Il Logo. Il Gruppo della Trasgressione Il Gruppo della Trasgressione è composto da detenuti delle tre carceri milanesi e da comuni cittadini, spesso studenti.

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Transcript della presentazione:

Il Logo

Il Gruppo della Trasgressione Il Gruppo della Trasgressione è composto da detenuti delle tre carceri milanesi e da comuni cittadini, spesso studenti universitari. Studenti e detenuti s ’ incontrano settimanalmente dentro e fuori dal carcere, studiano e si confrontano su temi che riguardano esperienze di sconfinamento, come la trasgressione, la sfida, l'abuso. Da oltre 10 anni gli scritti del gruppo vengono raccolti sul sito web trasgressione.net (che è anche il nome della nostra associazione). Fra le nostre attivit à, una serie di convegni e incontri aperti anche a cittadini comuni. I relatori sono professionisti e docenti universitari di discipline diverse e gli stessi membri del gruppo. La competenza degli esperti e l'esperienza di chi ha abusato del proprio potere vengono poste sullo stesso tavolo per coltivare il piacere e il valore di porsi domande insieme. Il giurista e il rapinatore, il giornalista e l'omicida, lo studioso d'arte e lo spacciatore s ’ interrogano sulle condizioni, sulle relazioni, sulle rappresentazioni di s é e del mondo che possono favorire od ostacolare un rapporto costruttivo con se stessi e con gli altri. Lo scopo è entrare nelle storie sbagliate per conoscere l'immagine che ciascuno ha di s é e promuoverne l'evoluzione anche attraverso la comunicazione con la societ à esterna. Gr. Trsg

Il Sito Con il contributo creativo di Paolo Donati e Alessandro Radici

Il nostro albero di Adriano Avanzini

Una storia sbagliata può servirci da cestino, per disfarci di ciò che è nostro e che, dentro di noi, non vogliamo accettare o da specchio, per riconoscere le spinte problematiche che si agitano dentro di noi e con cui abbiamo bisogno di imparare a comunicare. Cestino o specchio

Un gioco collettivo Uno dei nostri recenti concerti aveva un titolo ambizioso: Desideri, illusioni, costruzioni. Ma le costruzioni, per chi se ne dichiara fautore: detenuti, studenti, cittadini, responsabili delle istituzioni, sono un gioco che richiede impegno, condizioni adatte, alleanze e investimenti tangibili. Noi conduciamo il nostro su campi diversi: il recupero dell ’ esperienza personale, l ’ approfondimento di temi come le scelte, il rapporto con la Legge, il divenire dell ’ identit à del cittadino. Per seguire meglio e in maniera pi ù divertente la strada, spesso ci lasciamo guidare dalle opere d ’ arte e dagli studiosi che vengono a parlarcene. Detenuti e studenti del gruppo, rincorrendo e alimentando le rispettive curiosit à, vivono il piacere del gioco collettivo e della responsabilit à verso i compagni di squadra: un modo per interiorizzare le regole del vivere insieme, invece che subirle. La collaborazione con le istituzioni e, oggi in particolare, con il gruppo dell ’ Edge Network, d à al Gruppo della Trasgressione e alla Trsg.band il piacere di incontrare nuovi partner e di vivere nuove responsabilit à. Il progetto di intrecciare le canzoni di Fabrizio De Andr é con testi del gruppo è nato circa 4 anni fa. Cercare fra i vicoli e i personaggi della citt à vecchia, come ha fatto De Andr é, o fra le nostre pieghe buie è un ’ operazione che richiede un certo impegno e una certa dose di coraggio. Ma una ricerca condotta con criterio può portare ad esperienze preziose e a grandi soddisfazioni sia per i detenuti che per i cittadini. Gioco collettivo

Desideri…

La creazione di Adamo, Cappella Sistina, Michelangelo

Les Mademoiselles d’Avignon, Pablo Picasso

Fecondità dell’imperfezione

La chiamata di Matteo, Caravaggio

Inaspettatamente, Bruno Turci Appartengono alla memoria più antica Mondi di cui si è scordata l’esistenza Le vite sfuggono impazzite Rapite da una spirale senza fine Vite lacerate Consumate fra gli angoli più oscuri Ove la coscienza non sa entrare… Vite che poi tornano comandate da una magia che le restituisce al mondo Inaspettatamente Fioriscono splendide energie Inaspettatamente

Parentele distanti, immagini

Due temi per Via del campo Uno, la parentela fra personaggi apparentemente incompatibili; l’altro, il dialogo con ciò che sembra privo di valore o che, ad una prima lettura, suona come disvalore. Via del campo è una anticipazione di come de André guarderà il mondo. Scritta nel 68, la canzone propone il tema che rimarrà il filo conduttore di tutta la sua produzione poetica: l’importanza della comunicazione con le proprie parti oscure, cioè con quegli errori, fragilità, insicurezze o, come dice la canzone, con quel letame da cui possono nascere progetti, riconoscimento reciproco fra persone diverse. Parentele distanti

Luna fra i rami

Quello che non ho è la possibilità di raccontarvi gli anni trascorsi senza di voi. Quello che non ho è la certezza di un futuro. Quello che non ho avuto è una istruzione adeguata da condividere con voi. Quello che non ho è la macchina del tempo per tornare indietro e ricominciare tutto daccapo. Quello che non ho è la possibilità di accompagnare i nostri bambini a scuola; ascoltare la loro voce, i loro pianti, i capricci, i sorrisi, i dubbi. Quello che non ho sono le loro domande quotidiane e le risposte che non posso dare. Quello che non ho sono quelle emozioni, che qui, con il tempo, si sono trasformate in angosce. Quello che non ho più sono le fantasticherie di potere che mi hanno condotto in carcere. Quello che ho adesso è la voglia di vivere, di ascoltare e di ricominciare con gli strumenti che in questi anni ho acquisito. Quello che non ho, Enzo Martino

Leone o macaco Leone e macaco, Antonio Catena Leone e macaco sono entrambi animali, in comune hanno il fatto che vivono nella foresta ma con caratteristiche assai diverse. Il leone affronta la vita di petto, col suo sguardo feroce e la sua mole imponente, senza mostrare rimorso, quasi senza anima. Di ogni essere che incontra fa una sua preda, come se della vita non gli importasse nulla, tranne che di se stesso e della sua ingordigia… quasi con la consapevolezza che un suo momento di debolezza lo trasformerebbe da predatore a preda. Il macaco, viceversa, con sguardo impaurito e la sua esile struttura, affronta la vita con il coraggio e la consapevolezza di essere preda. I macachi vivono nella collettività interagendo con i loro simili, imparando continuamente cose nuove, gli uni dagli altri, con lo scopo comune di sopravvivere ma allo stesso tempo di vivere. Ieri ero leone, oggi più macaco. Chissà se domani diventerò uomo.

Innesti, Pasquale Forti Un bambino che gioca a mosca cieca un bambino che impara gli innesti un bambino che va a scuola Uno sguardo non amico Un bambino che si ribella un bambino che si rifiuta un bambino che si smarrisce Un uomo che si cerca e non riesce a trovarsi Innesti

Natura morta, Adriano Avanzini

Autoritratto, Adriano Avanzini

Ritratto, Adriano Avanzini

Tango, Adriano Avanzini

Citazione, Adriano Avanzini

Foglia Curiosa, Manuela Re

Ombra di Foglia Curiosa, Manuela Re

Curiosando tra le foglie

Il peso delle ombre Il peso delle ombre, Monica Pardo Foglie, ombre, sogni, incubi, luce, oscurit à, realt à, fantasia. Quanto peso ha la realt à che viviamo su ciò che realmente accade? Quanto le nostre ombre riescono a coprire i colori dei nostri sogni? Non c ’è bisogno di essere un saggio per sapere che, vivendo tra le ombre del passato e sentendo ad ogni passo la paura del futuro, non c ’è tempo per assaporare l ’ essenziale e l ’ immenso che c ’è dentro di noi. Ecco cosa vedo nella terza fotografia: due realt à, ognuna delle quali, da sola, sembra una barriera impossibile da superare; se le si guarda insieme, invece, ci si rende conto che l ’ oscurit à non è altro che l ’ ombra che noi vediamo, l ’ unica ombra che noi vogliamo guardare di tutta la luce dentro la quale viviamo. Il tempo e le esperienze ci insegnano che, mentre il sole continua il suo giro, la sua luce porta via l ’ ombra che tanto ci intimorisce.

Silenzio, Adriano Avanzini

Riconoscimento Riconoscere l ’ altro quando si crede di non averne bisogno è difficile; riconoscerlo quando si teme che egli sia una minaccia per la tua identit à e il “ tuo ” habitat, ancora pi ù difficile. Occorrono invenzioni e strategie per fare in modo che la rischiosa operazione del riconoscimento dell ’ altro sia un guadagno e non una perdita. Ma è arduo. L ’ artista di solito ci riesce, ma per l ’ artista ampliare i confini della coscienza di s é è vita. Il gruppo della Trasgressione cerca di fare in modo che il superamento del confine possa corrispondere ad un guadagno riconoscibile per chi sta al di qua e al di l à del muro, pur nella consapevolezza del rischio che possa succedere quello che nella canzone di De Andr é accade a Piero. Riconoscimento

Garrotazos, Goya

Piero di Sofia "E se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avr à per morire ma il tempo a me rester à per vedere vedere gli occhi d'un uomo che muore". Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue. Ah! Ah! Ah!

Papaveri rossi, Livia Nascimben

Fiume Sand Creek, Adriano Avanzini

Fucilazione alla montagna, Goya

Guernica, Picasso

Muro Muro, ti ho cercato, ti ho voluto, con il pensiero ti ho costruito, per proteggermi dallo sguardo degli altri. Muro, mi hai promesso di farmi stare meglio e che da solo avrei potuto vivere bene. Ti ho creduto, ma mi hai ingannato. Adesso che sei diventato vero, solo adesso mi accorgo che non ti voglio e che sentirmi solo mi fa stare male. Muro, oltre la tua ombra c ’è il mondo e tu, muro, a poco a poco mi fai meno paura perch é, come tutte le cose costruite dall ’ uomo, con il tempo anche tu cadrai. Muro

Alba, Alessio Ferraro

Alba2, Alessio Ferraro

Il filo, Alessio Ferraro

Inseguimenti, Alessio Ferraro

La Tempesta, Giorgione

Passi amo, Livia Nascimben