LE ÉLITE IN ITALIA: ALCUNI DATI Fonti dei dati: Risultati di ricerche condotte sui personaggi importanti ed influenti inseriti nel “Who’s Who in Italy”

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LE ÉLITE IN ITALIA: ALCUNI DATI Fonti dei dati: Risultati di ricerche condotte sui personaggi importanti ed influenti inseriti nel “Who’s Who in Italy” (edizioni 1990, 1998 e 2004), pubblicazione in cui sono presenti sintetici curricula delle persone che godono di una certa notorietà, celebrità e distinzione. Le ricerche in oggetto sono le seguenti: C. Carboni, G.M. Fara (a cura di), Il potere in Italia, Koinè edizioni, Roma, C. Carboni (a cura di), Le power élites in Italia, Ediesse, Roma, C. Carboni (a cura di), Élite e classi dirigenti in Italia, Laterza, Roma-Bari, 2007.

Definizione di classe dirigente Per classe dirigente si intende un gruppo ristretto di persone (un’elite) dotata di responsabilità pubblica, che ha potere, esercita controllo sociale, influenza i comportamenti collettivi e rappresenta una guida per la società. Si fa riferimento dunque a una minoranza di persone in possesso di caratteristiche personali (ad es.: sul piano intellettuale e morale), conoscenze e capacità che le rendono idonee a guidare in modo autorevole una maggioranza, capaci di interpretare in termini generali e di bene pubblico i bisogni di allocazione delle risorse e di composizione degli interessi, assumendo una posizione di leadership culturale.

L’identikit del potere: un confronto fra uomini e donne ( ) UominiDonne Ripartizione % delle élite 88,0 (90,9)*12,0 (9,1)* Età media (in anni) 61,3 (59,2)*55,9 (54,5)* % laureati 87,6 (80,7)*81,7 (73,6)* % con laurea scientifica 14,9 (16,9)*8,1 (9,9)* % con esperienze all’estero 30,9 (28,7)*29,8 (25,5)* * Dato riferito al 1998 Ns. elaborazione Who’s who 1990, 1998 e 2004

% uomini % laureati % over 65 % con esperienze all’estero

Classi di età e settore di appartenenza dei top leader: un confronto (valori percentuali) PoliticaEconomiaCultura/ Professioni Sport/ Spettacolo Totale Fino a 35 anni 1,10,92,00,4 0,710,614,12,32, anni 27,123,628,223,211,89,223,931,623,118, anni 52,560,050,946,550,136,236,926,949,443,1 Oltre 65 anni 19,415,518,929,937,754,028,627,325,235,8 Totale 100,0 Età media (anni) 56,057,055,559,460,965,854,953,956,860,8

Le principali professioni esercitate nelle power elite italiane (va. percentuali) Variazione Professore universitario 21,121,0 Stabilità (-0,1) Carriera elettiva nazionale 12,415,3 Forte crescita (2,9) Manager privato 14,99,5 Forte diminuzione (-5,4) Attore 3,54,4 Crescita (0,9) Imprenditore industriale 7,94,1 Forte diminuzione (-3,8) Diplomatico 1,54,1 Forte crescita (2,6) Giornalista stampa 3,53,8 Stabilità (0,3) Ecclesiastico 3,93,6 Stabilità (-0,3) Scrittore - poeta 2,63,3 Crescita (0,7) Uomo di stato e di istituzioni 2,63,1 Crescita (0,5) Musicista e cantante 2,32,8 Crescita (0,5) Sportivo - altro 1,62,7 Crescita (1,1) Regista 1,72,5 Crescita (0,8) Banchiere / finanziere 3,82,3 Forte diminuzione (-1,5) Professionista consulente 1,52,1 Crescita (0,6) Artista 1,51,7 Stabilità (0,2) Avvocato 0,81,7 Crescita (0,9) Esponente associazione 1,61,2 Stabilità (-0,4) Professionista medico 1,21,1 Stabilità (-0,1) Rettore 0,41,1 Crescita (0,7) Conduttore - intrattenitore 0,60,9 Stabilità (0,0) Giornalista radio-tv 0,80,9 Stabilità (0,1) Dirigente pubblico 0,9 Stabilità (0,3) Imprenditore non industriale 1,80,8 Diminuzione (-1,0) Sportivo - calcio 0,60,7 Stabilità (-0,2) Carriera elettiva europea 0,90,7 Stabilità (0,1) Carriera elettiva locale 0,60,7 Stabilità (0,1) Scienziato / ricercatore 0,50,6 Stabilità (0,1) Architetto 0,50,6 Stabilità (0,1) Esponente politico senza carica elettiva 0,5 Stabilità (-0,1) Magistrato - giudice 0,60,5 Stabilità (0,0) Ingegnere 0,3 Stabilità (0,0) Militare 0,2 Stabilità (-0,1) Sindacalista 0,30,2 Stabilità (0,0) Componente CdA privato 0,40,1 Stabilità (-0,3) Professionista teatro - musica - cinema 0,20,1 Stabilità (-0,1)

L’ubiquità del potere: i principali profili professionali per incidenza di personaggi con doppio profilo lavorativo Professore universitario62,066,2 Carriera elettiva nazionale35,830,1 Manager privato14,913,3 Attore24,825,5 Imprenditore industriale23,631,5

LA GEOGRAFIA DEL POTERE IN ITALIA

Ns Elaborazione Who’s Who 2004

Graduatoria delle prime venti province italiane per tassi di densità delle élite N° graduatoriaProvincia di NascitaProvincia di Residenza 1Roma 2GenovaMilano 3TriesteBologna 4MilanoFirenze 5 Pisa 6BolognaGenova 7ParmaTrieste 8AlessandriaSiena 9BellunoPadova 10La SpeziaPavia 11PiacenzaPerugina 12PisaTorino 13SienaVenezia 14PeruginaModena 15TorinoParma 16VeneziaAncona 17AnconaBrescia 18L'AquilaPiacenza 19SavonaVercelli 20ModenaAlessandria Ns Elaborazione Who’s Who 2004

POTERE SPORADICO, STABILE ED EMERGENTE: IL RICAMBIO E LA PERMANENZA NEL TEMPO DELLE ÉLITE

Permanenza delle élite nel corso del tempo Ns Elaborazione Who’s Who 2004

Permanenza nelle élite ( ) sulla base del ramo di attività

Incidenza percentuale dei personaggi potenti e celebri presenti nel 1998 e nel 2004 per alcune variabili socio-anagrafiche Ripartizione per classi di età: % Oltre i 60 anni 81, anni 52,9 Fino a 40 anni 43,1 Principali tipi di laurea: Medicina 77,2 Laurea scientifica 63,4 Giurisprudenza 63,3 Economia 60,7 Scienze politiche e sociali 54,2

Permanenza nelle élite ( ) sulla base dell’area geografica di nascita e di residenza

Incidenza percentuale dei personaggi potenti e celebri presenti nel 1998 e nel 2004 per regione di nascita e di residenza Regioni NascitaResidenza Emilia Romagna 74,374,2 Toscana 72,973,9 Piemonte 72,670,5 Trentino-Alto Adige 71,680,8 Umbria 70,771,4 Marche 70,370,1 Friuli Venezia Giulia 7070,5 Lombardia 69,871,3 Liguria 69,572,6 Molise 69,260,0 Veneto 67,270,1 Lazio 64,962,8 Valle d'Aosta 63,677,8 Sicilia 63,665 Puglia 61,968,6 Calabria 60,351,3 Campania 6060,3 Sardegna 59,557,9 Abruzzo 59,451,4 Basilicata 57,163,2

Le élite per tipo di potere esercitato i detentori di un potere “esaurito”, cioè coloro che erano presenti solo nel 1998 e non negli anni successivi; fra questi sono presenti sia persone dotate di potere “sporadico” ed effimero (un potere durato poco tempo, una stagione di celebrità che non ha avuto seguito) così come individui che invece per motivi anagrafici o di ruolo hanno concluso una stagione ben più lunga all’interno delle élite; i detentori di un potere “stabile”, cioè coloro che erano presenti sia nella seconda parte degli anni ’90 e nel primo quinquennio del 2000; i detentori di un potere “emergente”, cioè coloro che sono entrati negli anni 2000 e per i quali è ancora troppo presto per affermare se si tratta di detentori di potere sporadico o stabile.

La ripartizione delle élite per tipo di potere esercitato Ns Elaborazione Who’s Who 2004

Le caratteristiche dei detentori di potere sporadico, stabile e emergente Detentori di potere Caratteristiche:EsauritoStabileEmergente % Uomini98,290,086,2 % Persone con esperienze all’estero32,033,235,9 Età media65,568,352,3 % over 6076,681,525,4 Settore prevalente occupazione (%)Economia (87,5)Cultura/Professioni (93,7) Politica (74,1) Principali regioni di nascita (%)Lombardia (21,9) Piemonte (11,2) Lombardia (18,9) Lazio (12,6) Lazio (16,4) Lombardia (12,0) Principali regioni di residenza (%)Lombardia (30,8) Lazio (15,5) Lazio (30,9) Lombardia (27,4) Lazio (58,6)

Uno sguardo d’insieme della classe dirigente italiana (1) A metà del primo decennio del 2000, i top leaders in Italia sono in ampia prevalenza uomini, di età elevata, con alti livelli di istruzione, in misura limitata con esperienze formative o di lavoro maturate all’estero e appartenenti soprattutto ai settori delle professioni, della cultura e della politica, piuttosto che dell’economia. Negli ultimi anni (dall’avvento della cosiddetta Seconda Repubblica), si osservano alcuni importanti cambiamenti per quanto riguarda la composizione interna e le caratteristiche dei rappresentanti delle élites italiane. In particolare, si assiste ad un significativo processo di invecchiamento, diminuisce, pur se molto lentamente ed in modo contenuto, la dominanza maschile, cresce il livello medio di scolarità e quello di internazionalizzazione. Inoltre, in tale periodo sta avvenendo un rimescolamento nella composizione interna delle élites, con una perdita di peso dei personaggi appartenenti al mondo dell’economia (imprenditori e manager) ed un parallelo aumento di coloro che sono impegnati nelle professioni, nella cultura (accademici ed esponenti dei media) e nella politica.

Uno sguardo d’insieme della classe dirigente italiana (2) In ottica prospettica si rilevano anche accentuati elementi di crisi nei serbatoi tradizionali di alimentazione della classe dirigente, quali le grandi imprese, le Università, alcune istituzioni della Pubblica Amministrazione, le organizzazioni partitiche di massa. Le conseguenze principali di questa situazione sono: da un lato il degrado – potenziale o in atto – della qualità dei rappresentanti politici, del personale scientifico ed accademico, dei quadri manageriali ed imprenditoriali; dall’altro il rischio di una carenza di visione d’insieme e lo scarso senso di responsabilità pubblica spesso dimostrati dalle figure apicali impegnate in soggetti pubblici e privati. Tra le cause alla radice di questi mutamenti, un ruolo di primo piano hanno i problemi strutturali che hanno determinato l’attuale stato di crisi e stallo nell’economia e nelle istituzioni italiane, gli orientamenti e la natura della cultura dominante nel nostro Paese, scarsamente favorevole ai meccanismi di selezione meritocratica, nonché la mobilità sociale “bloccata” che non agevola il ricambio e comporta il “ristagno” delle classi dirigenti.