PARROCCHIA S. GIACOMO MAGGIORE Via Buganza - Messina

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Transcript della presentazione:

PARROCCHIA S. GIACOMO MAGGIORE Via Buganza - Messina Chiesa in uscita, per comunicare la gioia del Vangelo EVANGELIZZARE: il primato della testimonianza IV parte

Le vie dell'evangelizzazione Questo problema del «come evangelizzare» resta sempre attuale perché i modi variano secondo le circostanze di tempo, di luogo, di cultura, e lanciano pertanto una certa sfida alla nostra capacità di scoperta e di adattamento. …., incombe la cura di ricreare con audacia e saggezza, in piena fedeltà al suo contenuto, i modi più adatti e più efficaci per comunicare il messaggio evangelico agli uomini del nostro tempo. EN 40

Le vie dell'evangelizzazione LA TESTIMONIANZA DELLA VITA Per la Chiesa, la testimonianza di una vita autenticamente cristiana, abbandonata in Dio in una comunione che nulla deve interrompere, ma ugualmente donata al prossimo con uno zelo senza limiti, è il primo mezzo di evangelizzazione. EG 40

Come avviene l’Evangelizzazione? …per mezzo della parola e della testimonianza di vita, le quali vanno insieme. “Affinché la luce della verità sia irradiata a tutti gli uomini, è necessaria anzitutto la testimonianza della santità. Se la parola è smentita dalla condotta, difficilmente viene accolta. Ma neppure basta la sola testimonianza, perché «anche la più bella testimonianza si rivelerà a lungo impotente, se non è illuminata, giustificata — ciò che Pietro chiamava “dare le ragioni della propria speranza” (1 Pt 3, 15) — ed esplicitata da un annuncio chiaro e inequivocabile del Signore Gesù» (NOTA DOTTRINALE SU ALCUNI ASPETTI DELL'EVANGELIZZAZIONE)

Il primato della testimonianza …«la nuova evangelizzazione significa risvegliare nel cuore e nella mente dei nostri contemporanei la vita della fede. La fede è un dono di Dio, ma è importante che noi cristiani mostriamo di vivere in modo concreto la fede, attraverso l’amore, la concordia, la gioia, la sofferenza, perché questo suscita delle domande, come all’inizio del cammino della Chiesa: perché vivono così? Che cosa li spinge?». Papa Francesco: riunione plenaria del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. (ott 2013)

Il primato della testimonianza «C'è bisogno di cristiani che rendano visibile agli uomini di oggi la misericordia di Dio, la sua tenerezza per ogni creatura….Ogni battezzato è un "cristoforo", portatore di Cristo, come dicevano gli antichi santi Padri. Chi ha incontrato Cristo, come la Samaritana al pozzo, non può tenere per sé questa esperienza, ma sente il desiderio di condividerla, di portare altri a Gesù».

Il primato della testimonianza Un cristiano o un gruppo di cristiani, in seno alla comunità d'uomini nella quale vivono, manifestano capacità di comprensione e di accoglimento, comunione di vita e di destino con gli altri, solidarietà negli sforzi di tutti per tutto ciò che è nobile e buono. EN 21

Il primato della testimonianza Essi irradiano, inoltre, in maniera molto semplice e spontanea, la fede in alcuni valori che sono al di là dei valori correnti, e la speranza in qualche cosa che non si vede, e che non si oserebbe immaginare. EN 21

Il primato della testimonianza «Il vostro ornamento non sia quello esteriore, …., ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore» (1 Pt 3,3-4). Agostino, Discorso 64, 7.

Il primato della testimonianza si manifesta… nel vivere la nostra fede: «Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più» (Mt 6,33); «Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo» (2 Cor 11,3). Agostino, Discorso 64, 7.

Il primato della testimonianza si manifesta… verso le prove e le seduzioni di ogni tipo: «Ora vi esorto, fratelli, a tener d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro. Costoro, infatti, non servono il nostro Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi» (Rm 16,17-20) Agostino, Discorso 64, 7.

Come amare In Cristo e per Cristo gli uomini possono percepire cosa è e com’è l’amore di Dio e trovano un esempio mirabile di com’essi stessi devono amare. Gesù non è solo la manifestazione dell’amore del Padre per noi e il modello del nostro amore; è anche la fonte. Noi non possiamo "amare in quel modo" se non unendoci a lui: "Io sono la vite: senza di me non potete far nulla“.

Il primato della testimonianza Come il Padre e il Figlio sono "legati" dallo Spirito-amore, così le membra del corpo mistico che è la Chiesa sono legate alle persone divine e tra loro dalla carità e nella carità. L’amore nostro, che partecipiamo dell’amore di Dio-trinità, non sarà altro che irraggiare agli altri quell’amore che Dio stesso suscita e spande nei nostri cuori.

L'IMPEGNO DEL CRISTIANO A TESTIMONIARE LA CARITA' In effetti l’oggetto ultimo della nostra carità non può essere che uno: Dio. Ma egli vuole che noi gliela dimostriamo amando il prossimo. La carità verso Dio quando si trasforma in opere, si attua a favore dei fratelli. "Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri." (1Gv 4, 11)

L'IMPEGNO DEL CRISTIANO A TESTIMONIARE LA CARITA' Ef 5, 1-2: Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Tra l’amore di Dio e del prossimo non solo non c’è opposizione ma necessaria unità e dipendenza. "Chi ama Dio, ama anche il fratello".

Il primato della testimonianza La carità diventa segno di credibilità del messaggio cristiano. Non siamo noi a poter rendere credibile il messaggio cristiano; esso è Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio. Siamo chiamati a rendere credibile la nostra fede vivendo, testimoniando la pratica dell’amore (Gv 13, 35). 

Il primato della testimonianza Quello che attrae è la testimonianza. Essere catechista – ad esempio - significa dare testimonianza della fede; essere coerente nella propria vita. E questo non è facile. Non è facile! Noi aiutiamo, noi guidiamo all’incontro con Gesù con le parole e con la vita, con la testimonianza. A me piace ricordare quello che san Francesco di Assisi diceva ai suoi frati: “Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole”. PAPA FRANCESCO 27 settembre 2013

Il primato della testimonianza Le parole vengono… ma prima la testimonianza: che la gente veda nella nostra vita il Vangelo, possa leggere il Vangelo. Ed “essere” catechisti chiede amore, amore sempre più forte a Cristo, amore al suo popolo santo. E questo amore non si compra nei negozi, non si compra qui a Roma neppure. Questo amore viene da Cristo! E’ un regalo di Cristo! E’ un regalo di Cristo! E se viene da Cristo parte da Cristo e noi dobbiamo ripartire da Cristo, da questo amore che Lui ci dà. PAPA FRANCESCO 27 settembre 2013

Cosa significa ripartire da Cristo? 1. Prima di tutto, ripartire da Cristo significa avere familiarità con Lui, avere questa familiarità con Gesù: Gesù lo raccomanda con insistenza ai discepoli nell’Ultima Cena, quando si avvia a vivere il dono più alto di amore, il sacrificio della Croce. Gesù utilizza l’immagine della vite e dei tralci e dice: rimanete nel mio amore, rimanete attaccati a me, come il tralcio è attaccato alla vite. Se siamo uniti a Lui possiamo portare frutto, e questa è la familiarità con Cristo.

Cosa significa ripartire da Cristo? 2. Ripartire da Cristo significa imitarlo nell’uscire da sé e andare incontro all’altro. Questa è un’esperienza bella, e un po’ paradossale. Perché? Perché chi mette al centro della propria vita Cristo, si decentra! Più ti unisci a Gesù e Lui diventa il centro della tua vita, più Lui ti fa uscire da te stesso, ti decentra e ti apre agli altri. Questo è il vero dinamismo dell’amore, questo è il movimento di Dio stesso! Dio è il centro, ma è sempre dono di sé, relazione, vita che si comunica… Così diventiamo anche noi se rimaniamo uniti a Cristo, Lui ci fa entrare in questo dinamismo dell’amore.

Cosa significa ripartire da Cristo? 3. Ripartire da Cristo significa non aver paura di andare con Lui nelle periferie. Quando noi cristiani siamo chiusi nel nostro gruppo, nel nostro movimento, nella nostra parrocchia, nel nostro ambiente, rimaniamo chiusi e ci succede quello che accade a tutto quello che è chiuso; quando una stanza è chiusa incomincia l’odore dell’umidità. E se una persona è chiusa in quella stanza, si ammala! Quando un cristiano è chiuso nel suo gruppo, nella sua parrocchia, nel suo movimento, è chiuso, si ammala. Se un cristiano esce per le strade, nelle periferie, può succedergli quello che succede a qualche persona che va per la strada: un incidente. Tante volte abbiamo visto incidenti stradali. Ma io vi dico: preferisco mille volte una Chiesa incidentata, e non una Chiesa ammalata! Una Chiesa, un catechista che abbia il coraggio di correre il rischio per uscire, e non un catechista che studi, sappia tutto, ma chiuso sempre: questo è ammalato. E alle volte è ammalato dalla testa….

Come avviene l’Evangelizzazione? Nel dono di sé fino al martirio: “Proprio il martirio dà credibilità ai testimoni, che non cercano potere o guadagno, ma donano la propria vita per Cristo. Essi manifestano al mondo la forza inerme e colma di amore per gli uomini che viene donata a chi segue Cristo fino al dono totale della sua esistenza. Così, i cristiani, dagli albori del cristianesimo fino ai nostri giorni, hanno subito persecuzioni a motivo del Vangelo, come Gesù aveva preannunziato: «Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi» (Gv 15, 20)”.

LA TESTIMONIANZA DELLA VITA "E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti".

LA TESTIMONIANZA DELLA VITA Il discepolo di Cristo è un testimone. La testimonianza cristiana va incontro a difficoltà, può diventare martirio. Il passo è breve, anzi è proprio il martirio che dà valore alla testimonianza. Ricordate San Paolo: "Desidero ardentemente persino morire per essere con Cristo". Ecco, questo desiderio diventa desiderio di comunione che trascende persino la vita". p. Puglisi