, invocate il suo nome. V. Convertitevi, e fate penitenza, R. fatevi nuovi nel cuore e nello spirito. Prima Lettura: Dal libro dell'Esodo Es 17, 1-16 L'acqua scaturita dalla roccia. La battaglia contro Amalek.

Dio creò l'uomo fin dal principio allo scopo di colmarlo dei suoi doni, scelse i patriarchi per dar loro la salvezza, si preparò per tempo un popolo per insegnare a servire Dio a coloro che lo ignoravano, predispose il ministero dei profeti per educare gli uomini a portare in sé lo Spirito e a godere della comunione con Dio. Egli, che non ha bisogno di nessuno, concesse la comunione con sé a coloro che avevano bisogno di lui. Per coloro che gli erano graditi disegnò l'edificio della salvezza, come farebbe un architetto. Fece egli stesso da guida a coloro che non conoscevano la strada in Egitto. A coloro che andavano errando nel deserto diede una legge quanto mai adatta. Concesse a quelli che entrarono nella terra promessa una degna eredità. Infine in favore di coloro che si convertono al Padre, uccise il vitello grasso e donò loro la veste più bella. Così, in varie maniere, dispose il genere umano in vista della grande «sinfonia» della salvezza. San Giovanni nell'Apocalisse dice: E la sua «voce era simile al fragore di grandi acque» (Ap 1, 15). E veramente sono molte le acque dello Spirito di Dio, perché il Padre è ricco di infinite risorse. Il Verbo, passando attraverso queste acque offrì con liberalità la sua assistenza a coloro che gli erano sottomessi, prescrivendo a ogni creatura una legge adatta e appropriata. Così diede al popolo le leggi per costruire il tabernacolo, edificare il tempio, eleggere i leviti, come pure per i sacrifici, le offerte e le purificazioni e ogni altra cosa per il servizio del culto. Egli, a dire il vero, non aveva alcun bisogno di tutto questo. Da sempre fu ricolmo di ogni bene, avendo in se stesso ogni soave odore e profumo, anche prima che venisse Mosè. Ma voleva educare il popolo, portato continuamente a tornare agli idoli. Voleva disporlo, con molti interventi e sussidi, a perseverare nel servizio di Dio, richiamandolo per mezzo delle cose secondarie alle primarie, con le figure alle verità, con le cose temporali alle eterne, con quelle carnali alle spirituali e con quelle terrene alle celesti, come fu detto a Mosé: «Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte» (Es 25, 40). Infatti in quei quaranta giorni imparò a ritenere le parole di Dio, il suo stile caratteristico, le immagini spirituali e le prefigurazioni delle cose future come anche Paolo dice: «Bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era Cristo» ( 1 Cor 10, 4). E di nuovo accennando alle cose che sono prescritte nella legge aggiunge: «Tutte queste cose accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi» ( 1 Cor 10, 11). Per mezzo di figure, dunque, Israele imparava a temere Dio e a perseverare nel suo servizio. Perciò la legge per loro era insieme una regola di vita e una profezia delle cose future. Responsorio R. La legge è per noi un pedagogo che ci ha guidato a Cristo, perché fossimo giustificati mediante la fede. * Venuta la fede, non siamo più sotto la legge. V. Prima noi eravamo rinchiusi sotto la sua custodia, in attesa della piena rivelazione: R. venuta la fede, non siamo più sotto la legge. Seconda Lettura: Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo (Lib. IV, 14, 2-3; 15, 1; Sc 100, ) Per mezzo di figure Israele imparava a temere Dio, e a perseverare nel suo servizio

Orazione Sostieni sempre, Signore, la tua famiglia nell'impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino di questa vita e guidala al possesso dei beni eterni. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.