PROFETI E FALSI PROFETI

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Transcript della presentazione:

PROFETI E FALSI PROFETI

La natura del profetismo biblico Tutte le civiltà orientali antiche ebbero i loro profeti sotto forma di indovini, maghi, astrologi, consiglieri di corte, veggenti vari. I veri profeti della Bibbia sono diversi da tutta questa folla di veggenti visionari per mestiere o di estatici irrazionali

CHI SONO I PROFETI? Sono stati uomini e donne chiamati direttamente da Dio con un’investitura profetica (vocazione) cosciente e impegnativa. Hanno comunicato la rivelazione di Dio da loro ricevuta con parole e visioni.

Sono stati riformatori della società ebraica alla quale rimproveravano i costumi corrotti e la violazione dell’Alleanza con Dio. Sono stati uomini santi suscitati da Dio per risvegliare le fede monoteista e difenderla dagli influssi pagani dei popoli vicini, per contestare le ingiustizie, le violenze, gli abusi di potere. Ricorre per loro il temine «sentinella» ad indicare la vigilanza amorosa sulla fede del popolo di Dio

Sono stati guide spirituali di tutti coloro che volevano servire Dio, come consiglieri di re, ma anche testimoni di fede tra il popolo. Sono stati messaggeri di speranza per la nazione giudaica perché hanno educato il popolo a guardare avanti e hanno coltivato l’attesa del Messia e del futuro Regno di Dio.

La prima funzione dei profeti biblici è dunque morale e spirituale. Dio li ha suscitati quando ce n’era più bisogno, durante la storia dei due regni, durante e dopo l’esilio babilonese per cinque secoli (sec. 10°-5° a.C.) con il compito: - di salvaguardare la religione e la civiltà del suo popolo; - di comunicare la volontà divina e far progredire la rivelazione; - di insegnare a leggere gli eventi storici come parte della grande storia della salvezza; - di annunciare il futuro prossimo e remoto, specie la venuta e l’attività del Messia.

Dei uomini ancorati nella storia del loro popolo I profeti sono il cuore e l’anima dell’Antico Testamento, perché hanno creato un movimento spirituale che ha influenzato decisamente la redazione di molti libri della Bibbia ebraica. Hanno raccolto, assimilato e tenute deste le tradizioni religiose del popolo di Dio. Ne hanno fatto esperienza personale, vivendole da veri testimoni e da contemplativi. Le hanno arricchite con la loro riflessione personale da veri teologi. Le hanno proclamate con la loro parola e con i loro scritti in maniere instancabile e coraggiosa.

Il Profeta biblico porta il nome di «Naby’» È un termine ricco che comprende il concetto di «chiamato» e di «annunciatore» (oratore). I traduttori greci della Bibbia per rendere il nome in modo adeguato l’hanno tradotto col termine «Profetés», che significa «porta-voce», colui che parla a nome di Dio e comunica la sua parola fedelmente. Con un linguaggio colorito la Bibbia indica il profeta come «la bocca di Dio», «Il Servo del Signore», «l’uomo di Dio».

Il significato di portavoce di Dio è descritto in Es 4,12-17 Il significato di portavoce di Dio è descritto in Es 4,12-17. Questo testo racconta la funzione di Aronne nei confronti di Mosè, che aveva confessato la sua balbuzie come ostacolo per rifiutare la missione di Dio. Il Signore gli risponde così: «Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che devi dire; c’è poi tuo fratello Aronne: tu gli parlerai e porrai le parole sulla sua bocca. Parlerà lui al popolo per te; egli sarà la tua bocca e tu farai per lui le veci di Dio»

Questo intendevano dire i profeti quando introducevano la loro predicazione con formule identificatrici come «oracolo del Signore», «parola di Dio», «la bocca del Signore ha parlato», «così parla il Signore».

I profeti però non si esprimono solo mediante la parola, ma anche attraverso le visioni e i gesti simbolici. La designazione più antica del profeta era quella di «veggente» che vede con gli occhi di Dio ciò che altri non vedono. Non si tratta solo di vedere il futuro, ma di capire il significato vero del presente.

Alcuni esempi: Isaia inizia la sua missione con una visione maestosa (Is 6,1-9). Geremia con una visione drammatica e impegnativa (Gr 1,11-19). Ezechiele con una visione grandiosa della gloria di Dio in terra d’esilio (Ez 1,4-28)

Altra caratteristica dell’annuncio profetico sono i gesti simbolici, espedienti pedagogici adatti ad attirare l’attenzione e a colpire la fantasia della gente semplice. In questo si distinguono in maniera particolare Geremia e Ezechiele con gesti eclatanti e all’apparenza stravaganti.

I libri dei profeti I profeti scrittori appaiono nel sec 8°. In realtà questi profeti non scrissero personalmente i loro oracoli o scrissero molto poco. Gli scritti loro attribuiti furono redatti dai discepoli depositari del loro insegnamento orale.

La forte memoria degli antichi è per noi una garanzia di storicità, perché consentiva di ricordare con precisione e fedeltà quanto si era visto e udito anche a distanza di anni. Ogni profeta aveva la sua cerchia di discepoli che tramandava oralmente l’insegnamento anche per diverse generazioni.

I profeti maggiori e i profeti minori I profeti maggiori sono detti tali per la maggiore ampiezza dei loro libri e sono Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele; I profeti minori sono detti così perché i loro libri sono di ampiezza più piccola: sono dodici libriccini di un’unica raccolta (Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia).

I FALSI PROFETI “Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci”     Matteo 7:15

"Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti" (Mt 24,24)

Chi sono? Sono coloro che seminano errori o dottori di menzogna che seducono il popolo con false sembianze di pietà, ma perseguendo fini interessati. Sono impostori e trafficanti della parola di Dio per il loro vantaggio. Si presentano in vesti di pecore, come se appartenessero all’ovile di Cristo, fingono lo zelo per la gloria di Dio, ma cercano la propria gloria e tramano per la rovina delle pecore.

Quale è concretamente il loro modo di agire? Tipico dei falsi profeti è il tentativo di lusingare, illudere, tranquillizzare e narcotizzare le coscienze, per piacere agli uomini. Se ne lamenta Dio: "Così dice il Signore degli eserciti: ‘Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: voi avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: non vi coglierà sventura" (Ger 23,16-17).

Già nel libro del Deuteronomio Dio metteva sull’avviso: "Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un segno o un prodigio... ed egli ti dica: seguiamo dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo loro un culto, tu non dovrai ascoltare le parole di quel profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima" (Dt 13,2-4)

Gesù dice che riconosciamo i falsi profeti dai loro frutti. Il profeta vero conduce alla fede, al pentimento, alla riconciliazione con Dio, alla bontà, alla fedeltà, al dominio di sé ecc. Il falso profeta semina impurità, idolatrie, dissensi, divisioni, fazioni, eresie, ecc. (Gal 5,19-23)

San Giovanni apostolo ci avverte: "Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se vengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo" (1Gv 4,1-3

Vale anche per oggi! I falsi profeti addormentano le coscienze, i profeti veri le svegliano. E non si deve neppure tacere; specialmente le sentinelle costituite da Dio devono "suonare la tromba e dare l’allarme" (Es 33,2-3) avvertire della morte spirituale, conseguenza delle iniquità (Ez 33,10-16). Chi blandisce o tace colpevolmente compromette la salvezza eterna altrui.

Siamo popolo profetico di Dio e sotto la guida del Magistero della Chiesa i laici partecipano all’ufficio profetico di Cristo per l’evangelizzazione del mondo (LG), mediante l’apostolato (AA). Una componente della funzione profetica del cristiano è il dovere della correzione fraterna o dell’ammonimento fraterno.

In Occidente, nella nostra stessa cultura Cristiana, ci sono molti individui che pretendono di avere contatti con la Madonna, con Gesù, con Padre Pio, e si autodichiarano “Profeti o Veggenti” senza averne le credenziali. Sono assetati di fama o di denaro, che si autoprofessano emissari del Cristo facendosi scudo con il Nome del Signore.

In nome di Gesù e della Madonna, ci sono invece strani personaggi che se ne stanno comodamente seduti a ricevere “adepti” in una stanza, per potersi gloriare a pagamento delle proprie capacità medianiche che dovrebbero, così dicono, metterli in contatto con l’aldilà.

Tentano di vendere le proprie idee appellandosi ad un principio di autorità di sicuro effetto: “Quello che dico io non viene da me, ma da Gesù Cristo, dalla Madonna….” Queste persone riusciranno a convincere sicuramente tanta gente ingenua, ma nessun paradiso potranno conquistare agli occhi di Dio, poiché in tal modo si espresse il Cristo: “Non chi dice Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. ” (Mt 7 –21)

ANIMA DI CRISTO Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, ascoltami. Nascondimi dentro le tue piaghe. Non permettere che io mi separi da te. Difendimi dal nemico maligno. Nell'ora della mia morte chiamami. Fa che io venga a te per lodarti Con tutti i santi nei secoli dei secoli. Amen.