Cattedra Jean Monnet «EU Environmental law»

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Transcript della presentazione:

Cattedra Jean Monnet «EU Environmental law» La gestione dei rifiuti urbani in Italia Focus sul recupero dei rifiuti di imballaggio ASSOCASA = Associazione Nazionale detergenti e specialità per l'industria e per la casa Costituita nel 1984 nell’ambito di Federchimica, rappresenta le imprese di prodotti per la pulizia, la manutenzione e l’igiene degli ambienti (casa e industria): detersivi, saponi da bucato, coadiuvanti di lavaggio, disinfettanti, cere, prodotti per la cura delle auto, deodoranti ambientali. Riunisce 106 imprese nazionali e multinazionali operanti in Italia, con un fatturato globale che supera i 3 miliardi di euro, pari alla quasi totalità del mercato, e circa 6000 addetti (fonte sito Assocasa). Presidente: L. Pizzato (Reckitt & Benckiser) Due Vice presidenti: R. Ferro  (Unilever Italia) e D. Paglieri (Paglieri) Alcuni soci: BASF ITALIA S.P.A. BAYER CROPSCIENCE S.R.L. BOLTON MANITOBA S.P.A. COLGATE PALMOLIVE COMMERCIALE S.R.L. DOW AGROSCIENCES ITALIA S.R.L. FATER S.P.A. HENKEL ITALIA S.P.A. PAGLIERI S.P.A. PIZZOLOTTO S.P.A. PROCTER & GAMBLE S.R.L. RECKITT BENCKISER ITALIA S.P.A. S.C. JOHNSON ITALY S.P.A. SOL.BAT S.R.L. SOLVAY CHIMICA ITALIA S.P.A. UNILEVER ITALIA MANUFACTURING S.R.L. 104 iscritti a CONAI. Le 2 aziende non iscritte (Formevet Srl e Compo Italia Srl) potrebbero essere tenute in quanto potenziali utilizzatori di imballaggi. Situazione da verificare. Nel 2013, sulla base di elaborazioni effettuate a partire dalle dichiarazioni CAC, si stima che i soci Assocasa abbiano contribuito per almeno a 12 milioni di euro di CAC alle risorse del Sistema Consortile. Materiali di imballaggio principali: plastica e carta Immesso al consumo del comparto stimato pari a poco meno di 200.000 ton di imballaggi all’anno (meno del 2% del totale nazionale di 11,4 milioni di ton), di cui: 92.000 ton di imballaggi in carta: fustini, scatole, etichette  2,2% dell’immesso al consumo di carta e cartone 85.000 ton di imballaggi in plastica: flaconi, tappi, etichette, film  4,2% dell’immesso al consumo di plastica 6.200 ton di imballaggi metallici (acciaio e alluminio): bombolette spray e erogatori  1% circa dell’immesso al consumo di imballaggi in acciaio e alluminio 14.500 ton di imballaggi in legno: pallet per trasporto  meno dell’1% dell’immesso al consumo di imballi in legno Fonte: elaborazioni su dati Istituto Italiano Imballaggio Stima attuale incidenza CAC plastica su prezzo a scaffale CAC plastica pari a 140 euro/ton: Detergente liquido bucato da 1 litro  0,45% del prezzo finale (1,2 cent di euro a flacone) Hp: flacone di 75 gr da 1 litro di bucato venduto a 2,6 euro a scaffale Se CAC a 190 euro/ton  Incidenza sale a 0,61% Temi caldi: CAC plastica (e sua possibile differenziazione), tema autoproduttori, r-PET Walter Facciotto Direttore Generale CONAI Genova, 27 marzo 2015

Produzione di rifiuti: origini e dimensioni del problema 2

Crescita del benessere e diversificazione dei consumi La crescita del benessere e il cambiamento degli stili di vita hanno modificato la produzione dei rifiuti Crescita del benessere e diversificazione dei consumi Maggiore quantità di rifiuti prodotti Diversa qualità dei rifiuti Crescenti difficoltà nello smaltimento Maggiori oneri a carico della Pubblica Amministrazione

Negli ultimi 40 anni le famiglie sono diventate più piccole Numero medio di componenti per famiglia 1971 - 2010 Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2010 Italia Nord 3,16 2,84 2,65 2,43 2,29 Italia Centrale 3,36 2,99 2,80 2,55 2,40 Italia Meridionale - insulare 3,65 3,29 3,10 2,59 Italia 3,35 3,01 2,83 2,41 Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2010 Anagrafe della popolazione residente Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011

Sono aumentate le famiglie composte da una sola persona… Percentuale di famiglie composte da una sola persona 1971 - 2008 Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2008 Italia Nord 14,2 19,5 22,7 27,4 29,15 Italia Centrale 10,9 16,3 20,3 25,0 28,1 Italia Meridionale- insulare 11,65 15,85 17,65 21,3 24.3 Italia 12,9 17,8 20,6 24,9 27,3 Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2008 Indagine annuale Istat sulle famiglie «Aspetti della vita quotidiana» Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011

…e sono diminuite le famiglie numerose Percentuale di famiglie composte da 5 o più persone sul totale delle famiglie 1971-2008 Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2008 Italia Nord 17,3 11,05 7,55 4,95 4,35 Italia Centrale 20,7 13,3 10,0 6,4 5,0 Italia Meridionale- insulare 29,25 21,8 17,35 11,75 8,8 Italia 21,5 14,9 11,3 7,5 5,9 Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2008 Indagine annuale Istat sulle famiglie «Aspetti della vita quotidiana» Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011

Negli ultimi anni la crescita dei rifiuti rallenta anche per la crisi Fonte: ISPRA

Trasformiamo questi numeri in immagini Coi cassonetti di 1 solo giorno riempiremmo 2,5 Pirelloni… La produzione annuale di rifiuti solidi urbani in Italia (dati 2013): 29,6 mln. ton 1,3 kg pro capite giorno 487 kg pro capite anno Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA – aggiornati al 2013

La produzione pro capite nazionale di rifiuti urbani è sostanzialmente in linea con la media UE … Fonte: ISPRA su dati Eurostat aggiornati al 2012 Fonte: ISPRA

La modalità di gestione dei rifiuti urbani in Italia si è evoluta nel tempo Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA

Il nostro Paese è ancora molto legato allo smaltimento in discarica Fonte: ISPRA su dati Eurostat aggiornati al 2012 Fonte: ISPRA

Tasso di riciclo dei rifiuti urbani a livello europeo Fonte: elaborazioni CONAI su dati Eurostat aggiornati al 2012

Imballaggi e rifiuti di imballaggi: origini e dimensioni del problema 13

L’evoluzione dei consumi modifica gli imballaggi, l’esempio del settore alimentare Fattori di contesto Effetti generati Imprese attente a progettare prodotti (imballaggio incluso) in funzione delle nuove abitudini d’acquisto: monodose e pronti al consumo Cambiamento nella struttura demografica: sempre più famiglie composte da una/due persone Invecchiamento della popolazione Prodotti dietetici e salute Cibi pronti - scorte in frigo – pranzo fuori casa Aumento delle coppie che lavorano Offerta superiore alla domanda Complessità delle proposte marketing – personalizzazione branding Ricerca economica di scala Maggiore distanza tra luoghi di produzione e luoghi di consumo Aumento del numero di abitanti nelle città Globalizzazione Riduzione sprechi e attenzione alle caratteristiche del packaging – maggiore interesse MPS Percezione dei vincoli ambientali

I rifiuti di imballaggi rappresentano meno del 25% del totale dei rifiuti solidi urbani DATI 2013 Fonti: ISPRA per i rifiuti urbani e speciali – CONAI per i rifiuti di imballaggio * Rifiuti speciali stimati uguali al 2012 Meno del 25% dei rifiuti solidi urbani L’immesso al consumo complessivo di imballaggi 2013 è 11.347 kton (circa il 7% del totale dei rifiuti prodotti nell’anno)

Nel 1998 si recuperava solo 1 imballaggio su 3 Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA

Nel 2013 recuperati 3 imballaggi su 4 Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA

L’Italia ben si posiziona a livello europeo nel raggiungimento degli obiettivi di riciclo degli imballaggi Fonte: Eurostat, su dati 2012 18

Inquadramento normativo IL CONTESTO EUROPEO Inquadramento normativo 19

La Direttiva Packaging (Direttiva 94/62/CE) definisce il quadro: L’Europa fa da traino: la corretta gestione degli imballaggi è responsabilità di produttori e utilizzatori 18/09/2013 rev 1 La Direttiva Packaging (Direttiva 94/62/CE) definisce il quadro: Riguarda tutti gli imballaggi immessi in Europa E’ rivolta ai produttori di materiale e di imballaggi e agli utilizzatori di imballaggi Indica i principi della corretta gestione: PRINCIPIO DEL CHI INQUINA PAGA PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA’ SOLIDALE Introduce precisi obiettivi Da rilevare che rientrano nel campo di applicazione gli imballaggi primari, secondari e terziari (domestici, commerciali e industriali) immessi al consumo nel singolo Paese membro e che nella maggior parte dei Paesi membri il sistema di gestione sia stato istituito e regolamentato solo sugli imballaggi domestici  come si vedrà nella slide seguente Il Chi inquina paga si traduce nella imposizione di un contributo/fee da pagare per la corretta gestione degli imballaggi a fine vita/nuova vita, una volta diventati rifiuti  in Italia il CAC La responsabilità solidale implica che tutti gli attori della filiera che va dalla produzione, alla distribuzione e all’uso di imballaggi e di prodotti imballati sono coinvolti e responsabili della loro gestione Gli obiettivi introdotti riguardano: riduzione impatto dei rifiuti di imballaggio sull’ambiente, ossia assicurare un elevato livello di tutela dell’ambiente attraverso l’armonizzazione delle misure nazionali garanzia di funzionamento del mercato, ossia prevenire l’insorgere di ostacoli agli scambi nonché distorsioni e restrizioni alla concorrenza nella Comunità Europea, obiettivi quantitativi di riciclo (dal 55% all’80%) e recupero (60% minimo), gerarchia di gestione dei rifiuti (piramide rovesciata: dalla prevenzione allo smaltimento come opzione residuale).

Gli Obiettivi di RECUPERO e RICICLO Obiettivi al 2001* – 94/62 CE Obiettivi al 2008 – 2004/12 CE *In Italia al 2002 ** In Italia incrementati: per legno al 35% per la plastica al 26%

Ogni Paese Membro ha recepito la Direttiva e declinato un proprio modello di gestione … Soggetti coinvolti: produttori, distribuzione, utilizzatori, … Alternative per l’adempimento degli oneri: Compliance scheme unico, più compliance schemes, self complier ,libero mercato … Tipologia di imballaggi coinvolti: domestici, commerciali e industriali, … Modalità di prelievo del contributo (fee): Punto Verde, contributi all’immesso al consumo, fondi, tasse, depositi… Oneri per i soggetti coinvolti: di raccolta e/o di ripresa, e/o di riciclo e recupero Rapporti/ruolo con le autorità locali preposte alla gestione dei rifiuti urbani: accordo/oneri condivisi, parallelo/oneri non condivisi …

… ad esempio, le tipologie coinvolte differiscono da Paese a Paese … Rifiuti di Imballaggi domestici Rifiuti di Imballaggi industriali GERMANIA Sistema duale Obbligo di chi fornisce gli imballaggi o degli utilizzatori finali FRANCIA Compliance scheme centralizzato Obbligo degli utilizzatori finali REGNO UNITO Unico Sistema per entrambi SPAGNA Compliance scheme centralizzato + un compliance duale per i soli imballaggi in vetro SVEZIA ITALIA (prevalenza domestici)

… così come il posizionamento del punto di prelievo Produttori* Filler Importatori di imballaggi pieni Distribuzione Punti vendita GERMANIA  FRANCIA SPAGNA REGNO UNITO SVEZIA BELGIO ITALIA * Produttori e importatori di imballaggi e di materiali per imballaggio

IL SISTEMA ITALIANO Il modello di CONAI 25

CONAI Consorzio Nazionale Imballaggi La normativa italiana di riferimento è il Decreto Ronchi, oggi D.Lgs 152/2006, che definisce il modello di CONAI imballaggi e rifiuti di imballaggio Direttiva 1994/62/CE e succ. agg. Decreto Legislativo 1997/22 e succ. agg. Decreto Legislativo 2006/152 e succ. agg. CONAI Consorzio Nazionale Imballaggi

CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi 18/09/2013 rev 1 CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi E’ UN CONSORZIO PRIVATO, ISTITUITO PER LEGGE, COSTITUITO DA PRODUTTORI E UTILIZZATORI DI IMBALLAGGI. La legge ha definito il COSA e le aziende il COME

Schema del criterio della Responsabilità nella gestione degli imballaggi SISTEMA PUBBLICO Definisce obiettivi e linee guida Controlla SISTEMA PUBBLICO - PRIVATO Organizza la raccolta differenziata Ritira gli imballaggi Effettua la selezione SISTEMA PRIVATO Si organizza per raggiungere obiettivi Opera con criteri di efficienza Mette a disposizione e gestisce le risorse RISULTATI Risultati raggiunti con efficienza operativa a livello di eccellenza europea

CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi 18/09/2013 rev 1 CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi E’ UN CONSORZIO PRIVATO, ISTITUITO PER LEGGE, COSTITUITO DA PRODUTTORI E UTILIZZATORI DI IMBALLAGGI. E’ un consorzio di diritto privato, senza fini di lucro, a cui partecipano oltre 1 milione di imprese, nato per perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio immessi sul territorio nazionale; Indirizza l’attività di 6 Consorzi di Filiera (dei produttori), uno per ogni materiale di imballaggio; Garantisce il raggiungimento degli obiettivi di legge di riciclo/recupero dei rifiuti di imballaggio Determina il valore, per produttori ed utilizzatori, del Contributo Ambientale, impiegandolo prioritariamente per sostenere i maggiori oneri della raccolta differenziata.

Cosa caratterizza CONAI 18/09/2013 rev 1 Cosa caratterizza CONAI Compliance scheme unico, con alternativa per i produttori (gestione autonoma dei rifiuti dei propri imballaggi) Alternative per l’adempimento degli oneri Tipologia di imballaggi coinvolti TUTTI: primari, secondari e terziari TUTTI: Produttori e Utilizzatori (tra cui la distribuzione) Soggetti coinvolti Modalità di prelievo del «fee» Contributo ambientale (€/ton per materiale) Maggiori oneri per i domestici, presa per gli industriali Oneri per i soggetti coinvolti Accordo quadro ANCI CONAI: i Comuni raccolgono, il sistema copre i «maggiori oneri» Rapporti/ruolo con le autorità locali

A CONAI partecipano circa 1.100.000 imprese I Consorziati sono circa 1.100.000 suddivisi in due categorie: Produttori materiali Produttori imballaggi Produttori Importatori di imballaggi vuoti 0,8% Utilizzatori industriali Importatori di prodotti confezionati Utilizzatori Commercianti 99,2% (14+14+1 Rappresentante dei consumatori)  29 membri nel CDA

Nel 2013, 319 milioni di Euro il CAC dichiarato Il valore del CAC è determinato da CONAI per sostenere gli oneri per il raggiungimento degli obiettivi 18/09/2013 rev 1 MATERIALI CAC 2013 €/ton CAC 2014 €/ton CAC 2015 €/ton Acciaio 26,00 26,00/21,00** Alluminio 45,00 Carta 10,00/6,00/4,00* 4,00 Legno 8,00 8,00/7,00*** Plastica 110,00 140,00 188,00 Vetro 17,82 20,80 Politica di gestione del CAC che mira a conseguire diversi obiettivi, dal contrasto all’evasione/elusione contributiva, alla definizione di formule incentivanti il ricorso a particolari tipologie di imballaggi virtuose dal punto di vista ambientale (es. riutilizzo degli imballaggi per il trasporto rientranti in circuiti monitorati e controllati), nonché mantenimento degli equilibri economico-patrimoniali dei Consorzi. Alla luce delle dinamiche dei costi (ANCI CONAI + oneri di valorizzazione dei rifiuti di imballaggio gestiti) e dei ricavi dei Consorzi (oltre al CAC, l’eventuale ricavo da vendita del riciclato), CONAI è intervenuto per ridurre negli ultimi anni l’entità del CAC, ove possibile (es. carta), o per aumentarlo quando l’andamento dei costi, legato soprattutto ai volumi di rifiuti conferiti, lo abbia imposto (es. plastica, con un +10,9% in un anno per le quantità conferite a COREPLA). A fronte di tali considerazioni, se si dovessero confermare i trend attuali di aumento dei quantitativi intercettati, soprattutto per la plastica, sono prevedibili nuovi aumenti dal prossimo anno. Si ricorda infine che nel corso del 2013 CONAI ha anche introdotto un BANDO sulla prevenzione per riconoscere un contributo economico per le aziende, produttrici e utilizzatrici, che hanno effettuato azioni di prevenzione dell’impatto ambientale dei propri imballaggi immessi al consumo in Italia. Tra le azioni di prevenzione riconosciute, oltre alla riduzione in peso, vi è l’utilizzo di materiale riciclato, la semplificazione del sistema di imballo, l’ottimizzazione della logistica, ecc. Tale Bando funge da riconoscimento per le aziende che investono in innovazione per la sostenibilità e ha visto premiate 36 aziende. * Da 1/04/2013 6,00 Euro/ton - da 1/10/2013 4,00 €/ton ** Da 1/04/2015 21,00 Euro/ton *** Da 1/04/2013 7,00 Euro/ton Nel 2013, 319 milioni di Euro il CAC dichiarato

Lo schema di gestione del packaging PRODUTTORI DI MATERIA PRIMA PRODUTTORI DI IMBALLAGGIO IMPORTATORI Industria produttiva PRIMA CESSIONE UTILIZZATORI INDUSTRIALI CAC Convenzione Accordo Quadro Anci-Conai DISTRIBUZIONE MPS CONSUMATORI VALORIZZAZIONE, RICICLO/RECUPERO COMUNI/GESTORI RACCOLTA DIFFERENZIATA Legenda flussi sistema Packaging Monetario

ACCORDO QUADRO NAZIONALE ANCI CONAI I COMUNI raccolgono, CONAI copre i maggiori oneri e garantisce l’avvio a riciclo COMUNI (e cittadini) CONAI Consorzi di Filiera OBBLIGHI Fare la raccolta differenziata Garantire la copertura dei maggiori oneri della raccolta differenziata ACCORDO QUADRO NAZIONALE ANCI CONAI STRUMENTO Sottoscrivere le convenzioni con i Consorzi di Filiera POSSIBILITA’ Organizzare la raccolta differenziata degli imballaggi oggetto di convenzione e conferire i materiali ai Consorzi Garantire il ritiro e l’avvio a riciclo dei materiali e riconoscere i corrispettivi per i maggiori oneri IMPEGNI 34

L’Accordo Quadro Anci-Conai: garanzia di continuità per la raccolta ed il riciclo … Crisi economica: immesso al consumo -10,7% e quotazioni delle materie prime seconde in forte contrazione Ripresa: immesso al consumo e quotazioni delle materie prime seconde in salita Il Sistema Consortile continua ad operare in diversi contesti di mercato…durante la crescita dell’immesso al consumo…durante il crollo dell’immesso al consumo e quotazioni delle materie prime seconde (2009)…durante l’ultimo periodo di buone quotazioni delle m.p.s. e di parziale recupero dell’immesso la leva è il CAC… possibilità Diverso è il caso degli operatori indipendenti che operano solo nel caso di mercato favorevole Fonte: elaborazione CONAI su dati Consorzi di Filiera

In sussidiarietà rispetto al mercato Confronto tra quantità avviate a riciclo da gestione consortile e indipendente

I RISULTATI 37

Previsioni di chiusura L’anno 2014 in cifre Previsioni di chiusura +1,8% Immesso al consumo: 11,5 milioni di ton +5,3% Rifiuti di imballaggi da RD gestiti: 3,6 milioni di ton +2,1% Rifiuti di imballaggi a riciclo: 7,8 milioni di ton (67,9%) +1,9% Rifiuti di imballaggi recuperati: 9,0 milioni di ton (77,7%) 38 Fonte: CONAI - Consorzi di Filiera

L’impegno di tutti ha prodotto, negli imballaggi, un’Italia diversa Nel 1998 il 67% dei rifiuti di imballaggio prodotti è stato smaltito in discarica Nel 2014 tale percentuale è scesa al 22%

Benchmark UE – Contributi (fee) verso tassi di riciclo imballaggi Il modello CONAI garantisce risultati di riciclo importanti con una fee tra le più basse d’Europa Benchmark UE – Contributi (fee) verso tassi di riciclo imballaggi MIN MAX Fonte: Commissione Europea Olivier De Clercq DG Environment, Unit A2 - Waste Management and Recycling