L’epica nell’età dei Flavi

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L’epica nell’età dei Flavi Silio Italico Valerio Flacco Stazio M.L.Sancassano Liceo Dettori Cagliari

Quadro storico-culturale Gens Flavia: 69 – 96 d. C. Vespasiano (69-79), Tito (79-81), Domiziano (81-96) Generale ritorno ai classici di età augustea, politica urbanistico-architettonica di stampo celebrativo Mecenatismo (biblioteche e premi artistici) Istituzione di cattedre “statali” di retorica greca e latina (il docente “stipendiato”)

I Flavi e la filosofia 71 d. C.: Vespasiano promulga un bando contro i filosofi (Elvidio Prisco). Lo stoicismo, ostile all’idea stessa di potere autocratico, è considerato pericoloso per la stabilità ideologica dell’impero. 89 d. C. e 95 d. C.: Domiziano bandisce nuovamente i filosofi da Roma, Dione Crisostomo ed Epitteto – i due maggiori pensatori greci dell’epoca – vengono esplusi dalla città. Gli stessi Plinio il Vecchio e Quintiliano, allineati con la politica imperiale, attaccano la filosofia nei loro scritti. Le biografie encomiastiche delle vittime di Nerone sono le uniche espressioni di dissenso possibili, peraltro oggetto di censura.

Il genere dominante: l’epica Nel quadro della poesia encomiastica e celebrativa dell’epoca, l’epica ebbe un posto di rilievo (Domiziano 86: ludi Capitolini = competizioni ginniche, musicali, ippiche, musicali e poetiche). I temi delle opere epiche sono intenzionalmente distanti dall’attualità. Tale scelta è in sintonia con la politica culturale flavia, interessata ad un generale “ritorno all’ordine” nel senso del recupero dei valori fondanti della civiltà romana nella prospettiva augustea. In queste opere, meno apertamente encomiastiche, la parte elogiativa del sovrano è circoscritta al proemio, in cui gli autori dichiarano la propria fedeltà.

I modelli Virgilio rappresenta il modello per eccellenza dell’epica d’età flavia: rimandano all’Eneide la struttura dei poemi, il linguaggio, il modo di costruire scene e personaggi, il tema dell’interazione tra forze umane e divine, eliminato intenzionalmente nella Farsaglia. D’altra parte, lo stesso Lucano e le tragedie di Seneca costituiscono importanti punti di riferimento per gli autori epici del tempo, soprattutto per quanto riguarda il piano linguistico, nello specifico il cupo espressionismo (imitatio o adesione?).

Punica di Silio Italico Spunto: Verg. Aen. IV > la maledizione di Didone Fonte principale: Liv. Ab u.c. XXI-XXX Contenuto: gli avvenimenti della Seconda guerra punica (ascesa di Annibale fino a Canne – 216 a.C. -, progressivo tramonto e parallela ascesa dei Romani, ora favoriti da Giove, che ha voluto sottoporli a dura prova perché, superandola, si mostrino degni di DOMINARE il mondo) Modello: Virgilio (+ Annales di Ennio, Bellum Poenicum di Nevio + influssi di Polibio, Fabio Pittore e Valerio Anziate Caratteristiche: atteggiamento patriottico e celebrativo – interesse antiquario Personaggi: non si riscontra un unico protagonista, benché P.Cornelio Scipione Africano rappresenti l’eroe positivo; Annibale grande antagonista

Argonautica di Valerio Flacco Contenuto: la spedizione di Giasone e degli Argonauti in Colchide per conquistare il vello d’oro. Modello: Le Argonautiche di Apollonio Rodio (III a. C.) + Varrone Atacino, I traduttore latino Caratteristiche: recusatio nel proemio > il principe Domiziano sarebbe stato certo in grado di celebrare meglio di lui le imprese del padre Vespasiano (>Domiziano poeta epico) Personaggi: Giasone eroe frustrato, Medea fanciulla innamorata e il padre Eeta (il rapporto padre e figlia innovazione di Flacco)

Stazio lirico: le Silvae Titolo = “bosco” > materiale grezzo di vario genere, ovvero testi vari e improvvisati 32 carmi di carattere occasionale, frutto – apparentemente – di una rapida “improvvisazione” In realtà tecnica raffinata, anche in presenza di argomenti poco impegnativi (cf. il pappagallo di Meliore vs passero di Lesbia > tradizione dell’epicedio)

La Tebaide di Publio Papinio Stazio Ultime vicende della stirpe di Edipo, fino alla morte di Eteocle e Polinice> annientamento della stirpe. Fonti: varie, per il contenuto; Eneide per la struttura (12 libri in 2 gruppi di 6) > venerazione di Virgilio attestata nell’epilogo Nonostante il tema mitologico, dall’opera traspare il riflesso di avvenimenti non appartenenti esclusivamente alla sfera del mito Atmosfera di cupo pessimismo (cf. età di Nerone) fino all’avvento di Teseo (cf. dinastia flavia) Distacco dal modello virgiliano nella rappresentazione degli dei, in Stazio privi di quella funzione provvidenziale tipica dell’Eneide

La Achilleide di Publio Papinio Stazio Intero racconto della vita di Achille, con la rievocazione di vicende meno note (infanzia e prima giovinezza) Proemio: Recusatio > Stazio dichiara di non sentirsi ancora pronto a cantare le imprese di Domiziano, ma promette che l’opera sarà preludio di un’altra, in cui esse verranno adeguatamente esaltate La morte del poeta, intorno al 96 interrompe il progetto futuro nonché la stessa Achilleide, incompiuta.