Elementi di glossario 1 (terminologia critica) Imagery (vedi FILE PRONUNCE): Insieme di immagini, tra loro correlate, che ricorrono in un testo. E’ molto.

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Elementi di glossario 1:
Transcript della presentazione:

Elementi di glossario 1 (terminologia critica) Imagery (vedi FILE PRONUNCE): Insieme di immagini, tra loro correlate, che ricorrono in un testo. E’ molto importante nei testi shakespeariani (immagini del sangue, del fuoco, dell’acqua, degli abiti inadatti…). Caratteristica comunque anche di molti altri testi di tipo poetico. [Si tratta di nome collettivo femminile, quindi la dizione corretta è al singolare: la imagery di questo testo si basa su… comprende... immagini di abiti, di vista, di animali, di ferite, ecc.]. Il concetto è collegato con quello dei key-words, che hanno però valenza più necessariamente tematica. Chiarendo: i key-words del Lear, vista, abiti, sono connessi con l’argomento del play. La imagery può essere connessa in modo meno razionale). Metateatro: inserimento di elementi teatrali all’interno di un testo teatrale: esempi classici, il play-within-the-play in Hamlet, o il gioco sulla messinscena di spettacoli teatrali in Pirandello (Questa sera si recita a soggetto, Sei personaggi in cerca di autore). A livello più o meno esteso, è frequentissimo nel teatro elisabettiano.

Elementi di glossario 2 (forme desuete usate nei plays shakespeariani): thou, thee = tu, te, come soggetto e complemento; hath; doth; chooseth: terza persona singolare del verbo. Queste forme coesistono in Shakespeare con quelle moderne (siamo in una fase di transizione) Dids’t, may’st: seconda persona singolare del verbo ‘tis = it is (vedi file a parte per la pronuncia) Aught = anything Naught = nothing Hark = ascolta Methought = I thought, ho pensato, mi è parso

Elementi di glossario 3 (come la precedente): th’, ta’en, o’er, e’er, oft, e’en, i’th’ = the, taken, over, ever, often, even, in the asked, ask’d (e analoghi): nella forma del passato (participio, passato remoto) ‘ed’ dell’edizione Arden, la “e” si pronuncia a meno che non sia apostrofata. In altri casi (Penguin, Feltrinelli) si pronuncia se accentata, non si pronuncia se senza accento (come nell’inglese contemporaneo)

Elementi di glossario 4 (come le precedenti): but= ha anche il senso di soltanto, basta che still= ha anche il senso di continuamente ere = before abroad = fuori, lontano; that = in alcuni casi, significa ‘in modo tale che’. remorse = NON rimorso, ma pietà; fond = non gli va attribuito il significato che ha nell’inglese moderno; significa invece foolish; hence = via di qui; forth, go forth = avanti, andare avanti ; prithee = ti prego; lest = per timore che.

Elementi di glossario 5: F (F2, F3); Q (Q1, Q2, Q3) : La dizione “F”, presente in molte edizioni shakespeariane, indica l’In Folio del 1623 (First Folio): il volume che contiene quasi tutte le opere shakespeariane, pubblicate dopo la sua morte. Con F2, F3 si intendono le edizioni in folio successive, sempre del XVII secolo; Q: in quarto, in inglese quarto(es): le piccole edizioni, in genere contemporanee. Con Q 2, Q3 si intendono le edizioni successive al primo Q.

Elementi di glossario 6: Blank verse E’ il verso shakespeariano e del teatro elisabettiano in genere (usato da molti altri poeti, anche romantici); Si definisce “pentametro giambico”, in inglese “iambic pentameter”, in quanto è un verso composto da 5 “piedi”, che sono giambi (cioè versi accentati sulla seconda sillaba): “to bé / or nòt / to bé / that ìs / the quèstion” Verso molto elastico, libero, eminentemente recitabile. Ricorda il nostro endecasillabo, ma ha base accentuativa invece che sillabica.