Il Magico mondo perduto degli Odori Laboratorio ludico-didattico a.s. 2011/12 Classe 1C Videoconferenza febbraio 2012.

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Il Magico mondo perduto degli Odori Laboratorio ludico-didattico a.s. 2011/12 Classe 1C Videoconferenza febbraio 2012

Odore /profumo Origine della parola La parola «odore», di origine latina, ha una derivazione greca, «odos» che vuol dire «strada», «via», sentiero, percorso. Il termine "profumo" proviene dal latino per fumum, che significa letteralmente "attraverso il fumo".

Le funzioni del profumo sacra vitalità benessereidentità evocativa aristocratica seduzione

La funzione sacra nelle antiche cerimonie Durante le cerimonie religiose venivano bruciati in offerta a dei e antenati oli e aromi essenziali, come l'incenso. Gli aromi naturali erano anche usati dagli egiziani che imbalsamavano i morti per impedire la corruzione organica.

la funzione di benessere L’ usanza di bruciare oli e incensi è tipica di tutti i popoli del pianeta perchè i profumi naturali possono influire beneficamente sul nostro corpo e sulle nostre emozioni. Oggi si usa anche a scopi medici come l'aromaterapia.

la funzione di identità L’odore o il profumo fa riconoscere una particolare persona, per esempio il bambino che riconosce la propria mamma, come un cucciolo di animale la sua mamma

La funzione di vitalità Nell'antica Grecia gli atleti prima delle gare ungevano i propri corpi con oli ed essenze profumate per dare forza e fiducia.

la funzione evocativa Il profumo fa ricordare una persona, un viaggio, un episodio particolare della propria vita, un cibo…

la funzione aristocratica Il profumo è stato per lungo tempo prerogativa delle classi più ricche che avevano a disposizione saponi e profumi, mentre la povera gente non ne conosceva neppure l’esistenza

La funzione di seduzione Il profumo è considerato anche un’arma invisibile per piacere, infatti prima di un appuntamento galante ci prepariamo con molta cura e usiamo profumarci.

COME AVVERTIAMO GLI ODORI E I PROFUMI ? L'organo dell'olfatto è il naso, esso è situato sul viso.

Il naso Il naso, mediante il setto nasale, è diviso in due cavità piuttosto ampie, che da una parte comunicano con l'esterno per mezzo delle narici. dall'altra verso l'interno, con la parte superiore dalla mucosa olfattiva. La mucosa respiratoria è percorsa da numerosi vasi sanguigni che le conferiscono la colorazione rossa.

I 7 odori fondamentali Nel cervello esistono 7 gruppi di cellule, ognuno dei quali è sensibile a uno degli odori fondamentali. Il cervello, poi, riunisce le diverse sensazioni, o odori fondamentali, e le interpreta come un'unica fragranza. canforaceo pungente putrido etereo mentolo floreale muschio Le 7 “note” dei profumi

Di che naso sei... ? I nomi degli odori Profumo aroma fragranza olezzo effluvio esalazione odore fetore puzza tanfo lezzo miasma zaffata …… Un odore può essere….. buono gradito stuzzicante invitante inebriante aromatico balsamico forte acuto penetrante nauseabondo insopportabile pungente avvolgente acuto soave delicato Con il naso si può Odorare fiutare annusare nasare percepire avvertire sentire….. Modi di dire Avere buon naso Avere un naso da tartufo Saper fiutar gli affari Prendere per il naso... ……………..

IL LINGUAGGIO DEGLI ODORI per descrivere UN ODORE PER OGNI CITTA’ ( descrivere i profumi della propria città in inverno, in primavera…) QUESTA CASA E’ UNA CAMERA A GAS ( descrivere i profumi della propria casa)

Giochiamo con gli odori e i profumi Gioco “: Il giardino dei profumi/ La cucina degli odori/ Il bidone delle puzze. Vengono preparati dei sacchetti con all'interno petali di fiori o foglie di piante profumate o batuffoli imbevuti di sostanze maleodoranti. Si preparano tre scatole decorate con soggetti appropriati ( Il giardino dei profumi- disegni di fiori e piante profumate; La cucina degli odori- disegni di le erbe officinali e alimenti; Il bidone delle puzze- disegni di elementi e sostanze maleodoranti) Istruzioni Lo studente dovrà indovinare l’odore del sacchetto. Dopo i vari tentativi viene evidenziato l’odore in modo che si possa associare ad essa il profumo corrispondente e verrà inserito nella scatola appropriata ; si possono cercare le figure da copiare e attaccare nel libro didattico.

Gioco “ Indovinelli … odorosi” Istruzioni Vengono disegnate dagli alunni 34 ( o più) schede con i vari soggetti delle tre scatole del gioco dei sacchetti. Ad ogni scheda viene dato il colore di riconoscimento ( giallo, verde e grigio) Vengono inventati dagli alunni tanti indovinelli sui soggetti delle schede e vengono trascritti dietro ognuna( ogni scheda deve avere più indovinelli) Si gioca a squadre: ad ognuna vengono date 5/8 schede, che vengono capovolte ( il disegno rimane nascosto); vengono poi letti gli indovinelli alla squadra avversaria che deve indovinare; si vince la scheda con la soluzione giusta; vince la squadra che per prima riesce a conquistare tutte le schede della squadra avversaria. Il gioco può anche continuare con l’individuazione dei sacchetti profumati corrispondenti alle schede.

“ Indovinelli … odorosi” Il giardino dei profumi

Indovinelli … odorosi La cucina degli odori

Indovinelli … odorosi Il bidone delle puzze

La storia del profumo

Il PROFUMO NELL’ANTICHITA’ Il legame tra l’uomo e il profumo è tra i più antichi. L’uso del profumo - dal latino per fumum, cioé attraverso il fumo – ha origine il giorno in cui si scopre legni e resine, bruciando, emanano un odore gradevole. Il quando del profumo, quindi, si perde nella notte dei tempi, ma lo si ritrova, con storica certezza, sulle are delle religioni antiche, dove - in occasione di sacrifici rituali - si fanno ardere sostanze profumate per coprire l’odore del sangue delle vittime. PERSIA, CULLA DEL PROFUMO I primi a ricorrere consapevolmente al profumo sono, con ogni probabilità, i Medi, antenati dei Persiani, un popolo - come narrava Plinio - di maghi e scienziati. Per loro il profumo, oltre a soddisfare un bisogno igienico e a scongiurare epidemie e malattie, ha un significato metafisico e religioso: il fumo prodotto da legni e resine posti sul fuoco contribuisce, con il suo moto ascensionale, a mettere in comunicazione gli umani e i loro dei.

EGITTO, TRA SACRO E PROFANO EGITTO, TRA SACRO E PROFANO In Egitto, più di 5000 anni fa, i sacerdoti bruciano aromi in onore di Ra, il Dio Sole. Soprattutto, il profumo ha il compito di fare da tramite alle aspirazioni umane nell’aldilà. Emblematico il rituale dell’imbalsamazione: alla morte del faraone, il suo corpo viene privato delle viscere, pulito con olio di pino, riempito di essenze come mirra, cassia e cedro e avvolto in bende impregnate di olii aromatici. Con il tempo, alla connotazione sacrale se ne aggiunge una profana: profumarsi entra a far parte della routine cosmetica quotidiana di nobili, cortigiani e funzionari. Fra i sessanta componenti del kyphy, il più celebre profumo egizio, ci sono il gelsomino, la rosa, il coriandolo, la mirra, il nardo, l’incenso... Mentre le donne del popolo si accontentano dell’olio di ricino profumato, quelle più agiate mostrano una vera adorazione per cannella, rosa e gelsomino. Gli uomini non fanno eccezione: dopo abbondanti abluzioni si fanno cospargere il corpo dalle schiave con lozioni e unguenti profumati

NELLA ROMA IMPERIALE Entrando in contatto con gli Egizi e i Greci, i guerrieri romani si avvicinano gradualmente al profumo, fino cospargersi di unguenti fragranti praticamente in ogni momento della vita pubblica e privata. Un’abitudine originata anche dalla necessità di coprire gli odori corporei, poco gradevoli a causa di una scarsa igiene personale. A Roma, poi, si diffonde l’abitudine di utilizzare il profumo per incrementare il piacere della buona tavola. I banchetti diventano, così, vere e proprie orgie gustative e olfattive. Ed è sempre durante gli anni dell’egemonia romana che ci si sofferma, per la prima volta, sull’influenza che i profumi possono esercitare sull’umore. Basti pensare alle bandiere profumate dell’esercito in partenza per la guerra, che servono a infondere coraggio nel cuore dei soldati.

NELL'ANTICA GRECIA Gli antichi Greci apprendono il piacere di profumarsi dai popoli asiatici e ne diventano presto degli appassionati consumatori. In particolare, usano grandi quantità di olio di rose, di nardo, di maggiorana, di mandorle amare... Ad Atene furoreggiano il susinum (a base di rosa, mirra, cannella e zafferano) e il crocinum. In Grecia, soprattutto, si comincia ad alternare l’uso di spezie e resine a quello dei fiori. Sono le donne, in particolare, a farne un uso più generoso e abituale. Dopo il bagno, ogni parte del corpo viene massaggiata con specifici unguenti. Al viso è riservato un olio di palma profumato, alle braccia un unguento a base di menta, alle gambe una pomata di edera e ai capelli un infuso di maggiorana. In Grecia si diffonde l’usanza di profumare la casa, i banchetti, i vini stessi. Le essenza usate sono quelle di cannella, sandalo, pepe e chiodi di garofano, introdotti da Alessandro Magno di ritorno dalle sue spedizioni. Benché conservasse un’aura divina, con il tempo il profumo viene sempre più associato alla gioia di vivere, ai piaceri, a una visione puramente edonistica del quotidiano. Per questo, alcuni filosofi cominciano a considerarlo con sospetto. ‘La profumeria è causa di illusioni’, scrive, per esempio, Socrate.

L'INFLUENZA ARABA Al dissolvimento dell’impero romano, l’arte della profumeria conosce un’epoca oscura in Europa, scoraggiata anche dall’affermazione del Cristianesimo e dei suoi austeri costumi. In Medio Oriente e in Asia, al contrario, fioriscono splendide civiltà, aperte al godimento dei piaceri sensuali, tra i quali si colloca, naturalmente, l’arte della profumeria. In più, gli arabi, arditi navigatori, detengono il monopolio del commercio di aromi e spezie. È il medico persiano Avicenna a elaborare, nel X secolo, il metodo della distillazione per ottenere acqua di rose dai petali della specie centifolia. Con un semplice alambicco, egli ricava un fluido in cui l’essenza pura del fiore è miscelata ad acqua. Una soluzione non alcolica, quindi, dal momento che il Corano vietava ogni tipo di utilizzo dell’alcool. Sarà necessario attendere fino al 1370 per arrivare alla formula del primo profumo alcolico, l’Acqua della Regina d’Ungheria, una sorta di acquavite in cui sono distillati rosmarino, verbena e acqua di rose. Dal Medio Oriente, i Crociati portarono le spezie e i profumi degli harem, nonchè i primi, deliziosi vaporizzatori con i quali aspergere abiti, accessori e ambienti domestici.

Sulla rotta delle erbe aromatiche e delle spezie