IL SESSISMO LINGUISTICO

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Transcript della presentazione:

IL SESSISMO LINGUISTICO

Italiano, lingua sessista La parità dei diritti tra “uomo e donna” è sancita dall’articolo 3 della Costituzione Italiana, è specificata nelle nostre leggi e riconosciuta dalle cariche politiche del nostro paese. Ciò nonostante la discriminazione sessista continua a perpetrarsi, non solo con l’uso-abuso delle immagini femminili in ambito mediatico, le numerose violenze fisiche e psicologiche a cui sono sottoposte le donne e la disparità di salario e di prestigio ottenuti in ambito lavorativo, ma anche attraverso un mezzo subdolo e inavvertito quale è la lingua.

Un cortigiano: un uomo che vive a corte. Una cortigiana: ? Un professionista: un uomo che conosce bene la sua professione. Una professionista:? Un uomo pubblico: un uomo famoso. Una donna pubblica: ? Un uomo di strada: un uomo duro. Una donna di strada:? Un uomo facile: un uomo col quale è facile vivere. Una donna facile: ? Un intrattenitore: un uomo socievole. Un’intrattenitrice: ? Un uomo molto disponibile: un uomo gentile. Una donna molto disponibile: ? Un uomo allegro: un uomo simpatico Una donnina allegra: ?

Sessista … per modo di dire! Essere uno scapolo (d’oro!) Restare zitella Sessista … per modo di dire! Uomo di mondo Uomo di parola Uomo d’onore Uomo della strada Uomo primitivo Diritti dell’uomo Caccia all’uomo A misura d’uomo

Alcune dissimmetrie semantiche Libero”, se riferito ad un uomo ha connotazioni morali e intellettuali, se riferito ad una donna connota il suo comportamento sessuale. “Serio”, per un uomo, qualifica la sua dirittura morale in senso lato e coscienzioso, il suo comportamento soprattutto nel lavoro, mentre la donna seria connota il suo comportamento sessuale e le sue doti “materne e casalinghe”. Celibe (libero da legami), nubile (donna “da sposare”): ora sostituiti da single Un buon uomo/una buona donna

Alcuni proverbi ed espressioni sessiste Donna al volante, pericolo…….. Donna …….., sposa ………., moglie…… Chi dice donna dice guai. Donne e …………….. dei paesi tuoi. Il sesso forte….Il sesso …..oppure il ………sesso Sii uomo (ma non sii donna) Non fare la femminuccia! In casa chi porta i ………….è mia moglie.

Comportamenti poco ortodossi! Per lei… mangiauomini donna fatale (franc. femme fatale) fatalona vamp maliarda (anche scherz.) rovinafamiglie (sciupamaschi) Circe Messalina

Per lui… conquistatore donnaiolo (di solito impenitente) libertino sottaniere (volg. puttaniere) play boy (anche scherz.) rubacuori tombeur de femmes (anche scherz.) sciupafemmine (voce di origine napoletana) Dongiovanni (qualche volta da strapazzo) Casanova

Sposarsi! sposare / sposarsi coniugarsi ammogliarsi/maritarsi prendere moglie / prendere marito prendere in moglie q. (ma non in marito) impalmare portare all’altare andare in sposa a (ma non in sposo) andare in moglie a (ma non in marito)

Qualche espressione significativa… ragazza da marito, ma non “ragazzo da moglie” essere in età da marito, ma non “essere in età da moglie” lei, trova il pollo che la sposa lui, appende il cappello

…anche i dizionari qualche volta discriminano? correre dietro alle donne= corteggiarle con insistenza, in ogni occasione, dedicarsi a continue e superficiali avventure amorose correre dietro agli uomini= tentare di conquistarsene l'amore; cercare di ottenere un continuo, smodato soddisfacimento dei propri impulsi erotici

Alma Sabatini Da sottolineare Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana (1987) della studiosa Alma Sabatini. Il testo fu elaborato per la Presidenza del Consiglio dei ministri e per la Commissione per la Parità e le Pari opportunità tra uomo e donna. «Lo scopo di queste raccomandazioni - scriveva la Sabatini - è di suggerire alternative compatibili con il sistema della lingua per evitare alcune forme sessiste della lingua italiana, almeno quelle più suscettibili di cambiamento. Il fine minimo che ci si propone è di dare visibilità linguistica alle donne e pari valore linguistico a termini riferiti al sesso femminile».

Le dissimmetrie grammaticali L’uso del maschile non marcato ( o il cosiddetto “maschile neutro”): è la funzione bivalente del genere maschile, che può riferirsi sia al genere maschile che ad entrambi i sessi, o la concordanza al maschile di una serie di nomi dal genere diverso. ESEMPIO: l’automobilista romano è una specie di belva: indisciplinato per vocazione, disposto ad affamare moglie e figli pur di concedersi una terza fila davanti al tabaccaio (Il Messaggero) ➞ l’iperbole «affamare moglie e figli» mette in evidenza che, nella mente dell’ articolista, il maschile era marcato

Altri esempi La mancanza di agentivi adatti (nomi che indicano professione, mestiere, titolo o carica) per segnalare la posizione della donna all’interno della società. ESEMPIO: contestate dalle donne-vigili le uniformi tanto attese (Il Messaggero) ➞ il modificatore “donna” non è giustificato in quanto basta l’articolo che li accompagna a specificare il genere;

Uso di appellativi L’uso erroneo di cognomi, titoli ed appellativi. ESEMPIO: Nuccia, che fa l’uditore giudiziario…ricorso di Nuccia Rufa non ha dubbi…l’ultimogenita Filomena (Nuccia per i familiari)… (Il Messaggero) ➞ “Nuccia” è un nomignolo familiare e paternalistico, che il giornalista usa per sminuire e ridicolizzare Filomena Rufa. Uso del cognome preceduto dall’articolo (o da “la signora…”)

Pavia, la scuola delle donne manager Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti è il nuovo ministro della Pubblica Istruzione CONFERENZA DEI COLLEGI UNIVERSITARI RICONOSCIUTI «ENTI DI ALTA QUALIFICAZIONE CULTURALE» Pavia, la scuola delle donne manager Idee e consulenze per valorizzare il talento femminile nel mondo del lavoro SUPPLEMENTO CORRIERE MOTORI " io donna pilota tra gentleman scatenati " (39) Alex Persichetti giudica il comportamento dei colleghi durante le corse ONLINE LE FOTO SENZA VELI E UN VIDEO SEXY La "Bild": «Mamma mia la Carfagna! È la ministra più bella del mondo» Il sito del quotidiano tedesco dedica l'apertura all'ex showgirl: «Riusciranno i deputati a concentrarsi?» IL CASO . L' HA CHIAMATA PAUL MCCARTNEY La Farinelli, assessora vegetariana, invitata alla commemorazione di Linda

Alcuni esempi Montecitorio, insultata la deputata disabile ILDA BOCCASSINI, UN MAGISTRATO CORAGGIOSO DA SEMPRE IN PRIMA LINEA Il procuratore  aggiunto della DDA  di Milano, Ilda Boccassini Emma Marcegaglia nuovo presidente della Luiss Emma Marcegaglia designata nuovo presidente di Confindustria

Cariche politiche e professioni Masullo, ex assessora deluchiana candidata sindaco di Idv e Fds Guiderà una coalizione alternativa della sinistra «Il nostro sarà un polo alternativo e di programma» SALERNO — «Onorata ed un po'commossa» . Così si definisce l'avvocato Rosa Egidio Masullo, ex assessore comunale della prima giunta De Luca, per essere stata chiamata guidare la coalizione di sinistra in campo alle prossime elezioni comunali in calendario a maggio. (…) Assessore ai Servizi Sociali nelle prime giunte De Luca, Rosa Masullo è consigliere comunale durante la sindacatura De Biase.

Il mondo delle professioni Maria Rosaria Carfagna dall’8 Maggio 2008 è Ministro per le Pari Opportunità Gae Aulenti si è formata come architetto Da un forum “No, si usa architetto anche per le donne. Quando mi chiamano architetta mi esce il fumo dalle orecchie, perché lo fanno sempre ridendo sul doppio senso e non per omaggio alle donne. A chi falsamente protesta quando ricordo che si dice "architetto", suggerisco di chiamarmi "architrave", così ho anche una funzione statica...in genere desistono e mi chiamano "architè". Un medico donna la chiameresti "medica"?

Un linguaggio ambiguo ‘Il giudice di Parmalat: siamo più brave' (Corriere della Sera, 8.12.07) ‘Il marito dell'assessore sarà presidente' (La Repubblica, 10.3.2005) ‘Il Sindaco di Cosenza: aspetto un figlio! Il segretario DS: il padre sono io (La Repubblica, 10.8.2005)

Proposte di Sabatini evitare il maschile non marcato, es. ‘i diritti della persona’ e non ‘i diritti dell’uomo’ evitare l’articolo con i cognomi femminili, es. Rubbia e Levi Montalcini accordare il genere degli aggettivi con quello dei nomi che sono in maggioranza (es. Anna, Luca e Chiara sono simpatiche) o in caso di parità con l’ultimo nome (Anna, Luca, Giovanni e Chiara sono simpatiche) usare il femminile dei titoli professionali in riferimento alle donne (evitando il suffisso –essa e l’apposizione donna)

Formazione del femminile Le varie modalità di formazione del femminile sono così analizzate, partendo dalla forma maschile già lessicalizzata: - i termini -o, - aio/-ario, -iere mutano in -a, - aia/-aria, -iera es. appuntata, architetta, avvocata, capitana, chirurga,colonnella, critica, marescialla, ministra, prefetta, primaria, rabbina, notaia, segretaria, infermiera, pioniera, portiera - i termini in -sore mutano in –sora. es. assessora, difensora, evasora, oppressora, etc. I femminili in -essa corrispondenti amaschili in -sore devono essere sostituiti da nuove forme in -sora: es. dottora, professora, la studente etc. - i termini in -tore mutano in –trice. es. ambasciatrice, amministratrice, direttrice, ispettrice, redattrice, senatrice, accompagnatrice

Ancora sulla formazione del femminile Nei seguenti casi non si ha adeguamento morfofonetico al femminile, ma solo l’anteposizione dell’articolo femminile: - termini in -e o in –a. es. caporale, generale, maggiore, parlamentare, preside, ufficiale, vigile, custode, interprete, sacerdote, presidente, etc.; poeta, profeta, etc. - forme italianizzate di participi presenti latini. es. agente, inserviente, cantante, comandante, tenente - composti con capo-. es. capofamiglia, caposervizio, capo ufficio stampa, etc.

Il Progetto POLITE Il Progetto Polite (Pari Opportunità e Libri di Testo) raccoglie le sollecitazioni della Conferenza mondiale di Pechino (1995) e vuole impegnare gli editori italiani ad evitare sessismo e stereotipi di genere nei libri di testo; contemporanea a tale progetto fu la pubblicazione di due Vademecum (Saperi e libertà: maschile e femminile nei libri, nella scuola, nella vita, a cura di Ethel Serravalle, I-II, Milano, Associazione Italiana Editori, 2000).

Altri interventi Nell'Atto di Sindacato Ispettivo del Senato del 31 maggio 2007 (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=15&id=268278) è stato impegnato il Governo a "introdurre negli atti e nei protocolli adottati dalle pubbliche amministrazioni una modificazione degli usi linguistici tale da rendere visibile la presenza di donne nelle istituzioni, riconoscendone la piena dignità di status ed evitando che il loro ruolo venga oscurato da un uso non consapevole della lingua".

Vademecum europeo, marzo 2009 http://www.women.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=579&Itemid=46 Il Parlamento Europeo ha stilato nel 2009 un vademecum per evitare l’uso sessista delle lingue: ad esempio, esso fa riferimento agli appellativi Signora e Signorina che risultano scorretti in quanto riferiti allo stato civile e all’età delle donne, cosa che non avviene per gli uomini, e pertanto sarebbe preferibile utilizzare semplicemente il nome completo della persona

Donne e TV Nel 2006 il Censis, nell’ambito del progetto europeo Women and media in Europe, ha realizzato un’indagine sull’immagine della donna nella televisione italiana. Attraverso l’analisi dei contenuti di 578 programmi televisivi d’informazione, approfondimento, cultura, intrattenimento sulle 7 emittenti nazionali (Rai, Mediaset, La7), emerge che le donne, nella fascia preserale, ricoprono soprattutto ruoli di attrici (56,3%), cantanti (25%) e modelle (20%). L’immagine più frequente dunque è quella della “donna di spettacolo” (cfr. i termini veline, letterine)

Quale immagine della donna? La sua immagine risulta comunque polarizzata tra il mondo dello spettacolo e quello della violenza della cronaca nera. C’è una distorsione rispetto al mondo femminile reale: le donne anziane sono invisibili (4,8%), lo status socioeconomico percepibile è medio-alto, e solo nel 9,6% dei casi è basso, mentre le donne disabili non compaiono mai. I temi a cui la donna viene più spesso associata sono quelli dello spettacolo e della moda (31,5%), della violenza fisica (14,2%) e della giustizia (12,4%); quasi mai invece politica (4,8%), realizzazione professionale (2%) e impegno nel mondo della cultura (6,6%).

Intrattenimento e informazione Per quanto riguarda i programmi di intrattenimento, il conduttore è uomo (58%), lo stile di conduzione è ironico (39,2%), malizioso (21,6%) e un po’ aggressivo (21,6%); i costumi di scena sono audaci (36,9%), le inquadrature voyeuristiche (30%) e solo nel 15,7% dei casi sottolineano le abilità artistiche della donna. L’estetica complessiva è quella dell’avanspettacolo mediocre (36,4%) e scadente (28,9%). Nei reality in particolare, della donna si sottolineano invece doti di adattamento, furbizia e spregiudicatezza. Nell’informazione la donna compare soprattutto in servizi di cronaca nera (67,8%), in una vicenda drammatica in cui è coinvolta come vittima. E il suo intervento, in un servizio televisivo, dura fino a venti secondi, nel 45,2% dei casi.

Approfondimento e fiction Anche i programmi di approfondimento sono in mano agli uomini (63%). Ma se le donne intervengono in qualità di “esperte” lo sono soprattutto su argomenti come l'astrologia (20,7%), la natura (13,8%), l'artigianato (13,8%) e la letteratura (10,3%). Sembrerà poco consolante, ma è la fiction il genere che meglio descrive l’evoluzione della condizione delle donna, rappresentata come dirigente di distretti di polizia, come medico e avvocato in carriera.