VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Seminario RISCHI DA INCIDENTI STRADALI E SICUREZZA SUL LAVORO (Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. – Testo Unico per la Sicurezza D.Lgs. 195/03, Decreto.
Advertisements

11/26/031 Corso Sicurezza 11/26/031 Legislazione di riferimento DPR 547/55 DL.gs 626/94 DL.gs 494/96.
Sicurezza nella scuola
Valutazione d’Istituto A.S. 2008/2009
1 MeDeC - Centro Demoscopico Metropolitano Provincia di Bologna - per Valutazione su alcuni servizi erogati nel.
PREVENIRE: FARE O DIRE QUALCOSA IN ANTICIPO AL PREVEDIBILE ORDINE DI SUCCESSIONE PREVENZIONE: AZIONE DIRETTA A IMPEDIRE IL VERIFICARSI O IL DIFFONDERSI.
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
1 DECRETO LEGISLATIVO 626/94 19 SETTEMBRE 1994 MODIFICHE ED INTEGRAZIONI DECRETO LEGISLATIVO 242/96 19 MARZO 1996 CORSO DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE IN.
Elementi di primo soccorso (3)
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri
CAPO II – USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ART
Cultura della sicurezza DICEMBRE 2007 Incontro sulla sicurezza.
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Verifica finale Quesiti u.d. 3 CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI
Canale A. Prof.Ciapetti AA2003/04
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEGLI STUDENTI
Decreto 15 luglio 2003 n. 388 Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell’articolo 15, comma 3, del D.l.gs 19/09/1994,
Corso di auto-apprendimento guidato per Facilitatori per il Rischio Biologico Richiami sull’organizzazione della Sicurezza in Azienda,
Ing. vincenzo clarà Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel.
1 Pavia 27 marzo ° Incontro A. V. Berri LE MISURE DI TUTELA.
Igiene e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro Rachele Rinaldi.
Norme per la manipolazione
Cos’è un problema?.
Il Datore di Lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare.
PREVENZIONE E MANUTENZIONE
Supervisione e Gestione Sassuolo, 27 Novembre 2008.
Prof. Ing. Nicola IANNUZZI
XIV Convegno Organizzativo AVIS Provinciale Guiglia, Sabato 4 Dicembre 2010 Le prospettive della raccolta del sangue in Provincia di Modena Esiti dei questionari.
SICUREZZA OBBLIGATORIA: COSA CAMBIA NELLA FORMAZIONE? Incontro con SPISAL sul nuovo Accordo Stato - Regioni 1 marzo 2012.
T.d.P. Monica MINNITI & T.d.P. Carmine DI PASCA
ISTITUTO COMPRENSIVO TORREGROTTA REPORT DATI QUESTIONARIO Alunni Scuola Primaria Classe V A.S.2012/2013.
LA SICUREZZA NEL LAVORO
1 Negozi Nuove idee realizzate per. 2 Negozi 3 4.
ORDINE DI CHIAMATA a 1minuto e 2 minuti PRINCIPALI TEMPI DELLA COMPETIZIONE ORDINE DI CHIAMATA a 1minuto e 2 minuti PRINCIPALI TEMPI DELLA COMPETIZIONE.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
ISTITUTO COMPRENSIVO “G. BATTAGLINI” MARTINA FRANCA (TA)
La seguente presentazione è stata predisposta per aiutare i RSPP ad illustrare i contenuti del provvedimento sotto riportato; tenendo conto delle diversità
1 Questionario di soddisfazione del servizio scolastico Anno scolastico 2011/2012 Istogramma- risposte famiglie.
Un trucchetto di Moltiplicazione per il calcolo mentale
Classificazione S per ordine numerico
LA FORMAZIONE,L’INFORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO PER LA SICUREZZA
COMPITI DEL PERSONALE DOCENTE IN MERITO ALLA SICUREZZA NELLA SCUOLA
Hanno partecipato all’ ideazione ed alla realizzazione del Corso:
ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI NELLA AUSL DI RIETI
DEFINIZIONI APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI
Tavolo Tecnico Sicurezza: formazione docenti esperti
ELEZIONI DEGLI ORGANI DI SECONDO LIVELLO DELLE PROVINCE ABRUZZESI LEGGE N. 56/2014 PESCARA, 19 LUGLIO 2014.
Incentivi Inail alla prevenzione Direzione Regionale Inail Campania.
NO WASTE Progetto continuità scuola primaria scuola secondaria Salorno a.s. 2013_
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
1 Procedure, registrazioni e comunicazioni Massimiliano Distaso
Relatore: ing. Francesco Italia
ACCESSO AL LABORATORIO
LA CULTURA DELLA SICUREZZA
INFORTUNIO E’ un evento avvenuto per causa violenta in occasione del lavoro, da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro ovvero un’inabilità.
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
La Valutazione della Scena
REGOLAMENTO DI SICUREZZA PER GLI STUDENTI Provvedimento emanato con Decreto Rettorale in data 14/05/98 n. 174 del registro generale dell'Ateneo IL RETTORE.
L EGGE 626/94 - S ICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO E' in vigore dal 15 maggio 2008 il nuovo Testo Unico sulla sicurezza del lavoro. Il decreto legislativo.
Addestramento periodico squadre di primo soccorso G. Altomano P. D’Acuti LNF Copyright © Dale Carnegie & Associates, Inc.
SPP - Servizio di Prevenzione e Protezione. La prevenzione E’ il complesso delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del.
Corso di aggiornamento per Lavoratori
Prevenzione e Sicurezza Legislazione vigente D.P.R. 547 del 27/04/1955 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro D.L. 277 del 15/08/1991 Attuazione.
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
SPP - Servizio di Prevenzione e Protezione. La prevenzione E’ il complesso delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del.
Ing. Monica Summa Camera di Commercio di Napoli 1 “ La gestione in sicurezza delle attrezzature: aspetti generali ed applicativi ” Sala Consiglio Camera.
Transcript della presentazione:

VALUTAZIONE DEL RISCHIO La valutazione del rischio consente al “Datore di Lavoro” di adottare i provvedimenti opportuni per salvaguardare, in primis, la salute e la sicurezza dei “lavoratori” nei “luoghi di lavoro” e, contemporaneamente, la salute e la sicurezza degli addetti che a vario titolo operano all’interno degli stessi e, più in generale, degli alunni. A tal fine la valutazione del rischio svolge la funzione essenziale di prevenzione del rischio attraverso la sua attuazione preliminare e permanente durante tutte le fasi dell’“attività lavorativa”.

FASE I: INDIVIDUAZIONE DELL’ATTIVITÀ nei “luoghi di lavoro” relativi alla “mansione” IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI Osservazione e studio delle attività e collegamento dei rischi (es. cadute dall’alto, scivolamenti, cadute a livello, urti, colpi …. esposizione ad agenti biologici, agenti chimici, … incidente stradale) considerando: caratteristiche generali dei “luoghi di lavoro” (requisiti igienici, impianti, climatizzazione, ecc.) rapporto uomo / attrezzature (attrezzature, mezzi, ecc.) rapporto uomo / ambiente (eventi atmosferici violenti quali vento, fulmini, caduta di alberi; sostanze e preparati, agenti biologici, ecc.) analisi dei posti di lavoro e delle mansioni normativa di riferimento VALUTAZIONE DELL’ENTITÀ DEL RISCHIO FASE II: FASE III:

PALESTRE Alcuni rischi tipo: MICROCLIMA: impianti di climatizzazione e ricambio d’aria non idonei o non opportunamente manutenuti BIOLOGICO: eventuale diffusione di microrganismi patogeni [es. legionella nelle docce] MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI: GESTIONALE: regolamentazione del flusso di fruitori della palestra, scarsa vigilanza sulle operazioni di sanificazione e igienizzazione, assenza o scarsa informazione dei rischi residui ai fruitori della palestra allestimento o spostamento di attrezzature [es. rete di pallavolo, attrezzi ginnici, ecc.]

PALESTRE Art. 69 D.Lgs. 81/08 s.m.i. ATTREZZATURA DI LAVORO: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro PER ATTIVITÀ OCCUPAZIONALI (es. elettroutensili, scale, sistemi elevatori, impianti di clorazione, ecc.) PER ATTIVITÀ SPORTIVE (es. attrezzature da ginnastica, porte da calcio, pallamano, pallacanestro e pallavolo, ecc.)

PALESTRE Art. 71 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Comma 1 “Il Datore di Lavoro” mette a disposizione dei “lavoratori” attrezzature conformi […] idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al “lavoro” da svolgere […] che devono essere utilizzate conformemente “alle disposizioni legislative di recepimento delle direttive comunitarie” (VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DELLE “ATTREZZATURE”) Comma 3 il “Datore di Lavoro” adotta adeguate misure tecniche ed organizzative, tra le quali quella dell’Allegato VI (PROCEDURA PER L’USO DI “ATTREZZATURE”)

PROCEDURE Le procedure sono la razionalizzazione di fasi operative di una determinata attività, sono utili: per definire compiti e responsabilità per gestire attività critiche e interferenze.

PROCEDURE Una procedura per definirsi tale deve : - Essere in formato cartaceo; - Essere stilata con un linguaggio comprensibile per coloro ai quali è rivolta; - Possedere la data di autorizzazione ; - Essere illustrata a chi la deve applicare; - Essere corredata da lista di distribuzione (elenco delle persone a cui è indirizzata); - Essere firmata da chi l’ha redatta e autorizzata; - Prevedere le modalità di distribuzione o il luogo di affissione, conservazione/archiviazione,aggiornam.

PROCEDURE ELENCO DI PROCEDURE OPPORTUNE: Procedura “Prevenzione trasmissione malattie ematiche” nelle cassette di Pronto Soccorso Procedura “Emergenze” previste nel Piano di Emergenza Procedura “Infortuni” Procedura “Gestione attrezzature ginniche”

PRIMO SOCCORSO Il dirigente scolastico, sentito il medico competente, ove previsto, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto della presenza degli studenti e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto di lavoratori o studenti infortunati. Le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione, individuati in relazione alla natura dell’attività, al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuati dal Decreto Ministeriale 15 luglio 2003, n. 388.

PRIMO SOCCORSO Inquadramento legislativo Decreto Ministeriale n° 388 del 15/07/2003 art. 1 Classificazione Le Scuole sono inserite nelle aziende del gruppo B, in ragione del numero di dipendenti superiore a 3. art. 2 Organizzazione di pronto soccorso Le Scuole (gruppo B) devono garantire : - le cassette di pronto soccorso, il cui contenuto è previsto nell'allegato 1 "da integrare sulla base dei rischi, delle indicazioni del Medico Competente e del Sistema di Emergenza del Servizio Sanitario Nazionale". - un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del SSN. “Questi contenuti devono sono presenti nel PIANO DI EMERGENZA – capitolo Piano Pronto Soccorso – Sistema comunicazione”

PRIMO SOCCORSO Ogni Istituto deve avere quindi almeno una cassetta. Nel caso in cui l’Istituto sia costituito da più sedi, le cassette di pronto soccorso devono essere presenti in tutte le sedi. Nel caso in cui l’Istituto sia costituito da più edifici distaccati ma nella stessa area, la cassetta di pronto soccorso deve essere almeno una, posta in uno degli edifici, indicativamente in quello in cui si effettuano operazioni a rischio (vedi valutazione dei rischi). Si ribadisce che la definizione di un numero di cassette maggiore di una rimane a carico del dirigente scolastico nell’ambito dei risultati della valutazione dei rischi.

PRIMO SOCCORSO Si consiglia di posizionare la cassetta di pronto soccorso vicino ai laboratori con possibile esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici, uso di macchine, apparecchi e strumenti di lavoro in genere, alla palestra, al magazzino di prodotti per la pulizia. La cassetta di pronto soccorso per i lavoratori ha il contenuto previsto dall’allegato 1 del D.Lgs. 388/2003 integrato con i presidi consigliati dal sistema di emergenza sanitaria del territorio (112). Per gli studenti sono consigliati dei punti di medicazione a contenuto semplificato, per consentire un rapido ed efficace intervento di soccorso. E’ opportuno che tali punti di medicazione siano in numero congruo in relazione delle dimensioni della scuola e dislocati nei vari plessi

Requisiti e formazione degli addetti al P.S. Le Scuole devono nominare gli addetti che devono essere formati secondo i contenuti e i tempi dell'allegato 4: - corso di 3 moduli da 4 ore ciascuno = totale 12 ore (di cui 8 teoriche e 4 pratiche) - il modulo di 4 ore di pratica va ripetuto ogni 3 anni. - la formazione effettuata fino all’entrata in vigore della norma è comunque valida. - dalla entrata in vigore di essa la formazione può essere fatta solo da personale medico.

Requisiti e formazione degli addetti al P.S. E’ importante che le scuole in piena autonomia continuino l'attività di formazione anche con altre realtà (Croci, Volontari, ecc..) per il resto del personale non nominato addetto al Pronto Soccorso e anche per gli studenti nell'ottica di una sensibilizzazione generale.

Allegato 1 – Organizzazione del PRIMO SOCCORSO – procedura ORGANIZZAZIONE DEL PRIMO SOCCORSO SCOLASTICO Data INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 6. RIFERIMENTI 7. ARCHIVIAZIONE 8. ALLEGATI LISTA DI DISTRIBUZIONE Agli Addetti designati alla gestione dell’emergenza – Pronto Socc. Al personale docente e non docente interessato

1.Scopo Definire le responsabilità e i compiti per la corretta organizzazione del Primo Soccorso e del Pronto Soccorso all’interno della Scuola/Istituto. Garantire una corretta modalità di gestione della cassetta di pronto soccorso e dei punti di medicazione. 2. Campo di applicazione A tutto il personale che, all’interno della scuola, può svolgere a vario titolo un intervento di primo e pronto soccorso, sia sul personale sia sugli allievi.

Descrizione delle attività Compiti dell’addetto al PS Conoscere il piano di Pronto Soccorso previsto all’interno del piano di emergenza e i regolamenti dell’istituto. Attuare tempestivamente e correttamente, secondo la formazione avuta, le procedure di intervento e soccorso. Tenere un elenco delle attrezzature e del materiale di medicazione, controllandone efficienza e scadenza. Tenersi aggiornato sulla tipologia degli infortuni che accadono, confrontandosi con il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione della scuola. Essere di esempio per il personale lavorando in sicurezza e segnalando le condizioni di pericolo.

Cassetta di Pronto Soccorso e punti di medicazione Il DS deve mettere a disposizione dei lavoratori e dei soggetti ad essi equiparati la Cassetta di Pronto Soccorso, custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata, in cui siano costantemente assicurati la completezza ed il corretto stato d’uso dei presidi in essa contenuti, per garantire un primo soccorso rapido ed efficace. Al fine di raggiungere il medesimo obiettivo è opportuno che il DS renda inoltre disponibili, all’interno della scuola, contenitori dotati di presidi di pronto soccorso analoghi a quelli contenuti nella Cassetta di PS, definibili Punti di Medicazione. I Punti di Medicazione devono essere dotati come minimo di: sapone, guanti non sterili, disinfettante clorato, garze, cerotti. Risulta inoltre utile dotare le classi e/o sezioni, di un pacco di guanti non sterili da indossare durante il soccorso ad un bambino nel caso di possibile contatto con fluidi biologici.

Caratteristica della cassetta di PS Ogni cassetta di Pronto Soccorso deve essere: segnalata con cartello di salvataggio quadrato: croce bianca in campo verde; dotata di chiusura, ma non chiusa a chiave; - posizionata a muro, in luogo protetto, possibilmente vicino ad un lavandino per potersi lavare le mani prima e dopo l’intervento; contrassegnata con un numero o con etichetta specifica, in modo da agevolare le operazioni di reintegro dei presidi; - facilmente asportabile in caso di bisogno.

Gestione della cassetta di PS e dei punti di medicazione controllo periodico E’ fondamentale da parte dell’addetto P.S., definito responsabile della tenuta di quella determinata cassetta di p.s. o punto di medicazione, il controllo periodico per mantenerne il contenuto in quantità e stato di conservazione adeguati. Il controllo deve essere eseguito : - una volta al mese; - successivamente in occasione di un infortunio per il quale si possa pensare o si ha la certezza che il contenuto della cassetta sia significativamente alterato. Si suggerisce quindi di verificare: - la presenza dei presidi per tipologia e quantitativo; - la integrità; - le date di scadenza del presidio integro; - le indicazioni specifiche di conservazione e di durata del presidio aperto.

REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI SUL P. S. AZIENDALE integrato con alcuni presidi (in corsivo) ritenuti utili dal Sistema di Emergenza Sanitaria Locale e dai Servizi ASL. La cassetta di P.S. deve contenere almeno: • N. 1 confezione di sapone liquido (integrato) • N. 5 paia di guanti sterili monouso • N. 1 confezione di guanti monouso in vinile o in lattice (integrato) • N. 1 flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro • N. 3 flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%) da 500 ml • N. 1 confezione di acqua ossigenata F.U. 10 vol. da 100 g (integrato) • N. 1 confezione di clorossidante elettrolitico al 10% pronto ferita (ad es. Amuchina o altri prodotti analoghi) (integrato)

N. 1 rotolo benda orlata alta 10 cm (integrato) • N. 2 rotoli di cerotto alto 2,5 cm • N. 2 confezione di cerotti di varie misure. • N. 1 confezione di cotone idrofilo da 100 g. • N. 10 compresse di garze sterili 10x10 in buste singole. • N. 2 compresse di garza sterile 18x40 in buste singole . • N. 1 confezione di rete elastica di misura media. • N. 2 confezioni di ghiaccio pronto uso. • N. 3 lacci emostatici. • N. 2 teli sterili monouso • N. 1 coperta isotermica monouso (integrato) • N. 1 termometro. • N. 1 paio di forbici con punta arrotondata (integrato) • N. 2 paia di pinzette da medicazione sterili monouso. • N. 2 sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari. • N. 1 Visiera Paraschizzi • N. 1 Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa

NOTA BENE PUNTI DI MEDICAZIONE: Libretto con nozioni di Pronto Soccorso Elenco dei presidi contenuti Istruzione “Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica” Istruzioni sull’uso dei presidi e dei dispositivi di protezione individuale contenuti NOTA BENE PUNTI DI MEDICAZIONE: contenitori con presidi di primo soccorso a tipologia e quantità semplificata, rispetto a quelli della Cassetta di Pronto Soccorso di cui all’art. 2 Decreto 388/03. I Punti di Medicazione devono essere dotati come minimo di: sapone, guanti non sterili, disinfettante clorato (es. Amuchina o altri analoghi), garze, cerotti.

Istruzione Operativa “PREVENZIONE DELLE MALATTIE A TRASMISSIONE EMATICA” Procedura Operativa utile ad evitare rischi di trasmissione di malattie ematiche durante le operazioni di soccorso, disinfezione di ferite. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi organici infetti, in particolare sangue (epatite B - epatite C - AIDS etc.), si danno le seguenti indicazioni: • E’ necessario indossare guanti monouso ogni volta si preveda di venire in contatto con liquidi organici di altre persone (es. per medicazioni, igiene ambientale) • Gli strumenti didattici taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti ecc.) devono essere preferibilmente personali e comunque, qualora si imbrattino di sangue, devono essere opportunamente disinfettati. • Il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di sangue o altri liquidi organici è una soluzione di cloro attivo allo 0,5% che si ottiene diluendo 1 parte di candeggina in 9 parti di acqua (es 1 bicchiere di candeggina in 9 di acqua)

Istruzione Operativa “PREVENZIONE DELLE MALATTIE A TRASMISSIONE EMATICA” Per la disinfezione delle superfici e delle attrezzature si procede come indicato di seguito: - indossare guanti monouso - allontanare il liquido organico dalla superficie con carta assorbente - detergere la superficie con soluzione detergente - disinfettare con una soluzione di cloro attivo allo 0,5% preparata come detto sopra e lasciare agire la soluzione per un tempo minimo di 10 minuti - sciacquare con acqua - allontanare tutto il materiale utilizzato direttamente nel sacchetto apposito per la raccolta dei rifiuti sanitari - togliere i guanti, gettarli nel sacchetto porta-rifiuti, chiudere il sacchetto contenente i rifiuti e smaltirlo - lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone

PROCEDURA PER LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI DI STUDENTI E PERSONALE Infortuni degli studenti, a scuola, nei laboratori o in palestra Obblighi da parte dell'infortunato a- Dare immediata notizia di qualsiasi infortunio accada, anche lieve al Dirigente Scolastico e ai Responsabili delle scuole; b- Far pervenire, con urgenza, in segreteria il referto medico originale relativo all'infortunio, proveniente da un medico pubblico (pronto soccorso); Se l’infortunato è un ALUNNO: - Segnalare immediatamente al docente presente l’incidente occorso; Accettare l’assistenza immediata e mostrare fiducia; Se l’infortunato è un LAVORATORE: - Informare il Dirigente, o in sua assenza chi ne fa le veci, riguardo a qualsiasi genere d’infortunio subìto, anche ritenuto lieve;

PROCEDURA PER LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI DI STUDENTI E PERSONALE 2. Obblighi da parte del docente o dell’educatore a- Prestare assistenza all'alunno e avvisare il Dirigente Scolastico o, in sua assenza, chi ne fa le veci; b- Far intervenire l'autoambulanza ove necessario (sempre in caso di incidenti di una certa gravità o se si ha incertezza circa la gravità stessa); c- Avvisare i familiari; d- Accertare la dinamica dell'incidente; e- Stilare urgentemente il rapporto sul modulo interno appositamente predisposto e disponibile in segreteria didattica. Il modulo verrà poi consegnato al Dirigente a cura della segreteria.

PROCEDURA PER LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI DI STUDENTI E PERSONALE 3. Obblighi da parte della segreteria a- Registrare l'infortunio sull'apposito Registro Infortuni (devono essere annotati cronologicamente gli infortuni che comportano un'assenza di almeno un giorno); b- Assumere a protocollo la dichiarazione (modello interno) del docente o di chi ha assistito all'infortunio e inviarlo in allegato a I.N.A.I.L., ad autorità di P.S. ed all'assicurazione; c- Assumere a protocollo, non appena se ne viene in possesso e facendo compilare il modello interno dal quale è rilevabile l'orario di consegna, la documentazione medica prodotta: 1 copia nel fascicolo personale, la copia originale all'I.N.A.I.L., 1 copia conforme all'autorità di P.S., 1 copia conforme agli atti; d- In caso di prognosi inferiore o uguale a tre giorni decade l'obbligo della denuncia all'I.N.A.I.L. e all'autorità di P.S.; e- In caso di prognosi superiore a tre giorni compilare l'apposita modulistica per la denuncia d'infortunio

PROCEDURA PER LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI DI STUDENTI E PERSONALE 3. Obblighi da parte della segreteria f- In caso di morte o pericolo di morte far precedere la denuncia diretta all'I.N.A.I.L. da comunicazione telegrafica entro 24 ore dall'evento; g- Quando l'inabilità per infortunio pronosticato guaribile entro tre giorni si prolunghi al quarto o oltre, il termine della denuncia decorre dal giorno di assunzione a protocollo del certificato medico attestante il prolungamento e seguire i punti sopra esposti; h- Compilare la denuncia per l'assicurazione secondo il modello predisposto dalla stessa e spedirlo entro 3 giorni con lettera di accompagnamento corredata di tutta la documentazione utile; i- Informare l'infortunato delle condizioni di assicurazione e ricordargli di provvedere entro i termini previsti per richiedere il rimborso, tramite la scuola, delle eventuali spese sostenute.

PROCEDURA PER LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI DI STUDENTI E PERSONALE 4. Obblighi della famiglia dell’alunno Non appena ricevuta la comunicazione dell’incidente recarsi tempestivamente sul luogo dell’infortunio; Prestare l’adeguata assistenza, collaborando con il personale della scuola; Accompagnare il figlio al Pronto Soccorso;farsi rilasciare certificazione medica avendo cura di controllare che il certificato sia completo e firmato; Consegnare direttamente in Segreteria, non appena se ne viene in possesso, il referto medico originale relativo all’infortunio; Conservare tutte le fatture che attestino le spese mediche sostenute, al fine di ottenerne il rimborso; - A guarigione avvenuta, consegnare copia di un certificato rilasciato dal medico curante dell’alunno che attesti la completa guarigione “senza postumi“, da inoltrare alla Compagnia Assicurativa.

COSA NON FARE MASSAGGIARE E RISCALDARE APPLICARE POMATE VASODILATANTI (Lasonil, Reparil, FANS gel) SERRARE TROPPO LA FASCIATURA

Cosa non fare in caso di fratture Spostare il ferito prima che sia immobilizzato Tentare di ridurre una frattura Pulire una ferita esposta Fare rientrare una frattura esposta

FERITE FATTORE PREVENTIVO CONTROLLARE TUTTO CIO’ CHE RIGUARDA LO SPAZIO OVE SI SVOLGE L’ATTIVITA’ FISICA. QUINDI :NON SOLO IL SOGGETTO MA ANCHE L’AMBIENTE

IN CASO DI FERITA,CHE FARE? METTERSI I GUANTI LAVARE LA ZONA CIRCOSTANTE SENZA FARE SCORRERE LIQUDO NELLA FERITA DISINFETTARE LA FERITA APPLICARE LA COMPRESSA STERILE. LA COMPRESSA STERILE E’ FONDAMENTALE! NON CEROTTI! I CEROTTI NON RIMANGONO ATTACCATI PER VIA DEL SUDORE.

LE FERITE NO COTONE! IL COTONE LEGA TUTTA LA FORMAZIONE TROMBOTICA. SE E’ POSSIBILE USARE ESCUSIVAMENTE COMPRESSE STERILI,NON ROTOLO DI GARZA(VA SROTOLATA E TAGLIATA A MISURA).

IN CASO DI FERITA LAVARE LA ZONA CIRCOSTANTE LA FERITA DISINFETTARE LA FERITA APPLICARE LA COMPRESSA STERILE PREPARARE UNA FASCIATURA NON COMPRESSIVA

COSA NON FARE TOCCARE LA FERITA CON LE MANI (RICORDA I GUANTI!) SERRARE TROPPO LA FASCIATURA

Epistassi COSA FARE: Fuoriuscita improvvisa di sangue dal naso. Far sedere l’infortunato. Far piegare la testa in avanti Comprimere il naso tra il pollice e l’indice. Applicare impacchi di ghiaccio o acqua fredda sulla fronte e radice del naso. Fuoriuscita improvvisa di sangue dal naso. Può essere causata da un colpo al naso o alla testa, da un forte raffreddore, da un polipo nasale,o malattie come l’ipertensione.

EMORRAGIA DELLA FOSSA NASALE: COSA NON FARE NON HA SENSO BAGNARE IL COLLO E I POLSI (VASOCOSTRIZIONE PERIFERICA CHE NECESSITA DI TEMPO). NON PORTARE INDIETRO LA TESTA (POSSIBILITA’ DI INGOIARE SANGUE O DI DIRIGERLO IN TRACHEA) NON COTONE EMOSTATICO!

TRAUMA CRANICO LESIONE FREQUENTE , RAPPRESENTA UNO DEI PRINCIPALI FATTORI DI GRAVITA' DEL TRAUMA. NON SEMPRE ESISTE PROPORZIONALITA' TRA LA VIOLENZA DEL TRAUMA E LA GRAVITA' DELLE LESIONI CEREBRALI ALCUNE LESIONI CEREBRALI SI MANIFESTANO NELLA LORO REALE GRAVITA' A DISTANZA ANCHE DI ORE DAL MOMENTO DEL TRAUMA

TRAUMA CRANICO LESIONI CEREBRALI SEGNI E SINTOMI PIU PIU’ FREQUENTI o ALTERAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA o DOLORE ALLA TESTA o VOMITO NON PRECEDUTO DA NAUSEA o SEGNI DI FRATTURA CRANICA O DI TRAUMA FACCIALE

TRAUMA CRANICO TRATTAMENTO GENERALE NON SOTTOVALUTARE MAI UNTRAUMA CRANICO PRESTARE ATTENZIONE A SEGNI E SINTOMI DI LESIONE, ALLA DINAMICA DELL'EVENTO ED AL MECCANISMO DI LESIONE VALUTARE E TRATTARE EVENTUALI COMPROMISSIONI DELLE FUNZIONI VITALI TRATTARE COME SE TRAUMA DI COLONNA CERVICALE ASSOCIATO

TRAUMA CRANICO TRATTAMENTO GENERALE o COMPRESSIONE DIRETTA PER SANGUINAMENTI DAL CUOIO CAPELLUTO SE NON AFFOSSAMENTI DELLA SCATOLA CRANICA o NON COMPRIMERE E NON RIMUOVERE CORPI ESTRANEI CONFICCATI (UNICA ECCEZIONE SONO I CORPI ESTRANEI CONFICCATI NELLA GUANCIA CON OSTACOLO ALLA PERVIETA' DELLE VIE AEREE) o NON TAMPONARE EMORRAGIE DAL NASO O DALL’ORECCHIO

EPILESSIA L’epilessia è la più nota causa di CONVULSIONI. Il soccorritore deve ALLONTANARE GLI OGGETTI che possono recare danno all’infortunato. Proteggere la persona senza trattenerla. Non cercare di forzare la bocca, ne di inserire alcunchè Alle convulsioni segue un PERIODO DI SOPORE Le convulsioni possono esordire anche in età adulta e devono essere seguite da cure mediche Esiste una forma di epilessia priva di convulsioni. Viene detta PICCOLO MALE

GRAZIE PER L'ATTENZIONE