LA FRANCIA DA ENRICO II AL RE SOLE
VALOIS 1559 Enrico II muore e lascia 3 figli: Francesco II, re dal 59 al 60 Carlo IX, re dal 60 al 74 Enrico III, re dal 74 al 89 La regina madre Caterina de’ Medici li coadiuva fino al 1589
La Francia nella 2a metà del ‘500 Lunghe guerre per il predominio ne hanno prostrato le finanze Penetrazione vasta e combattiva dei calvinisti, detti Ugonotti: 1/12 della popolazione francese, 2000 chiese poste sotto il controllo dei predicatori ginevrini movimento organizzato militarmente
Gli Ugonotti Dopo la morte di Enrico II aggressività e proselitismo La nobiltà si divide: lega cattolica capeggiata dai Guisa sostenitori del calvinismo capeggiati dai Borboni
La guerra civile Inizia nel 1562: i conflitti religiosi coprono vecchie tensioni tra ceti e tra famiglie La Corona: all’inizio assiste impotente e tenta la mediazione Caterina de’ Medici cerca di evitare il sopravvento di una fazione sull’altra favorendo ogni volta la più debole
La guerra civile Nel 1570 pace di Saint Germain con gli Ugonotti dopo 2 grandi vittorie della lega cattolica: ampie libertà religiose, 4 fortezze, nozze tra Margherita di Valois e Enrico di Borbone Nei territori da loro controllati gli ugonotti impediscono il culto cattolico e uno dei loro leader entra nel Consiglio del re (Coligny)
Il massacro di S Bartolomeo Voltafaccia della regina Carlo IX acconsente al massacro di 3000 ugonotti riuniti a Parigi per le nozze reali È la notte tra il 23 e il 24 agosto 1572 Poi (dal 1574) Enrico III riprende a proteggerli e il conflitto diventa internazionale
La notte di san Bartolomeo
Il paese però è stanco di orrori e massacri Paura che si rompa l’unità politica del paese anche a causa delle ingerenze straniere Orientamento a far finire la guerra civile Enrico III designa re in punto di morte Enrico di Borbone re di Navarra
Enrico IV (1553-1610) Il nuovo re (1589) si converte al cattolicesimo nel 1593 per farsi accettare come sovrano dalla maggioranza dei francesi che era cattolica “Parigi val bene una Messa”
La politica di Enrico IV Rafforzamento del potere regio dopo 25 anni di guerre civili In economia: promozione delle attività imprenditoriali (duca di Sully) Periodo di prosperità Molti borghesi vogliono “nobilitarsi” acquistando le cariche pubbliche messe in vendita dalla monarchia (nobiltà di toga)
Editto di Nantes Decreto emanato da Enrico IV il 13 aprile 1598 che pose termine alla serie di guerre di religione che avevano devastato la Francia dal 1562 al 1598, regolando la posizione degli Ugonotti: riconosceva la libertà di culto in tutto il territorio francese; la libertà di culto nei territori dove i protestanti si erano già installati prima del 1597 tranne che a Parigi, Rouen, Lione, Digione e Tolosa; la possibilità di accedere a cariche pubbliche e scuole; concedeva inoltre agli Ugonotti un centinaio di piazzeforti (tra cui il porto de La Rochelle)
Luigi XIII (1601-1643) Nel 1610 un fanatico cattolico, di nome François Ravaillac, invasato dalle teorie del legittimo tirannicidio, uccise Enrico IV Sotto il regno di suo figlio Luigi XIII (coadiuvato dalla madre Maria de’ Medici) di fatto tenne il potere il Cardinale Richelieu
(Armand-Jean du Plessis) duca di Richelieu (1585-1642) Il Cardinale Richelieu dal 1624 al 1642 governò di fatto la Francia Obiettivo: allargamento dei poteri dell’amministrazione statale e dell’autorità del sovrano
La politica di Richelieu Irrigidimento posizioni gallicane (controllo dello stato sulla Chiesa di Francia) Limitazione dei privilegi della nobiltà feudale Istituzione degli intendenti per governare le province Impulso al commercio e all’industria nazionali per limitare esportazioni
Politica religiosa Ridimensionamento minoranza ugonotta con una vera e propria guerra 1628 espugnazione della piazzaforte de La Rochelle I calvinisti continuano ad avere libertà religiosa senza privilegi Solo Luigi XIV revocherà l’editto di Nantes
Luigi XIV (1643-1715) Luigi XIII muore nel 1643, gli succede il figlio Luigi XIV Richelieu muore nel 1642, gli succede il cardinale Mazarino, che governerà di fatto la Francia fino al 1661, sotto la reggenza di Anna d’Austria Periodo di crisi: Francia ancora in guerra con la Spagna (pace dei Pirenei 1659)
(Giulio Raimondo Mazzarino) Cardinale Mazarino (1602 –1661) Jules Mazarin, nato Giulio Raimondo Mazzarino, ma più conosciuto come Cardinale Mazarino di origine italiana, nel 1640 fu chiamato alla corte di Francia da Richelieu che lo aveva in precedenza conosciuto ed apprezzato come diplomatico e che lo nominò suo segretario e lo designò suo successore.
1648: La Francia in crisi Nonostante i successi di politica estera, la Francia attraversa difficoltà interne: Crisi dinastica: alla morte di Luigi XIII (1643) Luigi XIV è un bambino, la madre Anna un’Asburgo, Mazarino uno straniero. Nobiltà di spada e di toga resistono al centralismo e al fiscalismo dei ministri. Il popolo soffre la crisi economica. L’esempio di Spagna e Inghilterra è contagioso.
Le Fronde Ribellioni contro l’autorità sovrana Borghese o parlamentare (1648-49), il Parlamento di Parigi (Suprema Corte di giustizia con funzioni di controllo sugli editti reali) si ribella in difesa degli interessi della borghesia; repressione Dei principi (1650-53): alta e bassa feudalità, guidata dal principe di Condè coalizza gli scontenti. Il re e la madre abbandonano Parigi (tornano nel 1652) 1661 Mazarino muore
La presa del potere Alla morte di Mazarino, il Re dichiara che governerà senza primo ministro; sarà il “primo ministro di se stesso” “L’Etat c’est moi” Forte delle dolorose esperienze infantili, Luigi realizza un governo pienamente assolutistico. Si fida veramente solo di Jean-Baptiste Colbert, cui affida il ministero delle Finanze
Hyacinthe Rigaud (1659-1743), Ritratto di Luigi XIV (con l'abito usato per l'incoronazione), 1701. Olio su tela, Parigi, Museo del Louvre.
Governo Tutti i poteri in mano al re che li esercita a mezzo di decreti, assistito da un consiglio segreto e dai ministri del “gabinetto” Per garantire il potere dispotico il re si serve anche di mezzi coercitivi: ordini di carcerazione, polizia segreta, prigione di stato (Bastiglia)
La parola bastille, equivalente di bastide, designava nel Medioevo una fortezza. La Bastiglia era stata in effetti costruita da Carlo V, nel 1370, per difendere l'ingresso di Parigi dalla porta Saint-Antoine. Essa svolse il suo compito nel XV e XVI secolo, e ancora durante la stessa Fronda. Tuttavia, dopo la salita al trono di Luigi XIV, la sua importanza militare era stata messa in dubbio.
Esercito Louvois, ministro della guerra dal 1688, porta l’esercito permanente a 170.000 uomini Impone l’uso di uniformi, migliora l’armamento, crea Armi distinte Il re nomina e stipendia gli ufficiali (nobili) Vauban rivoluziona la tecnica delle fortificazioni
Politica interna Luigi riorganizza gli organi del governo centrale, estromettendo i nobili e scegliendo collaboratori borghesi. Affida agli intendenti l’amministrazione locale dei territori, esautorando la feudalità. Attira i nobili presso di sé, allontanandoli dai loro feudi, creando una fastosa vita di corte (Versailles) e assegnando loro cariche nell’esercito e incarichi onorifici, privi di potere.
Politica interna Eleva la borghesia ma la subordina allo stato: sceglie in essa funzionari e ministri attribuisce funzioni e cariche pubbliche Limita i parlamenti cittadini Non convoca gli Stati Generali
Jean-Baptiste Colbert (1619 - 1683) Colbert, nato da una famiglia di grandi mercanti, entrò nel 1645 al servizio del ministro della Guerra Le Tellier e divenne nel 1651 segretario di Mazzarino. Entrato nel 1661 nel Consiglio Reale, accumulò le cariche di sovrintendente alle costruzioni e manifatture, Controllore generale delle finanze, ministro della Casa Reale e della Marina.
Politica economica Rigido controllo dello stato sull’economia: mercantilismo (colbertismo) …. per assicurarsi profitti provenienti da pedaggi, imposte dirette e indirette La ricchezza di un paese si identifica con le sue disponibilità di moneta e metalli preziosi Bilancia commerciale deve dunque essere attiva Promozione della marina mercantile Fondazione di Compagnie privilegiate per il commercio con le colonie Impulso alle esplorazioni dell’America Settentrionale
Sviluppo delle manifatture Trascurando l’agricoltura, Colbert cerca di incrementare la produzione manifatturiera: Controlla la quantità e la qualità dei prodotti attraverso decreti regi e corporazioni. Favorisce il sorgere di grandi opifici, detti Manifatture reali, attraverso la concessione di privilegi (esenzioni fiscali, monopoli, ecc.) Crea le Manifatture reali della Corona per la produzione di oggetti d’arte e armamenti.
Politica commerciale Colbert favorisce il commercio interno, eliminando i dazi, unificando le misure e creando infrastrutture. Per sviluppare il commercio oltremare fonda cinque compagnie di navigazione privilegiate. Avvia la colonizzazione della Louisiana. Impone dazi doganali che scoraggiano le importazioni di prodotti esteri.
Il Canal du Midi, che unisce il Mediterraneo alla Garonna, su un percorso di 360 Km con 63 chiuse, fu costruito dal 1667 al1694.
Il “Colbertismo” Colbert dovette anzitutto affrontare i problemi finanziari, razionalizzando il fisco e colpendo gli evasori (falsi nobili). Ottenne così il pareggio del bilancio e il raddoppio delle entrate dello stato. Ma il suo nome è legato ad una politica economica di impostazione decisamente mercantilistica.
Colbertismo Esportare il più possibile merci pregiate (prodotti di lusso, vetrerie, profumi, porcellane, ecc.) Abolizione dei dazi interni e tariffe doganali sulle importazioni (protezionismo) Costruzione di canali e strade Sviluppo nuove industrie (manifatture)
Mercantilismo Favorendo commercio e industria … … di fatto promuove l’ascesa della borghesia Scarso impulso viene invece dato all’agricoltura
Struttura sociale Si mantiene la divisione in classi Privilegi della nobiltà e del clero: proprietà terriera, esenzione dalle imposte, giurisdizione speciale Alta borghesia mediante l’acquisto delle cariche pubbliche perviene ad un rango nobiliare minore Piccola borghesia e contadini oppressi da pesanti tributi
I sudditi sottomessi Luigi accresce il ruolo della borghesia, attribuendo ad essa cariche pubbliche, ma ne accentua la subordinazione. Riduce il potere dei Parlamenti, togliendo ad essi il controllo sull’attività legislativa. Evita di consultare i sudditi attraverso la convocazione degli “Stati Generali”. Il popolo, anche se in continua rivolta, rimane fedele al “re taumaturgo”.
Politica religiosa Anche la religione diviene uno strumento dell’assolutismo ,“instrumentum regni”; Luigi XIV: restringe l’Editto di Nantes poi lo abroga nel 1685 (mezzo milione di ugonotti emigra). Favorisce la tendenza gallicana in contrasto con il papato. Si schiera però con il papa contro il movimento Giansenista, disperdendone i seguaci dal monastero di Port Royal.
Blaise Pascal (1623 –1662) fu un matematico, fisico, filosofo e religioso francese Apparteneva alla comunità dei giansenisti di Port Royal
Le guerre Le motivazioni: ingrandimento dello Stato per riportare la Francia ai suoi confini naturali (Pirenei e Reno) ragioni economiche ambizione di dominio europeo: sostituirsi agli Asburgo
Ingrandirsi è la più degna e più piacevole occupazione dei sovrani. Luigi XIV
Ingrandirsi La politica estera di Luigi è apertamente aggressiva, senza giustificazioni ideologiche o religiose. Ne sono causa la ricerca delle frontiere naturali La politica economica mercantilistica L’aspirazione all’egemonia europea. Le risorse finanziare racimolate da Colbert saranno investite nella guerra.
Le guerre 1667-68 di Devoluzione, contro la Spagna per annettere il Belgio; 1672-78 contro l’Olanda che l’aveva impedito con una coalizione antifrancese (pace di Nimega) Luigi ottiene solo alcuni territori spagnoli, ma usa cavilli giuridici per annettere altri domini 1688-97: contro la Lega di Augusta (Olanda, Inghilterra, Svezia, Austria). è sconfitto e costretto a restituirli. (1697 pace di Rijswijck) di Successione Spagnola (1701-1714)
Pericolo ad Est Luigi aggredisce l’Europa mentre è in corso una ripresa dell’espansione turca. Nel 1683 Vienna riesce a rompere l’assedio grazie all’aiuto polacco. La controffensiva di Asburgo e alleati ha successo (pace di Carlowitz, 1699): L’Austria conquista Croazia e Ungheria; Venezia ottiene Morea e Dalmazia. Inizia la crisi dell’Impero ottomano.
Guerra di successione spagnola (1701-14) Carlo II di Asburgo (1665-1700) muore senza eredi; si contendono il trono: Filippo V di Borbone, nipote di Luigi XIV; Carlo III di Asburgo, figlio dell’imperatore Leopoldo I (1657-1705). La Francia, isolata, si salva perché Carlo III / VI eredita inaspettatamente la corona imperiale (1711).
Paci di Utrecht e Radstat Conseguenze della guerra: I Borbone si insediano in Spagna. Belgio e domini italiani vanno all’Austria L’Inghilterra ottiene Gibilterra. I Savoia diventano Re di Sicilia/Sardegna Gli Hohenzollern, Elettori del Brandeburgo, sono riconosciuti Re di Prussia. Luigi muore nel 1715 tra le manifestazioni popolari di giubilo.
Politica coloniale Oltre il Canada, Terranova, Nuova Scozia, Nuova Francia 1643 fondazione di Montreal 1674 primo impero coloniale francese Esplorazione e annessione della Louisiana 1718 fondazione di New Orleans
Versailles Progettato da Hardouin-Mansart, fu costruito tra il 1624 e il 1708 Arredamento sontuoso (decorazione degli interni di Le Brun) Architettura verde di un parco geometricamente disposto, con giochi d’acqua e viali (Le Nôtre)
La reggia di Versailles nel 1668
La reggia di Versailles oggi
La reggia di Versailles oggi (i giardini)
Il gusto francese si diffonde rapidamente in Europa in tutti i campi: arti, lettere, arredamento, moda All’influenza spagnola sul costume si sostituisce quella francese
Lo Stato Moderno La Francia di Luigi XIV è il tipico stato moderno i cui caratteri sono in sintesi questi: accentramento del potere attraverso: burocrazia, centralità della corte, esercito territorialità: non ha dimensioni universali (come l’Impero nel Medio Evo)
Lo Stato Moderno 3. identificazione tra realtà dello stato e figura sovrana (principe) ovvero concezione patrimoniale e dinastica dello stato 4. tentativo di porre sotto tutela la Chiesa nazionale, sottraendo a Roma la facoltà di effettuare le nomine ecclesiastiche 5. politica economica del mercantilismo
Stato Assoluto Lo Stato Assoluto europeo del Sei-Settecento non è però mai potere illimitato e arbitrario sulla società. Mantiene infatti sempre 2 limiti: la legge: dopo averla creata, anche il sovrano le è soggetto l’autorita divina: limite alla coscienza personale